Garakowa -Restore the World-
Abbiamo visto mondi nati dalla realtà virtuale in cui ci sono uomini intrappolati tipo SAO o Overlord, dove tutto è un incipit per una storia di sentimenti o combattimenti, qui assistiamo ad una storia di sentimenti e combattimenti che si graficamente è carina ma che non mi ha preso più di tanto.
Cosa succederebbe in un mondo senza esseri umani in cui tutto ciò che esiste è un programma computerizzato se anche i suoi antivirus iniziassero a provare sentimenti umani, loro che devono cancellarne traccia dall’entità centrale?
Chiaramente l’idea parte da Matrix ma i giapponesi del A – 1 Pictures decidono di narrarla da un altra prospettiva creando una storia “polpettone” in cui le protagoniste sono belle ragazzine, in cui notiamo delle forzature che forse avrebbero potuto essere gestite meglio con una decina di minuti in più... che però costano e con questo non voglio dire che sia stato fatto tutto al risparmio.
Lo studio però gestisce vari progetti in contemporanea e penso che questo sia stato meno fortunato di altri nella scelta dello staff. Si mi direte che lo sceneggiatore Fumihiko Shimo è un veterano, che lo stesso si può dire del regista Masashi Ishihama ma, io vi rispondo che, non sempre tutte le ciambelle escono col buco d’altronde quanti grandi artisti hanno fatto flop nella loro storia? E quanti sono magari ricordati per un unica opera riuscita bene che eclissa le duecento che scompaiono dalla storia?
Ecco quest’opera non è brutta ma non ha niente per cui varrà la pena fra dieci anni o magari (siamo cattivi) che vale la pena già oggi di essere vista…
Voto sei. Regia buona ma storia che parte da un assunto poco convincente per andare non troppo lontano...
Cosa succederebbe in un mondo senza esseri umani in cui tutto ciò che esiste è un programma computerizzato se anche i suoi antivirus iniziassero a provare sentimenti umani, loro che devono cancellarne traccia dall’entità centrale?
Chiaramente l’idea parte da Matrix ma i giapponesi del A – 1 Pictures decidono di narrarla da un altra prospettiva creando una storia “polpettone” in cui le protagoniste sono belle ragazzine, in cui notiamo delle forzature che forse avrebbero potuto essere gestite meglio con una decina di minuti in più... che però costano e con questo non voglio dire che sia stato fatto tutto al risparmio.
Lo studio però gestisce vari progetti in contemporanea e penso che questo sia stato meno fortunato di altri nella scelta dello staff. Si mi direte che lo sceneggiatore Fumihiko Shimo è un veterano, che lo stesso si può dire del regista Masashi Ishihama ma, io vi rispondo che, non sempre tutte le ciambelle escono col buco d’altronde quanti grandi artisti hanno fatto flop nella loro storia? E quanti sono magari ricordati per un unica opera riuscita bene che eclissa le duecento che scompaiono dalla storia?
Ecco quest’opera non è brutta ma non ha niente per cui varrà la pena fra dieci anni o magari (siamo cattivi) che vale la pena già oggi di essere vista…
Voto sei. Regia buona ma storia che parte da un assunto poco convincente per andare non troppo lontano...
"Glass no hana to kowasu sekai", letteralmente tradotto, "Il fiore di vetro e il mondo distrutto", è un film d'animazione della durata di circa settanta minuti, prodotto dalla A-1 Pictures e diretto da Masashi Ishihama.
La storia si svolge all'interno della "Scatola della Saggezza", uno spazio virtuale all'interno del quale sono stati salvati dei back-up del mondo reale in varie epoche. Dorothy e Dual sono due anti-virus che hanno il compito di comprimere ed eliminare i mondi che vengono infettati, cosa che ultimamente accade sempre più spesso. Essendo dei semplici agglomerati di dati, le due ragazze sono prive di emozioni e sentimenti, eppure provano sempre più sconforto nel cancellare i mondi nei quali hanno "legato" con le persone che li abitano.
La loro vita inizia a cambiare nel momento in cui fanno conoscenza di una strana ragazza dai capelli bianchi chiamata Remo.
La trama è abbastanza semplice, si sviluppa discretamente bene, e va premiata perchè si sforza di proporre in modo completamente alternativo delle tematiche viste e riviste svariate volte, come il dolore causato dalla lontananza e dal distacco, la sottile differenza che separa realtà e fantasia, i pericoli che potrebbero sorgere a causa dell'eccessivo sviluppo in campo scientifico e tecnologico, e ancora una volta l'importanza dell'amicizia.
"Glass no hana to kowasu sekai" compie tuttavia il grossolano errore di gettare troppa carne al fuoco, considerata soprattutto la sua breve durata. Il risultato di questa scelta è scontato, tante domande e troppe poche risposte. La condizione del mondo reale in primis viene solamente accennata, e viene lasciato spazio all'immaginazione dello spettatore.
I personaggi presentati sono solamente tre, e godono di una caratterizzazione semplice, poco originale ma comunque efficace e funzionale ai fini degli sviluppi della trama.
Ciò che salta subito all'occhio è tuttavia lo strabiliante comparto grafico, ed in particolare la suggestiva ambientazione del mondo virtuale; uno straordinario mix di colori e giochi di luce che si sposano perfettamente con il semplice character design curato da Kantoku. Le ambientazioni sono fluide, e i combattimenti dinamici e arricchiti da discreti effetti speciali. I fondali sono superbi, estremamente dettagliati e suggestivi.
Anche il comparto sonoro si difende molto bene grazie a delle OST dolci e melodiose, perfette per ricreare l'atmosfera desiderata; adeguato il doppiaggio.
Il finale è risolutivo, conclude splendidamente la vicenda e allo stesso tempo lascia aperta la possibilità per un futuro secondo capitolo.
In conclusione, "Glass no hana to kowasu sekai" è un'opera semplice, originale e condita da un ottimo comparto tecnico. I difetti ci sono e si notano, ma rimane comunque una visione piacevole e leggera.
La storia si svolge all'interno della "Scatola della Saggezza", uno spazio virtuale all'interno del quale sono stati salvati dei back-up del mondo reale in varie epoche. Dorothy e Dual sono due anti-virus che hanno il compito di comprimere ed eliminare i mondi che vengono infettati, cosa che ultimamente accade sempre più spesso. Essendo dei semplici agglomerati di dati, le due ragazze sono prive di emozioni e sentimenti, eppure provano sempre più sconforto nel cancellare i mondi nei quali hanno "legato" con le persone che li abitano.
La loro vita inizia a cambiare nel momento in cui fanno conoscenza di una strana ragazza dai capelli bianchi chiamata Remo.
La trama è abbastanza semplice, si sviluppa discretamente bene, e va premiata perchè si sforza di proporre in modo completamente alternativo delle tematiche viste e riviste svariate volte, come il dolore causato dalla lontananza e dal distacco, la sottile differenza che separa realtà e fantasia, i pericoli che potrebbero sorgere a causa dell'eccessivo sviluppo in campo scientifico e tecnologico, e ancora una volta l'importanza dell'amicizia.
"Glass no hana to kowasu sekai" compie tuttavia il grossolano errore di gettare troppa carne al fuoco, considerata soprattutto la sua breve durata. Il risultato di questa scelta è scontato, tante domande e troppe poche risposte. La condizione del mondo reale in primis viene solamente accennata, e viene lasciato spazio all'immaginazione dello spettatore.
I personaggi presentati sono solamente tre, e godono di una caratterizzazione semplice, poco originale ma comunque efficace e funzionale ai fini degli sviluppi della trama.
Ciò che salta subito all'occhio è tuttavia lo strabiliante comparto grafico, ed in particolare la suggestiva ambientazione del mondo virtuale; uno straordinario mix di colori e giochi di luce che si sposano perfettamente con il semplice character design curato da Kantoku. Le ambientazioni sono fluide, e i combattimenti dinamici e arricchiti da discreti effetti speciali. I fondali sono superbi, estremamente dettagliati e suggestivi.
Anche il comparto sonoro si difende molto bene grazie a delle OST dolci e melodiose, perfette per ricreare l'atmosfera desiderata; adeguato il doppiaggio.
Il finale è risolutivo, conclude splendidamente la vicenda e allo stesso tempo lascia aperta la possibilità per un futuro secondo capitolo.
In conclusione, "Glass no hana to kowasu sekai" è un'opera semplice, originale e condita da un ottimo comparto tecnico. I difetti ci sono e si notano, ma rimane comunque una visione piacevole e leggera.
Il "Box della conoscenza" è uno spazio senza peso galleggiante con uno scenario pieno di luci di diversi colori. All'interno ci sono più mondi ,con epoche e persone diverse presenti come dati. Qui è dove Dorothy e Dual, due anti virus, distruggono alcuni nemici chiamati "Virus" che infettano mondi che di conseguenza devono essere rimossi . Questo è il loro lavoro, il loro dovere, e non si pongono domande al riguardo. Tuttavia, un giorno sentono la presenza di un nuovo virus. Dopo averlo sconfitto trovano una ragazza svenuta. E' un esistenza molto misteriosa, si chiama Remo e afferma di dover tornare nel giardino dei fiori. Non sapendo che cos'é nè da dove viene passano molto tempo assieme, in dei momenti che personalmente trovo molto belli, nella speranza di ricordarle qualcosa. Gli fa venire in mente cose alle quali non avevano mai pensato, conosceva molto della cultura umana che condivide con loro facendogli provare alcune delle gioie che quest'ultimi provano. Non ho trovato cose particolari che riportassero a ano hana, ma di certo Remo assomiglia molto a Menma.
Il film è diretto da Masashi Ishihama. E' molto complesso da capire tra fantasia realtà e emozioni, fa un pò di confusione mettendo assieme troppe tematiche forse, sopratutto per un unico film. I disegni sono molto belli con una grande varietà di colori per riprodurre al meglio i panorami che il film mostra. Anche le musiche, adoro in modo particolare il piano. Non dico che non sia un film da vedere dunque, se si apprezza il genere può anche essere bello.
Il film è diretto da Masashi Ishihama. E' molto complesso da capire tra fantasia realtà e emozioni, fa un pò di confusione mettendo assieme troppe tematiche forse, sopratutto per un unico film. I disegni sono molto belli con una grande varietà di colori per riprodurre al meglio i panorami che il film mostra. Anche le musiche, adoro in modo particolare il piano. Non dico che non sia un film da vedere dunque, se si apprezza il genere può anche essere bello.
"Glass no Hana to Kowasu Sekai" è un film fantascientifico del 2016. Seppur animeclick lo riporti con il tag "AnoHana", questo film è completamente scorrelato dalle avventure di Menma. Bisogna però ammettere che il tema centrale è identico: la perdita dei propri cari.
Ero tentato di inserire spoiler, ma mi limiterò a questo: la storia è ambientata in ViOS/mother, un programma di simulazioni di mondi, abitati da miliardi di individui, non consapevoli dell'essere meri dati, e da due antivirus antropomorfi, che devono però cancellare i vari mondi infetti da virus. Quando "pattugliano", queste due ragazze antivirus sono comunque integrate al contesto sociale, con una loro famiglia e amicizie; pur essendo programmate a farlo, il dover distruggere mondi corrotti e, con loro, i propri affetti, non è così semplice...
Dai microspoiler del paragrafo precendente, si può notare che la perdita dei propri cari non sia l'unica tematica del film: particolare attenzione viene prestata al concetto di realtà virtuale. Tematica già tanto presente nel cinema occidentale, sdoganata da Matrix, quanto nell'animazione giapponese (riportata in auge da Sword Art Online e i suoi "cloni"). Non mi son dimenticato di serial experiments lain, .hack e altri, ma bisogna ammettere quanto il "intrappolato in una realtà virtuale" vada di moda dal 2012 in poi. Questo espediente può avere ricadute nella trama (SAO) o essere solo un pretesto per porre il protagonista in un ambiente esotico (il recente Overlord); Glass no Hana mette tanta carne al fuoco e, con la sua durata di un'ora, non riesce davvero a spiegare cosa avvenga al di fuori di ViOS: vi sono diversi livelli di "realtà" e momenti temporali differenti, che potrebbero lasciar basiti. Ma forse questa è una tecnica per far riflettere sulla nostra realtà (siamo o non siamo in una simulazione?)
Il reparto tecnico è eccellente e anche la musica, che legherà bene la trama, è ottima. Sinceramente, son stato deluso dal non ritrovare Menma e compagnia in questo film (animeclick mi ha imbrogliato!) e quindi mi vien naturale a paragonare questo film a AnoHana; Glass no Hana è un film che consiglio, ma che mi ha emozionato meno di quanto mi aspettassi.
Ero tentato di inserire spoiler, ma mi limiterò a questo: la storia è ambientata in ViOS/mother, un programma di simulazioni di mondi, abitati da miliardi di individui, non consapevoli dell'essere meri dati, e da due antivirus antropomorfi, che devono però cancellare i vari mondi infetti da virus. Quando "pattugliano", queste due ragazze antivirus sono comunque integrate al contesto sociale, con una loro famiglia e amicizie; pur essendo programmate a farlo, il dover distruggere mondi corrotti e, con loro, i propri affetti, non è così semplice...
Dai microspoiler del paragrafo precendente, si può notare che la perdita dei propri cari non sia l'unica tematica del film: particolare attenzione viene prestata al concetto di realtà virtuale. Tematica già tanto presente nel cinema occidentale, sdoganata da Matrix, quanto nell'animazione giapponese (riportata in auge da Sword Art Online e i suoi "cloni"). Non mi son dimenticato di serial experiments lain, .hack e altri, ma bisogna ammettere quanto il "intrappolato in una realtà virtuale" vada di moda dal 2012 in poi. Questo espediente può avere ricadute nella trama (SAO) o essere solo un pretesto per porre il protagonista in un ambiente esotico (il recente Overlord); Glass no Hana mette tanta carne al fuoco e, con la sua durata di un'ora, non riesce davvero a spiegare cosa avvenga al di fuori di ViOS: vi sono diversi livelli di "realtà" e momenti temporali differenti, che potrebbero lasciar basiti. Ma forse questa è una tecnica per far riflettere sulla nostra realtà (siamo o non siamo in una simulazione?)
Il reparto tecnico è eccellente e anche la musica, che legherà bene la trama, è ottima. Sinceramente, son stato deluso dal non ritrovare Menma e compagnia in questo film (animeclick mi ha imbrogliato!) e quindi mi vien naturale a paragonare questo film a AnoHana; Glass no Hana è un film che consiglio, ma che mi ha emozionato meno di quanto mi aspettassi.