Le crescenti tensioni diplomatiche tra Cina e Giappone stanno avendo ripercussioni significative sull'industria cinematografica nipponica. Secondo quanto riportato dai media cinesi lunedì scorso, l'uscita di due attesissimi film giapponesi è stata rinviata a tempo indeterminato nei cinema cinesi. Le pellicole interessate dal rinvio sono Eiga Crayon Shin-chan Chō Karei! Shakunetsu no Kasukabe Dancers, originariamente previsto per il 6 dicembre, e l'adattamento live-action di Cells at Work!, la cui uscita era fissata per il 22 dicembre. Al momento non sono state comunicate nuove date di distribuzione.

La crisi diplomatica ha avuto origine dalle dichiarazioni della Prima Ministra giapponese Sanae Takaichi del 7 novembre scorso. Durante un intervento al parlamento, Takaichi ha affermato che un eventuale attacco cinese a Taiwan potrebbe costituire "una situazione che minaccia la sopravvivenza del Giappone", aprendo quindi alla possibilità di un'azione militare da parte di Tokyo. Questa formulazione fa riferimento alla legislazione del 2015 introdotta dall'amministrazione Shinzō Abe. La risposta di Pechino non si è fatta attendere: i funzionari diplomatici cinesi hanno condannato fermamente le dichiarazioni, e il ministero degli esteri cinese ha invitato i propri cittadini a evitare viaggi in Giappone, citando preoccupazioni per la sicurezza. Le compagnie aeree cinesi hanno iniziato a offrire rimborsi gratuiti per i voli da e per il Giappone da sabato scorso.
La decisione di rinviare le uscite è stata presa dai distributori e dagli importatori cinematografici dopo una rivalutazione delle prospettive complessive dei film giapponesi in Cina e del sentiment del pubblico cinese, come riportato dalla CCTV. Il caso di , Demon Slayer - Il castello dell'infinito rappresenta una situazione particolare. Il film è stato distribuito venerdì scorso con un buon risultato (QUI ne parliamo) segnando il miglior debutto di sempre per un film giapponese in formato IMAX in Cina. Tuttavia, secondo la CCTV, il film avrebbe incontrato "forte insoddisfazione tra il pubblico cinese" in seguito alle dichiarazioni di Takaichi, con un calo nelle vendite dei biglietti. Al momento i biglietti per Demon Slayer rimangono comunque disponibili nei cinema cinesi, ma il futuro dei film giapponesi attualmente in programmazione rimane incerto.
Il tempismo di questa crisi è particolarmente delicato per il mercato dell'intrattenimento giapponese. La Cina rappresenta infatti il mercato più importante per il turismo verso il Giappone: da gennaio a settembre 2024, ben 7,48 milioni di visitatori cinesi si sono recati nell'arcipelago nipponico, più di qualsiasi altra nazione. Le tensioni hanno già avuto ripercussioni economiche immediate: i titoli azionari giapponesi legati a turismo, compagnie aeree e retail hanno subito forti cali, mentre gli investitori valutano l'impatto della risposta cinese. Questa situazione evidenzia come le tensioni geopolitiche possano avere conseguenze dirette sulla diffusione della cultura pop giapponese, storicamente molto apprezzata in Cina.
Fonte: ANN, BBC

La crisi diplomatica ha avuto origine dalle dichiarazioni della Prima Ministra giapponese Sanae Takaichi del 7 novembre scorso. Durante un intervento al parlamento, Takaichi ha affermato che un eventuale attacco cinese a Taiwan potrebbe costituire "una situazione che minaccia la sopravvivenza del Giappone", aprendo quindi alla possibilità di un'azione militare da parte di Tokyo. Questa formulazione fa riferimento alla legislazione del 2015 introdotta dall'amministrazione Shinzō Abe. La risposta di Pechino non si è fatta attendere: i funzionari diplomatici cinesi hanno condannato fermamente le dichiarazioni, e il ministero degli esteri cinese ha invitato i propri cittadini a evitare viaggi in Giappone, citando preoccupazioni per la sicurezza. Le compagnie aeree cinesi hanno iniziato a offrire rimborsi gratuiti per i voli da e per il Giappone da sabato scorso.
La decisione di rinviare le uscite è stata presa dai distributori e dagli importatori cinematografici dopo una rivalutazione delle prospettive complessive dei film giapponesi in Cina e del sentiment del pubblico cinese, come riportato dalla CCTV. Il caso di , Demon Slayer - Il castello dell'infinito rappresenta una situazione particolare. Il film è stato distribuito venerdì scorso con un buon risultato (QUI ne parliamo) segnando il miglior debutto di sempre per un film giapponese in formato IMAX in Cina. Tuttavia, secondo la CCTV, il film avrebbe incontrato "forte insoddisfazione tra il pubblico cinese" in seguito alle dichiarazioni di Takaichi, con un calo nelle vendite dei biglietti. Al momento i biglietti per Demon Slayer rimangono comunque disponibili nei cinema cinesi, ma il futuro dei film giapponesi attualmente in programmazione rimane incerto.
🇯🇵🇹🇼 Japanese Prime Minister Takaichi Sanae said that if Communist China dares to attack Taiwan the Japanese Self-Defense Forces will have to be immediately mobilized.
— 鈴森はるか 『haruka suzumori』 🇯🇵 (@harukaawake) November 10, 2025
Japan stands with Taiwan. Always. pic.twitter.com/GcqNtOGVPN
Il tempismo di questa crisi è particolarmente delicato per il mercato dell'intrattenimento giapponese. La Cina rappresenta infatti il mercato più importante per il turismo verso il Giappone: da gennaio a settembre 2024, ben 7,48 milioni di visitatori cinesi si sono recati nell'arcipelago nipponico, più di qualsiasi altra nazione. Le tensioni hanno già avuto ripercussioni economiche immediate: i titoli azionari giapponesi legati a turismo, compagnie aeree e retail hanno subito forti cali, mentre gli investitori valutano l'impatto della risposta cinese. Questa situazione evidenzia come le tensioni geopolitiche possano avere conseguenze dirette sulla diffusione della cultura pop giapponese, storicamente molto apprezzata in Cina.
Fonte: ANN, BBC
I collegamenti ad Amazon fanno parte di un programma di affiliazione: se effettui un acquisto o un ordine attraverso questi collegamenti, il nostro sito potrebbe ricevere una commissione.
Ah già.
La notizia delle nuove tensioni tra Giappone e Cina l'hanno data più volte al telegiornale, praticamente stanno annullando diverse cose come eventi Giapponesi che si sarebbero dovuti svolgere in Cina e viceversa, anche il turismo Cinese in Giappone, ect
In Giappone hanno un enorme problema, la crescita del costo di vita, la diminuzione del potere di acquisto, gli stipendi stagnanti, ma in qualche modo sono riusciti a sviare l'attenzione su migrazione (in Giappone e non solo bassissima e mal trattata ma inferiore alle necessità del suo sistema produttivo) e abbiamo avuto le elezioni più di destra della storia, dove un youtuber cospirazionista folle ha preso più del 10%
Forse sarebbe il caso di leggersi i problemi con i curdi, prima di fare certe uscite. Sicuramente minoritari, ma problematici.
Per il resto io ho forti dubbi sul primo ministro giapponese, ma la sua posizione su Taiwan non lo è.
Sul punto 1 i crimini commessi da residenti stranieri in Giappone restano una delle percentuali più basse al mondo, ed è un dato oggettivo. La diminuzione del potere di acquisto è anche un dato oggettivo, e nessun partito ha proposto una soluzione minimamente credibile.
Su Taiwan nessuno nega il diritto internazionale di Taiwan, ma minacciare la guerra con Cina è follia. Sarebbe come se la Danimarca minacciasse di attaccare gli USA se invadono la Groenlandia. E il problema è che chi ama il Giappone vuole vederlo prospero e in pace e una guerra, giusta o ingiusta, con droni che colpiscono Tokyo e i suoi civili (perché queste sono le guerre del secolo xxi) non la vogliamo proprio vedere.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.