La mangaka Akiko Higashimura (Kuragehime) si è aggiudicata il Manga Taisho 2015 per Kakukaku Shikajika.
La serie premiata terminava la propria serializzazione su Cocohana (sorta dalle ceneri della rivista josei di Shueisha Chorus) lo scorso 28 gennaio, avendo aperto i battenti proprio sul numero d'esordio del magazine, nel mese di novembre 2011. Il quinto ed ultimo tankōbon sarà sugli scaffali il 25 marzo.
I titoli che concorrono per il Taisho — a differenza di quanto avviene per altri premi, in cui la fase di selezione è appannaggio degli editori — sono scelti da librai e gestori di fumetterie. La cerchia delle opere candidabili è limitata a lavori, il cui numero totale di volumi editi non abbia superato gli otto, di cui sia stata pubblicata un'uscita nel corso dell'ultimo anno, indipendentemente dall'anno di avvio della pubblicazione. Ciò al fine di promuovere opere relativamente nuove, che non godano cioè di popolarità in virtù della loro longevità. Il nome ufficiale in lingua inglese dell'award è "Cartoon Grand Prize".
Eccovi il palmarès delle precedenti edizioni:
• Kakukaku Shikajika di Akiko Higashimura
• Kodomo wa Wakatte Agenai di Rettou Tajima
• Koe no Katachi di Yoshitoki Ooima
• Boku dake ga Inai Machi di Kei Sanbe
• Blue Giant di Shinichi Ishizuka
• Ballroom e Youkoso di Tomo Takeuchi
• Innocent di Shin'ichi Sakamoto
• Boku no Hero Academia di Kōhei Horikoshi
• Ousama-tachi no Viking di Sadayasu e Makoto Fukami
• Kasane di Daruma Matsuura
• Gekkan Shoujo Nozaki-kun di Izumi Tsubaki
• Mahou Tsukai no Yome di Kore Yamazaki
• Houseki no Kuni di Haruko Ichikawa
• Dimitri Tomkins di Fumiko Takano
Complimenti dunque alla prolifica Higashimura, che, tra le fatiche di Meropon Dashi! e Tokyo Tarareba-Jou, la miniserie prequel di Kuragehime e l'apparizione nel cameo del film ad essa ispirato, nonché l'avvio di una storia sulla nuova rivista Hibana di Shogakukan (magazine e titolo entrambi ai nastri di partenza questo mese), si vede conferire un prestigioso riconoscimento, giunto alla sua ottava edizione.
Fonte consultata:
Anime News Network
L'opera, autobiografia della stessa autrice, racconta la storia di Akiko Hayashi, una liceale al terzo anno che aspira a diventare una mangaka. Spinta dall’amica Futami, Akiko comincia a frequentare un corso d’arte condotto da Kenzou Hidaka, un minaccioso insegnante che passa gran parte del suo tempo a urlare ai suoi studenti, tenendoli concentrati sul disegno usando una spada di bambù. Akiko, inizialmente confusa dal comportamento dell’insegnante e dei compagni, continua comunque a frequentare il corso, fino a diventare l’autrice di manga che è oggi.
La serie premiata terminava la propria serializzazione su Cocohana (sorta dalle ceneri della rivista josei di Shueisha Chorus) lo scorso 28 gennaio, avendo aperto i battenti proprio sul numero d'esordio del magazine, nel mese di novembre 2011. Il quinto ed ultimo tankōbon sarà sugli scaffali il 25 marzo.
I titoli che concorrono per il Taisho — a differenza di quanto avviene per altri premi, in cui la fase di selezione è appannaggio degli editori — sono scelti da librai e gestori di fumetterie. La cerchia delle opere candidabili è limitata a lavori, il cui numero totale di volumi editi non abbia superato gli otto, di cui sia stata pubblicata un'uscita nel corso dell'ultimo anno, indipendentemente dall'anno di avvio della pubblicazione. Ciò al fine di promuovere opere relativamente nuove, che non godano cioè di popolarità in virtù della loro longevità. Il nome ufficiale in lingua inglese dell'award è "Cartoon Grand Prize".
Eccovi il palmarès delle precedenti edizioni:
- Shinichi Ishizuka ha vinto la prima edizione del 2008 con Gaku - Minna no Yama,
- Yuki Suetsugu ha vinto nel 2009 con Chihayafuru,
- Mari Yamazaki ha primeggiato nel 2010 con Thermae Romae,
- Chica Umino l'ha spuntata su tutti nel 2011 con Un marzo da leoni,
- Hiromu Arakawa è stato il vincitore del 2012 con Silver Spoon
- Akimi Yoshida ha vinto l'edizione del 2013 con Umimachi Diary
- Kaoru Mori ha vinto l'edizione del 2014 con I Giorni della Sposa
• Kakukaku Shikajika di Akiko Higashimura
• Kodomo wa Wakatte Agenai di Rettou Tajima
• Koe no Katachi di Yoshitoki Ooima
• Boku dake ga Inai Machi di Kei Sanbe
• Blue Giant di Shinichi Ishizuka
• Ballroom e Youkoso di Tomo Takeuchi
• Innocent di Shin'ichi Sakamoto
• Boku no Hero Academia di Kōhei Horikoshi
• Ousama-tachi no Viking di Sadayasu e Makoto Fukami
• Kasane di Daruma Matsuura
• Gekkan Shoujo Nozaki-kun di Izumi Tsubaki
• Mahou Tsukai no Yome di Kore Yamazaki
• Houseki no Kuni di Haruko Ichikawa
• Dimitri Tomkins di Fumiko Takano
Complimenti dunque alla prolifica Higashimura, che, tra le fatiche di Meropon Dashi! e Tokyo Tarareba-Jou, la miniserie prequel di Kuragehime e l'apparizione nel cameo del film ad essa ispirato, nonché l'avvio di una storia sulla nuova rivista Hibana di Shogakukan (magazine e titolo entrambi ai nastri di partenza questo mese), si vede conferire un prestigioso riconoscimento, giunto alla sua ottava edizione.
Fonte consultata:
Anime News Network
Peccato che non se la filino in molti, Kuragehime merita così tanto e ti trasmette esattamente le emozioni che prova la Higashimura quando lavora. Seguo l'artista sui social, che pare voler molto bene a quest'opera in quanto è la sua autobiografia metamanga, scritta nel suo inimitabile stile. Tristemente, so già che me la dovrò leggere in giapponese perché se aspetto che l'annuncino faccio ora a laurearmi in tibetano.
Ma è un prezzo che pago volentieri, son molto felice per lei e per la sua brillante carriera.
Perciò la tinteggiatura autobiografica delle sue opere è così variopinta, restituendoci una vivacità che si fa difficoltà a rinvenire altrove.
Forse è poco appetibile per il panorama mainstream italiano, a causa della forte 'localizzazione' nipponica del suo immaginario, ma è un gran peccato, perché può far sorridere e commuovere come poche.
Btw, grazie per la notizia
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