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E' una serie anime composta da venticinque episodi di durata canonica.

Trama: la vicenda incomincia con il nostro protagonista, Kuroko Tetsuya, che si iscrive al club di basket del liceo Seirin, scuola appena aperta da un anno e quindi neonata. La scuola da dove arriva Kuroko è molto particolare, perché lui ha fatto parte della squadra della generazione dei miracoli, composta da giocatori con talenti che nascono ogni dieci anni, che hanno vinto per tre anni di fila i campionati delle medie. Dopo i tre anni tutti sono andati in scuole diverse. Tornando all'ingresso del club, Kuroko incontra Kagami, altro personaggio importante, con cui si legherà fortemente e cercherà di battere la generazione dei miracoli, insieme ai loro senpai. Questa prima stagione tratta il loro cammino fino all'Inter High. Questa è sommariamente la trama, non dico nient'altro perché sarebbe un inutile spoiler, e credo che, dicendovi di più, il coinvolgimento ne risentirebbe.

I punti a favore della serie sono i seguenti: i personaggi del Seirin mi sono piaciuti tutti, dal capitano Yuuga (che soffre di doppia personalità, diciamo così) a Mitobe (il taciturno della squadra); ognuno ha un determinato carattere che porta ad avere una squadra bella affiatata. Kagami mi piace per il suo carattere combattivo, che lo aiuterà a vincere le sfide che gli si pareranno davanti; anche Kuroko ha un carattere che mi piace, perché, anche se è molto calmo e sembra che sia inespressivo, gli piace molto giocare a basket.
Anche i ragazzi della generazione dei miracoli, i tre visti, mi sono piaciuti, chi più chi meno. Quello che ho adorato di più è Aomine che, conscio delle sue mostruose capacità, quando incontra un avversario sufficientemente degno di lui, tira fuori la bestia che cela dentro di sé (basti vedere la sua faccia nella partita contro Kise alla fine della serie).
Un punto che ha un peso molto alto nella valutazione sono le sfide "one on one" tra i giocatori più forti: le ho adorate, perché sono state fatte, da un punto di vista grafico, in maniera sublime, e rendevano la dinamicità del momento.
Anche le gag del Seirin nei vari ritiri d'allenamento sono state molto carine, quante risate che mi sono fatto!

Quindi, di punti a sfavore non ne ho trovato quasi nessuno, e risultano surclassati dai pregi della serie, tra cui cito anche le sigle di apertura, che ho adorato entrambe, anche se la seconda ha quel qualcosa in più che rende la voglia di raggiungere un obbiettivo (in tema con quello che tratta l'anime).
Quindi il mio voto finale è un 9, con tanta voglia di vedermi le altre due stagioni che mancano. Spero che anche voi, come me, apprezziate questa serie anime e ne siate coinvolti, come lo sono stato io, per quanto riguarda le partite di basket.

Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 50 all'episodio 75. Potrebbe contenere spoiler

E' una serie anime composta da venticinque episodi di durata canonica e terza stagione di "Kuroko no Basket".

Per quanto riguarda la trama, c'è poco da aggiungere, si ricomincia da dove ci siamo lasciati nella seconda stagione.
Battute la Touou e la Yosen, il liceo Seirin dovrà vedersela con i rimanenti della generazione dei miracoli, in particolar modo Kise e successivamente Akashi. Non voglio aggiungere altro alla trama, perché non c'è altro da dire, quello su cui mi voglio concentrare sono le sensazioni che mi ha lasciato questa terza stagione di questo stupendo anime.
In ogni singola partita il coinvolgimento agonistico è molto forte, dovuto al fatto che i giocatori del Seirin e i loro avversari hanno dato sempre il massimo di loro stessi nel cercare di vincere ogni singola partita, nel tentativo di diventare i numeri uno del Giappone. Inoltre, in ogni partita, vediamo una crescita costante dei nostri beniamini che, nonostante le difficoltà che incontrano, riescono sempre a rialzarsi e a migliorarsi in continuazione, in particolar modo Kagami e Kuroko. Loro due sono quelli che hanno avuto la maggior crescita agonistica, dettata dalla voglia di non voler più far soffrire i compagni di squadra per una sconfitta bruciante, come quella della prima stagione contro la Touou. In modo particolare ho apprezzato Kuroko, che non ha mai gettato la spugna, anche quando tutto sembrava perduto, perché ha sempre tenuto fede al suo ideale di basket: giocare per la squadra. È tale ideale che lo porterà a raggiungere i risultati ottenuti, inoltre è riuscito a inculcare anche in Kagami questo pensiero, e ciò ha rappresentato un punto di svolta nella sua mostruosa crescita a livello atletico, che avviene in un momento cruciale per la squadra.

Animazioni: come sempre impeccabili, lasciano trasudare la dinamicità degli scontri da tutti i pori, riempiendo lo schermo, e sono proprio loro a coinvolgerti emotivamente, catapultandoti nella partita. L'ultima partita del Seirin è quella che ho amato di più, è stata la partita delle partite, uno scontro tra titani dove i nostri eroi hanno toccato l'apice del loro talento e della loro forma. Pazzesco è anche il tifo che viene fatto per le squadre, coinvolgente, che rispecchia l'agonismo della gara (anche io stavo per gridare "Seirin, Seirin" per incitare la squadra!) e, come nel calcio, è stato non il dodicesimo uomo, come nel calcio, ma piuttosto il sesto uomo (quando Kuroko è in campo, ovviamente) che ha ridato vigore a una squadra che sembrava spacciata; fantastici sono stati gli avversari sconfitti dalla Seirin, che hanno fatto il tifo per loro, un vero esempio di fair play.

Temi: i temi trattati sono stati molto profondi, basti pensare al flashback su come è nata la generazione dei miracoli. Questo flashback ci fa capire il perché i giocatori della generazione dei miracoli, che giocavano a basket divertendosi, si sono trasformati in esseri dai cuori di ghiaccio e spietati guerrieri, il cui obiettivo è solo la vittoria. Comunque, quel cuore di ghiaccio è stato sciolto con l'ideale di basket di Kuroko che, nei vari scontri tra i giocatori della generazione dei miracoli, li fa ricredere sul loro ideale di basket, che è limitato al contare solo su sé stessi, ed è distorto. I vari scontri con Kuroko li faranno cambiare, e comprenderanno che bisogna anche sapersi fidare degli altri e contare sulle loro forze, anche se siamo molto forti. La dimostrazione più evidente di questo cambiamento è il pianto di Aomine durante la partita di Kuroko contro Akashi (non ha prezzo), che capisce l'errore commesso e ripensa alle decisioni passate (in particolare su Kuroko). I temi presi in considerazione da questa serie sono molti, e considerarli tutti sarebbe impossibile, spero che guardando questa serie li possiate cogliere appieno.

Insomma, come avrete capito, sono stato affascinato da questa serie, sia per i temi trattati sia per gli scontri emozionanti a cui ho assistito. Questa serie credo sia da inserire tra i "must see", perché è veramente bella. Inoltre, credo che agli appassionati di basket piacerà questa serie (tenendo a mente che è una serie anime, quindi può anche non rappresentare fedelmente la realtà, sappiatelo bene), ma anche a chi non ha avuto mai modo di giocarci, come me (che ora ho una voglia matta di imparare, pensate voi!).
Il mio voto finale è un 9, come le altre serie precedenti, per i motivi detti.
Come mi sono sentito quando tutto era finito? Veramente triste, è sceso in me un senso di nostalgia, per qualcosa che è finito ed è stato bello vedere, che ha lasciato qualcosa dentro di te (lo so, tutto sembra essere troppo sdolcinato, ma è come mi sono sentito).
Avrei davvero voluto assistere al loro cammino fino alla fine del liceo, ma non si può avere tutto. Credo che questa sarà, d'ora in avanti, una delle mie serie preferite.
Sayonara Seirin, continua a combattere per rimanere la numero uno.

Buona visione!