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Questa volta ho iniziato “Sword Art Online 2” con la consapevolezza che la prima serie mi era piaciuta davvero molto, che l’avevo apprezzata tantissimo e che quindi il tutto partiva con il piede giusto.

Questa seconda serie si divide in tre archi narrativi: “Phantom Bullet” (GGO), “Calibur/Caliber” e “Mother’s Rosario”.
Partendo da “Caliber”, che è il più facile da trattare, punto di forza è sicuramente l’ambientazione che riprende la mitologia nordica (che adoro). Ulteriore punto di forza è il setting alla base dell’arco narrativo, i suoi richiami storico-mitologici (come la spada Excaliber) e i combattimenti davvero belli. Non manca inoltre qualche scena comica che sicuramente fa sempre bene. Molto apprezzato.
Per quanto riguarda “Phantom Bullet”, devo dire che è stato molto interessante, tutta la questione di Death Gun e le vicende di Sinon, il suo passato, sono state davvero interessanti e gli episodi son davvero volati. Sinon in particolare è davvero un gran bel personaggio, probabilmente il migliore dopo Kirito e Asuna, e, forse escludendo “Mother’s Rosario”, a questo punto della storia è considerabile al pari di Asuna. Ma tutto sta alla soggettività di chi guarda. Devo dire che la risoluzione di questo arco narrativo è stata ottima, in particolare per come sono stati resi i “malvagi”, i criminali dietro al losco gioco. Le loro motivazioni son risultate palpabili, la spiegazione è stata davvero soddisfacente. Al di là della narrazione e della trama davvero godibili, la serie graficamente si presenta molto molto bene, anche migliorando l’ottimo lavoro della prima serie.
E infine si è giunti a “Mother’s Rosario”: questo per ora è uno degli archi più belli di “Sword Art Online”, probabilmente il migliore insieme ad “Aincrad”. Una cosa che adoro di “Sword Art Online” è la costante rappresentazione del dualismo realtà/realtà virtuale. In questo arco narrativo viene affrontata dal punto di vista di Asuna e di Yuki Konno, anche lei gran personaggio. In questa saga Asuna viene esaltata molto e si prende la scena come protagonista: è molto bello vedere una Asuna diversa, una Asuna reale. Ci viene mostrata la ragazza che c’è dietro il personaggio che fino ad ora la serie ci ha mostrato. Da questo punto Asuna è diventata il mio personaggio preferito della serie. Questo arco narrativo è pieno di sbocchi emozionanti, più di una volta mi è scesa la lacrimuccia, e sono certo che, dopo aver recuperato “Alicization”, passerò di nuovo a dare una riguardata alla coppia Asuna/Yuki.

In conclusione, che dire? Davvero un gran bel sequel. Per tutta la serie ho avuto la sensazione di star facendo un viaggio attraverso i personaggi, è stato bello. Mi sto innamorando di questa serie!