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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Se la serie originale era un 10 con lode questo sequel (in cui comprendo anche Gou perché senza di esso Sotsu non ha senso) è solo un buono con lode.

Partiamo da un presupposto, la serie è ottima sotto molti punti di vista ma soffre in alcuni punti particolari e non riesce a compensare, come l'originale, con altro. Insomma per quanto l'originale non fosse perfetta riusciva a compensare i propri limiti con alcune trovate di tutto rispetto, a Gou+Sotsu manca quel di più che rende una serie un capolavoro assoluto.
Sia Gou che Sotsu sono divise in due parti a loro volta, la prima delle quali è a mio parere un capolavoro e, pur non mandando avanti in alcun modo la trama, è davvero divertente e ben fatta, la seconda porta avanti la trama ma senza riuscire ad essere abbastanza incisiva.
Partendo da Gou penso che la serie faccia un ottimo lavoro nel presentare tutta una serie di nuovi misteri che ricalcano quelli vecchi portando però (come si vedrà appunto in Sotsu) a conseguenze del tutto diverse e totalmente imprevedibili in particolare per chi ha visto la serie precedente (perché appunto dà per scontate informazioni che scontate non sono più).
Il problema principale è la presentazione della soluzione (answer arc) che avviene in Sotsu solo dopo l'ultima parte di Gou che di fatto risponde al quesito principale togliendo gran parte della sorpresa e lasciando solo parte del divertimento intatto. Probabilmente si potrebbe rendere più interessante la visione spostando l'arco finale di Gou nella parte finale di Sotsu ma devo ancora provare questo metodo di visione della serie.
Le seconde parti di Gou e Sotsu sono dedicate alla soluzione del caso principale e hanno un'impatto inferiore a quello che dovrebbero avere principalmente per un motivo: la motivazione che spinge Satoko e Rika a combattere è debole e la soluzione al problema è banale. Tanto che per spingere lo spettatore ad emozionarsi vengono usati parecchi trucchi leggermente assurdi che lasciano l'amaro in bocca (in particolare nel penultimo episodio con un combattimento alla Dragon Ball che stona molto nel contesto di Higurashi).

Punto forte a mio parere il finale che è il classico finale alla Higurashi e che fortunatamente non rovina la serie precedente, manca però l'intervento del resto del gruppo lasciando al tutto un retrogusto amaro per le potenzialità inespresse.

Il plus della lode lo rappresenta lo zio di Satoko, Teppei, personaggio ripreso in questo sequel in maniera molto differente dall'originale e decisamente curato come personaggio, il cambiamento di quest'ultimo è assolutamente credibile e ben strutturato.

In generale Gou+Sotsu è un sequel divertente e ben scritto, premio di gran lunga il coraggio di non proporre l'ennesimo remake e di voler testare qualcosa di nuovo che per quanto non sempre funzioni e non sempre sia all'altezza dell'originale almeno non cade nella banalità. Detto questo non posso in tutta coscienza dare un voto più elevato dell'8 e mezzo visto che i punti più deboli della storia sono fin troppo deboli per stare in piedi.

Due cose sono grato non siano successe e che qualcuno si augurava:
1. Collegamenti fin troppo evidenti con Umineko. Per quanto capisca i fan di quest'ultima serie vorrei che Higurashi rimanesse fuori dai deliri di Umineko. Un tratto interessante di Higurashi è proprio il fatto che la realtà supera tutti gli elementi sovrannaturali e già in questo sequel ci sono stati fin troppi elementi sopra le righe, figurarsi se il tutto doveva collegarsi ad una serie complicata come Umineko.
Questo sequel rende introduce un solo elemento di Umineko e quest'ultimo è il personaggio meno interessante e meno sviluppato di tutta la vicenda (potreste tagliarlo quasi fuori e la storia funzionerebbe quasi comunque).
2. Un finale tragico. Higurashi nasce con l'idea che nessun personaggio è condannabile in via definitiva e tutti possono trovare alla fine la felicità. Personalmente parlando sono comunque felice che abbia mantenuto la sua identità anche sotto questo punto di vista.

Due cose avrei cambiato:
1. Meno flashback nella parte finale di Sotsu (ed è per quello che dico che probabilmente la parte finale di Gou sarebbe stata meglio subito prima della parte finale di Sotsu, con meno flashback e un ritmo di narrazione decisamente più adatto, senza contare la sorpresa che ci sarebbe stata al primo answer arc in Sotsu).
2. Avrei sostituito Eua con un'altra personalità di Satoko (visto che alla fin fine è quello il succo) che magari riusciva a scoprire un segreto per diventare una reiterante. E magari avrei enfatizzato problemi più importanti del semplice studio/non studio (visto che l'accademia St. Lucia ha una specie di prigione al suo interno e mi pare che le problematiche dell'ambiente siano ben peggiori di quelle relative alle prestazioni scolastiche). Senza contare che è la scuola da cui fugge Shion nella serie precedente, non proprio un esempio di scuola che definirei "un sogno" anche per Rika.
Rika e Satoko stesse paiono diventare personaggi molto meno maturi e più egoisti rispetto alla serie originale (dove subiscono una maturazione non da poco che francamente parlando trovo difficile credere le porterebbe ad un risultato simile).

Ciò che avrei esplorato di più:
- I misteri alternativi. Uno più violento e interessante del precedente. Ad un certo punto ne fanno vedere solo una piccola parte ma francamente è sempre interessante vedere i ragionamenti contorti dei vari personaggi con la sindrome di Hinamizawa. Sarebbe stato interessante entrare nella loro psiche come nella serie originale. Ma quel che c'è è semplicemente troppo eccellente per sorvolare.