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Sto continuando la lettura dei vari numeri della serie Junji Ito Collection edita da J-pop. "Oblio e altre storie" è una raccolta di dieci racconti autoconclusivi a tema horror, divisi nei vari generi. Fare una recensione vera e propria è difficile quando si tratta di racconti così brevi anche se alcuni sono più lunghi di altri, con l'occasione voglio recensire la storia che mi è piaciuta di più "La città senza strade".

Saiko é una ragazza liceale che abita con la sua famiglia, ovvero i suoi genitori e i due fratelli. Per più notti Saiko, durante il sonno sogna il suo compagno di classe Kishimoto, sognando anche la morte di quest'ultimo da parte di una misteriosa figura. Scopre poi che Kishimoto usava su di lei il "metodo Aristotele", di notte il ragazzo si intrufolava nella stanza di Saiko, sussurrandole all'orecchio, così che lei al suo risveglio, giorno dopo giorno, si sentisse sempre più attratta inspiegabilmente da Kishimoto. Purtroppo con il passare dei giorni, Saiko è costretta ad andare via di casa, in quanto tutta la sua famiglia la spia costantemente nei modi più assurdi, anche se negano difronte all'evidenza. Messa alle strette si avventura per andare nella città dove vive sua zia, ritrovandosi in un luogo dove non esistono più né le strade né la privacy di chi abita quella zona. Ogni casa è misteriosamente collegata alle altre, e per spostarsi da un posto all'altro bisogna entrare nelle abitazioni altrui. Da qui inizia il vero e proprio viaggio della protagonista.

I personaggi che incontriamo in questo racconto sono pochi, la storia gira tutta intorno a Saiko, una ragazza palesemente ossessionata dalla sua privacy a tal punto che né diventa un'ossessione. È convinta di essere spiata anche durante il sonno o in ogni suo movimento. In preda ormai alla frustrazione, decide così di trasferirsi dalla sua lontana parente.

Lo stile grafico che troviamo in questo racconto è il classico del maestro, sempre capace di rendere reali le paure disegnate su carta. Notevole la sua mano nel ritrarre le espressioni nei volti.

La tematiche principale del racconto è appunto la privacy, lo scrittore ci mette difronte ad un paradosso, facendoci capire che per quanto ci si trovi nel punto più sicuro e riservato, si è sempre esposti ad occhi altrui, come nella città senza strade.

"Oblio e altre storie" è una raccolta che consiglio agli amanti dell'orrore, orrore inteso ovviamente in tutte le sue forme. Junji Ito si dimostra ancora una volta molto abile nel raccontare paure e misteri, con storie quasi sempre dal finale aperto o comuque da interpretare. Come raccolta dei suoi racconti questo è tra quelli che mi è piaciuto di più, anche se preferisco quei racconti, che si, sono autoconclusivi ma comunque collegati tra loro, come "Il libro delle maledizioni di Soichi". Voto finale per quest'opera 8.5/10