Recensione
World Trigger
10.0/10
Premessa: questa recensione è stata scritta nel 2025, e con la consapevolezza di aver visto le stagioni 2 e 3 (uscite nel 2021). Ho visto l’anime tutto in una volta nel giro di una settimana (sono più di novanta episodi, considerando le tre stagioni).
Fatta la premessa, vedere un anime del 2014 un po’ mi lasciava titubante, perché avevo dubbi come: “Reggerà con quelli moderni?”, ”Avrà animazioni e dettagli che possano competere con serie più recenti?” Bene, signori, la risposta è sì! Vi giuro che è qualcosa di clamoroso come ogni puntata riesce a essere migliore della precedente.
Parlando della trama, è uno sviluppo continuo, seppur molto lento e inesorabile, con picchi nelle puntate dove i colpi di scena non mancano. Bisognerebbe immaginarsi il proseguimento come una linea che continua a salire senza mai scendere, con appunto svolte che creano scalini, è così che procede la storia.
Parliamo di un altro tema senza dare troppe informazioni, per non rovinare la visione, l’azione: i combattimenti sono estremamente ben congegnati, anche per l’idea di come è stato impostato il concept del “corpo trion”, dove qualcuno non può effettivamente morire sul serio, portando dunque a non trattenersi, facendo così dare il massimo a ogni soldato.
Durante la serie vedrete vari archi narrativi che porteranno a vari tipi di combattimenti, e da qui ci ritroviamo a un altro punto forte (davvero forte!) della serie, ovvero i personaggi: allora, iniziamo dalla critica che forse sono troppi, ma alla fine, a parte metterci un po’ ad associare nome e faccia, non ci sono punti negativi, anzi il trucco è associare i nomi alla squadre, perché ogni squadra ha il nome del suo capitano, e queste verranno introdotte anche abbastanza nello specifico in un arco narrativo.
I comparti tecnici, dal suono alle animazioni, mi sono piaciuti tutti, in particolare la qualità dei disegni aumenta sempre di più durante la serie; non ho notato durante la visone uno stacco netto di qualità, eppure fra il primo episodio e l’ultimo c’è una differenza enorme, quindi c’è da fare un applauso per ciò.
Ultima considerazione: appassionarsi a questa serie significa avere pazienza e soffrire… la prima stagione è uscita nel 2014 e la seconda e la terza nel 2021.
Nel momento in cui sto scrivendo questa recensione, il manga è stato interrotto per problemi di salute dell’autore, e chissà quanto ancora ci faranno aspettare per una stagione 4.
Tutto ciò che posso dirvi è che ne varrà la pena.
Fatta la premessa, vedere un anime del 2014 un po’ mi lasciava titubante, perché avevo dubbi come: “Reggerà con quelli moderni?”, ”Avrà animazioni e dettagli che possano competere con serie più recenti?” Bene, signori, la risposta è sì! Vi giuro che è qualcosa di clamoroso come ogni puntata riesce a essere migliore della precedente.
Parlando della trama, è uno sviluppo continuo, seppur molto lento e inesorabile, con picchi nelle puntate dove i colpi di scena non mancano. Bisognerebbe immaginarsi il proseguimento come una linea che continua a salire senza mai scendere, con appunto svolte che creano scalini, è così che procede la storia.
Parliamo di un altro tema senza dare troppe informazioni, per non rovinare la visione, l’azione: i combattimenti sono estremamente ben congegnati, anche per l’idea di come è stato impostato il concept del “corpo trion”, dove qualcuno non può effettivamente morire sul serio, portando dunque a non trattenersi, facendo così dare il massimo a ogni soldato.
Durante la serie vedrete vari archi narrativi che porteranno a vari tipi di combattimenti, e da qui ci ritroviamo a un altro punto forte (davvero forte!) della serie, ovvero i personaggi: allora, iniziamo dalla critica che forse sono troppi, ma alla fine, a parte metterci un po’ ad associare nome e faccia, non ci sono punti negativi, anzi il trucco è associare i nomi alla squadre, perché ogni squadra ha il nome del suo capitano, e queste verranno introdotte anche abbastanza nello specifico in un arco narrativo.
I comparti tecnici, dal suono alle animazioni, mi sono piaciuti tutti, in particolare la qualità dei disegni aumenta sempre di più durante la serie; non ho notato durante la visone uno stacco netto di qualità, eppure fra il primo episodio e l’ultimo c’è una differenza enorme, quindi c’è da fare un applauso per ciò.
Ultima considerazione: appassionarsi a questa serie significa avere pazienza e soffrire… la prima stagione è uscita nel 2014 e la seconda e la terza nel 2021.
Nel momento in cui sto scrivendo questa recensione, il manga è stato interrotto per problemi di salute dell’autore, e chissà quanto ancora ci faranno aspettare per una stagione 4.
Tutto ciò che posso dirvi è che ne varrà la pena.
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