Recensione
BURN THE WITCH
8.0/10
Ho trovato questo film diviso in tre episodi e ho deciso di dargli un’occhiata.
Mi ricordavo di non aver letto il manga uscito su mangaplus e disegnato da un autore che una ventina di anni fa era una delle colonne portanti di Shonen Jump: mi riferisco a Tite Kubo, il quale non ha mai creato una serie di successo dopo Bleach, non so se per mancanza di voglia di lavorare o mancanza semplicemente di idee.
Molti hanno sperato nel suo ritorno al successo con Burn the Witch ma è stato un fuoco di paglia perché nato e morto come una miniserie.
Secondo me vedendo ora il film aveva delle potenzialità: una storia che prende molto da Harry Potter senza però essere un plagio, in quanto inserisce cose diverse e crea una struttura per sviluppare in modo autonomo la narrazione. C’è Londra, ci sono i “babbani”, ma poi si va per la propria strada.
Molto dello spazio narrativo è preso dall’azione: d’altronde Tite Kubo è stato considerato uno dei maestri del battle shonen… diversamente dalla sua opera principale le protagoniste sono due ragazze, le streghe da cui prende il titolo anche se esso non è molto indovinato…
Lo studio di produzione si sta facendo strada, sono infatti quelli dello Studio Colorido, di cui ho già visto La casa fra le onde, mentre il regista è Tatsuro Kawano di Psycho-pass 2 e Pinguin Highway.
Per concludere il prodotto è buono ma sembra essere più il prologo di una grande avventura, un’avventura che in cinque anni non è ancora comparsa né sul grande né sul piccolo schermo.
Voto? Otto meno.
Mi ricordavo di non aver letto il manga uscito su mangaplus e disegnato da un autore che una ventina di anni fa era una delle colonne portanti di Shonen Jump: mi riferisco a Tite Kubo, il quale non ha mai creato una serie di successo dopo Bleach, non so se per mancanza di voglia di lavorare o mancanza semplicemente di idee.
Molti hanno sperato nel suo ritorno al successo con Burn the Witch ma è stato un fuoco di paglia perché nato e morto come una miniserie.
Secondo me vedendo ora il film aveva delle potenzialità: una storia che prende molto da Harry Potter senza però essere un plagio, in quanto inserisce cose diverse e crea una struttura per sviluppare in modo autonomo la narrazione. C’è Londra, ci sono i “babbani”, ma poi si va per la propria strada.
Molto dello spazio narrativo è preso dall’azione: d’altronde Tite Kubo è stato considerato uno dei maestri del battle shonen… diversamente dalla sua opera principale le protagoniste sono due ragazze, le streghe da cui prende il titolo anche se esso non è molto indovinato…
Lo studio di produzione si sta facendo strada, sono infatti quelli dello Studio Colorido, di cui ho già visto La casa fra le onde, mentre il regista è Tatsuro Kawano di Psycho-pass 2 e Pinguin Highway.
Per concludere il prodotto è buono ma sembra essere più il prologo di una grande avventura, un’avventura che in cinque anni non è ancora comparsa né sul grande né sul piccolo schermo.
Voto? Otto meno.
News
