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    Sono pronto a passare dalla seconda alla terza stagione di Dr. Stone e in mezzo c’è questo episodio di raccordo: ammetto che mi sto chiedendo chi farà la parte del cattivo perché la narrazione di ostacoli naturali che in stile survivor i nostri eroi devono sconfiggere non sono convinto mi possa soddisfare.
    Come ho detto il miglioramento tra la prima e la seconda serie è stato ottenuto nell’aumento del lato battle shonen.
    E poi in fondo anche Tak1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Prendete Wit studio e Cloverworks e avrete delle animazioni fantastiche.
    Per il resto tanti nomi e poca sostanza: all’inizio la serie ingrana bene e ciò dura fino all’episodio 12, poi fino al venticinquesimo direi che migliora per finire con altri 12 episodio ai quali ho dato molti gialli e qualche rosso.
    La base è buona, ricorda “My spy family” una commedia britannica uscita nel 2007 e durata tre anni, ma ci sono delle differenze.
    Qui abbiamo u1 [ continua a leggere]

    8.5/10
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    Prima opera dello studio Lay-duce che vedo; riconosco la maestria del modo in cui è stata animata, dovuto ciò anche al fatto che la qualità delle animazioni media ogni anno in Giappone migliora.
    La cosa che più mi ha colpito è la bellezza della Ending (Destiny) della cantante inglese Ellie Goulding: è raro vedere serie di successo con sigle non in giapponese… secondo me questa si sentirà ancora per molto tempo.
    L’opera originale è invece di Yuji1 [ continua a leggere]
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    "Stone wars": la guerra della pietra… Diceva Einstein: “Non so come verrà combattuta la terza guerra mondiale ma la quarta verrà combattuta con le pietre”. In realtà Boichi ci prova a dare una versione differente: chi sopravvive e conosce i meccanismi della scienza ricostruirà l’umanità attuale.

    Tsukasa propone un mondo di giovani autonomi in qui la legge naturale della forza impone le sue gerarchie. Il mondo non poteva sopravvivere alla prolif1 [ continua a leggere]
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    Il detective Nagumo, la sua assistente Mashiro e una decina di altri personaggi folli: questo è “Detestives These Days are Crazy!”.

    L’umorismo giapponese è una lama a doppio taglio, può far ridere come in “Lamù”, “Ranma ½” ecc. o essere una noia pazzesca come in tante altre serie, fra cui ci metto “Witch Watch”. La serie di cui parlo oggi è una via intermedia: non ti fai le grasse risate dei prodotti della Takahashi, ma non sono assurde e noios1 [ continua a leggere]
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    Vedendolo nel catalogo Crunchyroll, ho voluto riprendere in mano una delle mie storie mecha preferite: si tratta di quello che conoscevo solo come terzo capitolo della saga “Robotech”; ovvero “Mospeada”.

    “Robotech” non mi è mai andato troppo a genio, e diversamente dagli altri l’ho sempre considerato un’opera in tre atti in crescendo. Quindi, di fatto, la parte che meno mi piaceva è “Macross”, che è invece considerata un mito in Giappone e per1 [ continua a leggere]
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    Buon prodotto che gode di animazioni fluide e di un'ottima CGI e buona scenografia che fonde, in un ambiente vittoriano, indagini di detectives vagamente alla Sherlock Holmes con magia e misticismo.
    Intanto diciamo che inizia come simil isekai: mentre sta facendo un rito una persona si reincarna in Klein -appena morto suicida- e prende il suo posto venendo istruito nelle sequenze da veri esperti.
    Klein infatti era in possesso di un artefatto chi1 [ continua a leggere]

    7.5/10
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    Credo che “X/1999” sia l’opera più interessante delle Clamp, nonostante la terribile pecca di essere un manga incompleto. Per vederne la fine, ho deciso di guardare la serie TV del 2001, che però mi ha in parte deluso… come mai?

    Innanzitutto, il character design ripropone i personaggi in modo simile ma non uguale: ciò può dipendere dal fatto che ci siano i colori, ma a volte sembra che Sorata (e non solo lui!) faccia le boccacce. Poi, diciamolo1 [ continua a leggere]
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    La prima serie è stata bellissima, la seconda in mano alla Tatsunoko discreta, la terza ha visto un miglioramento grazie al ritorno di production I.G., e questo film va bene come completamento, ma è tutt’altro che un capolavoro, e infatti devo evidenziare un nuovo calo.

    Va bene il portapillole creato in serie in pochi istanti con grandi capacità di combattimento ninja che mi ricorda quella serie in cui il protagonista era nei guai e con due cos1 [ continua a leggere]

    8.5/10
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    Di sicuro, vedere il lungometraggio chiamato “Providence” mi ha reso più facile capire molte cose non dette all’inizio di questa serie. Il lungometraggio, come sappiamo, è stato creato dopo “Psycho- Pass 3”, ma narra di vicende accadute prima, e lì comparivano Akane, Kei e Arata - questi ultimi due erano personaggi molto secondari, e qui invece sono i protagonisti assoluti. Sono protagonisti perché rimangono più degli altri sotto i riflettori, c1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Mi sono accorto che su Cruncyroll si possono vedere serie in altre lingue, e così, non essendoci in italiano, ho cercato il seguito di una delle mie serie preferite in inglese. Il seguito è questa seconda parte di “Psycho-Pass”, una delle poche opere a cui ho assegnato un dieci: vale anche per la serie di cui parlo oggi? No.

    Perché? La regia è buona, e Kiyotaka Suzuki e Naoyoshi Shiotani, nonostante non siano registi molto quotati, fanno un buo1 [ continua a leggere]

    5.0/10
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    Ho letto solo articoli e recensioni molto favorevoli per questo anime, tratto da un fumetto disegnato dal noto Boichi con Richiro Inagaki alla scenografia, e dunque alla fine benché sapessi che la serie è lunga mi sono deciso a vedere la prima parte: non sono sicuro che proseguirò perché, sarò il primo a dirlo, ma le parti noiose sono almeno pari a quelle interessanti e le spiegazioni scientifiche non sono abbastanza curate per essere riproposte1 [ continua a leggere]