Recensione
Hakubo
6.5/10
Hakubo è un mediometraggio (52 min) uscito nel 2019 in Giappone.
È uno slice of life, una storia di amore e di quotidianità che vede protagonisti una giovane violinista e un pittore della stessa età che frequentano due scuole diverse ma che si incontrano quotidianamente sull’autobus… e se dicessi di più direi troppo! (Abbasso gli spoiler).
Come dicevo la storia e semplice e penso che fra due o tre giorni l’avrò dimenticata ma rimane comunque oltre la sufficienza pur non sorprendo in nessuna sua parte.
Buona l’idea di far arrivare uno dei protagonisti da una zona contaminata dall’incidente di Fukushima, cosa che lo ha reso più forte e deciso nel non perdere le occasioni della vita.
Per quanto riguarda il lato tecnico è discreto senza strafare con all’opera sulle animazioni uno sconosciuto studio chiamato Twilight e il regista Yutaka Yamamoto nelle vesti di tutto fare.
Costui non è del tutto un novellino ma concluso Hakubo si è ritirato per ragioni di salute. A dargli una mano c’era come assistente alle animazioni Sanao Chikaoka che ho conosciuto come assistente al character design nel successivo My Oni Girl.
Insomma l’opera non è brutta ma non merita più di un sei e mezzo e la consiglio solo agli amanti indemoniati del genere.
È uno slice of life, una storia di amore e di quotidianità che vede protagonisti una giovane violinista e un pittore della stessa età che frequentano due scuole diverse ma che si incontrano quotidianamente sull’autobus… e se dicessi di più direi troppo! (Abbasso gli spoiler).
Come dicevo la storia e semplice e penso che fra due o tre giorni l’avrò dimenticata ma rimane comunque oltre la sufficienza pur non sorprendo in nessuna sua parte.
Buona l’idea di far arrivare uno dei protagonisti da una zona contaminata dall’incidente di Fukushima, cosa che lo ha reso più forte e deciso nel non perdere le occasioni della vita.
Per quanto riguarda il lato tecnico è discreto senza strafare con all’opera sulle animazioni uno sconosciuto studio chiamato Twilight e il regista Yutaka Yamamoto nelle vesti di tutto fare.
Costui non è del tutto un novellino ma concluso Hakubo si è ritirato per ragioni di salute. A dargli una mano c’era come assistente alle animazioni Sanao Chikaoka che ho conosciuto come assistente al character design nel successivo My Oni Girl.
Insomma l’opera non è brutta ma non merita più di un sei e mezzo e la consiglio solo agli amanti indemoniati del genere.
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