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Il detective Nagumo, la sua assistente Mashiro e una decina di altri personaggi folli: questo è “Detestives These Days are Crazy!”.

L’umorismo giapponese è una lama a doppio taglio, può far ridere come in “Lamù”, “Ranma ½” ecc. o essere una noia pazzesca come in tante altre serie, fra cui ci metto “Witch Watch”. La serie di cui parlo oggi è una via intermedia: non ti fai le grasse risate dei prodotti della Takahashi, ma non sono assurde e noiose come altri prodotti… beh, anche quest’opera è assurda, ma di un buon assurdo.
Abbiamo questo detective fallito che assume una giovane assistente folle, cervello piccolo ma forza enorme, più che una ragazza un gorilla. Compaiono poi altri personaggi, dal bel detective Asunaro, che ha più fan per il suo faccino che per le sue doti, a un attraente ex yakuza di nome Taro Nezu, che forse è il personaggio più logico degli altri. Su alcuni si è calcata la mano: la giovane ladra super-dotata, la scienziata pazza, gli uomini che girano seminudi… insomma, un grande cast!

Le animazioni sono dello studio Lidenfilms, di cui ho visto ben poco, ma in quel poco c’è lo splendido “Woodpecker Detective’s Office”, il buon “Goblin Slayer” e il mediocre “Tokyo Revengers”; regista è Rion Kujo, che in vent’anni di lavoro non ha fatto nulla per cui rimarrà alla storia, e che qui crea un lavoro senza infamia e senza lode. Buonissimo il comparto musicale: ho trovato bellissima la sigla finale e geniale mettere in un episodio quel brano che suona italiano in Giappone, “Torna a Surriento” nella versione nipponica.

Insomma, un lavoro discreto a cui mi sento di dare almeno un sette e mezzo.