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7.0/10
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SI dice che la notte porti consiglio, ma dopo tre anni e due riletture non sono ugualmente riuscito ad avere una visione chiara di cosa sia Secchan. Questo oneshot è la storia di due giovani universitari. Lei è soprannominata Secchan, forma contratta di sex chan proprio perché, fin dai dodici anni, si rivela una ragazza facile. Lui, invece, si chiama Akkun e ha anch’esso vissuto una vita normale, senza eventi particolari, ad eccezione di quando, in prima elementare, ha trovato un cadavere in aperta campagna. Ed è cresciuto privo d’empatia. Ma anche Secchan è davvero diversa da come ci si aspetterebbe. E’ una vera gatta morta e usa il sesso solo come mezzo per trovare una persona che le stia veramente accanto. E sembra averla trovata in Akkun, dato che tra i due nasce un legame. All’università, poi, vi sono i moti di protesta post Fukushima, con sit in e quant’altro. Ma tra malinconia e speranza che accada non si sa cosa si va avanti. Ed in effetti qualcosa accadrà, poiché si torna all’inizio del manga con la scena iniziale da cui tutto è cominciato. Difficile dire se il triste epilogo abbia rappresentato per Secchan una condanna dato che forse aveva trovato una strada nella vita o una liberazione perché per lei non ci sarebbe stata via d’uscita. La grafica dei personaggi è molto particolare, la regia delle tavole curatissima. Forse è stata proprio questa grafica a conquistarmi o forse l’empatia verso questa ragazza che invece di vivere si lascia vivere. O il fascino della malinconia che pervade la storia o il suo ritmo lento e malinconico, che fa nascere una storia d’amore diversa. Sia come sia sento che questa storia ha comunque una sua anima e un sette lo assegno ugualmente.