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"Bouso no Machiavellism" è un perfetto esempio di anime originale semplicemente perché riesce a gestire i suoi elementi triti e ritriti in maniera originale. E con il giusto grado di demenza. Ma andiamo con ordine.

Siamo in una scuola solo femminile che è diventata, recentemente, mista, con - manco a dirlo - scarso entusiasmo delle povere studentesse, autorizzate a girare con manganelli e bastoni per difendersi dai maschi. Ma dato che questo non basta, il governo ha ben pensato di trasformare la scuola in una sorta di riformatorio ove mandare studenti maschi problematici per essere raddrizzati. Ed in effetti le ferocissime cinque studentesse più forti, chiamate le cinque spade, costringeranno i poveri maschi a truccarsi, vestirsi da donna e... vi dico solo che non c'é limite al peggio. Ed infatti ecco arrivare il peggior teppista del Giappone, Nomura Fudou, così abile nel karate da stendere trenta compagni da solo in una rissa. Manco a dirlo, sarà insofferente alla disciplina e, per ottenere più libertà, affronterà da solo le cinque spade, così da avere una sorta di cartellino delle libertà vidimato da ciascuno di esse.

Inizia così una storia di combattimenti interessanti contro rivali una più assurda dell’altra, tradimenti, misandria e androfobia a livelli esponenziali. La caratterizzazione dei personaggi è discreta, la grafica e la regia buone ma non troppo, così come le sigle. La storia può sembrare una sorta di parodia di "Prison school" o di "kill la kill".

Ma, in fondo, la vera anima è di essere una storia che non si prende mai sul serio, che sa raccontare una storia pur sapendo che non sarà un anime destinato ad essere ricordato e che si accontenta di regalare risate e spensieratezza. E di rielaborare elementi triti in modo originale. Per cui tra il sei e mezzo per la storia in sé e il sette come premio per l’ottima tecnica di miscelazione assegno un sette