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Piermix94

Volumi letti: 4/4 --- Voto 5,5
La trama di Denjin N mi aveva inizialmente incuriosito, ma la lettura si è poi rivelata una profonda delusione. Questo thriller psicologico con elementi horror è chiaramente ispirato a Death Note, ma a differenza di quest’ultimo, fallisce nella gestione della storia e dei personaggi. È un continuo susseguirsi di idee potenzialmente interessanti, ma sviluppate in modo molto superficiale e poco coerente.

Trama
La storia si apre con Tadahiro Nasu, un ragazzo che ha dovuto abbandonare gli studi e trovarsi un lavoro a causa di una pessima situazione familiare. L’unica cosa che gli consente di andare avanti è la sua ossessiva relazione parasociale con Misaki Kanzaki, una sua ex compagna di classe e ora idol, l’unica che l’abbia mai trattato con gentilezza in quell’ambiente ostile dove subiva costantemente atti di bullismo. Un giorno, sopraffatto dalla sua vita opprimente, tenta il suicidio fulminandosi, ma invece di morire, la sua coscienza viene trasferita nella rete elettrica, dandogli il controllo su ogni dispositivo elettronico. Spinto ancora dalla sua ossessione per Misaki, deciderà di sfruttare questo suo nuovo potere con l’obiettivo di renderla la più famosa idol di tutto il Giappone. Libero dai limiti di quando era in vita, arriverà a gettare l’intero paese nel caos pur di raggiungere il suo obiettivo.

Sviluppo
La trasformazione del protagonista in un’entità capace di controllare ogni dispositivo elettronico, nell’era digitale in cui viviamo, lo rende al pari di una divinità. Si mostra subito del tutto indifferente alle conseguenze delle proprie azioni seminando rapidamente il caos, dando al contempo un ottimo ritmo alla storia. Le reazioni delle persone agli eventi, in particolar modo quelle della stessa Misaki, sono rese molto bene e in modo del tutto realistico. Al contrario, lo sviluppo delle indagini riguardo a questi misteriosi incidenti è stato gestito in modo mediocre e troppo sbrigativo, ma affronterò meglio la questione più avanti.

Disegni
I disegni e lo stile utilizzato si sposano bene con la storia, specialmente nei momenti ricchi di tensione e nelle scene horror. Meno riuscite sono le espressioni dei volti, soprattutto quando devono trasmettere la paura dei personaggi, che risultano spesso molto strane e innaturali.

Considerazioni con spoiler
Questo manga aveva un ottimo potenziale che purtroppo è andato tutto sprecato. Il potere assoluto del protagonista è diventato rapidamente un problema da gestire a livello di scrittura. Invece di optare per un personaggio quasi onnipotente, scelta che ha poi costretto l’autore a ricorrere a stratagemmi forzati per poter ostacolare i suoi piani, sarebbe stato preferibile attribuirgli dei limiti chiari che gli investigatori avrebbero potuto sfruttare. I due detective (che ricordano molto L di Death Note, ma scritti decisamente peggio) scoprono fin troppo velocemente la natura del protagonista e già al primo tentativo riescono a risolvere (momentaneamente) il problema. Non basta introdurli come personaggi super intelligenti nati da esperimenti vari per giustificarlo; ciò rende anzi il tutto ancora più ridicolo. La portata del potere di Nasu varia a seconda delle necessità narrative dell’autore: un pessimo modo di gestire un personaggio, che passa in breve tempo dal tenere tutti sotto scacco senza il minimo sforzo ad essere un completo incapace che si fa ingannare con trucchi ridicoli, come quello del portatile.
Oltre a questo, ci sono diverse altre cose che non mi hanno convinto di questa storia, è una sequenza di belle idee ma tenute insieme con lo scotch e sviluppate in modo troppo goffo. Nonostante tutti i problemi di scrittura che ruotano attorno al potere del protagonista, fortunatamente ci sono anche cose realizzate molto bene, come lo sviluppo psicologico di Misaki Kanzaki man mano che si rende conto di cosa le stia succedendo.
Nonostante abbia comunque diversi pregi, non riesco a dargli la sufficienza a causa della pessima gestione narrativa, a ogni colpo di scena mi passava sempre di più la voglia di leggerlo.