L’azienda ha inoltre condiviso nuovi dati di visualizzazione, evidenziando come l’anime giapponese abbia superato la sua precedente nicchia diventando uno dei contenuti più richiesti a livello globale.
Secondo Netflix, oltre il 50% degli abbonati – più di 150 milioni di famiglie, ovvero circa 300 milioni di spettatori – guarda anime. La compagnia afferma che negli ultimi cinque anni il consumo di anime è triplicato, e che il 2024 è destinato a essere un anno da record: 33 titoli anime sono entrati nella classifica Global Top 10 dei contenuti non in inglese, più del doppio rispetto al 2021. Inoltre, nel 2024 i contenuti anime sono stati visualizzati oltre 1 miliardo di volte in tutto il mondo, e tra l’80% e il 90% degli utenti sceglie di guardare anime con il doppiaggio.
Presentazione Netflix ad Anime Expo
Per rispondere a questa domanda crescente, Netflix ha iniziato a offrire contenuti anime con audio doppiato e descrizioni fino a 33 lingue.
A guidare i nuovi arrivi su Netflix c’è appunto Sakamoto Days, la cui prima parte di episodi ha trascorso 10 settimane nella Global Top 10 di Netflix ed è entrata in classifica in 54 paesi, tra cui Giappone, Corea del Sud, Francia e Argentina. I nuovi episodi usciranno a cadenza settimanale a partire dal 14 luglio.
Fonte: hollywoodreporter.com
C'è da dire che buona parte di chi guarda anime lo fa perché va di moda, e in poco tempo smette perché non era un vero interesse.
Per come la vedo io questo è indice di pigrizia, e la cosa non fa bene per gli anime al di fuori del Giappone. Il doppiaggio li snatura, perché le voci originali sono "particolari", nessuno riesce a replicarle anche solo quel tanto che basta da rendere soddisfatto chiunque.
È tempo fa Netflixo ha diminuito del 20% gli investimenti sugli anime rispetto al progetto iniziale.
Boom di spettatori di anime ma gli investimenti calano, qua c'è qualcosa che non quadra, come dice qualcuno "qualquadra non cosa. LOL"
Ancora! Se un doppiaggio è fatto bene e si dà la possibilità di scegliere non vedo che male ci sia.
Il discorso pigrizia può valere sull' inglese, che è una lingua internazionale che noi italiani dovremmo sapere. Il giapponese non è fondamentale e se uno non ha voglia di leggersi dei sottotitoli ha giustamente il diritto di poter usufruire di un doppiaggio. Tanto più per un servizio che paga
Poi i nostri doppiatori sono anche molto bravi, facciamoli lavorare
Amen, e in molte cose lo stiamo già vedendo.
@Paolo Bitta Vero da una parte ma il pubblico ha sempre ragione e comunque decide infine la direzione che l'industria deve prendere, io in primis tante volte ormai non ho più il tempo di mettermi dietro molte serie e quando lo faccio preferisco godermele sul divano/letto senza farmi venire gli occhi piccoli per i sottotitoli, in particolare quando i nostri ultimi doppiaggi (tolti alcuni aborti contro natura ma son pochi ormai) sono di alta caratura e ottima interpretazione, qui in italia siamo anni luce rispetto ai nostri cugini americani, lì sì che il dub è inascoltabile
Anche perché a volte i sottotitoli sono fatti malino anche su Netfli
Poi ci sarebbero altre 1000 argomenti da discutere, come le fasce d'età, doppiaggio si o doppiaggio originale, il cambio pian piano della mentalità che l'animazione sia solo per ragazzini, ecc...
Si potrebbe stare qui a parlarne per giorni...
Volendo per portare utenti gli basta fare cose tipo solo leveling o shonen vari dove si spaccano di botte e tutto hypate e il pubblico "medio" te lo prendi sicuro
C'è da dire che escono una quantità di serie spropositate di qualità medio bassa da sempre, prima non ci si faceva caso perchè arrivava poca roba ma tendenzialmente buona, ora si può sentire un appiattimento o la che la qualità non sia più al top ma secondo me resta una semplice sensazione.
Poi c'è anche un altro discorso da fare, la maggior parte dell'animazione è adattamento da altre opere, non trovo grande margine per influenzare prodotti che nascono da seriliazzazioni su riviste prettamente giapponesi o da novel probabilmente pure nel mondo anglosassone fanno fatica a portare. Se proprio vogliamo dirla tutta io vedo il mercato coreano e cinese in crescita, forse ci sarà anche più varietà di ora se si inizia a dare importanza ai loro prodotti.
Il cambiamento è avvenuto presso le nuove generazioni per il resto delle persone sopra i 30 anni l'animazione è considerata esclusivamente solo per bambini ☹️.
Io non mi sognerei mai di parlare con un mio coetaneo di anime non verrei compreso.
Trovo normale la richiesta del doppiaggio da parte del pubblico generalista... Anche io un tempo vedevo solo doppiato.
Che su Netflix è come un terno al lotto.
Da sottolineare per chi ogni volta chiede perchè bisogna investire per i doppiaggi.
Gli investimenti non sono per forza di cose correlati con quante serie di qualità carichi sulla tua piattaforma. Ci siamo scordati cosa proponeva Netflix fino a poco fa? Un mare di prodotti originali in 3DCGI che nessuno su filava.
Si chiama elitarismo
Era un commento ironico?
Non possiamo nemmeno fare gatekeeping e decidere chi può guardare anime e chi no. Si vede che è un fenomeno che piace a molti.
Per quanto riguarda il doppiaggio, sempre meglio averli che non averli. Anzi, ne abbiamo anche pochi a mio avviso.
Non direi, soggettivamente parlando.
Ci sono anime disponibili solamente in italiano, e onestamente preferisco evitare di guardarli piuttosto che ascoltare il doppiaggio in italiano che spesso (nel caso di quelli voglio provare) sono anime andati in onda sulla M**daset.
Impiegato A: Ottimo, quale sarà la prossima mossa di marketing.
Impiegato B: Sicuramente sarà qualcosa di eccezionale.
Netflix: Posticiperemo Kaoru Hana, una delle serie stagionali più attese, a settembre!
Impiegato A e B: ...eh?
Mi fa piacere riguardo i doppiaggi perché comunque aiutano più persone ad avvicinarsi agli anime, ma mi dispiace anche perché la gente neofita che si abitua al doppiaggio, poi non riesce a guardare anime non doppiati, e tra quelli non doppiati ce n'è di roba veramente bella di cui si priveranno per sempre.
Secondo me non è tanto il problema che ci sono le serie Mediaset, le si identifica subito e si saltano. Il problema è quando anche sulle serie nuove ci finiscono addetti ai lavori con un passato in Mediaset e che non hanno minimamente aggiornato il loro modo di lavorare.
Diciamo che è meglio avere una scelta un esempio recente è quello di mao mao del monologo della speziale che è stato fatto un doppiaggio a mio avviso pessimo la voce di lei è troppo particolare e caratterizza molto il personaggio quella in italiano non va per niente.
Nel 2025 il doppiaggio di un anime non preclude a nessuno la possibilità di vederlo in lingua originale perché, per forza di cose, se una serie arriva doppiata arriva anche sottotitolata - salvo rarissime eccezioni (ma penso che nessuno si mangi le mani per non poter vedere Beyblade X o Doraemon in lingua originale) - per cui il problema non sussiste proprio.
Perché il mio commento sarebbe ironico? L'animazione non è più considerata esclusivamente per bambini solo da un decennio scarso.
Le persone che conosco io non vedono anime e considerano chi li guarda non in maniera non positiva.
In Italia e non solo ci sono ancora larghissime fette di popolazione che considerano i cartoni animati solo per bambini.
non mi stupisco che usate questa frase a pappagallo.
La differenza fa il numero, oggigiorno ci sono più produzioni animate giapponesi che occidentali.
Chi vuole la qualità la trova a prescindere della nazione.
"Il cambiamento è avvenuto presso le nuove generazioni per il resto delle persone sopra i 30 anni l'animazione è considerata esclusivamente solo per bambini ☹️."
Da noi la differenza la da anche la disponibilità, la serie su Harley quinn sembra molto popolare, ma in Italia la vediamo con il binocolo.
Stessa cosa per la nuova serie di superman e Creature Commandos.
Ma se tu non lo vedi in giapponese ma direttamente in italiano sto confronto non lo fai. Poi francamente più che la voce uguale io gradirei un adattamento e una interpretazione adeguata. Basta vedere One punch Man, la voce di Campaiola non è uguale al corrispettivo giapponese ma la sua interpretazione rende ugualmente bene il personaggio
In Italia e non solo chi ha 30 anni o più anni considera i cartoni animati solo per bambini.
I ventenni di oggi non hanno problemi... Io stesso l'estate scorsa al mare ho parlato di anime con un gruppetto di adolescenti di Spy x Family, MHA, Jujutsu Kaisen cosa che con i miei coetanei all'epoca non avrei mai potuto fare.
Stai generalizzando, detta così sembra che nessuno oltre i trenta guardi anime.
Luca Sandri e Fate/Apocrypha, anche se parliamo di uno dei primi titoli anime fatti doppiare da Netflix in Italia, ne è l'esempio lampante. Anno 2017, già sono usciti diversi prodotti di Fate (doppiato da Dynit) dove ci hanno lavorato diversi doppiatori che ricompaiono in F/A ma poi si lavora sul copione Inglese, senza documentarsi, e così escono fuori cose tipo "Il servitore del governatore" o robe simili.
Ci sono come nel mio caso ma fuori la ristretta cerchia degli appassionati per me siamo pochi.
Ho questa percezione avendo una famiglia ampia e conoscendo tante persone.
Il cambiamento sta avvenendo con le nuove generazioni.
Certo Netlix rende tutto più cool cosa sicuramente bella...
Ma passiamo all'altra questione: si ci sono effettivamente ad ogni stagione titoli fatti tutti uguali con lo stampino. Capisco che idee nuove è difficile averle e che se hai pochi soldi e uno staff raffazzonato non puoi fare miracoli, ma certi sceneggiatori esagerano con le banalità!
Detto questo sono felice che gli anime hanno sfondato perché quando li guardavo 40 anni fa ero considerato puerile oggi c'è meno stimma anche se in casa mia mia madre storce ancora il naso: " A 47 anni guardi ancora i pupazzi!" ma lei è vecchia
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