
Il 15 luglio Valve ha aggiornato le sue regole relative ai contenuti che gli sviluppatori non sono autorizzati a pubblicare su Steam (come riportato da Game*Spark). La sezione "Regole e linee guida" della Documentazione di Steamworks ora contiene una clausola aggiuntiva (la numero 15) la quale suggerisce che gli editori sono tenuti a rispettare le regole e gli standard stabiliti da varie terze parti coinvolte nell'elaborazione dei pagamenti elettronici. La regola sembra essere prevalentemente correlata ai contenuti per adulti:
Cosa non dovresti pubblicare su Steam:
15. Contenuti che potrebbero violare le regole e gli standard stabiliti dai processori di pagamento di Steam e dalle relative reti di carte e banche, o dai fornitori di reti Internet. In particolare, alcuni tipi di contenuti per soli adulti.
Prima dell'aggiornamento, l'elenco includeva 14 clausole, che vietavano cose come l'incitamento all'odio, il malware, i contenuti sessuali che ritraggono persone reali e qualsiasi forma di sfruttamento sui minori. La nuova clausola 15 suggerisce che Steam potrebbe anche dover reprimere specifici tipi di contenuti per adulti in risposta ai requisiti dei processori di pagamento e delle banche. Come conseguenza, il giorno 16 luglio, come riportato da SteamDB, sono stati rimossi decine di videogiochi a sfondo sessuale, con particolare attenzione verso i titoli riguardanti l'incesto. È possibile che la nuova regola di Steam sia un mezzo per prevenire l'insorgere di quanto successo in Giappone, dimostrandosi come una mossa cautelativa in attesa di regole più chiare.
Il 24 luglio, è toccato a Itch.io. Il noto portale per videogiochi indipendenti (ma non solo), ha "delistato" (nel senso che sono oscurati tramite il motore di ricerca) centinaia di videogiochi, citando nel suo comunicato No Mercy, un gioco per adulti con alcuni temi che hanno attirato l'ira del governo britannico e, in particolare, del gruppo di attivisti australiani Collective Shout. Collective Shout ha usato No Mercy (già rimosso dai negozi ad aprile) come leva per fare pressione su gruppi di elaborazione dei pagamenti come Visa e Mastercard per "tagliare i legami" sia con Steam che con Itch.io, con lo scopo di rimuovere "centinaia di giochi di r*pe, incesto e abusi sui minori" su entrambe le piattaforme.
Abbiamo "deindicizzato" tutti i contenuti NSFW per adulti dalle nostre pagine di navigazione e ricerca. Comprendiamo che questa azione è improvvisa e dirompente e siamo davvero dispiaciuti per la frustrazione e la confusione causate da questo cambiamento.
Di recente, siamo stati oggetto di esame da parte dei nostri processori di pagamento in merito alla natura di alcuni contenuti ospitati su itch.io. A causa di un gioco intitolato No Mercy, che era temporaneamente disponibile su itch.io prima di essere bandito ad aprile, l'organizzazione Collective Shout ha lanciato una campagna contro Steam e itch.io, rivolgendo preoccupazioni ai nostri processori di pagamento sulla natura di alcuni contenuti trovati su entrambe le piattaforme.
La nostra capacità di elaborare i pagamenti è fondamentale per ogni creator sulla nostra piattaforma. Per assicurarci di poter continuare a operare e fornire un marketplace per tutti gli sviluppatori, dobbiamo dare priorità al nostro rapporto con i nostri partner di pagamento e adottare misure immediate per la conformità.
Questo è un momento critico per itch.io. La situazione si è sviluppata rapidamente e abbiamo dovuto agire con urgenza per proteggere l'infrastruttura di pagamento principale della piattaforma. Sfortunatamente, questo significava che non era realistico fornire ai creatori un preavviso prima di apportare questa modifica. Sappiamo che questo non è l'ideale e ci scusiamo per la brusca interruzione di questo cambiamento.
Stiamo attualmente conducendo un audit completo dei contenuti per assicurarci di poter soddisfare i requisiti dei nostri processori di pagamento. Le pagine rimarranno deindicizzate man mano che completeremo la nostra revisione. Una volta completata questa revisione, introdurremo nuove misure di conformità. Per le pagine NSFW, ciò includerà un nuovo passaggio in cui i creatori devono confermare che i loro contenuti sono consentiti in base alle politiche dei rispettivi processori di pagamento collegati al loro account.
Parte di questa revisione vedrà alcune pagine rimosse definitivamente da itch.io. Gli account interessati riceveranno una notifica tramite l'indirizzo e-mail del loro account dal nostro indirizzo di assistenza. Puoi rispondere a quell'e-mail se hai domande di follow-up.
Chiediamo la vostra pazienza e comprensione mentre affrontiamo questo periodo difficile. Mi dispiace che non possiamo condividere di più in questo momento, poiché stiamo ancora comprendendo appieno la situazione da soli. Pubblicheremo un follow-up sul nostro blog se la situazione dovesse cambiare.
Grazie.
Denpasoft, portale di videogiochi e prodotti hentai, sarà oscurato il 31 luglio in buona parte degli Stati Uniti, a cui si è aggiunto qualche giorno dopo il Regno Unito per l'entrata in vigore dell'Online Safety Act, che esorta i siti con contenuti per adulti a controlli più "efficaci" sull'età che non sia semplicemente chiedere al visitatore se è maggiorenne, come la scansione del volto o di un documento di identità.
A partire dal 31 luglio 2025, Denpasoft limiterà l'accesso al sito per gli utenti in diversi stati degli Stati Uniti. Poiché si tratta di una situazione improvvisa che è stata portata alla nostra attenzione, ulteriori dettagli saranno disponibili non appena li avremo. Un elenco completo è disponibile in questo post di notizie.
Oggi siamo stati informati che il nostro account di elaborazione dei pagamenti è in fase di verifica a causa di una serie di punti infondati e della nostra mancanza di conformità alle leggi sulla verifica dell'età in diversi stati degli Stati Uniti. Si sperava che, dopo aver dovuto rimuovere i titoli da Denpasoft, questa sarebbe stata la fine di tali problemi, ma chiaramente era un pensiero ingenuo. È per questi motivi che a partire dal 31 luglio 2025, gli utenti dei seguenti stati non saranno in grado di accedere direttamente al sito Web di Denpasoft. Per gli utenti al di fuori degli stati di cui sopra o residenti in altri paesi, non sono previste modifiche alle nostre politiche di accesso esistenti.
Come prevedibile, i giocatori stanno iniziando a mobilitarsi contro Collective Shout e i servizi di pagamento. Si richiama l'attenzione su un disegno di legge che propone di limitare la misura in cui i processori di pagamento possono interferire con le decisioni aziendali sulla base di preoccupazioni politiche o reputazionali. I fan stanno esortando gli altri a contattare i loro rappresentanti del governo locale per esprimere le loro preoccupazioni, come il giapponese Zenko Kurishita, attivista politico per la libertà di espressione. Una petizione contro i processori di pagamento ha raccolto oltre 100.000 firme su Change.org.
Fonti consultate
PCGamer
GameSpark
Automation
TheGuardian (Online Safety Act)
Penso che sarà bene creare un sistema di pagamento europeo per poi diffonderlo oltre oceano come reale alternativa a mastercard e visa. Penso sia l'unico modo per cavarcela.
Intanto segnalo che ad esempio su Gog si può usare mybank come metodo di pagamento europeo. Mentre nella vita di tutti i giorni usare satispay è un buon modo per evitare mastercard e visa.
Servirà a poco al momento ma cercare di intervenire anche solo un minimo penso sia importante.
Anche i film jap oggi sono molto meno autentici di una volta ☹️ anche un famoso studio che si vantava di produrre contenuti reali ormai è tutto finto.
Online Safety Act il problema sono sempre i genitori che lasciano in mano ai bambini gli smartphone senza ritegno... I genitori devono controllare e bloccare con i parental control non deve intervenire lo Stato con leggi che sembrano una nuova Ad abolendam.
Questo è molto pericoloso!
Oggi sono "solo" i giochi, domani potrebbero essere i pomodori perché c'è il rischio del caporalato (faccio un esempio esagerato)
Marca molto male. Rispetto alle altre forme di censura questa è di difficile opposizione perché visa e Mastercard in pratica fanno cartello e non puoi realisticamente smettere di usarla perché quasi tutte le carte di crediti vanno su questi circuiti. E quindi anche se i clienti provano sistemi alternativi il vari negozi non possono sostituirli in toto.
Anche la nascita di un nuovo sistema di pagamento, per quanto difficile, non è garanzia di risoluzione.
È una situazione da cui si può uscire penso solo con una regolamentare che obblighi i sistema di pagamento a servire chiunque opero nei termini di legge.
Mi chiedo se già ora questa cosa non infranga qualche legge, in fondo limita e discrimina la libertà di espressione ed è un metodo di bullismo economico. Però capisco che anche se ci fosse, intentare causa vuol dire perdere immediatamente il sistema di pagamento e nessuno se lo può rischiare. Valve sarebbe stata forse l'unica a potersi opporre ma credo sia troppo anche per loro.
Un sistema di pagamento dovrebbe essere agonistico e garantito a prescindere dal servizio o prodotto acquistato.
È molto grave quello che sta accadendo. Auspico come minimo a regole che pongano ogni sistema che provi a fare altrettanto sotto commissariamento: perdita totale del controllo dell'azienda, licenziamento del consiglio di amministrazione e diffida a lavorare nello stesso campo a vita. La libertà economica va tutelata. Oggi è una manciata di giochi, domani saranno altri contenuti, si finirà a poter realizzare solo certi prodotti.
Con un mercato così dipendente da queste società o si applicano regole di monopolio/duopoli oppure si devono creare alternative per liberare il settore dei pagamenti, io per curiosità ho cercato in questi giorni e ho scoperto che c'è un progetto in europa per creare un sistema di pagamento alternativo sostenuto da molte banche europee di nome Wero, è in sperimentazione in pochi paesi europei e dovrebbe arrivare da noi il prossimo anno, non sarebbe male se nel prossimo decennio prendesse piede sfidando i giganti del settore.
@Frence possiamo attribuire grosso della colpa agli Stati uniti fra Visa e Mastercard ma lo stesso regno unito e europa si sono accodati più che volentieri tra OSA e DSA, continuiamo a usare la scusa del "proteggere i bambini" per mettere un bavaglio a mezzo mondo, se si deve contare su qualcuno non è certo l'europa.
Fa strano dirlo ma piaccia o non piaccia uno come Elon potrebbe essere anche abbastanza autistico/testardo da andare contro questa cosa se il suo X payment dovesse davvero prendere piede, sia come sia io i miei soldi vorrei usarli come cazzo voglio senza che qualcuno dall'alto mi imponga il suo modo deviato di vedere il mondo.
In uk la petizione per abolire questa porcata ha superato le 100.00 firme necessarie per procedere in meno di 24 ore, sia come sia ora il governo dovrà discutere della cosa in parlamento e prenderne nota
Nelle librerie ci entrano anche i minori, ma nessuno si sognerebbe di vietare la vendita di libri per adulti in libreria.
Comunque sono delle restrizioni ridicole
Se è taggato come tale è prono ad essere eliminato, peggio ancora ci sono report che i software additati come bannati siano stati eliminati direttamente dalle librerie di chi li ha comprati.
Qui stiamo ai livelli di Orwell ormai, a forza di difendere in continuazione e accontentare palesi infermi mentali che soffrono alla vista di un capezzolo stiamo bruciando le tappe verso il futuro che tanti, come me, avevano avvertito sarebbe arrivato: oggi è materiale sessuale, domani sarà il gore e poco alla volta l'unica cosa che potremmo guardare saranno i Barbapapà
Il rigurgito contro scelte imbecilli lo si fa solo quando lo fa la parte che non piace? Perchè non è una cosa che è iniziata oggi. Sono anni che va avanti, ma evidentemente per molti non era importante...sino ad ora.
Il problema si chiama Stato, regole, regolamenti. Di fatto hanno reso impossibile creare alternative con tutte le richieste e regole ecc. che sono continuamente chieste. Quindi la colpa è "nostra", che invece di chiedere meno regole, ne continuiamo a chiedere di più (si vedano i "regolamenti" attuativi dell'AI act, centinaia e centinaia di pagine...)
"We will stand on principle or we will not stand at all." Molti di quelli che adesso si stracciano le vesti dovrebbero stare solo zitti.
X ha ancora lo shadowban (mai tolto dai tempi di twitter) per cui la mia fiducia in queste cose è zero.
Se e' supportato dall'Unione Europea e non è un'iniziativa privata vale come Eutelsat: zero.
Eh ma sai come funziona "Non è un problema mio finchè non tocca qualcosa che non mi piace" ed è un modo di pensare tanto ottuso che mi fa quasi tenerezza, personalmente non mi ritrovo nella gran parte dei tag che sono stati banditi ma mai mi sognerei di condonare un comportamento del genere, finchè il materiale è legale non ha alcun diritto di essere bandito in un paese libero.
Questo è un tipo di ragionamento che non si ferma mai al dito, si prenderanno il braccio, il torso e infine la testa, basta anche solo vedere come in vari fps stiano bannando gente in voice chat o per cagate come teabagging, continuare a tarare il mondo verso gente che non riesce a distinguere realtà da finzione sta portando una quantità di danni inaudita alla società
X è passato dallo spammarmi clip di porno giapponesi ad oscurare le fanart, nonostante non viva in UK. La situazione è abbastanza.. strana, quando ho scritto questo articolo 2 giorni fa non era così.
Perchè non è solo UK, qui non se ne parla ma anche l'Europa si ci è accodata, ora pretendono che le piattaforme verifichino l'età degli utenti per mostrare materiale ""sensibile"", da cosa ho letto hanno tipo 12 mesi per adeguarsi ma pare Twitter abbia iniziato già ora
Mi spiace per Denpasoft e Itch, ero convinto che avrebbero resistito essendo più "liberi" rispetto a Steam.
I sintomi si percepivano da anni ma la gente (anche qui) se n'è fregata perché non la toccava personalmente ed adesso ci ritroviamo così.
Ringrazio molto l'autore del post per aver fatto luce su questo importante avvenimento che sta influenzando in modo peggiorativo il mondo otaku (ma non solo).
Io mi limito a sindacare la vicenda specifica, il distributore ha deciso di rimuovere dalla vendita determinati prodotti (venduti lecitamente e su cui nessun organo pubblico competente ha mai sindacato) su pressione di due enti privati che si sono comportati da polizia morale, visto che c'è una situazione di duopolio lo Stato dovrebbe intervenire per tutelare i consumatori che in questo caso sono clienti finali, sviluppatori e le piattaforme di distribuzione. Lo Stato ha la colpa di non averlo fatto con l'aggravante che è già successo in passato.
E perché dovrebbe valere zero? Wero è sostenuto dalla European Payments Initiative (EPI) supportata dalla commissione europea e da numerose banche, con l'obbiettivo di garantire ai cittadini europei un sistema di pagamenti unificato, è ovviamente una cosa nuovissima quindi deve diffondersi ed è in continua sperimentazione ma, tanto per dire, in Francia sono mesi che l'app su App store è in top classifiche app finanziare, sopra PayPal, Revolut invece ha integrato nella sua stessa app il trasferimento di denaro su circuito Wero ecc.
Non voglia andare troppo OT, ma in un mercato non controllato dallo Stato il monopolio viene fatto fuori da solo: il caso di Intel di questi giorni direi che è emblematico, o come è successo nel passato con gli scontri Microsoft/Google, o ancora OpenAI e Gemini (Google ha dovuto rincorrere).
In questo caso gli Stati, al di là delle normative antiriciclaggio (pure queste occorrerebbe vedere se funzionano eh....) hanno introdotto valanghe e valanghe di regole che danneggiano chi deve entrare, non chi c'e' già. Quindi è inutile lamentarsi ora, visto che sono le regole che di fatto impediscono ad altri player di entrare (stessa cosa per i modelli generativi e LLM in Europa, con le regole attuali è impossibile).
Perché qualunque cosa "pianificata dall'alto" è destinata a fallire o a limitare la libertà economica sul lungo andare. Citavo Eutelsat perché rispetto a Starlink sono a zero, e sono pure pagati con soldi nostri.
E comunque il problema sono le regole. Ribadisco: per anni chi si lamenta non ha fatto niente, e adesso fa le scene perché la campagna è partita da un gruppo di mentecatti della parte opposta.
Non si tratta solo di qualche tettina qua e là in meno ma del tema delicato della censura e di regole che spesso non hanno senso e che avvantaggiano solo una ristretta cerchia.
Per favore però non facciamo questo tipo di retorica: come determinate chi non diceva niente prima e dopo? Finite per buttare tutto nella stessa cesta e creare una narrativa falsata. C'è chi si è lamentato ad ogni passo, spesso passando per quello a cui non va bene nulla, quindi è un po' ingiusto fare questi discorsi.
Il problema qui è un altro: i boicottaggi non funzionano già per cose piccole perché comunque c'è complicità tra sistemi e informazione e nessuna legge a tutela del libero mercato.
Ma prima si parlava del singolo editore, o del negozio, oggi è il sistema di pagamento: qualcosa che non può boicottare il singolo e nemmeno il negozio che ne ha bisogno. Quando aziende come Visa e Mastercard (imboccate magari da delle associazioni, ma essendo una nicchia devono possedere veramente tanto potere) fanno cartello e controllano la quasi totalità dei pagamenti, come le contrasti? Steam è forse lo store più grosso di gaming e per fare causa perderebbe immediatamente il servizio di pagamento. Un nuovo sistema di pagamento non garantisce la tutela delle transazioni. Questa cosa la si può solo regolamentare e devono farlo gli stati: una regola che impedisca a chi ha potere economico di averne uno politico, e questo è importante per la libertà del cittadino e dell'impresa ma anche per la sovranità dello stato. Va trattato come una cosa di massima gravità. Una legge dello stato può effettivamente fare qualcosa, soprattutto se adottata da più stati: a quel punto il danno per i sistemi di pagamento inizia ad essere importante.
Mi chiedo però se allo stato attuale questa ingerenza violi già qualche legge esistente: il dubbio mi viene, ma penso anche che intentare una causa come dicevo sopra, sia troppo rischioso per chi dipende da loro per i pagamenti.
Il problema è che la situazione è ancora troppo poco rilevante, politicamente chi si proporrebbe a mettersi di traverso in questa situazione? Me li immagino già a definire la situazione nel mainstream, gente etichettata come "Quello che vuole difendere i giornaletti/giochini porno" quando sappiamo tutti la situazione essere molto più pericolosa in potenza di quello che può sembrare.
E' difficile farne una bandiera adesso perchè è stato toccato materiale che pubblicamente e in sedi istituzionali è, passatemi il termine, "sconveniente" difendere, per questo stanno facendo il cazzo che vogliono al momento, potremmo aspettare tanto però da arrivare a un punto dove queste entità avranno ammassato troppa influenza per poter essere contrastate con efficacia.
Detto questo le critiche erano ovviamente rivolte a chi (e ce ne sono e sanno di esserci stati) ha continuato a perpetrare slogan come "Ma ti immagini davvero possano censurare gli anime?", "Ma che dici, escono ancora un sacco di ecchi, mica ci ritroviamo dal giorno al domani a bandire certa roba" ecc. ecc. ecc....
Certe persone dovrebbero capire che andrebbe difeso anche ciò che personalmente non ci piace per poter garantire la libertà di espressione anche di quello che invece ci piace.
Che entità private possano imporre la propria morale sul pubblico è roba fuori di testa.
Hai centrato il punto. Al momento sarebbe una posizione molto attaccabile da chi come dicevate non è interessato al principio a meno che non intacchi ciò che gli preme. E quindi far sparire certi contenuti gli sta bene. Credo anche si sia partito da quello proprio perché difenderlo è difficile. Eppure un'opera creativa non intacca la vita reale, una volta che lo vendi solo a chi ha l'età giusta.
Assolutamente, c'è anche chi la pensa così. Però ecco, attenzione a generalizzare. Sono in tanti a non essere soddisfatti ma la realtà è che l'opinione del consumatore non interessa a nessuno, soprattutto quando non vuoi fargli consumare un prodotto. Per quello servono tutele legali che stabiliscano principi.
Mi è bastato mettere Giappone come paese per raggirare questo filtro, quindi oltreché stupido al momento non è neanche granché efficace (anche se mi sminchierà tutto l'algoritmo e la barra delle tendenze, ma mi interessa il giusto). Certo qualora iniziassero anche ad oscurare interi siti allora sarebbe problematico.
Suppongo da parte di twitter abbiano fatto gli gnorri e reso la cosa facilmente aggirabile chiudendo tre o quattro occhi, come dici tu il problema potrebbe diventare più grave nel momento in cui vogliano rendere obbligatori ID e scan facciali per navigare sul web, arriveremmo a livelli draconiani
Sinceramente non so cosa pensare...se da un lato può avere anche una sua logica, nei fatti mi sembra che, almeno per il momento, stia solo creando una gran confusione...
Frequento un blog dove non c'è nessun contenuto con minori, incesti, o robe simili, ma siccome è stato classificato come NSFW (presumo solo perché vengono a volte citati manga hentai o yaoi), gli utenti che entrano online dal Regno Unito ora devono presentare un documento d'identità per accedere e partecipare al blog.
Io non ho competenze legali, e non so come funzionino queste cose nel Commonwealth et similia, ma a me questa sembra una violazione di diversi diritti (soprattutto quelli della privacy) più grande di internet stesso.
È veramente troppo inquietante.
Quando Steam bloccava i VN, la maggioranza dei siti "che contano" (che non sono IGN o similari, eh) non dava praticamente spazio alla notizia, di solito queste cose apparivano su siti molto dubbi iper-editorializzando la cosa.
Su Senran Kagura e, per dire, software house come Compile Heart (a prescindere dalla qualità dei loro giochi) sono anni che si va avanti un "ignoriamoli perche' sono il male", con rischio ban addirittura su certi forum.
Assolutamente no. Basta regole. Sono le regole che hanno creato questa situazione, con un monopolio garantito dai governi che di fatto rende i processatori di pagamento estremamente vulnerabili ad influenze esterne ed interne.
Se ne era già parlato, ma VISA ha subito un causa per contenuti definiti "osceni" pochi anni fa, e credo l'abbia pure persa.
Lo fanno perchè i gruppi di pressione usano lo Stato per i loro scopi. Di nuovo, il problema sono le regole troppo strette.
Se mi parli di stampa ti do ragione, infatti lo citavo giusto sopra, ma se generalizzi come se non ci fosse stato nessuno contrario prima ribadisco che non è vero: c'è sempre stata opposizione a queste manovre che tolgono libertà di scelta anche quando non è un prodotto che colpisce direttamente.
Ma di nuovo, non c'è modo per il singolo di fare qualcosa proprio perché sono prodotti di nicchia e quindi il bacino che viene colpito ha poco potere.
La situazione attuale è permessa dalla mancanza di tutele, quindi regole che le attuino. In un mercato in cui c'è monopolio di fatto di poche entità che fanno cartello, se queste non hanno obblighi e limiti come gli impedisci di alterare il mercato? Il mercato non si può regolare da solo proprio perché non può emergere un altro player di settore e anche se potesse niente garantisce che non si adegui agli altri. Dovresti tagliare fuori una parte di mercato veramente vasta per convincere qualcuno fare concorrenza contando su di quello, ma ora i prodotti tagliati fuori non sono molti. E non è giusto che tali prodotti siano svantaggiati solo perché di nicchia.
Capisco la poca fiducia in chi crea le regole, che condivido, ma l'unico modo è riconoscere degli obblighi e un'imparzialità ai sistemi di pagamento in modo che non possano rifiutarsi di servire un cliente e non possano nemmeno essere indotti a non farlo.
Quali sarebbero queste regole che spingono i sistemi di pagamento a fare quello che stanno facendo ora? Sempre che sia vero che la pressione arrivi dalle associazioni citate in questi giorni, come fanno le regole ad esserne responsabili? È più probabile che ci sia qualcuno abbastanza potente da poter spingere Visa e Mastercard ad agire così, ma di nuovo, se non potessero essere indotti a farlo per legge il problema non ci sarebbe. Non sono nuove regole, sono tutele.
F**k Murica, f**k the CEOs e parassitiamo i riccastri il più possibile.
Proprio il contrario. Non è mai stata stabilità una correlazione tra pirateria e mancati guadagni, ma direi proprio che sia più fattibile tra impossibilità di vendere un bene e mancati guadagni. Non ci sarà più niente da piratare perché certi prodotti, a cui è negata la vendita tramite i circuiti più utilizzati, smetteranno di esistere perché non più sostenibili.
Utente medio su internet quando legge una qualsiasi notizie: bene piatiamo di più
Beh no "sparire del tutto" non credo, in madre patria quei prodotti continueranno ad esserci (anche perchè il mercato degli eroge continua a fruttare bene in Giappone), solo che è molto probabile che, se la situazione non cambia, molte di queste produzioni osè non saranno più vendute a livello internazionale, e allora lì sì che dovremo contare sulla pirateria 😅
Sì certo, ci crediamo.
Credi davvero che pirati informatici, fansubber traduttori ecc. resteranno forse a rigirarsi i pollici solo perchè questa o quella piattaforma si fa comandare da miliardari e cristobigotti? Non penso proprio...
Senza contare che a differenza dei vari Final Fantasy, Mario, Sonic eccetera, VN e eroge sono e continuano ad essere pensati solo ed esclusivamente per i giapponesi. Figurarsi se smettono di uscire solo perchè pochi americani/australiani/vattelapesca non li vogliono.
Sia chiaro che i contenuti illeciti e pericolosi che mostrano violenza sessuale, odio, abusi su minori e terrorismo vanno banditi e proibiti a prescindere.
Il concetto è sbagliato alla fonte. "Piratare per protesta" vorrebbe dire anche prendersi le responsabilità dell'azione ed eventualmente pagarne le conseguenze, peccato questo comportamento si fa solo sfruttando l'anonimato. Il cartello dei servizi di pagamento elettronico, figartivamente, spezza le braccia a chi ha creato e prodotto quei giochi ora vietati , mentre chi decide di piratarli è come se gli sputasse pure in faccia e gli fregasse gl'averi.
A quanto pare no, infatti perseguino il "vanno banditi e proibiti a prescindere". Probabilmente intendevi altro, ma per loro non c'è differenza a prescindere dal qualsiasi altro motivo.
Prova ad usare un VPN
I titoli rimossi da Steam e itch.io sono per lo più occidentali, quindi il problema di pone eccome. E teniamo in considerazione che questo è l'inizio, non sappiamo fino a dove si spingeranno e cosa inizieranno a vietare.
Come dici, il mercato giapponese un poi si autotutela perché ha abbastanza mercato interno ma questa è notizia dell'anno scorso. Rimane comunque il fatto che più volte si è parlato di adeguarsi ai gusti occidentali per vendere di più, spero non sia la strada.
Come sopra, in questo momento il problema è che ad essere colpiti son il mercato di gli sviluppatori occidentali, e di conseguenza i consumatori.
Quindi in mancanza di mezzi di pagamento rischiano davvero di sparire prodotti il cui sviluppo diventa non più sostenibile.
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