Il 25 luglio, una settimana dopo l'inizio delle proiezioni, è apparso un avviso molto duro sull'account X (ex Twitter) di Demon Slayer, contro i caricamenti illegali sul sito ufficiale di "Demon Slayer": "Riprendere film al cinema senza autorizzazione è un reato. Intendiamo adottare misure severe, incluso il ricorso a procedimenti penali, contro gravi violazioni del copyright. Continueremo a prendere le misure appropriate affinché possiate godervi il film al cinema".
『劇場版「鬼滅の刃」無限城編 第一章 猗窩座再来』の盗撮映像がインターネット上に見られます。
— 鬼滅の刃公式 (@kimetsu_off) July 25, 2025
劇場での映画の盗撮行為は犯罪です。
悪質な著作権侵害に対しては、刑事告訴を含む厳正な対処をしていく所存です。
これからも『鬼滅の刃』を映画館で楽しんで頂ける様、適切に対応して参ります。 pic.twitter.com/05xwKO55iF
Tuttavia, i caricamenti illegali non sembrano fermarsi. Non solo vengono pubblicati su X (ex Twitter) e TikTok estratti dal film principale, ma l'intero film viene caricato su siti video in vari paesi come Stati Uniti, Cina, Europa e Medio Oriente. Vengono persino aggiunti sottotitoli in varie lingue, e si possono trovare diversi video con oltre 100.000 visualizzazioni
Per combattere questa minaccia crescente, il Giappone ha deciso di rivolgersi a chi sa il fatto suo nel settore: la Japan Hacker Association, un gruppo di "white hat hacker" che operano completamente nei confini della legge per smantellare le reti di pirateria internazionale.
(Wikipedia)
Il direttore rappresentante della Japan Hacker Association, Takayuki Sugiura, ha spiegato perché degli hacker white hat come i loro vengono reclutati per contrastare la pirateria degli anime a livello internazionale. In una nuova intervista con il magazine on line The Sankei Shimbun, Sugiura afferma che l'associazione riceve richieste dalla CODA, la principale organizzazione anti-pirateria del Giappone. I loro membri indagano quindi sui retroscena e sulle identità dei gestori di siti pirata, il che ha portato a condanne penali effettive.
Come hacker white hat, la Japan Hacker Association opera nei confini della legge. Trovano informazioni trapelate su registri pubblici (attraverso metodi OSINT/Open Source Intelligence), come i dettagli di registrazione quando i siti pirata creano siti web, o perdite di connessione che potrebbero rivelare da dove operano i pirati.
"Costa denaro creare un sito web, quindi deve esserci qualche connessione sociale da qualche parte", dice Sugiura, aggiungendo: "Ci sono sorprendentemente molti operatori che hanno delle falle".
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La Japan Hacker Association supporta CODA dal 2022; un rapporto del Yomiuri Shimbun ha confermato che i metodi sempre più avanzati per eludere il controllo giapponese (come il geoblocking, il domain hopping e il reverse proxying) hanno spinto CODA a rivolgersi all'organizzazione. L'unità è iniziata con cinque membri. All'epoca, Sugiura disse che erano in grado di identificare i gestori di siti di pirateria anime nell'80% dei casi.
Ricordiamo che il Giappone ha iniziato ad applicare leggi più severe sul copyright nel 2020. Negli ultimi anni, alcuni importanti siti di pirateria sono stati chiusi. Alcuni esempi sono i siti KissAnime e KissManga , che offrivano traduzioni in inglese di contenuti piratati e che sono stati chiusi nel 2020.
Fonte: sankei.com
Mi dovrei abbonare a Netflix, Crunchyroll, Disney +, Prime per vedermi tutto?
Penso che non mi sembra normale.
Se trovassero un accordo in modo che posso usufruire di tutti gli anime ad un prezzo accessibile sarebbe un passo.
Non si può fermare la pirateria.
Ma non si sta sempre a dire che la TV è morta e non la vede più nessuno?
Poi i tempi della TV li conosciamo tutti...ora esiste un fandom abituato a vedere la puntata al day One.
Purtroppo però nemmeno la pirateria riesce a far calare gli stipendi dei calciatori, e neanche ad estinguere gli ultrà. 😅
In effetti è da tempo che sospetto che dietro a qualche username si nascondano dei politici reazionari sotto mentite spoglie... 🤣
Comunque no, non è così che funziona.
Fai abbonamenti a rotazione e ti guardi (anche il pregresso) quel che vuoi in quel mese su quel canale.
È un sistema chiaramente insostenibile (difatti era iniziato con prezzi stracciati per poi continuare ad aumentare di prezzo in maniera incontrollata) che infatti pensavo sarebbe servito come una sorta di pubblicità per l'acquisto in digitale (dopotutto è comodo aver accesso a tutto il catalogo per scegliere cosa comprare e conservare), ma poi hanno voluto trasformare in un sistema standalone (portando la gente ad una svalutazione delle opere e ad un consumo usa e getta) il che ha ovviamente fatto alzare i prezzi a tal punto che a volte l'abbonamento ha un costo che è poco meno dell'acquisto stesso, come stare in affitto a 50k all'anno in un alloggio che ne vale 100k, pura follia.
questo altrettanto ovviamente ha provocato un calo di abbonati e un aumento della pirateria (non di tutti ovviamente, io ad esempio sono passato ai manga e videogiochi acquistati, ma considerato che ad esempio per gli anime non c'è quasi possibilità di acquisto tranne per le poche serie che arrivano in formato fisico e che pure i manga sono tutti coperti da drm (anche se facili da rimuovere... Ma lato mio faccio un compromesso che altri magari non fanno) non faccio fatica a pensare che in tanti abbiano fatto questa scelta).
Secondo me insomma la pirateria potrebbe aver ripreso forza per colpa di un sistema di vendita mal fatto. Qualche anno fa era ai minimi grazie al fatto che gli abbonamenti erano molto economici ma in questi anni il sistema non ha portato la gente verso l'acquisto ma verso la dipendenza da abbonamenti
Non c'è nessuna legge che lo impedisce, semplicemente non è più economicamente conveniente.
Se neanche con l'esplosione dei canaliTV per via del digitale terrestre sono tornati in massa il motivo è semplicemente quello, a meno di non credere ad una lobby anti-anime che controlla tutti i palinsesti.
Scusa ma come fai i calcoli per arrivare a quel risultato?
Si forse se ti interessa 1 serie anime al semestre o al trimestre il costo dell'abbonamento sarà uguale o simile all'acquisto (sempre se possibile) di quella serie.
Ma è ovvio che un abbonamento ha senso soltanto se ne usufruisci in quantità non per vedere 1 singola cosa.
A momenti persino l'abbonamento mensile ad un servizio streaming costa meno di 1 biglietto al cinema...
ovvio che lo streaming se usato moltissimo possa compensare ma sulla quantità non sulla qualità. L'idea dovrebbe essere che uno guarda/legge 10-20 serie e se ne compra un paio. In questo senso lo streaming dovrebbe costare molto meno o addirittura essere gratuito con pubblicità visto che funziona come una pubblicità per l'acquisto. Al contrario al momento costa un sacco e non ti lascia assolutamente nulla.
Mentre gli stessi soldi spesi in un acquisto ti lasciano quell'acquisto a vita.
Secondo me 12€ l'anno è il massimo che dovrebbe costare un abbonamento e comunque sempre abbinato ad una disponibilità per l'acquisto drm free, altrimenti pure 12€ annui sono troppi.
Al contrario un acquisto drm free vale molto di più, se al momento 4€ per un volumetto medio in digitale con drm sono persin troppi, pagherei senza batter ciglio 5-6€ per la versione drm free (tolgo giusto 1-2 euro rispetto al cartaceo da 7€ perché non c'è rivendita)
Un abbonamento a crunchy costa 65 l'anno.
Parliamo di 1 euro a episodio per una diciamo 5 serie da 12-13ep
Praticamente 1 a stagione + 1 extra.
Mi sembrano poche (a leggere gli "interessi" ad ogni piano stagionale qui su animeclick dove quasi sempre ci sono numeri ben più alti) e sempre che veramente si riescano ad acquistare a 1 euro ad episodio.
Questo è il valore che hanno per te gli anime? Poi stiamo qui a parlare di qualità e di forma d'arte....
Tra l' altro ricordo che i siti di cui si parlava sopra non fanno nulla se non rubare i video e metterli sulla loro piattaforma. Non subbano, non doppiano, scaricano e basta. Illegalmente.
Ti correggo su due cose:
1. Questo per me è il valore che ha lo streaming (quasi nullo), non gli anime in generale. Se ci fosse un servizio di vendita di anime in versione digitale drm-free valuterei... ma visto che non esiste ho fatto l'esempio di un volumetto manga in digitale oggi con drm e quanto lo pagherei drm-free.
Dopotutto non vedo cosa ci sia di strano, lo streaming non è un acquisto permanente, è un affitto, ovvio che valga pochissimo
2. Mai detto di usare alcun sito illegale, rileggi e ti accorgerai che la mia prima frase è stata "Sempre stato contrario alla pirateria". Ho solo scritto che al momento ha fatto più danni il sistema streaming che la pirateria in se. A scanso di equivoci lo ripeto: io sono contrario alla pirateria, anche se i siti legali che vendono anime attualmente non esistono (il che è tutto dire visto che sarebbe la scusa perfetta per giustificare la pirateria, ma non lo faccio comunque).
Se è per questo (e se esiste ancora) c'è l'annuale da 40€ annui che costa ancora meno.
Non è quello il problema.
Per anni pensavo servisse come punto di partenza per iniziare la vendita in digitale quindi ho supportato la cosa, ma sono 40€ buttati visto che alimenta solo il sistema streaming (e sono convinto che pian piano il costo si alzerà come gli altri siti streaming, d'altronde il prezzo in realtà si è già alzato visto che fino a qualche anno fa crunchyroll era disponibile anche gratuito con pubblicità e di recente hanno anche tolto i commenti quindi sono pure diminuiti i servizi che offre).
Io non voglio finanziare un sistema che non mi piace e che non voglio prosperi.
Finanzierò solo una piattaforma di vendita anime in digitale drm-free (o, se come per i manga uscirà qualcosa con drm facile da rimuovere chiuderò momentaneamente un occhio fin quando nascerà qualcosa di meglio o smetterò nuovamente di acquistare se il drm peggiorasse), non ho più intenzione di scendere a compromessi.
Ho aumentato i miei acquisti musicali su qobuz (musica drm-free in alta qualità), su gog (videogiochi drm-free) e su kobo (drm removibile sui manga, drm-free per alcuni ebook) e continuerò in questo modo finché non ci sarà un'alternativa anche lato anime.
Lo streaming non lo finanzierò mai più, va contro i miei valori.
Io voglio poter fare un acquisto e poterne fare un backup, altrimenti non lo sento mio, e se non lo sento mio non ha senso fruirne.
L'unica eccezione è il cinema ma solo perché in quel caso più che il film è l'esperienza che pago... quella di andare a mangiare mentre guardo, con i miei amici o da solo, un film sul grande schermo... qualcosa che a casa non posso fare.
Chiedo per mia ignoranza. Come mai i giapponesei si lamentano se all'estero guardano il film illegalmente? Dovrebbe lamentarsi chi compra i diritti in Italia che vede ridursi i ricavi della proiezione. I giapponesi, oltre ai diritti dell'opera, prendono anche una percentuale in base ai ricavi? Grazie a chi mi chiarisce questa cosa.
Un tempo era in parte così, ma oggi non più. Considera che la serie è co-prodotta e distribuita in Giappone da Aniplex (che è Sony) e questo film è distribuito in occidente direttamente da Sony e Crunchyroll (che è Sony). Poi questi video possono essere fruiti dai giapponesi stessi.
Il problema è che con certi prodotti se non li vedi il giorno stesso dell'uscita non puoi nemmeno usare Instagram o Facebook che ti ritrovi sommerso di spoiler. Aspettare mesi per determinati prodotti è impossibile. Le date d'uscita devono essere simultanee per tutti.
Da quanto ne so l'uscita simultanea è difficile perché in occidente fare uscire un grosso film a fine luglio non è proprio una buona idea, quindi è un po' inevitabile (ma potrei sbagliare).
C'è anche da fare una piccola considerazione:
In alcuni settori la pirateria può essere paradossalmente anche un bene per la diffusione del prodotto stesso. Faccio un esempio: Sony, con la playstation, attualmente ha quasi un monopolio in tanti paesi dove negli anni 90 e primi 2000 era super diffusa la pirateria dei videogiochi (come qui da noi in Italia) oppure come la pirateria abbia permesso di far entrare i videogiochi in Polonia ed avere così un grande pubblico da permettere, addirittura, la nascita di studi di sviluppo di grande successo come CD Project e Bloober team. Farei lo stesso discorso sugli anime, dove tanti utenti si sono avvicinati a questo magico mondo senza spendere nulla per provare un qualcosa che a pagamento non avrebbero mai usufruito. L'espansione porta anche introiti a livello di merchandising ed eventi come le fiere, facendo entrare proventi dalla porta sul retro.
Ovviamente il settore deve anche essere bravo a sfruttare questa piaga, come Sony che al momento giusto ha trovato il modo di eliminare del tutto la pirateria, lasciando l'utenza ormai incantata a dover per forza di cose legalizzarsi per poter continuare nel mondo playstation.
Una cosa del genere servirebbe al mondo anime, anche se qui sono aziende diverse ma sarebbe opportuno unirsi per trovare la strategia giusta al momento giusto.
Questa è solo una mia analisi, ed essendo realisti, la strada che porta a questo risultato è molto ardua.
Molte persone devono capire che un hobby non deve essere una fonte di stress, se fai quello che ti dicono gli altri di fare e non quello che vuoi tu, ha ancora senso parlare di questa cosa come un hobby?
Questo è giusto, ma aggiungerei un pezzettino che sembra un'idiozia ma potrebbe un pò arginarla.
Morto un sito pirata, ne nasceranno dieci. Si, ma non tutto il suo pubblico continuerà a usufruirne!
Personalmente, se dovessi essere abituato a un sito pirata e me lo chiudessero, diffilcimente seguirei un altro sito appena nato a cuor leggero...chi mi dice che usandolo o cliccando qualche link non semini qualche virus nel mio dispositivo!
Sarà esagerato, ma secondo me un piccolo ragionamento in tal senso qualcuno potrebbe farlo e mettete caso succedesse a una buona fetta, la pirateria un piccolo arginamento potrebbe subirlo!
Secondo me, gli interessati hanno capito l'andazzo del non poter fermarla in quanto sarebbe come provare a fermare un fiume a mani nude e perciò stanno ora optando per l'arginarla...diciamo che pare abbiano deciso per una "guerra di logoramento" piuttosto che "di sfondamento"!
Personalmente, mi piacerebbe vedere la stessa determinazione e volontà che mettono nel "combattere" la pirateria investite nel portare più manga e anime all'estero(e per estero non intendo solo gli USA perchè pare che i giapponesi la pensino così) così anche da far desistere molti da ricorrere alla pirateria(molti la usano solo per guardare anime non licenziati nel loro Paese e probabilmente sarebbero disposti a smettere se tali anime e manga arrivassero per vie legali)!
Alla fine è un pò come se qualcuno reperisse un prodotto tramite soluzioni secondarie(del tipo quelli che hanno a che fare con "le merci cadute dai camion") e non direttamente in negozio o sullo store online.
Non reperendo il prodotto in negozio/nello store online il tipo non sta portando loro un guadagno e non è detto che dopo averne usufruito avvii un passaparola positivo spingendo qualcun'altro a comprarlo in negozio/nello store online privandoli eventualmente anche della pubblicità.
Se poi anche decidesse di acquistare lo stesso prodotto più avanti nel tempo in negozio il guadagno ci sarebbe ma non in forma immediata.
Togliendo i casi in cui vi è un acquisto successivamente, penso proprio che tutto ciò non porti proprio alcun guadagno ne visibilità all'azienda produttrice.
Quindi perchè l'azienda dovrebbe considerare tutto ciò come un qualcosa di positivo per lei o per il suo prodotto? Non sta facendo beneficenza, d'altronde!
Altro discorso, in caso l'anime sia inedito nel proprio Paese e si decida di piratarlo, non comprendo dove sarebbe la perdita.
Non stai nemmeno pubblicando il tuo anime in quel Paese, quindi non hai nemmeno una fonte di guadagno in esso.
Quindi la pirateria relegata in quel paese che non stai considerando nelle vendite dei tuoi diritti che danno dovrebbe portarti?
In questo caso è un pò come se qualcuno ottenesse un prodotto per vie secondarie tipo prima ma facendoselo arrivare dall'estero perchè nel suo Paese il prodotto interessato non è venduto ne mai è arrivato sugli scaffali...il tipo in questo caso non ti sta dando un guadagno immediato, ma anche se lo volesse non potrebbe darti nemmeno un guadagno a lungo termine visto l'assenza del prodotto nei negozi o gli store online locali...dunque dove sarebbe il danno?
Sinceramente, in questo caso, io il danno(e la beffa, direi, visto che viene considerato al pari di un ladro) lo vedo nei confronti del tipo, il quale è interessato moltissimo al prodotto ma non ha modo di procurarselo in alcun modo per vie legali direttamente nel suo Paese e 'sto qui deve pure sentire l'azienda lamentarsi verso di lui e i suoi connazionali se le vie secondarie per ottenere il prodotto si stanno diffondendo?
Penso che se l'azienda si impegnasse a fare in modo che il suo prodotto possa essere importato nei negozi o gli store online del Paese del tipo e che quest'ultimo possa acquistarlo come vorrebbe nello stesso modo in cui si impegna bel cercare di impedire che il suo prodotto arrivi nel Paese per vie secondarie sarebbero tutti più contenti, sia l'azienda che così ha altri guadagni che il tipo che finalmente potrebbe comprare come vuole il prodotto!
P.S. Scusate il doppio commento, ma non ho fatto in tempo a modificare il mio qui sopra!
Penso che all'industria, attualmente, interessino i guadagni immediati e solo "in secondo" di quelli a lungo termine!
Guadagni immediati non ce ne possono essere se la gente guarda piratando un anime e lo recupera legalmente dopo qualche tempo e non subito(ci sarebbero solo guadagni a lungo termine).
P.S. Terzo messaggio perchè mi sono accorto di non aver inserito un pezzettino che avevo inizialmente scritto assieme al resto del mio secondo messaggio, ma ora è troppo tardi per inserirlo prima della frase che inizia con "Alla fine..." perchè il tempo per modificarlo è scaduto!
Se possibile, chiedo allo staff di unire i tre messaggi da me pubblicati, altrimenti chiedo a chi leggere di considerare i miei tre messaggi come un unico commento, con questo che tra i tre sarebbe il secondo e quello precedente che sarebbe il terzo. >.<"
Infatti, anch'io la penso così. (Beh, se sono pro o contro la pirateria, sinceramente, dipende dalla situazione, ma ne sono contraria quando i contenuti sono accessibili, fruibili e con costi ragionevoli. )
Magari, non so se esiste già, ma forse i servizi IPTV potrebbero fare un contratto con le varie piattaforme streaming, in modo che ciò risulti in un pacchetto solo offerto all'utente, che paga un'unica cifra su uno sconto, ma che risulterebbe profittevole per tutte le parti coinvolte?
Io ci farei un pensierino.
Forse la strada futura sarà qualcosa di simile a quello che dici tu. Ad esempio oggi abbiamo TIM Vision, ma il risparmio è considerevole solo se lo fai assieme alla fibra e non hai ovviamente la libertà del disdire con 1 click.
Penso che tra pochi anni qualcuno si inventerà un servizio simile ma più vantaggioso. Certo, si porterebbe dietro altri problemi, come una maggiore concorrenza interna (e troppa non è un bene).
E va benissimo, è un'opinione rispettabilissima, che condivido poco per questioni personali, quando ti trovi la casa piena di dvd e soprattutto vhs che non valgono più un cacchio vedi il "bene acquistato" più come un fastidio, ma ripeto è una cosa personale.
Il tuo giudizio sullo streaming quindi lo capisco ma trovo sbagliato quel paragone economico iniziale, lo streaming è un servizio che fa usufruire di un contenuto ed è il contenuto che si paga.
Così al cinema, non paghi per sederti 2 ore su una poltrona, paghi per vedere un contenuto, il resto è il di più che serve per massimizzare l'esperienza, ma senza contenuto il cinema è vuoto, senza cinema invece il contenuto resta.
Il fenomeno infatti si è drasticamente ridotto, proprio per lo streaming che ha spinto le major a rilasciare ormai in tempi rapidi (30-40gg) il film su quei servizi.
Quindi al più chi vuole guardarselo fuori dal cinema aspetta un mesetto.
Chi lo guarda a tutti i costi da riprese col telefonino sono coloro che magari vogliono poi parlarne con altre persone e quindi devono "vederlo" in qualsiasi modo, anche perdendosi la qualità minima di visione.
Perchè una loro proprietà poco conta il dove, comunque resta il fatto che qualcuno lo sta facendo gratuitamente e senza il tuo consenso, non ci guadagnerebbero ugualmente?
E quindi?
Ancora oggi ci sono grandi problemi a donare gratuitamente gli alimenti in scadenza che si preferisce buttare.
Il fenomeno infatti si è drasticamente ridotto, proprio per lo streaming che ha spinto le major a rilasciare ormai in tempi rapidi (30-40gg) il film su quei servizi.
Quindi al più chi vuole guardarselo fuori dal cinema aspetta un mesetto.
Chi lo guarda a tutti i costi da riprese col telefonino sono coloro che magari vogliono poi parlarne con altre persone e quindi devono "vederlo" in qualsiasi modo, anche perdendosi la qualità minima di visione.
Perchè una loro proprietà poco conta il dove, comunque resta il fatto che qualcuno lo sta facendo gratuitamente e senza il tuo consenso, non ci guadagnerebbero ugualmente?
E quindi?
Ancora oggi ci sono grandi problemi a donare gratuitamente gli alimenti in scadenza che si preferisce buttare.
Ni.
Diciamo invece che finchè il fenomeno era limitato alla cerchia di appassionati (leggi anche FANSUB) si chiudeva un occhio, perchè comunque era un "possibile" mercato piccolo.
Quando è esploso anche grazie a internet e allo streaming che ha reso tutto più facilmente recuperabile ovunque nel mondo, ed è esploso anche il mercato della "possibile" clientela, è naturale che non si possa più trascurare l'eventuale consistente introito che ne deriva.
Lato mio non mi riferisco al valore economico di rivendita (infatti parlo di possesso digitale, dove la rivendita al momento non esiste), ma piuttosto al valore personale che può avere un'opera nella propria vita.
Il che si trasforma in un valore anche economico quando voglio usufruire nuovamente di quell'opera (visto che un'opera di buona qualità è un'opera che ha senso rivedere/rileggere/rigiocare più volte per vederla sotto un altro punto di vista) ed essendo mia posso farlo senza dover avere un abbonamento attivo.
Tra l'altro il bene in formato digitale non occupa molto spazio quindi non lo considero un fastidio neanche sotto quel punto di vista.
Insomma un gioco come Deus Ex 1 che ho giocato 3 volte e che ogni volta che ne parlo mi vien voglia di rigiocarlo merita di essere nella mia collezione, sono orgoglioso di possederlo nella mia libreria digitale personale, e se voglio giocarlo non devo valutare se val la pena fare un abbonamento o no ogni volta, posso semplicemente copiarlo dal mio hard disk esterno (o scaricare l'installer dal mio account gog) e giocarlo per l'ennesima volta. Idem vale per molte altre cose. Ma se voglio rivedere Young Black Jack (è un esempio di un anime che per fortuna non è granché ma che è sparito dalla circolazione) come posso fare? Anche fossi stato un grande fan di quell'anime non vi è modo di acquistarlo e ad oggi nessuna fonte legale mi offre la possibilità di guardarlo neanche a pagamento... e pure fosse significherebbe dover pagare un abbonamento ogni volta che volessi rivederlo. Ci sono molte serie che ad oggi rileggo come manga piuttosto che rivedere come anime proprio per questa ragione.
Sì ma il diritto di usufruire di un contenuto 1 volta non vale poi così tanto, se rimanesse solo quello probabilmente non pagherei e rinuncerei a vedere il contenuto... al contrario la fruizione del contenuto una tantum sul grande schermo come esperienza vale il costo del biglietto.
Lo streaming allo stesso modo vale molto poco perché non mi da accesso permanente in cambio dei miei soldi ma solo accesso temporaneo.
E' teoricamente vero che l'accesso temporaneo è ad una libreria molto ampia, ma allo stesso tempo è in realtà limitato dal tempo che io ho a disposizione per usufruirne.
Riprendendo l'esempio di prima, Deus Ex necessita di un paio di mesi al mio ritmo per finirlo e a volte interrompo una partita a metà per poi riprenderla dopo parecchio... con gli anime è più difficile che capiti ma mi pare ovvio che comunque in realtà la fruizione sia comunque limitata dal fattore tempo.
Il che significa che se quegli stessi soldi venissero spesi per l'acquisto si avrebbe accesso permanente ad un anime il che consentirebbe di fruirne più a lungo e in maniera più rilassata.
Difatti come ho scritto prima lo streaming può servire come pubblicità per scegliere i prodotti che meritano l'acquisto escludendo quelli la cui fruizione una tantum sia accettabile... ma ovviamente questo significa che a livello puramente economico lo streaming vale molto poco, molto meno di quel costa attualmente
Mi pare, magari sbaglio che tu tenda a paragonare lo streaming alla vecchia/classica trasmissione tv cui abbiamo sempre dato un basso "valore economico" data la sua gratuicità (in cambio della pubblicità o del canone), se così fosse è un paragone errato.
Quello corretto sono le trasmissioni a pagamento, via cavo o via satellite che hanno sempre avuto costi simili (o forse anche più alti), con in più lo svantaggio di non poter scegliere cosa vedere ma dipendere dai palinsesti e dagli orari (videoregistrazioni a parte).
Non parliamo poi dei videonoleggi, unico, e costosetto, modo per fruire di contenuti senza dover pagare il possesso dello stesso a prezzo decisamente superiore.
Ma ricordiamoci che PRIMA dello streaming la tv a pagamento e i videonoleggi riscuotevano grande successo, quindi di fatto lo streaming ha occupato, ed espanso per vari motivi a partire dalla facilità d'uso, una fetta di mercato già presente nel pubblico.
In realtà non è una questione di valore di rivendita ma di percezione di quanto sia valsa la pena l'acquisto.
Perchè se nell'arco di 10-15 anni devo ricomprare 2-3 volte lo stesso contenuto in formato qualitativamente migliore.... beh
1) posso farlo solo per rari casi a meno di essere ricco
2) per tutto il resto non lo faccio e mi tengo un prodotto di qualità inferiore, anche di molto, a quel che propone il mercato
3) magari vedo quel contenuto offerto oggi in qualità superiore sullo streaming e mi rode ancor di più, me lo vedo lì e mi domando a che è servito comprare qualcosa da possedere che non rimetterò mai più dentro un lettore vhs o dvd?
Poi certamente c'è anche un valore affettivo, ma , e ritorno a parlare solo per me, si è verificato in pochi casi.
Ad esempio nei primi prodotti anime in Italia (Yamato e Granata) dove le uscite erano costosette ma così diradate che si aspettava sempre con curiosità di scoprire cosa sarebbe uscito e magari ci si rivedeva la vhs anche 2-3 volte in poco tempo.
Quando l'offerta si è ampliata questo è andato presto scemando, finendo nel mio caso grossomodo con le VHS di Evangelion, che infatti terrei a casa a prescindere proprio per un valore sentimentale.
Do poco valore allo streaming perché, come scritto prima, non da modo di avere un possesso permanente.
La tv è ormai una questione obsoleta ma all'epoca c'era il concetto di registrazione (che è poi quel che ho applicato per anni anche a crunchyroll). Un concetto comunque differente (è un modo legittimo per fare un backup ma si rimane comunque in balia degli abbonamenti per quanto riguarda lo streaming). La tv via cavo non l'ho mai avuta quindi non do giudizi, all'epoca mi bastavano i digimon su rai due, gli altri anime su italia 1 ed ero più che contento (più avanti quelli su k2), non credo di aver mai desiderato la tv via cavo perché non sapevo cosa ci fosse esattamente sulla tv via cavo (o meglio, ricordo che mio nonno la aveva ma un paio di volte che avevo provato a capire cosa ci fosse dopo un po' di zapping avevo chiuso annoiato).
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Mai parlato di acquistare più volte lo stesso contenuto. Anzi personalmente parlando non credo che le versioni in qualità più elevata lo siano davvero nella stragrande maggioranza dei casi e comunque li vedo come contenuti differenti.
Difatti non acquisto quasi mai remastered (ad esempio Oblivion lo sto giocando nella sua versione originale, non nella remastered uscita di recente) e quando acquisto un remake non è perché non voglio giocare il gioco originale, ma piuttosto perché penso sia un gioco abbastanza differente da poterli giocare entrambi.
Lato manga non penso che una traduzione più accurata o una risoluzione più elevata giustifichino più acquisti.
Idem lato anime...
Per me esiste solo il primo prodotto che acquisto, valuto un secondo acquisto solo se le due opere sono abbastanza differenti da essere due prodotti davvero diversi.
Quindi il problema dei 2-3 acquisti non si pone.
Non solo, spesso mi è capitato di pensare, dopo aver magari avuto esperienza con un rifacimento di un qualche tipo, che l'originale fosse molto meglio. Non sempre il progresso tecnologico corrisponde ad un prodotto finale migliore. Il cambio di stile può essere così drastico da far perdere di originalità il prodotto finale.
A questo si aggiunge ovviamente il valore affettivo.
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