Spike Chunsoft e lo sviluppatore MAGES. hanno pubblicato il primo trailer del "remake" di Steins;Gate, Steins;Gate RE:BOOT, annunciandone inoltre l'uscita anche in occidente nel 2026, con il PC quale unica piattaforma confermata per il momento.
STEINS;GATE segue un eterogeneo gruppo di studenti esperti di tecnologia, guidati da Rintaro Okabe, la cui ultima invenzione acquisisce accidentalmente la capacità di inviare messaggi al passato, scatenando il potere di alterare la storia stessa. Mentre cospirazioni globali si agitano e le linee temporali iniziano a distorcersi, si alza il sipario su un futuro immerso nel caos.
Personaggi, grafica e interfaccia utente sono stati completamente rinnovati in questo reboot, mentre un nuovo scenario originale amplierà la storia originale. Huke torna al character design. Il paesaggio urbano è stato meticolosamente ricostruito mantenendo riferimenti autentici dell'epoca, aggiungendo nuovi livelli di immersione nostalgica nella Akihabara di inizio millennio.
L'originale Steins;Gate è arrivato in occidente tramite PS3, PS Vita e PC. Steins;Gate Elite, che ne ricostruisce la struttura utilizzando le immagini dell'anime, è uscito per PS4, PS Vita, PC e Switch, così come Steins;Gate 0. Lo spin-off romantico My Darling’s Embrace è disponibile per PS4, Switch e PC mentre Linear Bounded Phenogram è uscito solo su PC.
Fonte consultata:
NoisyPixel






E' da tempo che sono tentato di approcciare il lato gaming di questo franchise ma non ho mai fatto il passo decisivo e sarei incuriosito di provare proprio con questo remake.
Anche gli sfondi non mi convincono a pieno: il laboratorio, in particolare, sembra molto più vuoto e generico.
Il trailer lascia supporre che abbiano rimaneggiato un po' la storia e/o aggiunto parti inedite (possibilmente per integrare meglio il titolo con gli altri giochi della serie), tuttavia mi lascia deluso scoprire che abbiano usato i testi di Steins; Gate Elite, di molto impoveriti rispetto all'originale, che lasciano un po' per strada le bellissime introspezioni di Okabe.
Dal poco che abbiamo visto finora, io consiglio sempre l'opera originale - che, comunque, è virtualmente perfetta - per i motivi che ho elencato sopra.
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