Recensire questo tipo di videogiochi è sempre complesso, un po' perché alcuni feedback possono cambiare in base all'hardware in possesso, ma soprattutto, perché vengono costantemente aggiornati.
Alcune di queste patch possono cambiare completamente i connotati di un titolo, come accaduto ad esempio con Battlefield 2042: dalla recensione a oggi, il lavoro DICE ha un aspetto totalmente diverso. E questo ci porta a un punto importante: la recensione vale soltanto in questo lasso spazio-temporale. Per il futuro, si vedrà.

Con Project Motor Racing infatti, si è preferito aspettare un po', visto che sarebbe arrivata un'importante patch in grado di migliorare o quantomeno mitigare i problemi verificati al day one. Sì perché il nuovo lavoro di Ian Bell, rispetto ai concorrenti, non si è preso del tempo per ascoltare a lungo il feedback dei giocatori durante un periodo di early access ma ha preferito uscire nella sua versione 1.0 in toto. Una scelta a conti fatti, controproducente.
Project Motor Racing infatti ha avuto enormi problemi e ne ha ancora. Ma partiamo dalle cose positive.
Il parco auto è buon livello, presentando vetture che raramente vediamo negli altri racing game (persino Gran Turismo) come Mosler, Marcos o Lister Storm. Si spazia dagli anni '70 sino al contemporaneo, alle attuali Hypercar che gareggiano nel WEC. Con Ian Bell siamo comunque abituati bene: già con i Project CARS potevamo vedere un ottimo assortimento, senza scomodare gli Shift di Electronic Arts. Ma Project Motor Racing ha una particolarità in più.
Dopo l'addio a Slighty Mad Studio, l'idea di Bell era quella di riportare in auge un vecchio caposaldo dei simulatori di guida, quel GTR che farebbe invidia a molti ancora oggi. Nato sotto l'insegna di GT Revival, Project Motor Racing mosse i primi passi quasi come remake del suo antesignano. Ma poi le cose, come abbiamo visto, sono decisamente cambiate.
La ricostruzione dei modelli anni '80 e '90 ha lasciato grosso spazio alle vetture attuali e questo, in qualche modo, si nota (come vedremo tra poco). Tutto questo è comunque inserito in una Carriera che cerca di distinguersi, portando il giocatore non solo a guidare ma anche a gestire le proprie finanze. Partendo da un budget specifico, bisogna scegliere le auto in base alle nostre disponibilità e scegliere attentamente quale campionato disputare, visto che i costi cambiano anche in base al tipo di trasferta da effettuare. Cosa fondamentale, tutti i danni subiti andranno riparati e questo, si traduce ovviamente in costi aggiuntivi.

Nelle intenzioni, funziona. Questa piccola parte manageriale cerca di coinvolgere ancor di più un giocatore per certi versi abituato a scendere in pista senza pensare alle conseguenze. Un po' come in R.I.M.S. Racing, ci si dovrà prendere cura del proprio mezzo, instaurando quasi lo stesso rapporto che si ha con il proprio animale domestico. Questo però, nelle intenzioni.
La verità (e qui cominciano i problemi) è che tutto il pacchetto offerto da Project Motor Racing soffre di un difetto per certi versi inspiegabile.
Se c'è una cosa che Ian Bell e soci sono riusciti a fare, soprattutto da Need for Speed: Shift in poi, è quello di rendere il giocatore partecipe dei loro prodotti, grazie a diversi escamotage registici e artistici in grado di immergerlo completamente in pista. Basti citare la visuale da dentro il casco del pilota o le allegorie visive per esaltare brutti incidenti o il senso di velocità; ma era tutto il prodotto a trasudare passione, persino nei primi due Project CARS nonostante budget ridotti. Anche la User Experience era studiata per rendere il tutto il più fruibile possibile, eppure qui ci troviamo a un prodotto dall'indole completamente diversa. Manca un reale senso di coinvolgimento, tutto è freddo e asettico, dando quasi per scontato che basti mettere le ruote a terra per essere soddisfatti. Eppure, come vedremo, non basterà nemmeno quello.
Le interfacce di gioco sono uno dei grossi problemi del titolo, a cominciare dai menu spesso poco chiari soprattutto quando si tratta di impostare le proprie periferiche. Ma mancano anche informazioni importanti, di cui una fondamentale visto l'introduzione della meccanica di gioco: manca un visualizzatore dei danni.
In un videogioco dove danneggiare la propria vettura ha delle conseguenze, non sapere cosa e come una parte sia danneggiata è alquanto frustrante e segno che non si sia fatta reale attenzione durante lo sviluppo. A un certo punto infatti, appare un singolo avviso di danni gravi, ma non sapremo mai quali e di che entità. La cosa strana, è che l'auto non sembra risentirne davvero, il che si sposa anche con una gestione delle collisioni un po' fantasiosa: ad esempio, se veniamo colpiti di lato, spesso si danneggerà il frontale. E questa è solo una delle tante strane possibilità.

Ma veniamo anche alle penalità, davvero pessime nella loro gestione nonostante la grossa patch riparatoria. A prescindere dal tipo di infrazione, ci si becca due secondi di penalità, anche se per qualche ragione si siano messe due ruote nell'erba. Questo elemento è ancora più grave quando ci si ritroverà in testacoda, all'esterno di una curva, in cui si è già perso tempo prezioso: perché non aggiungere altri due secondi di penalità!?
Sappiamo che il team ci sta lavorando, ma presentare comunque un sistema simile lascia spazio a più di qualche dubbio.
E poi, l'IA, migliorata sensibilmente dopo l'aggiornamento. Alla sua uscita, Project Motor Racing presentava un'intelligenza artificiale che bene o male, riusciva a essere sfidante a settaggi alti, sfruttando le migliori traiettorie. Tuttavia, non avevano alcuna accortezza verso la presenza del giocatore in pista, speronando senza farsi troppi problemi. E in un titolo in cui i danni si pagano, non era esattamente l'ideale.
Come detto però, dopo la patch la situazione è decisamente migliorata. Ora i piloti avversari lasciano sufficiente spazio e non cercano più di passare attraverso la nostra vettura. Non si tratta di un IA avanzata o particolarmente brillante, ma almeno adesso fa il suo.
Ma veniamo all'elefante nella stanza. Prima però una piccola precisazione, doverosa quando si parla di simulatori di guida. Questo termine infatti non determina racing game dalla fisica avanzata, quanto le meccaniche specifiche di un videogioco. Project Motor Racing, così come Assetto Corsa e Gran Turismo, è un simulatore di guida a tutti gli effetti. La differenza la fa soltanto la permissività, che rende il titolo più o meno hardcore (un po' come per gli RPG se ci pensate. Detto questo, Project Motor Racing è un titolo pensato per la massa e per essere giocato su console, cosa che già lo relega a essere un simulatore di guida abbastanza permissivo.

Se proprio dobbiamo trovare una collocazione, sta in quella scala di grigi che si trova tra un Assetto Corsa EVO e un Gran Turismo, quindi una simulazione più accurata ma non esasperata come altri concorrenti. Il problema è che nella maggior parte delle volte, non funziona.
Un aspetto che riassume un po' tutti i problemi alla guida di Project Motor Racing è la sua mancanza di gradualità, già a partire dalla gestione di acceleratore e freno. Sembra infatti, che la pressione non sia adeguata, dando quasi un input di on o off. Tutto o niente insomma, e questo diventa un grosso problema quando si va a parzializzare in percorrenza o uscita curva.
Project Motor Racing non regala quasi mai buoni feedback e non fa stare tranquilli. Questa mancanza di gradualità rovina in buona parte l'esperienza, anche con vetture poco potenti come le MX-5. Anche la frenata è problematica e tende a far “inchiodare” le gomme. Insomma, c'è ancora lavoro da fare.
Questa situazione si ripercuote su tutto il parco auto, con le vetture GT e LMP sicuramente le migliori del pacchetto. Il punto debole continuano a essere le Hypercar, praticamente inguidabili pre-patch e ora... gestibili. Ma siamo lontani da quello che mostrano altri titoli, in questo caso Le Mans Ultimate.
Anche la finestra di utilizzo delle gomme sembra fin troppo stretta, anche se a gomme fredde non si avranno particolari problemi. Sembra esserci però un momento in cui l'aderenza è presente o meno, una finestra di difficile lettura nonostante l'HUD. Questa mancanza di serenità alla guida, di prevedibilità per certi versi, rende il titolo poco godibile e anche quando le cose stanno andando per il meglio, si avrà sempre la sensazione che basti il minimo impercettibile errore per mandare tutto all'aria. Per lo meno, la resa dell'erba e della ghiaia è però ottima. Del resto Project Motor Racing ha stretti legami con Farming Simulator.
Il comparto online per ora si mostra abbastanza vicino a quello della concorrenza ma una cosa che lo distingue c'è: il supporto totale e integrato alle mod. È già possibile scaricare alcune livree ma in futuro, sotto l'occhio attento del team di sviluppo, non mancheranno vetture e tracciati e chissà, nuove meccaniche di gioco. Sul comparto tecnico non ci dilunghiamo molto: non risulta particolarmente ottimizzato su PC e la resa genera è abbastanza povera. Il sistema di illuminazione è molto piatto, cosa che inficia la resa delle superfici delle vetture, davvero poco valorizzate.
Alcune di queste patch possono cambiare completamente i connotati di un titolo, come accaduto ad esempio con Battlefield 2042: dalla recensione a oggi, il lavoro DICE ha un aspetto totalmente diverso. E questo ci porta a un punto importante: la recensione vale soltanto in questo lasso spazio-temporale. Per il futuro, si vedrà.

Con Project Motor Racing infatti, si è preferito aspettare un po', visto che sarebbe arrivata un'importante patch in grado di migliorare o quantomeno mitigare i problemi verificati al day one. Sì perché il nuovo lavoro di Ian Bell, rispetto ai concorrenti, non si è preso del tempo per ascoltare a lungo il feedback dei giocatori durante un periodo di early access ma ha preferito uscire nella sua versione 1.0 in toto. Una scelta a conti fatti, controproducente.
Project Motor Racing infatti ha avuto enormi problemi e ne ha ancora. Ma partiamo dalle cose positive.
Il parco auto è buon livello, presentando vetture che raramente vediamo negli altri racing game (persino Gran Turismo) come Mosler, Marcos o Lister Storm. Si spazia dagli anni '70 sino al contemporaneo, alle attuali Hypercar che gareggiano nel WEC. Con Ian Bell siamo comunque abituati bene: già con i Project CARS potevamo vedere un ottimo assortimento, senza scomodare gli Shift di Electronic Arts. Ma Project Motor Racing ha una particolarità in più.
Dopo l'addio a Slighty Mad Studio, l'idea di Bell era quella di riportare in auge un vecchio caposaldo dei simulatori di guida, quel GTR che farebbe invidia a molti ancora oggi. Nato sotto l'insegna di GT Revival, Project Motor Racing mosse i primi passi quasi come remake del suo antesignano. Ma poi le cose, come abbiamo visto, sono decisamente cambiate.
La ricostruzione dei modelli anni '80 e '90 ha lasciato grosso spazio alle vetture attuali e questo, in qualche modo, si nota (come vedremo tra poco). Tutto questo è comunque inserito in una Carriera che cerca di distinguersi, portando il giocatore non solo a guidare ma anche a gestire le proprie finanze. Partendo da un budget specifico, bisogna scegliere le auto in base alle nostre disponibilità e scegliere attentamente quale campionato disputare, visto che i costi cambiano anche in base al tipo di trasferta da effettuare. Cosa fondamentale, tutti i danni subiti andranno riparati e questo, si traduce ovviamente in costi aggiuntivi.

Nelle intenzioni, funziona. Questa piccola parte manageriale cerca di coinvolgere ancor di più un giocatore per certi versi abituato a scendere in pista senza pensare alle conseguenze. Un po' come in R.I.M.S. Racing, ci si dovrà prendere cura del proprio mezzo, instaurando quasi lo stesso rapporto che si ha con il proprio animale domestico. Questo però, nelle intenzioni.
La verità (e qui cominciano i problemi) è che tutto il pacchetto offerto da Project Motor Racing soffre di un difetto per certi versi inspiegabile.
Se c'è una cosa che Ian Bell e soci sono riusciti a fare, soprattutto da Need for Speed: Shift in poi, è quello di rendere il giocatore partecipe dei loro prodotti, grazie a diversi escamotage registici e artistici in grado di immergerlo completamente in pista. Basti citare la visuale da dentro il casco del pilota o le allegorie visive per esaltare brutti incidenti o il senso di velocità; ma era tutto il prodotto a trasudare passione, persino nei primi due Project CARS nonostante budget ridotti. Anche la User Experience era studiata per rendere il tutto il più fruibile possibile, eppure qui ci troviamo a un prodotto dall'indole completamente diversa. Manca un reale senso di coinvolgimento, tutto è freddo e asettico, dando quasi per scontato che basti mettere le ruote a terra per essere soddisfatti. Eppure, come vedremo, non basterà nemmeno quello.
Le interfacce di gioco sono uno dei grossi problemi del titolo, a cominciare dai menu spesso poco chiari soprattutto quando si tratta di impostare le proprie periferiche. Ma mancano anche informazioni importanti, di cui una fondamentale visto l'introduzione della meccanica di gioco: manca un visualizzatore dei danni.
In un videogioco dove danneggiare la propria vettura ha delle conseguenze, non sapere cosa e come una parte sia danneggiata è alquanto frustrante e segno che non si sia fatta reale attenzione durante lo sviluppo. A un certo punto infatti, appare un singolo avviso di danni gravi, ma non sapremo mai quali e di che entità. La cosa strana, è che l'auto non sembra risentirne davvero, il che si sposa anche con una gestione delle collisioni un po' fantasiosa: ad esempio, se veniamo colpiti di lato, spesso si danneggerà il frontale. E questa è solo una delle tante strane possibilità.

Ma veniamo anche alle penalità, davvero pessime nella loro gestione nonostante la grossa patch riparatoria. A prescindere dal tipo di infrazione, ci si becca due secondi di penalità, anche se per qualche ragione si siano messe due ruote nell'erba. Questo elemento è ancora più grave quando ci si ritroverà in testacoda, all'esterno di una curva, in cui si è già perso tempo prezioso: perché non aggiungere altri due secondi di penalità!?
Sappiamo che il team ci sta lavorando, ma presentare comunque un sistema simile lascia spazio a più di qualche dubbio.
E poi, l'IA, migliorata sensibilmente dopo l'aggiornamento. Alla sua uscita, Project Motor Racing presentava un'intelligenza artificiale che bene o male, riusciva a essere sfidante a settaggi alti, sfruttando le migliori traiettorie. Tuttavia, non avevano alcuna accortezza verso la presenza del giocatore in pista, speronando senza farsi troppi problemi. E in un titolo in cui i danni si pagano, non era esattamente l'ideale.
Come detto però, dopo la patch la situazione è decisamente migliorata. Ora i piloti avversari lasciano sufficiente spazio e non cercano più di passare attraverso la nostra vettura. Non si tratta di un IA avanzata o particolarmente brillante, ma almeno adesso fa il suo.
Ma veniamo all'elefante nella stanza. Prima però una piccola precisazione, doverosa quando si parla di simulatori di guida. Questo termine infatti non determina racing game dalla fisica avanzata, quanto le meccaniche specifiche di un videogioco. Project Motor Racing, così come Assetto Corsa e Gran Turismo, è un simulatore di guida a tutti gli effetti. La differenza la fa soltanto la permissività, che rende il titolo più o meno hardcore (un po' come per gli RPG se ci pensate. Detto questo, Project Motor Racing è un titolo pensato per la massa e per essere giocato su console, cosa che già lo relega a essere un simulatore di guida abbastanza permissivo.

Se proprio dobbiamo trovare una collocazione, sta in quella scala di grigi che si trova tra un Assetto Corsa EVO e un Gran Turismo, quindi una simulazione più accurata ma non esasperata come altri concorrenti. Il problema è che nella maggior parte delle volte, non funziona.
Un aspetto che riassume un po' tutti i problemi alla guida di Project Motor Racing è la sua mancanza di gradualità, già a partire dalla gestione di acceleratore e freno. Sembra infatti, che la pressione non sia adeguata, dando quasi un input di on o off. Tutto o niente insomma, e questo diventa un grosso problema quando si va a parzializzare in percorrenza o uscita curva.
Project Motor Racing non regala quasi mai buoni feedback e non fa stare tranquilli. Questa mancanza di gradualità rovina in buona parte l'esperienza, anche con vetture poco potenti come le MX-5. Anche la frenata è problematica e tende a far “inchiodare” le gomme. Insomma, c'è ancora lavoro da fare.
Questa situazione si ripercuote su tutto il parco auto, con le vetture GT e LMP sicuramente le migliori del pacchetto. Il punto debole continuano a essere le Hypercar, praticamente inguidabili pre-patch e ora... gestibili. Ma siamo lontani da quello che mostrano altri titoli, in questo caso Le Mans Ultimate.
Anche la finestra di utilizzo delle gomme sembra fin troppo stretta, anche se a gomme fredde non si avranno particolari problemi. Sembra esserci però un momento in cui l'aderenza è presente o meno, una finestra di difficile lettura nonostante l'HUD. Questa mancanza di serenità alla guida, di prevedibilità per certi versi, rende il titolo poco godibile e anche quando le cose stanno andando per il meglio, si avrà sempre la sensazione che basti il minimo impercettibile errore per mandare tutto all'aria. Per lo meno, la resa dell'erba e della ghiaia è però ottima. Del resto Project Motor Racing ha stretti legami con Farming Simulator.
Il comparto online per ora si mostra abbastanza vicino a quello della concorrenza ma una cosa che lo distingue c'è: il supporto totale e integrato alle mod. È già possibile scaricare alcune livree ma in futuro, sotto l'occhio attento del team di sviluppo, non mancheranno vetture e tracciati e chissà, nuove meccaniche di gioco. Sul comparto tecnico non ci dilunghiamo molto: non risulta particolarmente ottimizzato su PC e la resa genera è abbastanza povera. Il sistema di illuminazione è molto piatto, cosa che inficia la resa delle superfici delle vetture, davvero poco valorizzate.
Project Motor Racing è una crisalide dalla quale potrebbe uscire una meravigliosa farfalla o una banale falena. Tutto sta alla volontà degli sviluppatori di apportare le giuste modifiche a un titolo che comunque presenta potenziale e grossi margini di miglioramento. A oggi però, la situazione non è delle più rosee, con troppi problemi per essere al passo con la concorrenza. Inoltre, il team è già stato colpito da licenziamenti. La quasi sufficienza è un modo per essere ottimisti: la prima patch ha già fatto capire come, in ogni caso, Straight4 Studios sia attento alla community e speriamo davvero di avere tra le mani un titolo in grado di rivaleggiare davvero con GTR.
Messaggio Sponsorizzato
Se i giochi di guida sono la vostra passione, vi ricordiamo che potete trovare anche Project Motor Racing in forte sconto su Instant Gaming.
Se i giochi di guida sono la vostra passione, vi ricordiamo che potete trovare anche Project Motor Racing in forte sconto su Instant Gaming.
I collegamenti ad Amazon fanno parte di un programma di affiliazione: se effettui un acquisto o un ordine attraverso questi collegamenti, il nostro sito potrebbe ricevere una commissione.
Pro
- La carriera ci prova
- Ottima simulazione del fuoripista
- Alcune vetture sono ben rese
- La patch ha fatto bene...
Contro
- Chiaramente non è un prodotto finito
- Non fa mai stare tranquilli
- Alcune vetture al limite della guidabilità
- ...Ma c'è tanto lavoro da fare
- Penalità come crimine contro l'umanità
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.