logo AnimeClick.it

-

La lettura della trama di questo anime non mi aveva fatto impazzire, ma ho comunque deciso di dargli una chance.
La famosa favola di Momotaro viene riadattata in chiave femminile, e a nascere da una pesca è Momoko, una bambina.
Bambina che nel corso degli anni cresce molto bene, ritrovandosi con due bei meloni come davanzale.
Suoi fidati compagni sono il trio di animali che già affiancano Momotaro.
Peccato però che questi animali si eccitino pure quando in un'occasione vedono Momoko rimanere mezza nuda.
Degli animali che si eccitano nel vedere un essere umano nudo.
Bene, ma non benissimo.
I cattivi della storia sono gli Oni e per fermare la loro avanzata, Momoko viene incaricata dal regno celeste di riunire tutti i frammenti della Pesca dei Tremila anni, venendo affiancata dal quartetto di sacerdotesse celesti.
Comincia quindi quella che ricorda a tutti gli effetti la caccia alle sfere del drago.
Da qui si susseguono una serie di episodi inutili, dove vengono affrontate le classiche problematiche che ogni gruppo affronta durante questi viaggi: si litiga e ognuno va momentaneamente per la sua strada, salvo poi ricongiungersi negli ultimi minuti; ci si svaga un po' in spiaggia, perché tanto non c'è alcuna fretta di fermare gli Oni; giunti in un nuovo villaggio parte la sfida a chi mangia più cibo, sfidando una ragazza mai vista prima, che poi si scopre essere la figlia del capo degli Oni, che viene battuta in stile "il Team Rocket riparte alla velocità della luce".
E via così, con altre situazioni piatte e banali.
Ah sì, nel mentre si scopre che le quattro sacerdotesse che dovrebbero aiutare Momoko sono utili tanto quanto la sabbia nelle mutande, sia nella ricerca dei pezzi della Pesca che nel combattimento.
L'unico personaggio un poco interessante è la figlia del capo degli Oni, che però viene un po' ridotta a una macchietta in favore di Momoko, che ricorda Goku: sempre sorridente e non si arrende mai, neanche quando la situazione è messa male.
Terminata la visione di Momo Kyun Sword non rimane niente che valga la pena essere ricordato.
Visione sconsigliata a tutti.