Recensione
Pale Cocoon
8.0/10
"Pale Cocoon" passa come "movie", ma in realtà è un semplice OVA di ventitré minuti.
È fatto molto bene, i disegni non sono particolarissimi ma le animazioni sono di ottima fattura. Colori molto cupi, poco sgargianti, volutamente tristi.
Non mi dilungherò nella trama già riportata ampiamente, poi è così breve, che qualsiasi cosa direi sarebbe uno spoiler.
Posso aggiungere che è bello, molto bello, una piccola frazione di una storia più ampia che non ha bisogno di essere spiegata o di entrare troppo nel dettaglio. È la visione futuristica e deprimente della condizione umana.
Che cos'è la conoscenza e la storia dell'umanità, quando si è persa ogni cosa e ciò che rimane è solo la sopravvivenza senza speranza? È quello che si chiede una ragazza, una dei due protagonisti di questa breve storia. L'altro è un ragazzo che invece per lavoro è una sorta di "archeologo" digitale o, per meglio dire, prova a recuperare, decifrare e stivare in enormi server quei pochi ricordi dell'umanità sopravvissuti a questa apocalisse, che vede gli esseri umani cercare di sopravvivere nelle profondità del pianeta, ormai ridotti a scendere letteralmente sempre più in basso per carenza di materie prime ed energia, in questa sorta di bunker sotterraneo. Alla gente sembra interessi sempre meno perder tempo a recuperare materiale mnemonico solo per ricordo. Eppure lui è curioso, non ha reali speranze nel futuro, ma ogni piccola scoperta sul passato dell'uomo sulla Terra è per lui motivo di gioia e di vita.
Puro e semplice istinto di conservazione!
L'opera ha chiaramente un fortissimo impatto ecologico e di critica verso la società attuale e le preoccupazioni ancora oggi troppo sottovalutate sullo sfruttamento del pianeta, la sovrappopolazione e il cambiamento climatico. Certo, è tutto interpretato in una sorta di sogno poetico, l'opera è troppo breve per soffermarsi in sofismi e lunghi pensieri filosofici.
Il tutto è permeato da una sorta di claustrofobica tristezza, e si chiude con quello che potrebbe essere un messaggio positivo e una sorpresa nel finale. Davvero un bel lavoro, per esser così breve ma intenso.
È fatto molto bene, i disegni non sono particolarissimi ma le animazioni sono di ottima fattura. Colori molto cupi, poco sgargianti, volutamente tristi.
Non mi dilungherò nella trama già riportata ampiamente, poi è così breve, che qualsiasi cosa direi sarebbe uno spoiler.
Posso aggiungere che è bello, molto bello, una piccola frazione di una storia più ampia che non ha bisogno di essere spiegata o di entrare troppo nel dettaglio. È la visione futuristica e deprimente della condizione umana.
Che cos'è la conoscenza e la storia dell'umanità, quando si è persa ogni cosa e ciò che rimane è solo la sopravvivenza senza speranza? È quello che si chiede una ragazza, una dei due protagonisti di questa breve storia. L'altro è un ragazzo che invece per lavoro è una sorta di "archeologo" digitale o, per meglio dire, prova a recuperare, decifrare e stivare in enormi server quei pochi ricordi dell'umanità sopravvissuti a questa apocalisse, che vede gli esseri umani cercare di sopravvivere nelle profondità del pianeta, ormai ridotti a scendere letteralmente sempre più in basso per carenza di materie prime ed energia, in questa sorta di bunker sotterraneo. Alla gente sembra interessi sempre meno perder tempo a recuperare materiale mnemonico solo per ricordo. Eppure lui è curioso, non ha reali speranze nel futuro, ma ogni piccola scoperta sul passato dell'uomo sulla Terra è per lui motivo di gioia e di vita.
Puro e semplice istinto di conservazione!
L'opera ha chiaramente un fortissimo impatto ecologico e di critica verso la società attuale e le preoccupazioni ancora oggi troppo sottovalutate sullo sfruttamento del pianeta, la sovrappopolazione e il cambiamento climatico. Certo, è tutto interpretato in una sorta di sogno poetico, l'opera è troppo breve per soffermarsi in sofismi e lunghi pensieri filosofici.
Il tutto è permeato da una sorta di claustrofobica tristezza, e si chiude con quello che potrebbe essere un messaggio positivo e una sorpresa nel finale. Davvero un bel lavoro, per esser così breve ma intenso.