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“Rock'n'Roll significa fare quel "biiip" ["caspita", ndr] che vuoi. Non significa strafarsi di droga o essere edonistici: significa non badare a cosa gli altri pensano di te. Rock'n'Roll significa cercare il piacere definitivo.” (Chris Martin)

Inizio con una personalissima concezione del rock che potrebbe essere estesa a qualsiasi arte e, in generale, anche a qualsiasi aspetto, attitudine, inclinazione dell'esistenza umana. Anzi, esagerando, potrebbe assurgere ad una sorta di "tantra" dell'essere umano...
Tralasciando le sterili speculazioni filosofiche che non sono proprie della serie anime, "Beck - Mongolian Chop Squad" in ultima analisi può essere interpretato come un invito alla libertà di espressione non omologata, scevra da qualsiasi metastruttura imposta da aspettative esterne, non influenzata da convenzioni e consuetudini, con il solo vincolo di non arrecar danno o fastidio ad altri e anche (e soprattutto) a sè stessi.
Interpretato sotto questo punto di vista "Beck" rivisita il Rock al giorno d'oggi (relativamente all'epoca di ambientazione del manga), svincolandolo dalla stereotipata connotazione di comportamenti ribelli e eccessivi per recuperarne la sua essenza più intima come una forma di espressione di libertà individuale e una ricerca di autenticità e riassumibile in tre concetti: libertà di espressione; autenticità e indipendenza.

Nella storia di "Beck" ci sono soltanto dei giovani ragazzi, di cui uno di 14 anni di nome Yukio "Koyuki" Tanaka, la sua chitarra, gli amici, i nemici, i primi amori, e, soprattutto, la passione che all'improvviso l'ha folgorato per il rock e il suo sogno di suonare e comporre musica. Per certi versi mi ha ricordato "Nana" sebbene abbia un taglio shounen e non shoujio, per la dovizia e la qualità che dedica al comparto musicale e la sua abilità ad intrecciare le storie dei protagonisti, accompagnando lo spettatore nel percorso di crescita personale dei vari personaggi e dei protagonisti.

Il genere musicale spazia un po' dall'alternative rock al rap-metal/crossover fino alle ballad melodiche e pop. Sonorità molto anni '90 ispirate a Red Hot Chili Peppers, Rage Against the Machine che non a caso sono in qualche modo richiamate dall'aspetto fisico di 2 dei 5 membri della band: il bassista Taira con la sua abitudine a suonare in concerto a torso nudo sembra richiamare Flea dei RHCP mentre il cantante Chiba sembra per lineamenti e stile di canto Zack De La Rocha dei RATM. Ma è l'intera serie ad essere infarcita di riferimenti al mondo della musica reale dell'epoca di ambientazione del manga e quindi della serie (Kurt Cobain e i Nirvana, John Lennon, Fredde Mercury, ecc.), e la cura che la serie riserva alla musica rock si percepisce soprattutto per le musiche della serie.

Dalla opening "Hit the USA" dei Beat Crusaders (gruppo j-rock) alla splendida ballad "Moon on the river" (sempre dello stesso gruppo), passando per Typhoon24 feat. Tatsuzo of YKZ (Spice of Life, Like a Foojin) o la melodica Face di Sister, il comparto musicale a mio avviso è il punto di forza della serie, consentendo di dare al manga da cui deriva quel "colore" audio e trasmettere quelle emozioni che le sole immagini di un fumetto a tema musicale non potrà mai fa percepire.

Per quello che è possibile vedere nella serie, si intuisce anche una sorta di "malinconia" e "critica" per i tempi che cambiano nel campo dei gusti musicali: vedere i Beck contrapposti a idolatrati gruppi j-pop, idol e rap che riscuotono un più facile successo seguendo per compiacere in modo furbo le nuove tendenze giovanili senza badare alla qualità della musica al solo fine di realizzare il successo, è un po' da contrapposizione di mentalità ed epoche, sebbene i membri dei gruppo Beck siano giovanissimi e animati dalla sacro fuoco del rock.

Vedere il rock come se fosse musica del "passato" e il jpop o rap come musica moderna e rivoluzionaria fa un po' rabbrividire, soprattutto perché a distanza di ormai 20 anni dall'uscita della serie e quasi 30 dal manga, ciò che si vede narrato nella serie si è evoluto (se in peggio o in meglio lo lascio valutare al lettore e allo spettatore), come se "Beck" fosse stata una sorta di profezia di quanto poi si è verificato nel futuro.

La trama/sceneggiatura è piuttosto semplice: plauso a chi l'ha scritta non averla appesantita con inutili sovrastrutture non pertinenti con il leit-motiv di "Beck", ossia la musica e il mondo dei giovani. Anche la componente romance, sebbene presente, resta in secondo piano come se fosse ancillare a quella principale, affinché i protagonisti restassero concentrati solo sul loro percorso di crescita personale e musicale. Semmai la semplicità sfocia talvolta nella banale ingenuità e nell'eccessivo positivismo: può essere un limite e un pregio a seconda del punto di vista. Di certo nessuno dei protagonisti brilla particolarmente per grandi virtù o maturità; in fondo sono ragazzi di età compresa tra i 14 e 18 anni...

Nella prima parte della serie sembrava che l'unico modo che i ragazzi avevano per discutere fossero le mani, nella loro variante "chiusa" (il pugno, ndr). Non mancano il bullismo e la sopraffazione, eseguiti in un modo anche un po' rozzo e ancora con un "codice d'onore": menarsi sì, per stabilire chi è il più forte, ma profondo senso di giustizia per chi cerca di fare il furbo.

Nella seconda parte prende il sopravvento la voglia di sfondare nel mondo della musica e la necessità da parte dei componenti del gruppo di confrontarsi con i c.d. "compromessi" che diventano sempre più una zavorra per i loro sogni. Tralasciando la leggenda della chitarra utilizzata dal co-protagonista Ryusuke "Ray" Minami ("Lucille" altro riferimento al mondo della musica reale... B.B. King, giusto per la precisione) e quello che ne consegue per le vicissitudine che essa genera, pur nella positività della serie, il gruppo dovrà più volte confrontarsi con le scelte che la musica costringerà a far compiere a tutti i membri, fino al momento in cui riusciranno tutti a comprendere quale sia la strada che vogliono intraprendere come singoli individui e come gruppo.
E l'evento musicale/concerto simil Woodstock cui partecipano riesce bene a rendere l'atmosfera e la magia che la musica può creare come aggregazione e lirismo...
In particolare, ho trovato nella serie due passaggi particolarmente suggestivi ed emozionanti: all'inizio il bagno al chiaro di luna tra Koyuki e Maho mentre cantano "Moon on the water" e il duetto blues tra Ryusuke e il legittimo proprietario della chitarra "Lucille".

Tutto il resto è contorno alla musica, a partire dalla componente romance che è presente ma mai protagonista, tanto da poter lasciare insoddisfatti coloro che avrebbero preferito un maggior coinvolgimento emotivo anche da questo punto di vista.

Nota di demerito per il comparto grafico: un vero peccato. Sembra a tratti una serie degli anni '80 e non una del primo lustro del nuovo millennio. Disegni piatti, chara-design piuttosto approssimativo, animazioni scarne ad eccezione dei momenti in cui si vedono i personaggi suonare, colori piuttosto spenti e con poche sfumature, fondali poco o per nulla dettagliati...

In un certo senso, proprio la rappresentazione grafica del cane Beck (che ispirerà il nome del gruppo, con buona pace del virtuoso e famosissimo chitarrista del mondo reale scomparso due anni fa) rappresenta un po' la croce e la delizia di questa serie. Beck è rappresentato come una sorta di patchwork che sembra non voler distogliere l'attenzione dalla vera protagonista della serie: la musica.