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"Pleased to meet you/Hope you guess my name/But what’s puzzling you/Is the nature of my game" (Tratto da "Sympathy for the devil" - Rolling Stones)

Non conosco il gioco della Capcom cui si ispira la serie "Devil May Cry" e pertanto mi limito a esprimere la mia modesta opinione su quanto ho potuto vedere in questa serie. Con mia sorpresa ho constatato che era già stata prodotta una serie di 12 episodi del 2007, che da quanto posso vedere dalle valutazioni espresse su AC non sembra aver raccolto valutazioni lusinghiere.

Non posso sostenere che questo nuovo adattamento uscito nel mese di aprile 2025 possa rappresentare una pietra miliare dell'animazione mondiale: se a livello tecnico è stato compiuto un buon lavoro, a livello di trama e sceneggiatura la storia narrata è un po' banale con un protagonista che non sembra tale (mi riferisco a Dante, il figlio del demone Sparda) e con gli altri personaggi piuttosto scontati e poco intriganti, ad eccezione di uno, Bianconiglio.

"Devil May Cry" rappresenta una realtà in cui il mondo reale abitato dagli umani può essere collegato ad un'altra parallela e denominata l'Inferno perché abitato da demoni e simil umani che subiscono ogni forma di supplizio o angheria dai demoni stessi come dei veri e propri schiavi, attraverso dei portali che possono essere aperti o chiusi per delle instabilità tra i 2 mondi.
Il demone Sparda, padre di Dante, per proteggere gli umani dai demoni, aveva creato un amuleto diviso in due parti in grado di separare o unire i due regni.
Come ho anticipato, chi abita nell'Inferno cerca di scappare nel mondo umano ma viene sistematicamente eliminato dai soldati della Darkcom, una sorta di corpo scelto comandati da una affascinante virago di nome Lady alle dirette dipendenze dal vicepresidente degli USA che, giusto per caratterizzare all'estremo il personaggio, è anche e soprattutto una sorta di fanatico religioso.
E' scontato che quando i due mondi vengono in contatto, umani e demoni sono impegnati nel distruggersi a vicenda senza alcuno scrupolo o compassione. Quindi i combattimenti sono molto spettacolari, coinvolgenti, senza esclusione di colpi e molto intensi dove a prevalere più che la strategia sono ovviamente la forza, i super poteri e l'abilità più che la strategia e l'intelligenza.
Quindi nulla di particolarmente intrigante, ad eccezione...

Le eccezioni che nobilitano almeno in parte la serie sono un paio. La prima è la condizione dei simil umani che vivono nell'inferno, che sembra voler veicolare il messaggio che il confine tra il bene e il male non è poi così netto come potrebbe apparire prima facie. Il corollario di questo aspetto è che coloro che sono annientati sic et simpliciter solo per la loro provenienza dall'Inferno in realtà sono vittime in entrambi i mondi e gli umani non si dimostrano come campioni di tolleranza e capacità di comprensione. Quindi chi si professa di essere dalla parte del giusto non è altro che un "demone" del mondo reale che uccide ciò che è diverso per fanatismo, superficialità e dogmatismo.

"Americani, tutto ciò che non rientra nella vostra limitata comprensione lo [...] eliminate senza esitare".

Il senso, se vogliamo così definirlo, della seconda eccezione sta tutta in questa frase del monologo pseudofilosofico di Bianconiglio nel 1 episodio.

L’antagonista nella serie è Bianconiglio, che ai miei occhi risulta essere in sostanza il miglior personaggio per la sua personalità sfaccettata e ambigua. E' una maschera ispirata al famoso personaggio di "Alice nel Paese delle meraviglie" di cui tuttavia non sembra ereditare alcun significato simbolico della celeberrima opera di Lewis Carrol, se non quello di dover operare nel più breve tempo possibile per aprire le porte tra i due mondi a causa della sua particolare condizione...

Bianconiglio sembra piuttosto una entità nichilista, destabilizzatrice dei due mondi al solo fine di svelare che in fondo non c'è alcuna differenza tra i mondi in tema di bene e male. Bianconiglio traduce la sua esistenza in un atto di distruzione del tutto. Una sorta di anarcoide che sembra voler impersonare l'Übermensch di Nietzschiana memoria che si diletta a far saltare gli equilibri tra i due mondi per dimostrare che il mondo reale (dal quale proviene...) non è meglio dell'Inferno...

Resta invece oscurato ed in ombra il cacciatore di demoni Dante, di cui non viene per nulla valorizzata la sua natura ibrida di demone/umano e tutto ciò che ne poteva conseguire in tema di approfondimenti e chara develpoment. Dante sembra un cliché: è overpowered, goliardico, spavaldo, infantile, forzatamente eccessivo nelle sue reazioni stupide, quasi inconsapevole del suo enorme potenziale.

Ma anche Lady, al pari dei soldati che guida e del suo diretto superiore, William Baines (il vicepresidente degli USA), sembrano una parodia del particolare momento storico che gli USA e in generale il mondo attuale sta vivendo: la polarizzazione estrema, generata anche dalla disinformazione, al pari degli eccessi generati dall'intolleranza che sconfinano nella xenofobia e nelle guerre di principio. Devo riconoscere che in questo senso Adi Shankar non è stato particolarmente benevolo verso la nazione cui lui stesso appartiene e tutto sommato attribuisce alla serie delle sfumature filosofico politiche che non mi sarei aspettato da una serie come "Devil May Cry".

Ultima nota che in un certo senso nobilita la serie sono le canzoni: la opening dei Limp Bizkit ma anche American Idiot dei Green Day e poi Crazy Town e Evanescence, sembrano riportare lo spettatore indietro di 20 anni quando il gioco e tutto il brand di Devil May Cry era ai suoi massimi livelli.

Altra opera di "operazione nostalgia" della famosa piattaforma di streaming mondiale, che con alterne fortune (vedi Terminator Zero e Lady Oscar sulla quale a mio avviso è meglio calare un velo pietoso) continua a riproporre opere del passato: sembra ormai comprovata la carenza di creatività.