Recensione
Sakura Mail
6.5/10
“Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante.” (Paolo Giordano)
Entrare in una università nipponica era già anni fa una vera e propria missione. Già in vista del termine dell'ultimo anno degli studi alle superiori (Marzo), chi avesse intenzione di proseguire si deve sottoporre ai soliti test di ammissione che richiedono una preparazione molto approfondita e anche una buona dose di buona sorte.
A queste "forche caudine" si sottopone anche il protagonista di questa serie, Touma, che si trasferisce a Tokyo per tentare l'accesso a più università tra le quali anche una tra le più rinomate e selettive, la Kejo.
Per i test alloggerà in primis in un hotel per poi trasferirsi temporaneamente nella casa degli zii fino a quando non troverà una sistemazione autonoma.
Dall'arrivo a Tokyo, inizierà per l'aspirante studente universitario una serie di vicissitudini fondate su equivoci e bugie che determineranno diverse deviazioni dal piano originale delle intenzioni del protagonista che lo porteranno a perdersi in situazioni sentimentali piuttosto boccaccesche ed ingenue.
"Sakura Mail" è un anime del 1997, tratto dall'omonimo manga di U-Jin: un'opera piuttosto corposa di 20 volumi e oltre 200 capitoli, pubblicato in Giappone tra il 1995 e il 2000. L'anime ha una connotazione erotica ("ecchi") piuttosto marcata rispetto agli standard di opere rom-com scolastiche più recenti e a prima vista potrebbe essere assimilata per caratteristiche alle c.d. commedie all'italiana degli anni '70 e '80 del secolo scorso.
Il protagonista è un cliché vivente: ragazzo ingenuo, al limite dello stolto, superficiale, facilmente influenzabile, con idee e determinazione agli obiettivi piuttosto labile. Di contro è comunque un ragazzo dolce, gentile, sensibile che molti anni prima ha aiutato la protagonista noché cugina Urara a superare un momento difficilissimo della sua esistenza. In ragione di ciò, Urara ha idealizzato a tal punto Touma da essersene innamorata follemente tanto da essere disposta quasi a tutto pur di riconquistarlo.
E per tutto intendo anche simulare di essere una “buru-seera", una sorta di ragazza liceale "squillo” quando irrompe nella camera d’albergo dove alloggia Touma, o quando lo convince a vivere temporaneamente a casa sua, sottoponendo il cugino ad ogni forma di provocazione sessuale, tra le quali girare per casa quasi nuda (da immaginario maschile vedere Urara vestita soltanto di un grembiule mentre cucina per l'amato cugino è veramente da situazione boccaccesca e da commedia sexy)
Urara è una ragazza molto dolce, altruista e responsabile in certi frangenti, molto decisa quando si tratta di dimostrare il suo affetto, ma anche molto infantile e fragile quando deve affrontare la pervicace stolidità di Touma, che non ricambia il suo affetto, innamorandosi di Mieko e non tentando nemmeno di mascherare tale sua affettazione trattando male la cugina (arrivando anche ad equivocare le sue provocazioni e a tentare un approccio piuttosto violento in casa) e ignorandone (eufemismo) i suoi sentimenti.
Difficile empatizzare con Touma, nonostante nella seconda parte della serie anime inizi a dare segni di interesse alla devota cugina. Tale cambiamento si avverte anche nello stile della serie che vira più sul sentimentale tralasciando la forte connotazione ecchi (e anche un po' stupida) iniziale.
In effetti, pur non offrendo elementi di particolare profondità e introspezione della trama e dei personaggi, nel suo modo goliardico e leggero, non perde occasione per rappresentare un mondo come il Giappone degli anni 90 e la sua gioventù figlia della prima grande crisi dopo gli anni del boom economico.
Quello che si vede nella serie è ancora il Giappone in cui lo studio è fondamentale per assicurarsi un futuro roseo e di successo e di conseguenza non essere ammesso è una sorta di disonore. Per non fallire nell'intento, gli aspiranti studenti si sottopongono a sacrifici anche iscrivendosi a scuole private di preparazione in modo da poter superare i test di ingresso nell'anno accademico successivo.
In un contesto simile, tutto "sudore e sangue", stridono le continue bugie che i due protagonisti continuano a raccontare per arrivare ai loro obiettivi amorosi: un modo per restare ancorati ai loro sogni (infantili o meno) e evitare che la cruda realtà prenda il sopravvento mettendoli di fronte alle scelte di vita, anche dolorose.
Il finale, con la sua svolta più seriosa, sembra voler dar voce alla gioventù nipponica soffocata dalle aspettative degli adulti: in questo senso Mieko è paradigmatica della volontà di vivere assecondando le proprie aspirazioni e non quelle dei genitori, mentre Touma e Urara restano un po' vittime dei loro stessi sogni, alla ricerca della loro vera dimensione umana e affettiva, consapevoli che mentire a se stessi e agli altri è la prima causa dei loro dolori e drammi.
Peccato che questa serie sia uscita quando il manga era ancora in corso. Con l'episodio finale mi è rimasta l'impressione che la trama stesse finalmente prendendo una piega più introspettiva e impegnata, pur mantenendo quella spensieratezza e ingenuità anche in tema di erotismo che poi non avrebbe guastato e che avrebbe dato più contesto e realismo alle storie romantiche narrate.
Dal punto di vista tecnico non si può affermare che si tratti di un'opera fuori dal comune: formato 4:3, colori spenti e piatti, chara-design curato solo per la rappresentazione delle ragazze, musiche carine ed orecchiabili. Insomma un'opera che risente del peso degli anni trascorsi (quasi 30!). Tuttavia resta comunque godibile e apprezzabile senza eccellere in nulla.
Leggendo qua e là ho scoperto una considerazione appresa sul significato del titolo che mi ha parecchio incuriosito perché non legato in modo esplicito alle vicende narrate.
"Sakura Mail" sarebbe traducibile letteralmente in “La Posta del Ciliegio”.
E così ho scoperto che in Giappone esiste una frase "Sakura Tsushin" che significa “notizie dai fiori di ciliegio”. Si tratta di una frase utilizzata dagli studenti con cui si comunica che si è stati ammessi all’ Università, anche perché il periodo degli esami d’ ammissione agli atenei è anche quello della fioritura dei ciliegi.
"Sakura mail" è una serie che non presenta nulla, ma proprio nulla, di singolare o unico. La trama riesce comunque ad essere piacevole sempre che non si abbia qualche idiosincrasia con la demenzialità (soprattutto iniziale) e con le situazioni erotiche.
Entrare in una università nipponica era già anni fa una vera e propria missione. Già in vista del termine dell'ultimo anno degli studi alle superiori (Marzo), chi avesse intenzione di proseguire si deve sottoporre ai soliti test di ammissione che richiedono una preparazione molto approfondita e anche una buona dose di buona sorte.
A queste "forche caudine" si sottopone anche il protagonista di questa serie, Touma, che si trasferisce a Tokyo per tentare l'accesso a più università tra le quali anche una tra le più rinomate e selettive, la Kejo.
Per i test alloggerà in primis in un hotel per poi trasferirsi temporaneamente nella casa degli zii fino a quando non troverà una sistemazione autonoma.
Dall'arrivo a Tokyo, inizierà per l'aspirante studente universitario una serie di vicissitudini fondate su equivoci e bugie che determineranno diverse deviazioni dal piano originale delle intenzioni del protagonista che lo porteranno a perdersi in situazioni sentimentali piuttosto boccaccesche ed ingenue.
"Sakura Mail" è un anime del 1997, tratto dall'omonimo manga di U-Jin: un'opera piuttosto corposa di 20 volumi e oltre 200 capitoli, pubblicato in Giappone tra il 1995 e il 2000. L'anime ha una connotazione erotica ("ecchi") piuttosto marcata rispetto agli standard di opere rom-com scolastiche più recenti e a prima vista potrebbe essere assimilata per caratteristiche alle c.d. commedie all'italiana degli anni '70 e '80 del secolo scorso.
Il protagonista è un cliché vivente: ragazzo ingenuo, al limite dello stolto, superficiale, facilmente influenzabile, con idee e determinazione agli obiettivi piuttosto labile. Di contro è comunque un ragazzo dolce, gentile, sensibile che molti anni prima ha aiutato la protagonista noché cugina Urara a superare un momento difficilissimo della sua esistenza. In ragione di ciò, Urara ha idealizzato a tal punto Touma da essersene innamorata follemente tanto da essere disposta quasi a tutto pur di riconquistarlo.
E per tutto intendo anche simulare di essere una “buru-seera", una sorta di ragazza liceale "squillo” quando irrompe nella camera d’albergo dove alloggia Touma, o quando lo convince a vivere temporaneamente a casa sua, sottoponendo il cugino ad ogni forma di provocazione sessuale, tra le quali girare per casa quasi nuda (da immaginario maschile vedere Urara vestita soltanto di un grembiule mentre cucina per l'amato cugino è veramente da situazione boccaccesca e da commedia sexy)
Urara è una ragazza molto dolce, altruista e responsabile in certi frangenti, molto decisa quando si tratta di dimostrare il suo affetto, ma anche molto infantile e fragile quando deve affrontare la pervicace stolidità di Touma, che non ricambia il suo affetto, innamorandosi di Mieko e non tentando nemmeno di mascherare tale sua affettazione trattando male la cugina (arrivando anche ad equivocare le sue provocazioni e a tentare un approccio piuttosto violento in casa) e ignorandone (eufemismo) i suoi sentimenti.
Difficile empatizzare con Touma, nonostante nella seconda parte della serie anime inizi a dare segni di interesse alla devota cugina. Tale cambiamento si avverte anche nello stile della serie che vira più sul sentimentale tralasciando la forte connotazione ecchi (e anche un po' stupida) iniziale.
In effetti, pur non offrendo elementi di particolare profondità e introspezione della trama e dei personaggi, nel suo modo goliardico e leggero, non perde occasione per rappresentare un mondo come il Giappone degli anni 90 e la sua gioventù figlia della prima grande crisi dopo gli anni del boom economico.
Quello che si vede nella serie è ancora il Giappone in cui lo studio è fondamentale per assicurarsi un futuro roseo e di successo e di conseguenza non essere ammesso è una sorta di disonore. Per non fallire nell'intento, gli aspiranti studenti si sottopongono a sacrifici anche iscrivendosi a scuole private di preparazione in modo da poter superare i test di ingresso nell'anno accademico successivo.
In un contesto simile, tutto "sudore e sangue", stridono le continue bugie che i due protagonisti continuano a raccontare per arrivare ai loro obiettivi amorosi: un modo per restare ancorati ai loro sogni (infantili o meno) e evitare che la cruda realtà prenda il sopravvento mettendoli di fronte alle scelte di vita, anche dolorose.
Il finale, con la sua svolta più seriosa, sembra voler dar voce alla gioventù nipponica soffocata dalle aspettative degli adulti: in questo senso Mieko è paradigmatica della volontà di vivere assecondando le proprie aspirazioni e non quelle dei genitori, mentre Touma e Urara restano un po' vittime dei loro stessi sogni, alla ricerca della loro vera dimensione umana e affettiva, consapevoli che mentire a se stessi e agli altri è la prima causa dei loro dolori e drammi.
Peccato che questa serie sia uscita quando il manga era ancora in corso. Con l'episodio finale mi è rimasta l'impressione che la trama stesse finalmente prendendo una piega più introspettiva e impegnata, pur mantenendo quella spensieratezza e ingenuità anche in tema di erotismo che poi non avrebbe guastato e che avrebbe dato più contesto e realismo alle storie romantiche narrate.
Dal punto di vista tecnico non si può affermare che si tratti di un'opera fuori dal comune: formato 4:3, colori spenti e piatti, chara-design curato solo per la rappresentazione delle ragazze, musiche carine ed orecchiabili. Insomma un'opera che risente del peso degli anni trascorsi (quasi 30!). Tuttavia resta comunque godibile e apprezzabile senza eccellere in nulla.
Leggendo qua e là ho scoperto una considerazione appresa sul significato del titolo che mi ha parecchio incuriosito perché non legato in modo esplicito alle vicende narrate.
"Sakura Mail" sarebbe traducibile letteralmente in “La Posta del Ciliegio”.
E così ho scoperto che in Giappone esiste una frase "Sakura Tsushin" che significa “notizie dai fiori di ciliegio”. Si tratta di una frase utilizzata dagli studenti con cui si comunica che si è stati ammessi all’ Università, anche perché il periodo degli esami d’ ammissione agli atenei è anche quello della fioritura dei ciliegi.
"Sakura mail" è una serie che non presenta nulla, ma proprio nulla, di singolare o unico. La trama riesce comunque ad essere piacevole sempre che non si abbia qualche idiosincrasia con la demenzialità (soprattutto iniziale) e con le situazioni erotiche.
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