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8.0/10
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Quest’opera pubblicata dalla Shogukakan tra il 1989 e il 1996 non è un’ opera imprescindibile e a qualche difetto ma tutto sommato fa il suo dovere intrattenere…
Si ci tengo a precisarlo perché negli anni’ ‘90 (Granata Press) e inizio 2000 (Panini) la pubblicarono tentando di farla passare per un’opera che invita alle riflessioni profonde: potere e libertà, dovere e ricerca del guadagno personale, il tutto condito da misteri sulle antiche civiltà.
Nella piccola biblioteca del mio paesino per scarsità di scelta avevo letto un libro di un’autore divenuto famoso perché sosteneva che sulla Terra si trovavano vestigia di civiltà aliene, anche Spriggan si basa su questa e altre teorie per giustificare l’esistenza di Ooparts (out of place artifacts): oggetti misteriosi del passato che come dice il nome non possono essere giustificati con l’attuale livello scientifico dell’umanità e dunque ancor meno con le civiltà primitive terrestri a meno che gli uomini (grazie anche a contatti alieni) non avessero creato civiltà tecnologicamente superiori, spazzate via per qualche motivo, di cui esce ogni tanto qualche reperto potenziale arma che stravolgerebbe l’equilibrio di potenza mondiale…
Alla ricerca di queste vestigia ci sono le nazioni più importanti, organizzazioni criminali, fabbricanti d’armi, neonazisti… e gli Spriggan della Fondazione Arcam nata per sigillare tali reperti.
Le avventure prendono il via da oggetti presenti nella mitologia e nell’immaginario di tutto il mondo (dal Sacro Graal ai teschi di Cristallo) ma non vi svelerò nulla, sappiate però che anche nell’Arcam ci sono ambiziosi che vogliono controllare il mondo…
Per quanto riguarda i disegni sono buoni tranne ogni tanto gli occhi: sembra che il disegnatore o il suo assistente a riguardo non riesca a non sbagliarli soprattutto nei primi volumi rovinando le espressioni facciali dei personaggi. Certo si può passare sopra a questa cosa ma fa comunque un brutto effetto…
Voto? Otto.