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Recensire Episode G assassin è, a mio avviso, una contraddizione in termini, un compito impossibile. Siamo, infatti, in presenza dell’opera più complicata e sfaccettata della saga dei nostri bronzini, per cui più che una recensione senza spoiler ci vorrebbe un commento approfondito pieno di dettagli. Ma alla fine ho pensato che uno scritto breve e poco dettagliato e pure con pochissimi spoiler si possa fare, non fosse altro per invogliare a leggere questa particolare opera. Siamo nel secondo capitolo della trilogia, destinata a concludersi con il capitolo Requiem e Assassin inizia ove Episode G finisce. La pace è appena tornata che subito il santuario ricade nel panico: Capricorn è scomparso e viene accusato di tradimento, così tocca, ovviamente a Ioria, cercarlo e chiarire il caso. In breve i due si ritrovano ma.. hanno viaggiato nel futuro, in un’epoca corrispondente ai primi anni duemila. Il che è molto, considerato che ep G è ambientato nel 1979. Ma questo è solo l’inizio: Capricorn dovrà partecipare ad un grande torneo riservato ai possessori delle spade più potenti. Inoltre dovrà affrontare, assieme ai cavalieri del futuro, ovvero i nostri amici ormai cresciuti oltre a nuovi, particolari alleati, i nuovi nemici provenienti da una dimensione parallela. Forse sembrerà che abbia detto troppo, in realtà ho detto troppo poco, ma non importa. La grafica è meno efebica rispetto ad Episode g e il fatto che il manga sia tutto a colori rende più facile la comprensione del testo e della storia. La regia delle tavole è sempre curatissima. La durata, dettaglio non trascurabile, è minore, poiché siamo in presenza di 16 tankoboon invece che di 20. Ma il problema principale resta. Ovvero, come e più del primo capitolo di episode G viene messa molta carne al fuoco, ma poco viene mantenuto. In definitiva siamo in presenza di un buon lavoro, affascinante perché parla di ciò che è accaduto dopo il manga classico, ma, in fin dei conti nulla di memorabile, che merita la sufficienza e nulla più
Voto 6