Recensione
Un po’ come tutti gli altri isekai, anche questo parte in maniera simile a tutti gli altri, venendo evocati in un altro mondo.
Ma l’elemento sorpresa è che non viene evocata solo una persona, ma due ragazze nello stesso momento.
Il principe altezzoso del regno identifica come “Santa” la ragazza evocata assieme alla protagonista della storia, Sei, che viene completamente dimenticata e relegata a vivere in un’ala del castello.
Nel giro di poco, Sei comincia a lavorare in un laboratorio dove producono pozioni curative usando le varie erbe disponibili in natura e da lì parte tutta la storia.
Un isekai molto delicato, che strizza molto l’occhio alle ragazze che guardano l’anime, permettendo loro di sognare di essere in un mondo magico, immedesimandosi con la protagonista e con le attenzioni che i vari personaggi maschili le riservano.
Per i miei gusti è stato fin troppo delicato, costringendomi già durante il secondo episodio ad aumentare la velocità di visione, altrimenti non sarei riuscita a reggere i classici venti minuti a velocità normale.
Per un attimo avevo pensato che le cose stessero cambiando nell’episodio sette, dove finalmente si vede un po’ anche l’altra ragazza evocata, scoprendo che cosa ha fatto finora e vedendo dal suo punto di vista fatti che finora lo spettatore conosce solo in un determinato modo.
Purtroppo però l’attenzione sull’altra potenziale Santa ritorna dietro le quinte, quindi le mie speranze si sono infrante praticamente subito.
A tenere l’atmosfera placida è anche il fatto che non ci sia un vero e proprio nemico da sconfiggere.
Si parla solo di mostri che si mostrano con più frequenza rispetto a prima, ma non c’è un essere umano che magari sta tramando nell’ombra per chissà quale scopo.
Le varie presenze maschili hanno tutte un loro modo di apparire, ma nessuno è cattivo.
A parte il principe del regno che sarebbe da prendere a schiaffi perché in base all’aspetto delle due ragazze ha decretato chi doveva essere per forza di cose la Santa, sbagliando clamorosamente e cercando di uscirne senza fare figuracce.
I personaggi li ho trovati un po’ privi di caratterizzazione, semplicemente era più importante inserire quanti più ragazzi possibili per attorniare Sei.
Nonostante Sei sia una donna adulta, in certi situazioni si comporta come un’adolescente alla prima cotta e al primo appuntamento.
Si emoziona per tutto ciò che il capitano delle guardie fa per lei e la sua battuta preferita è sempre “Grazie mille” per ogni bel gesto che viene fatto per lei o per ogni bella parola spesa per lei.
E anche il capitano non è da meno su questo argomento, perché anche lui ha i suoi momenti dove arrossisce per una stretta di mano con Sei più duratura del solito o perché le loro dita si sono sfiorate in un momento inaspettato.
Tirando le somme, purtroppo questo isekai non mi è piaciuto.
Pensavo che sarebbe stato un po’ diverso dal classico isekai perché la protagonista è una donna, ma questo fattore ha fatto sì che l’opera risultasse fin troppo delicata, per i miei gusti.
Non ci sono intrighi, la trama è molto basilare e scorre senza che ci siano intoppi.
In sostanza, non c’è “movimento” in questo anime.
So che c’è una seconda stagione, ma dato l’andazzo di questa prima stagione, non la guarderò.
Data la forte noia che mi ha trasmesso l’anime, non mi sento neanche di consigliarlo a chi cerca un po’ di romanticismo.
Ok volere del romanticismo, ma che non ci si debba addormentare perché non accade nulla di nulla.
Ma l’elemento sorpresa è che non viene evocata solo una persona, ma due ragazze nello stesso momento.
Il principe altezzoso del regno identifica come “Santa” la ragazza evocata assieme alla protagonista della storia, Sei, che viene completamente dimenticata e relegata a vivere in un’ala del castello.
Nel giro di poco, Sei comincia a lavorare in un laboratorio dove producono pozioni curative usando le varie erbe disponibili in natura e da lì parte tutta la storia.
Un isekai molto delicato, che strizza molto l’occhio alle ragazze che guardano l’anime, permettendo loro di sognare di essere in un mondo magico, immedesimandosi con la protagonista e con le attenzioni che i vari personaggi maschili le riservano.
Per i miei gusti è stato fin troppo delicato, costringendomi già durante il secondo episodio ad aumentare la velocità di visione, altrimenti non sarei riuscita a reggere i classici venti minuti a velocità normale.
Per un attimo avevo pensato che le cose stessero cambiando nell’episodio sette, dove finalmente si vede un po’ anche l’altra ragazza evocata, scoprendo che cosa ha fatto finora e vedendo dal suo punto di vista fatti che finora lo spettatore conosce solo in un determinato modo.
Purtroppo però l’attenzione sull’altra potenziale Santa ritorna dietro le quinte, quindi le mie speranze si sono infrante praticamente subito.
A tenere l’atmosfera placida è anche il fatto che non ci sia un vero e proprio nemico da sconfiggere.
Si parla solo di mostri che si mostrano con più frequenza rispetto a prima, ma non c’è un essere umano che magari sta tramando nell’ombra per chissà quale scopo.
Le varie presenze maschili hanno tutte un loro modo di apparire, ma nessuno è cattivo.
A parte il principe del regno che sarebbe da prendere a schiaffi perché in base all’aspetto delle due ragazze ha decretato chi doveva essere per forza di cose la Santa, sbagliando clamorosamente e cercando di uscirne senza fare figuracce.
I personaggi li ho trovati un po’ privi di caratterizzazione, semplicemente era più importante inserire quanti più ragazzi possibili per attorniare Sei.
Nonostante Sei sia una donna adulta, in certi situazioni si comporta come un’adolescente alla prima cotta e al primo appuntamento.
Si emoziona per tutto ciò che il capitano delle guardie fa per lei e la sua battuta preferita è sempre “Grazie mille” per ogni bel gesto che viene fatto per lei o per ogni bella parola spesa per lei.
E anche il capitano non è da meno su questo argomento, perché anche lui ha i suoi momenti dove arrossisce per una stretta di mano con Sei più duratura del solito o perché le loro dita si sono sfiorate in un momento inaspettato.
Tirando le somme, purtroppo questo isekai non mi è piaciuto.
Pensavo che sarebbe stato un po’ diverso dal classico isekai perché la protagonista è una donna, ma questo fattore ha fatto sì che l’opera risultasse fin troppo delicata, per i miei gusti.
Non ci sono intrighi, la trama è molto basilare e scorre senza che ci siano intoppi.
In sostanza, non c’è “movimento” in questo anime.
So che c’è una seconda stagione, ma dato l’andazzo di questa prima stagione, non la guarderò.
Data la forte noia che mi ha trasmesso l’anime, non mi sento neanche di consigliarlo a chi cerca un po’ di romanticismo.
Ok volere del romanticismo, ma che non ci si debba addormentare perché non accade nulla di nulla.
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