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8.0/10
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Gannibal è un thriller horror ambientato nel paesino giapponese di Kuge, in cui il poliziotto Agawa - protagonista della serie - si è da poco stabilito insieme alla moglie Yuki ed alla piccola Mashiro. Ben presto, quello che sembra un luogo popolato da persone gentili e disponibili inizia a mostrare dei tratti più oscuri, complice la misteriosa sparizione del predecessore di Agawa, Kano, e la minacciosa ombra proiettata dal clan Goto, accusato di praticare cannibalismo. Sin dai primi capitoli, l’autore riesce egregiamente a mantenere il lettore incollato alle pagine, con una rivelazione dopo l’altra che portano a chiedersi cosa si nasconda realmente dietro il comportamento sempre più sinistro non solo dei Goto, ma anche degli altri abitanti di Kuge. La realtà si cela dietro la sanguinosa storia del paesino, che poco a poco sarà data alla luce in concomitanza alle scoperte di Agawa ed ai racconti degli stessi personaggi. Nonostante il ritmo al cardiopalma ed una buona scrittura però, la storia perde man mano di credibilità nell’approcciarsi al suo epilogo, culminando nel cruento delirio degli ultimi capitoli che - nonostante i numerosi colpi di scena - appaiono molto meno curati e realistici del resto delle situazioni che si erano presentate nella serie. Un’altra pecca è rappresentata dall’utilizzo un po’ scarno di alcuni personaggi, come ad esempio Sumire o la moglie dello stesso Agawa, e dal modo troppo semplicistico - e troppo abusato! - in cui altri sembrano cambiare idea o schieramento in base alle esigenze della trama.

Nel complesso però, Gannibal è una serie che merita assolutamente di essere recuperata, soprattutto dagli amanti dei seinen horror e dei thriller capaci di lasciarti con un nodo alla gola nel concludere ogni capitolo. L’intrigante intreccio che caratterizza la storia non è scontato, e le soluzioni agli interrogativi che il protagonista si pone nel corso della storia - in concomitanza al lettore - non hanno mai soluzioni banali. Nota di pregio anche ai disegni dell’autore, il quale utilizza un tratto sporco che ben si sposa con il tono della storia, nonostante nelle scene di azione più concitate possa rischiare di risultare alquanto disordinato.