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deku3922

Episodi visti: 47/47+ --- Voto 9,5
Un capolavoro, nessun'altra parola potrebbe descrivere meglio ciò che per me è "Jujutsu Kaisen".

Parto smentendo uno dei luoghi comuni creatosi attorno a questa serie: questa non è affatto una brutta copia di qualche altro anime tipo "Naruto": sicuramente sono presenti delle reference fin troppo evidenti ed è innegabile che ci siano alcune analogie sia di trama che di animazioni con altre serie, ma il tutto non lo rende meno godibile.
Niente viene creato dal nulla, ci sta sempre un punto di partenza o uno spunto: sicuramente esistono trame più originali di altre, ma io penso che non sia bravo solo chi riesce a creare qualcosa di totalmente nuovo, ma anche chi riesce a far funzionare in sinergia elementi diversi attinti da serie diverse, aggiungendoci un tocco di suo.

La trama quindi è bella per questo, elementi già conosciuti ma uniti in modo così splendido da creare qualcosa di nuovo e incredibilmente emozionante, con colpi di scena e momenti di tensione che si alternano ad episodi calmi e tranquilli, dando vita a un'opera profonda ma leggera, un binomio che l'ha resa celebre e fatta conoscere anche ai meno appassionati.

E se parliamo di cosa l'ha resa celebre, non possiamo non nominare il character design: ogni personaggio è unico, qualcuno utilizza stereotipi già visti, altri sono inediti, ma tutti risultano interessanti, lasciando spazio anche a personaggi che non svolgono un ruolo cruciale nella storia ed esplorando il loro background, creando una maggiore connessione con lo spettatore, che poi è il punto forte dell'opera.

Per finire, non posso non menzionare le animazioni, che sono risultate essere il condimento perfetto per una portata principale già di per sé incredibile; anche il sonoro ha svolto un ruolo cruciale, la bravura dei doppiatori e l'adeguatezza delle colonne sonore non ha fatto altro che innalzare il livello dell'opera.

Un altro elemento che ho apprezzato molto son state le spiegazioni dietro ogni combattimento e tecnica, soprattutto nella stagione 2 hanno reso il tutto molto chiaro e hanno permesso di legare di più con i personaggi, comprendendone al meglio le abilità, inoltre hanno giustificato alcuni cliché in maniera creativa, rendendo la loro presenza meno spiacevole.

Per concludere, a parer mio uno degli anime più belli che abbia mai visto, ne consiglio assolutamente la visione.

onizuka90

Episodi visti: 47/47+ --- Voto 5,5
You are my special” (o forse no)

“Jujutsu Kaisen” è l’adattamento animato dell’omonimo manga targato Gege Akutami e, ultimamente, sta godendo di un ampio favor populi presso il pubblico nipponico (e non).
Le ragioni di un tale fervente entusiasmo da parte degli appassionati rimangono, almeno per quanto mi riguarda, un mistero. La serie, infatti, non brilla particolarmente per originalità né, tantomeno, per qualità narrativa; ma andiamo con ordine.

Dopo l'incomprensibile successo di “Demon Slayer” (o, mutatis mutandis, di “Attack on Titan”) questa volta è “Jujutsu Kaisen” ad imporsi nel pantheon degli shounen come il prossimo oggetto di venerazione da parte delle folle. Tuttavia, non è dato comprenderne la ragione, in quanto la serie non aggiunge alcunché di nuovo al genere, tanto da risultare, né più né meno, come una sostanziale e algida riproposizione dei più caratteristici topoi dello stesso. “Jujutsu Kaisen” compie, infatti, una sorta di curiosa opera di decoupage; saccheggiando un po’ “Naruto”, depredando un po’ “Bleach” e strizzando l'occhio a numerosi altri shounen classici (talvolta citandoli espressamente), incastra accortamente i propri pezzi dando l’apparenza di una formula nuova, ma così non è.
Non a caso la serie si pone, invero, alla guisa di un anti-shounen, vestendosi di un sudario di illusoria serietà e maturità che, cionondimeno, non riesce del tutto nell’intento di occultarne l’inadeguatezza.

Non vi è chi non veda, infatti, che la trama e lo storytelling di “Jujutsu Kaisen” siano afflitti da molteplici carenze, sia da un punto di vista contenutistico che strettamente diegetico.
Partendo da quest’ultima considerazione, l’affabulazione della serie si evolve malamente, arrancando in una sinusoide irregolare di alti e bassi che, purtroppo, soffre di frequenti accelerazioni salvo poi inchiodare in fangosi “spiegoni” che certo non giovano al ritmo narrativo.
E infatti, “Jujutsu Kaisen” in un primo momento inserisce letteralmente il turbo e brucia le tappe, lasciando però la maggior parte dei propri elementi claudicanti, senza un adeguato approfondimento, senza prendersi il tempo per evolvere gradualmente conducendo con sé lo spettatore. Conseguentemente la serie si trova spesso costretta a forzare le spiegazioni (alle volte ne fa anche a meno) a beneficio del fruitore che, del tutto legittimamente, può sentirsi sballottato e confuso in queste vorticose montagne russe.
Peraltro, verso il terminare della seconda stagione la situazione, inaspettatamente, si inverte e il ritmo rallenta in modo innaturale, dilatando i tempi narrativi all’inverosimile, tanto da rendere estenuante la visione. La trama procede fondamentalmente di combattimento in combattimento, esasperando irragionevolmente la durata degli scontri e concedendo pochissimo peso ad altri eventi di rilievo, come la morte di alcuni personaggi, con un risultato del tutto anticlimatico nonché farraginoso.
Inoltre, di punto in bianco, sovente la narrazione si sviluppa in direzioni completamente casuali, che appaiono totalmente ‘randomiche’ e calate ex abrupto dall’alto, fornendo l’impressione che la storia sia concepita più di arco in arco che rispettando una visione di insieme coerente (salvo alcuni macro aspetti, come ad esempio il “piano” di Sukuna, che sono tuttavia sotterranei).
Vi è, ad onore del vero, una parziale eccezione a questo modus operandi nel film e nel flashback, e ciò risolleva leggermente il mio giudizio sulla serie.
Per quanto concerne la storia, i contenuti di “Jujutsu Kaisen” sono comodamente approssimabili allo zero assoluto. Le motivazioni dei personaggi, le loro caratterizzazioni e, più in generale, le tematiche della serie sono essenzialmente monodimensionali, piatte e affrontate in modo epidermico. La serie tenta invano di darsi un tono mediante l'espediente di scene violente, morti crudeli, poteri peculiari e personaggi molto “cool”, ma ciò, invero, all’unico scopo di celare un soggiacente vacuum concettuale.

Fermo quanto sopra esposto, vi è da ammettere che l’autore tenta di ribaltare alcuni cliché tipici degli shounen, come ad esempio l’onnipresente “arco di allenamento”, la non fallibilità del protagonista, il fatto che spiegare il proprio potere lo renda più forte (così che ha effettivamente senso che i personaggi lo facciano, sebbene comunque appaia anche come un pigro espediente per poter giustificare gli ‘spiegoni’), nonché la morte di personaggi principali (in un afflato quasi alla “Game of Thrones”).
Il fatto stesso che Sukuna non sia controllabile da Itadori ma, a tutti gli effetti, un vero e proprio villain, che persegue i propri piani, è un tentativo di remare contro ad alcuni stereotipi del genere. Si tratta però di scelte che, nell’economia complessiva della serie, non riescono nel loro intento, perché riguardano aspetti prettamente formali. Peraltro, la mancanza di un allenamento rende poco credibili i progressi del protagonista che subisce "level up" totalmente arbitrari e che non hanno adeguata giustificazione.
A stemperare un poco tale valle di lacrime vi è, comunque, la presenza di alcune figure effettivamente interessanti, quali Nanami, Mahito oppure Geto, la cui scrittura è abbastanza buona; tuttavia, trattasi di elementi non idonei e sufficienti a sovvertire la generale drammatica carenza di contenuti di quest’opera.

Un ulteriore elemento che ho trovato tutt’altro che convincente è il cosiddetto “sistema di poteri” che sta alla base di tutto l’ecosistema sovrannaturale di “Jujutsu Kaisen”.
Se, da un lato, il concetto delle maledizioni quali mostri che nascono dalle emozioni e dai sentimenti negativi è interessante, sebbene non certo inedito o avveniristico (basti pensare agli ultimi episodi di “Ayakashi Japanise Classic Horror” o a “Mononoke”), dall'altro lato, le tecniche innate sono invece sintomo di estrema pigrizia. Mi spiego meglio: nel mondo di “Jujutsu Kaisen” ogni individuo cela dentro di sé una tecnica innata, ovverosia un potere unico che soltanto lui può utilizzare, il quale può rimanere sopito oppure essere risvegliato. Tali tecniche, tuttavia, si caratterizzano per gli effetti più disparati e diversi, dal poter invertire le leggi della fisica al poter trasferire il proprio cervello da un corpo all’altro.
Ebbene, tale struttura appare palesemente quale un comodo generatore automatico di poteri ‘randomici’, come più aggrada e necessita all’autore, senza che questi sia costretto a darne spiegazione, perché tanto si tratta di “un potere innato” che letteralmente “ciccia” fuori ex nihilo.
Inutile dire che siamo lontani anni luce da sistemi molto più interessanti come, per limitarci ad un solo esempio, il Nen di “Hunter x Hunter”, le cui dinamiche sono dettagliatamente e accuratamente strutturate.

Da ultimo, e molto brevemente, la realizzazione grafica è in generale molto buona, così come la regia, le animazioni e le musiche. Vi è da essere onesti su questo: la confezione di “Jujutsu Kaisen” è veramente pregevole e appagante, in particolar modo per quanto riguarda la realizzazione di alcuni combattimenti dell’arco di Shibuya.

Concludendo, non mi sento di dire che “Jujutsu Kaisen” sia per forza di cose da considerare come un brutto anime, anzi, in ragione anche (e soprattutto) del proprio apparato grafico si lascia tutto sommato guardare; tuttavia, soffre di un generalizzato "hype" che purtroppo lo fa percepire come molto sopravvalutato rispetto a ciò che è: uno shounen senza infamia né lode.


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stefanchenco

Episodi visti: 24/47+ --- Voto 7
Dopo i primi ventiquattro episodi penso di essere in grado di dare un'opinione il più possibile oggettiva di quest'opera. Sono un pochino in ritardo con la visione, visto che siamo a dicembre 2023, ma spero sia comunque gradita.

Regia: 8,5
Direi una delle parti migliori della serie, complice il miscuglio continuo di azione e gag, riesce a tenerti attaccato allo schermo curioso di sapere cosa avverrà di lì a poco.
Essendo il combattimento una delle parti più importanti della serie, i ritmi sono stati tenuti giustamente alti, ma senza esagerare. Vengono lasciati anche spazi per considerazioni varie fatte dai vari personaggi, ma senza esagerare, e soprattutto non vengono messi dialoghi a stampino nei momenti meno opportuni.

Sceneggiatura: 5,5
Al contrario, la storia è un po' troppo semplice. Prima di tutto ricorda molto altre serie, ad esempio "Naruto" delle prime stagioni, sentendo quasi una sensazione di scopiazzatura qua e là.
Gli avvenimenti non sono insensati e hanno una coerenza temporale logica, ma rispetto ad altre serie i protagonisti hanno una crescita troppo rapida e gli antagonisti un livello di pericolosità troppo equilibrato rispetto a chi si trovano davanti. Immagino che la scelta sia stata fatta per rendere il tutto più "figo" ed elettrizzante, ma così la conclusione dei combattimenti e di altre situazioni varie diveniva un po' scontata. Avrebbero potuto osare di più, tutto qua.

Design: 7
Come altre volte, guardando le sigle si può capire il livello a cui i designer sarebbero potuti arrivare, ma poi ci si scontra con la realtà e si vedono i limiti del prodotto.
Non dico che sia brutto o il contrario, diciamo che alcune parti le ho trovate curate e altre no. In primis, i movimenti dei personaggi sono fatti molto bene, ti danno pure la carica durante le scene d'azione. Anche l'uso del colore è stato "sensato", in linea sempre con quel clima energico della serie.
D'altro canto, le animazioni generali perdono spesso di qualità, mancando di dettagli proprio dove servono maggiormente. Praticamente inesistente anche il movimento di vari dettagli quali capelli o vestiti.
Sul design dei personaggi va a gusti, è un pochino spigoloso, ma dona anche carattere.
Particolare nota di merito è la mancanza totale di fanservice, che poteva esserci in grande quantità, viste le inquadrature a 360 gradi, ma di cui giustamente si è scelto di fare a meno (avrebbe stonato parecchio).

Caratterizzazione dei personaggi: 6,5
Si è scelto di dare ampio spazio ai protagonisti, così pure un po' anche a quelli più secondari e agli antagonisti. Non è stato facile riuscire a conciliare i tempi per approfondire quello o quell'altra con i vari combattimenti e con lo scorrere della storia, ma direi che il risultato è stato soddisfacente.
I protagonisti (sia buoni che cattivi) hanno sfaccettature caratteriali ben curate e il loro modo di agire è sempre coerente. Questo vale meno per gli altri, i cui approfondimenti psicologici (ma direi più che altro biografici) si limitano alle loro entrate in scena, finendo poi per fare le comparse ogni tanto.
Ok, siamo solo al ventiquattresimo episodio e di carne al fuoco ce n'è molta, e qua si parla di un progetto commerciale che dovrà andare avanti un po', però a questo punto poteva essere meglio evitare del tutto questi momenti pseudo-toccanti e concentrarsi maggiormente sulla storia, lasciando il resto alle future stagioni.
In ogni caso, se si è amanti del genere di cui fa parte "Jujutsu Kaisen", questo modo di proporre i personaggi è proprio quello che li rende più 'fighi'. Se invece siete più come me, per cui le cose vanno fatte per bene o meglio non farle, potrebbe lasciarvi un po' l'amaro in bocca.
Aggiungerei poi che tutti i protagonisti sono un po' troppo forti... Va beh!
Comunque, piccola considerazione personale, dopo ventiquattro episodi ammetto che è dura valutare questo aspetto di un anime. Dopo così poco anche "Naruto" (il mio anime preferito) avrebbe preso un brutto voto, ma poi dopo varie stagioni è diventato il punto più alto a cui fare riferimento. Ci vuole tempo, quindi spero che anche "Jujutsu Kaisen" dimostri quello che secondo me può valere veramente.

Sonoro: 6,5
Le sigle sono nella media, con più che altro un buon design di accompagnamento (anche se con vari spoiler). Musiche di contorno classiche da anime combat style/divertimento.
Nulla da segnale né di buono né di cattivo.

In definitiva: 6,8
Anche dalle altre recensioni lette, è effettivamente un anime che si può apprezzare veramente solo se si è amanti del genere. Molta azione intervallata da gag abbastanza divertenti, protagonisti troppo spesso oltre i propri limiti e avversari al contrario al di sotto fanno da contorno a una storia che troppo spesso passa in secondo piano.
Mi aspettavo di più dai commenti in giro per la rete, ma ammetto che in primis non sono un amante del genere. Eppure un po' l'ho apprezzato, quindi vari lati positivi li ho trovati. Io continuerò a guardarlo, spero piacerà anche a voi, se vorrete iniziarlo.


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MephistNecromancer

Episodi visti: 24/47+ --- Voto 7
Un anime che davvero rappresenta, nel complesso, la definizione di "ok".
Ce l'avevo in lista da mesi, ma ho sempre tergiversato, perché la sinossi e lo stile di disegno non mi hanno mai convinto fino in fondo e, dopo averlo guardato, ho capito il perché. Nonostante sia il risultato di un rapporto a tre fra "Bleach", "Naruto" e probabilmente "Nurarihyon no Mago", due dei quali sono anime che mi sono goduto tantissimo, "Jujutsu Kaisen" non va oltre il 7 per me per un semplicissimo motivo: non ha ancora una sua identità, essendo fin troppo legato a doppio filo soprattutto a "Bleach".

La storia si colloca in età moderna, nella quale il protagonista Yuji fa una promessa a suo nonno morente: aiutare e salvare gli altri utilizzando la sua forza superiore al normale. Grande appassionato dell'occulto, Yuji si ritrova inconsapevolmente a recuperare un artefatto maledetto di un potentissimo demone chiamato Sukuna. Il ragazzo viene quindi contattato da Megumi, uno stregone specializzato in evocazione di famigli, per recuperare tale artefatto prima che possa fare troppi danni. Sfortunatamente, i due vengono attaccati da una maledizione e Yuji finirà per ingerire l'artefatto, diventando il ricettacolo di questo demone estremamente pericoloso. Dopo tutto ciò, egli si trasferirà a Tokyo per studiare e diventare anch'egli uno stregone, sotto la tutela del bizzarro quanto fantastico professore Gojo.

Purtroppo, il difetto più grande di questa opera è proprio la scarsissima originalità, soprattutto dei personaggi, i quali sono uguali spiccicati a quelli di "Bleach", soprattutto Yuji e Sukuna, che sono palesemente Ichigo e il suo Hollow interiore. Tuttavia, sebbene attinga a pienissime mani da altre opere, ci sono personaggi che mi sono goduto parecchio, nella fattispecie Gojo, Todo e Nobara, i quali sono riusciti a imporsi, e i combattimenti sono migliori di quanto mi sarei aspettato. Infatti, alla fine della fiera, è un'opera che intrattiene. Dalla parte dei cattivi per il momento risalta solo il personaggio di Mahito, il quale promette bene. Piccolo plauso all'arco narrativo con Junpei, l'unico che mi sento di salvare in toto.
Un lato caratterizzato da alti e bassi, in fin dei conti.

Lato tecnico, è per me ok, in fin dei conti. Il tratto dei disegni non mi piace più di tanto, visto che sa molto di "shonen generico", ma le animazioni sono fatte davvero bene, soprattutto quelle legate alle tecniche che i personaggi impiegano, e solamente per questo mi sento di alzare un po' il voto. Le musiche sono decenti, così come le opening. Ho apprezzato l'ending rappata in uno stile che mi ha ricordato quello di Snoop Dogg, la quale mi ha messo un sorriso.

Che dire? Un'opera che non è nulla più di un minestrone riscaldato di opere shonen viste in passato, e purtroppo con degli spin che ancora non gli permettono di acquisire un'identità tutta propria, diversamente a come invece ha fatto un anime come "Demon Slayer". Non è una serie brutta, ma le manca il qualcosa che mi fa dire: "Ok, sto guardando "Jujutsu Kaisen", non "Bleach" e "Naruto" incollati con l'attack".
Il mio voto finale è un sei e mezzo-sette, che arrotondo per eccesso perché voglio dargli fiducia che in futuro riuscirà a migliorare e perché ho comunque apprezzato alcune cose.


 2
GattoDelRamen

Episodi visti: 24/47+ --- Voto 8
Lo dico subito: gli anime realizzati copiando la trama e i personaggi di qua e di là non mi sono mai piaciuti, e mai mi piaceranno. Anche se "Jujutsu Kaisen" è un misto tra "Naruto", "Bleach" e altri, la visione di questo anime non mi è affatto dispiaciuta. I cattivi sono ok e anche i personaggi, la trama è molto bella e intrigante, e sangue e mani di botte non mancano. Come dicevo prima, l'unica pecca sono appunto le copiature molto evidenti. Anche se non è originale al 100%, consiglio la visione a quelle persone che (come me) hanno esaurito gli anime da guardare.
Non posso dare più di 8 per il momento, ma spero che in futuro l'opera diventi sempre più interessante.


 1
NBFTDGRMSL

Episodi visti: 24/47+ --- Voto 10
"Jujutsu Kaisen", anime (per ora) di sole ventiquattro puntate, ha senza dubbio una trama che avrete già visto in ogni altro shounen: narra quindi delle stesse cose, ma lo fa in modo diverso, ed è per questo che ho deciso di dargli come voto 10.

L'anime inizia decisamente con il botto, dalla prima puntata, con l'apparizione di due dei personaggi più importanti della serie: Gojo e Megumi. Da lì in poi verrete trascinati in un mondo che si piazza tra l'inquietante e il comico, caratteristiche qui perfettamente bilanciate. Ogni episodio è necessario alla serie, che non spreca tempo, riuscendo comunque a mantenere i tempi di pathos. I personaggi sembrerebbero inizialmente ispirati a "Naruto", tuttavia, più vi interesserete alla loro storia e più vedrete quanto in realtà siano diversi. Proprio in fatto di personaggi vi è necessariamente da lodare la quota rosa di "Jujutsu Kaisen": nessun personaggio femminile è stato sessualizzato e, anzi, le ragazze hanno una loro storia e sono a loro volta potenti streghe che non si lasciano battere dopo due secondi di screentime, il che è decisamente un cambiamento rinfrescante.

Per quanto riguarda l'aspetto visivo invece dell'anime, è assolutamente mozzafiato, Mappa si è superata davvero.

Detto ciò, potrebbe essere un po' presto per dargli 10, soprattutto perché penso che siamo solo agli inizi, ma credo sia comunque un inizio promettente.


 3
imnotfra_

Episodi visti: 24/47+ --- Voto 2
Quest'anime mi ha fatto capire tante cose su come i Giapponesi e i mangaka attuali siano privi di ogni originalità e di fantasia, cosa attualmente tristissima sotto certi punti di vista; insomma, "Jujutsu Kaisen" è l'anime peggiore che potevano partorire nell'ultimo decennio, non so come faccia a piacere un anime così piatto e mediocre come questo. Però non posso scrivere una recensione dove scrivo tremila righe parlando male dell'anime, quindi, detto ciò, iniziamo ad analizzarlo poco alla volta, spiegando il perché sia così ridicolo questo "shonen".

La trama parla di un ragazzo di nome Itadori Yuji, classico scolare dall'apparenza normale, ma poi scopriamo che non perde mai, è sempre il vincitore della situazione e le darà di santa ragione a tutti i mostri presenti per la città; subito dopo si iscrive all'istituto di arti occulte, dopo la morte di suo nonno, che gli dice che deve proteggere i più deboli... boh, va beh, chiudiamo un occhio, insomma godiamocelo senza dar conto alle motivazioni discutibili. Invece non è nemmeno godibile come anime, perché in ogni episodio ci sono dieci combattimenti (fatti male, oltretutto) dove il protagonista è sul punto di perdere, tirerà fuori il suo asso nella manica che il nemico a sua volta ignorerà bellamente, attaccandolo con solo quattro pugni in croce, e così vissero tutti felici e contenti, e il nemico non c'è più. L'anime va avanti a combattimenti, ventiquattro episodi dove si danno mazzate di ogni tipo senza nessun svolgimento concreto della storia, perché giustamente certe cose vanno viste così ad occhi spenti, non facciamoci caso e passiamo al prossimo punto.

I personaggi sono la cosa più scandalosa che io abbia mai visto in qualsiasi altro anime, essi sono piatti, privi di scrittura, copiati e scopiazzati un po' là e un po' qua, basta guardare i primi personaggi, per poi pensare: «Ma quello assomiglia a Kakashi di "Naruto"». Insomma, i personaggi primari sono tutti la brutta copia di un anime abbastanza famoso, ovvero "Naruto": Itadori è Naruto solo con i capelli rosa, l'altro moro è la brutta copia di Sasuke, invece la tipa pazza che se la prende anche con i muri è la brutta copia di Sakura, mentre tutti i secondari sono tutti la copia di quelli di "Bleach"... Riguardo la scrittura dei personaggi non c'è nulla da aggiungere a riguardo: Il protagonista, chissà per quale puro caso, è scemo come tutti, il moro di cui non mi viene il nome è sempre serio, "emo", non sorride mai, invece Gojo è il classico maestro onnipotente che batte tutti senza perdere nemmeno una volta; le due sorelle Zen'in potevano risolvere la questione con calma, invece no, devono combattere per forza.

I personaggi dell'altra scuola sono messi un po' così, tanto per fare numero, insomma, per spiegarci meglio, essi compaiono più avanti e anche essi sono scritti malissimo: il panda è strano e non fa ridere per niente, il tipo dai capelli bianchi ha solo due parole nel suo vocabolario, infine abbiamo il tipo muscoloso che diventerà il migliore amico del protagonista, perché così ha deciso; il resto sono tutti messi così, senza senso, sono fatti per stare lì ed essere dimenticati.

I poteri sono anche essi spiegati male e scritti con i piedi, tutto viene spiegato alla velocità della luce, senza far capire nulla allo spettatore: non solo i poteri vengono spiegati in modo tale, da non far capire niente, ma inoltre ci sono anche le colonne sonore sotto che vanno a disturbare la scena, alcune anche fuori luogo. Ognuno ha la sua abilità segreta/mossa speciale, guarda caso rotta, che potrebbe uccidere chiunque senza fare il minimo sforzo.

Le animazioni non sono niente di che, la classica animazione moderna che trovate in qualsiasi anime uscito dal 2015 in poi; anche le colonne sonore non sono niente di che, non ti gasano nemmeno, l'anime è privo di ogni colpo di scena (infatti lo ho continuato senza la minima voglia).

I combattimenti anche essi sono spiegati malissimo (come già detto prima), soltanto che tutti i personaggi ogni volta parlano da soli, spiegando ogni singolo movimento, del tipo: "Ora salto in alto, tiro un calcio sinistro spostando il piede destro, e prendendo la velocità dovrei riuscire a mettere a segno il mio colpo". Cosa assolutamente senza senso, perché, quando si guarda un combattimento, ovviamente si capisce in automatico cosa sta facendo il protagonista, senza farci il tutorial.

"Jujutsu Kaisen", insomma, è un anime con un successo inspiegabile e ancora oggi nel 2022 non capisco come mai sia così amato dai fan anime, cos'ha di bello? Che ispirazione da? Chi lo sa, rimarrò nel dubbio per sempre.

Riassunto di tutto quest'anime? È il nulla più totale.
Sconsigliato a chi si aspetta tanto da quest'anime: non iniziatelo, perché state perdendo solo il vostro tempo.
Voto: 2


 1
Akari_Mugiwara

Episodi visti: 24/47+ --- Voto 9
Questo è uno di quegli anime che ci si guarda tutto d'un fiato curiosi di arrivare alla fine.
Le animazioni sono ben fatte e mi piace lo stile di disegno, la storia mi piace moltissimo, perché unisce la "magia" ai combattimenti nel mondo odierno. L'unico lato, possiamo dire, negativo è che la prima stagione è finita così, di botto, con un bagaglio pieno di dubbi, ma per il momento si può solo aspettare la seconda stagione.
Lo consiglio perché racconta una storia molto macabra e triste, ma con un tono allegro e vivace, non te lo fa pesare, lo fa sembrare un fatto quotidiano andare a esorcizzare maledizioni, o il fatto che alla fine Yuji dovrà morire (anche se spero vivamente che non accada).

Aspetto con impazienza la seconda stagione. Voto: 9

Seve

Episodi visti: 24/47+ --- Voto 1
Da questa serie ho inteso due cose: i Giapponesi hanno una fifa blu nel tentare di essere innovativi, e che fanno i muri con la sabbia, perché li si distrugge ad appoggiarvi la mano sopra.

Seguiamo le vicende di un ragazzo e dei suoi amici dotati di poteri che combattono mostri nati dai sentimenti negativi umani, quindi ne consegue che il mondo è uno schifo assurdo, perché ci sono mostri ogni due metri. Prima i nostri giovanotti ne prendono, poi diventano più forti e rendono pan per focaccia, i mostri nuovi sono più forti, allora i giovani diventano più forti, poi arrivano mostri più 'fortissimissimi' ancora, ma i nostri migliori ragazzi diventano super-super-forti...
Dove l'ho già veduto?

In ogni caso, "Jujutsu Qualcosa" è talmente stereotipato che diventa una specie di epigrafe del genere shonen. Sul serio, non c'è nulla di più che darsele di santa ragione, essere sul punto di perdere e poi vincere per una trump card - che comunque il nemico successivo ignorerà bellamente. Fa suo ogni trope esistente, anche più di "Demon Slayer" (che già lui...): mi aspettavo solo che comparissero i Dodici Studenti Dorati ed eravamo al completo.
Stavolta il demone è lui stesso, non la sorella. Ma dove l'ho già veduto? Boh, non saprei proprio quale sia la serie in cui lui ha un demone dentro che rischia di emergere da un momento all'altro, se non ci sta attento.
Le caratterizzazioni? Ci sono tutte: lui stupido, se no non fai empatia, tipo moro composto fino alla parodia, tipa irascibile, panda caratterista, maestro idiota, Todo Spaccatutto ma con lato comico e sessualità deviata, tipo cute con superpotere 'invincibilissimo' - ma non vince mai -, le gemelle ostili che potevano risolverla parlandone, la controparte che è lui ma della serie precedente, nemico fru fru bishonen e poi il vero nemico che invece è cattivissimo, ma guarda, proprio tanto.
Dove l'ho già visto? Perché lui fa il cosplay di Naruto e nessuno dice nulla?
Perché lui è Naruto e nessuno dice nulla?

Si ignora l'uso delle armi da fuoco a ripetizione che avrebbero giovato grandemente. Tipo indy: lui rotea i tentacoli, tu gli spari con un uzi mistico e fine. Non capisco le complicazioni di stare a prendere a cazzotti i mostri (col rischio che te le rendano, poi).
Nonostante queste ingenuità, appunto, la serie la guardi perché un poco la conosci già, soffi le candeline sulla torta e sai già quale desiderio si avvera, sai chi muore dal primo momento in cui lo vedi; quando le cose non quadrano, basta tirare fuori l'eccezione o qualche gibberish sulla magia e fatto, ora quadra. Che stai anche a pensarci.

Aspetta, ma non ci si mena e basta. Ogni tanto si tira fuori qualche frase sull'onore, sul fatto che uccidere è sbagliato, ma, insomma, che ci vuoi fare, alle volte capita, che se hai amici, vinci, e se non ne hai, è bene schiattare secchi, che c'è un bene superiore e questo bene superiore è seguire la propria vocazione (ordunque, mi chiedo perché debbano perdere i mostri, dato che la seguono pure loro). Nessuno che mai si fermi a dire che si ammazzano i mostri perché i mostri sono in fondo bestiacce schifose e che siamo in un regime repubblicano democratico che garantisce la tutela dei cittadini dagli assassini sovrannaturali. Giammai, se no sembra che se lo meritino, e allora dove la ficchiamo la contraddizione che piace agli adolescenti, la contrizione dello spirito, il tono drammatico? Mica si può eliminare il mostro così, alla buona, come viene viene, bisogna poi rammaricarsi, se no... Che questi poi nemmeno si pentono, non sono umani convertiti, sono proprio fantasmi nati per sgozzare i neonati, che cavolo ti fai le paranoie, se li elimini? Pensa se non li elimini che combinano.
E invece no, i drammoni.
Quanto era più bello quando negli shonen bastonavi il nemico e fine, senza tanta ipocrisia. Sono il Cavaliere Nero, sono maligno, e giù botte come grandine, e, quando vincevi, c'era la musica eroica e tutti si congratulavano - adesso vinci e ti fanno la ramanzina, perché a causa tua è morto Kojippo, che gli avevi pure detto di non mettersi nel mezzo, ma lui duro come una pietra. Lacrime, contrizione, promesse sulla tomba del nonno e di quel rimbambito di Kojippo, così una cosa in fondo buona mi diventa una tragedia e ti leva il gusto. Che disagio.

L'animazione? Quella che è, moderna, sincopatica, c'è da dire che è inferiore a "Demon Slayer" in quasi tutto il comparto tecnico, sfondi in primis, però a cosa serve l'animazione se tanto la gente fa i meme e non bada ad altro che cercare like con tali meme? E allora vai di grottesco, che ti frega. "Quando tua madre ti chiede se hai fatto i compiti e tu hai giocato a Fifa", sovrimpresso a Todo che batte le mani. Sì, sì, divertente, sei figo, prendi un like, ora sì che il mondo ti rispetta.
Insomma, "Jujutsu Kaisen" è tutto quello che state cercando. Il niente.
Vi piacerà.


 2
kirk

Episodi visti: 24/47+ --- Voto 8,5
Questa serie è probabilmente l’erede di “Demon Slayer”, ma secondo me è meglio sotto molti aspetti: personaggi più carismatici, combattimenti più adrenalinici, sentimenti meno “falsi”...
Cosa intendo per sentimenti meno “falsi”? Difficile da spiegare, diciamo meno urlati, meno soffocanti.

Ma parliamo di “Jujutsu Kaisen”: un anime battle shonen tratto da un manga di Gege Akutami. Se non sapevamo di che sesso fosse il/la mangaka di “Demon Slayer”, qui non ci sono dubbi: l’autrice è una ragazza, e quando le donne hanno successo in un universo prettamente maschile (e forse maschilista) come Shonen Jump è sempre un piacere. Tra l’altro è giovane (classe 1992), e potrà farsi ulteriormente strada nel mondo del fumetto.
Le animazioni sono del notissimo studio MAPPA, e qui non si ha niente da dire, in quanto lo studio è diventato in un decennio una delle colonne portanti del mondo della cellulosa giapponese, lavorando su più opere contemporaneamente.

Per quanto riguardo la trama, ho notato alcuni rimandi a un capolavoro come “Naruto”, ma lo sviluppo dell’ambientazione è completamente diverso: là in un mondo medievale jappo-fantasy abitato da ninja, qui un Giappone contemporaneo dove i nemici sono delle maledizioni (cioè dei demoni che si formano grazie al lato oscuro dell’uomo: i brutti sentimenti, il risentimento e il rimpianto).
Mi soffermo brevemente sulla trama: Yuji Itadori è uno studente con capacità fisiche fuori dal normale, il giorno della morte solitaria del nonno diventa il recipiente di un’entità malvagia, per salvare alcuni suoi senpai dell’associazione studentesca che studia i fenomeni occulti. Ad aiutarlo, un ragazzo della sua età che studia per diventare stregone. Essendo diventato il recipiente di un demone (o maledizione) particolarmente potente, viene messo sotto la tutela dell’istituto dove Megumi Fushiguro studia e dove insegna lo stregone più potente di tutti, Satoru Gojo: da quel momento partono delle brevi saghe che offrono combattimenti sempre più belli in ogni episodio, con la crescita del potere dei buoni e l’apparizione di sempre nuovi nemici. Dietro i principali di questi c’è uno stregone cattivo che vuole sbarazzarsi del troppo potente Gojo e liberare Ryomen Sakura, la maledizione imprigionata in Yuji, che al massimo del suo potere distruggerà il genere umano.
Diciamo che questi malvagi non ragione per essere malvagi... ma lo sono perché li disegnano così, l’unico che ha un minimo di logica è Hanami, il quale vuole rigenerare la Terra. Forse anche Jogo ha una buona motivazione: visto che le maledizioni sono il vero volto dell’umanità, devono sopravvivere, mentre gli uomini morire.

Comunque questa serie è bellissima, e la consiglio agli amanti del genere.
Considerazione mia: difficilmente durerà centinaia di episodi, quindi non abbiate paura di guardarla per anni.


 5
popanime

Episodi visti: 24/47+ --- Voto 1
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Jujutsu Kaisen" è un anime action-fantasy a tema esorcisti del 2020, tratto dall'omonimo manga pubblicato sul settimanale Shonen Jump.

In buona sostanza l'intera recensione poterebbe ridursi alla frase: è animato bene, ma tutto il resto è davvero penoso. Ovviamente, per ragioni di completezza, visto che questa vuole essere una recensione vera, parlerò della serie a tutto tondo.

La trama la si può leggere anche nella scheda, comunque l'anime parla di un ragazzo, Itadori Yugi, studente delle superiori iscritto al club dell'occulto. Il ragazzo, non si sa bene per quale motivo, potrebbe essere letteralmente il migliore sportivo della pianeta in qualsiasi sport, ma semplicemente non gli interessa (so che sembra inutile 'sta parte, ma in realtà non lo è). Un giorno il suo club organizza una seduta spiritica, a cui Itadori non partecipa, perché si trova al capezzale del nonno, che poco prima di passare a miglior vita gli fa promettere di farsi degli amici e essere altruista.
La seduta spiritica va male, i ragazzi attirano dei demoni, ma nel frattempo Itadori e un altro ragazzo, uno stregone, si dirigono sul luogo, e affrontano i demoni. I due si trovano in difficoltà, così, di punto in bianco, Itadori decide di mangiare un dito maledetto, che lo trasforma nel contenitore di un potente demone (il più potente di sempre, ovviamente).

Ora, come detto, in quest'anime non funziona praticamente nulla che non riguardi il mero aspetto della realizzazione tecnica. A partire dal fatto che tutta la serie ricorda davvero molto (troppo) "Naruto", a partire dai personaggi, molto simili caratterialmente, con Satoru che è praticamente Kakashi, e il protagonista il cui character design sembra quello di una forza portante di Naruto (del tipo, il suo demone ha quattro occhi, quindi si vedono i segni sulla sua faccia, un po' come i baffi della volpe, o le occhiaie del demone tasso). Per non parlare del fatto che il gruppo di cattivi vuole mettere insieme i pezzi per liberare il demone più potente di sempre, per non parlare (ancora una volta) di quello che è praticamente l'esame di selezione dei chunin, dove è presente anche la versione alternativa di Neji, che si svolge anche qui nella foresta della morte, e che a metà viene interrotto dai cattivi, e per una marea di altri motivi ancora (tipo il rapporto che Itadori ha nei confronti degli altri e dei leader stessi degli stregoni...)

A parte ciò, la storia "va avanti a combattimenti". In buona sostanza, il 100% del minutaggio della serie è dedicato ai combattimenti, e non è un'esagerazione. Non si fa nient'altro al di fuori di ciò, in ventiquattro episodi ci saranno almeno cinquanta combattimenti diversi. Il resto è il nulla, non c'è una vicenda o uno svolgimento che porta a ciò. Inoltre, molti degli avvenimenti vanno accettati a mente spenta, per essere presi sul serio. Come quando al protagonista si presenta uno stregone esorcista, e lui gli crede senza batter ciglio. Inoltre, sono ricorrenti delle scelte narrative che hanno il solo scopo di dare una spiegazione a chi fruisce della serie, ma che non hanno nessun senso logico. Per esempio, capita letteralmente sempre che un personaggio decida di fare un attacco, e nella sua mente pensa a ciò in cui consiste, a come farlo, agli effetti e cose così. In realtà il tutto non risulta diverso da un infrangimento della quarta parete. A conti fatti, il personaggio sta parlando direttamente allo spettatore. Ok spiegare, ma decisamente non è questo il modo. Come se, per dare un calcio una persona, penasse: "Sposto il peso sulla gamba sinistra; alzo il ginocchio destro; estendo la gamba in avanti...". Ovviamente 'sta cosa non ha senso, non succede, e di pari passo dovrebbe essere nella serie. Insomma, se l'autore non sa usare altro modo per spiegare il funzionamento, allora la serie risulta sceneggiata male.

I personaggi sono semplicemente la cosa più terribile che abbia mai trovato. I cattivi sono demoni malvagi, quindi questo è tutto. Ok, ci può anche stare, ma quello che fa mettere le mani nei capelli sono le caratterizzazioni degli altri. Ad esempio, il protagonista decide di unirsi agli stregoni perché lo ha promesso al nonno... Ma che caratterizzazione è? (Infatti, inizialmente non lo accettano per via della sua stupida motivazione, ma poi lo accettano, anche se la motivazione non è cambiata).

Una serie che va avanti solo a combattimenti avrà almeno dei bei combattimenti, penserete. Invece no, neanche i combattimenti sono granché. Ogni personaggio ha dei poteri univoci che non hanno niente a che fare gli uni con gli altri; nonostante ciò, i combattimenti non sono poi tanto diversi da quelli che si vedevano in "Dragonball" trenta/quarant'anni fa, con personaggi che sparano la loro onda di energia, e l'avversario che incrocia le braccia davanti al busto e resiste (sì, scene di questo tipo si presentano effettivamente nella serie), oppure personaggi che vengono trafitti da spade o anche proiettili, ma non subiscono danni, perché il loro livello di magia è più alto.

Inoltre, per finire, ritorniamo al fatto che il protagonista ha capacità evidentemente sovraumane anche prima di ottenere i poteri. Questa cosa non ha il minimo di senso, come un mare di altra roba nella serie. Qualcuno, però, potrebbe pensare che il fatto che Itadori riesca a sopravvivere dopo aver ingerito il dito di Sukuna ed essere diventato il suo ospitante indica che Itadori fosse speciale già da prima. In realtà, no. Sopravvivere a un avvenimento come quello è speciale, ma viene detto chiaramente che aveva una possibilità su un milione di sopravvivere. Se prendiamo questo dato e lo rapportiamo alla popolazione della Terra, otteniamo che almeno settemila persone dovrebbero essere capaci di fare le stesse cose di Itadori (e cioè essere capaci di ottenere l'oro in tutte le discipline olimpiche), il che ci conferma come anche queste cose banali non abbiano senso, il che ci riporta al fatto che la serie sia sceneggiata male, il che ci riporta al fatto che sia una serie pessima.

Per concludere, nella mia vita ho seguito diverse serie di anime e di manga simili a questa per genere, ma penso che questa sia semplicemente la peggiore che mia sia mai capitato di vedere. E poco importa se tecnicamente è realizzata ottimamente, essere una sequenza di animazioni fatte bene non basta per essere considerata decente, se tutto il resto è fatto male.


 4
PokeNew

Episodi visti: 24/47+ --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler

"Jujutsu Kaisen", tratto dall'omonimo manga scritto e disegnato dal maestro Gege Akutami, è un anime di ventiquattro episodi cominciato nella stagione autunnale del 2020 e prodotto da Studio MAPPA ("Attack on Titan: The Final Season", "Dororo 2019" e "Banana Fish").

Trama: Yuji Itadori è un ragazzo con delle capacità fisiche fuori dal comune e che vive da solo con suo nonno. Per via di queste sue capacità Yuji viene conteso dai club sportivi della sua scuola, tuttavia decide di unirsi al club dell'occulto per aiutare due suoi senpai ad impedire che venga chiuso. Finché un giorno i due senpai non entrano in possesso di un artefatto soprannaturale molto pericoloso, un dito appartenuto a un essere soprannaturale, una "maledizione" di nome Ryomen Sukuna, in grado di attirare altre maledizioni. In queste circostanze fa la conoscenza di Megumi Fushiguro e di Satoru Gojo, due stregoni della scuola di arti occulte di Tokyo, rispettivamente studente e maestro, incaricati di trovare l'ubicazione del dito. Per via di varie circostanze Yuji si troverà poi costretto a divorare il dito di Sukuna, per poi venire controllato da quest'ultimo e sconfitto da Gojo-Sensei. Una volta ripresi i sensi, scopre di essere anch'egli in possesso di poteri soprannaturali e che è in grado di contenere il potere di Sukuna dentro di sé, per tale motivo decide di entrare nella scuola di arti occulte di Tokyo.

Personalmente mi sono approcciato al suddetto anime con un certo entusiasmo, dato che seguo l'opera originale già da alcuni anni. E reputo "Jujutsu Kaisen" uno dei manga battle shonen più interessanti degli ultimi vent'anni. Inizialmente potrebbe sembrare il solito prodotto mainstream. Non che sia necessariamente un male, ma non fermatevi alle semplici apparenze, con l'andare avanti sono sicuro che ne rimarrete colpiti. Per quanto riguarda l'anime in questione, adatta i primi sette volumi del manga e una piccola parte del volume 8. In questa prima stagione impareremo a conoscere i protagonisti delle vicende e ci verranno presentati alcuni dei segreti riguardanti il mondo delle maledizioni, che pesca a piene mani dal folklore e dalla mitologia insite nella cultura giapponese.

Per quanto concerne i personaggi, mi limiterò a descrivere solo alcuni tra i personaggi più importanti della serie. In questo caso parlerò unicamente del gruppo di protagonisti principali, senza però entrare troppo nei dettagli.

Il primo è Yuji Itadori. Come già detto in precedenza, si tratta del protagonista della serie. È un ragazzo solitamente allegro e dotato di grande coraggio. Ha fatto una promessa a suo nonno e fa di tutto per tenere fede a tale promessa. Inoltre è in grado di trattenere dentro di sé Ryomen Sukuna, la maledizione più potente e temuta di tutti i tempi.
Abbiamo poi il già citato Megumi Fushiguro, il primo stregone incontrato da Yuji e che frequenta il primo anno alla scuola di arti occulte di Tokyo. Si tratta di un ragazzo che prende le cose molto seriamente e che si comporta freddamente con tutti. Appartiene a una delle tre famiglie di stregoni più importanti del mondo della stregoneria, la famiglia Zen'in, e proprio per via del suo lignaggio ha un grande talento per la stregoneria, riconosciuto persino da Satoru Gojo in persona.
Parlando di quest'ultimo, si tratta di un insegnante della scuola di arti occulte di Tokyo, ritenuto all'unanimità lo stregone più potente. Talmente potente che neppure Sukuna non ha potuto nulla contro di lui (seppur quest'ultimo non era al massimo del proprio potenziale, devo fare questa precisazione). Tuttavia, a dispetto del ruolo che ricopre, ha un modo di fare piuttosto irriverente, e non si sa mai cosa gli passi realmente per la testa. Sembra voler portare una ventata d'aria fresca nel mondo della stregoneria, per questo motivo decide di accogliere Yuji all'interno della scuola, ed è uno dei pochi che si schiera dalla sua parte.
Nobara Kugisaki, l'unica ragazza che del primo anno, unitasi al gruppo dei nostri protagonisti in seguito all'arrivo di Yuji, è una ragazza dal carattere forte e che finisce per "scontrarsi" continuamente con Yuji. I due insieme costituiscono forse l'anima più divertente nella maggior parte degli episodi della serie.
Infine ci sono i senpai del secondo anno. La prima è Maki Zen'in, anche lei membro della famiglia Zen'in, ma al contrario di Fushiguro non ha ereditato i poteri, stessa sorte toccata alla sorella gemella Mai. Nonostante ciò non demorde ed è decisa a dimostrarsi degna del nome che porta sulle spalle. Poi abbiamo Toge Inumaki, un ragazzo particolare che comunica utilizzando come parole nomi di cibo e di varie pietanze, per via del fatto che possiede un potere legato alle parole che utilizza e che potrebbe mettere in pericolo le persone che ha intorno. Per finire abbiamo il personaggio più assurdo della serie, Panda, un panda parlante creato dal preside della scuola utilizzando una bambola maledetta (uno strumento utilizzato da alcuni stregoni), che al contrario delle apparenze frequenta anche lui il secondo anno.
Per quanto riguarda i personaggi che non ho citato, vi posso assicurare che il cast è ben caratterizzato ed estremamente variegato. Anche gli antagonisti sono caratterizzati molto bene. Di questi non vi anticipo quasi niente, poiché vorrei lasciare a voi il piacere di scoprirli, ma vi assicuro che difficilmente ne rimarrete delusi.

E di certo non si può parlare di personaggi senza citare il doppiaggio. In questo caso mi riferirò unicamente ai seiyuu dei personaggi di cui ho già parlato. Tra parentesi inserirò alcuni dei personaggi da loro doppiati in passato, per farvi comprendere meglio l'alto livello del cast di seiyuu di questa serie. Il primo è Jun'ya Enoki (Pannacotta Fugo di "Le bizzarre avventure di JoJo: Vento Aureo", Jotaro Kizuki di "Run with the Wind" e Takezo Kurata di "Kono Oto Tomare"), che doppia il protagonista Yuji Itadori. Enoki fin da subito si è dimostrato adatto al ruolo affidatogli, riuscendo nel non semplice compito di valorizzare sia i momenti di allegria e leggerezza nei quali viene coinvolto il personaggio sia i momenti di serietà. Poi abbiamo Yuma Uchida (Kazuomi Oga di "ReLIFE", Ash Lynx di "Banana Fish", Chika Kudo di "Kono Oto Tomare" e Kyo Soma di "Fruits Basket"), che doppia Megumi Fushiguro. Sul lavoro svolto da quest'ultimo ero molto curioso, poiché si tratta di un personaggio che apprezzo parecchio. E devo ammettere di esserne rimasto davvero soddisfatto. Non era un compito semplice riuscire a catturare l'anima di Megumi, ma lui c'è riuscito egregiamente. Asami Seto (Chihaya Ayase di "Chihayafuru", Lily Hoshina di "B: The Beginning", Mai Sakurajima di "Seishun Buta Yarou" e Raphtalia di "The Rising of the Shield Hero"), la doppiatrice di Nobara Kugisaki, il mio personaggio femminile preferito della serie, per cui avevo grandi aspettative sul suo operato. Tuttavia ero un po' dubbioso, poiché non avevo mai ascoltato la Seto su un personaggio dal carattere simile a Nobara, che è esuberante e piena di grinta. Invece sono rimasto piacevolmente sorpreso. Proseguiamo con Yūichi Nakamura (Greed di "Fullmetal Alchemist: Brotherhood", Tetsuro Kuro di "Haikyuu", Bruno Bucciarati di "Le bizzarre avventure di JoJo: Vento Aureo" e Hawks di "My Hero Academia"), il doppiatore di Satoru Gojo, uno dei personaggi più carismatici dell'intera serie e per giunta il mio attuale personaggio preferito. Quindi non un ruolo semplice, ma nonostante ciò ero fiducioso che avrebbe fatto un ottimo lavoro, e le mie aspettative non sono state affatto deluse. In ogni scena in cui appare, Gojo monopolizza l'attenzione, ciò è da attribuire anche e soprattutto alle grandi doti di Nakamura. Poi c'è Jun'ichi Suwabe (Archer di "Fate", Yaichirō Shimogamo di "The Eccentric Family", Akira Hayama di "Food Wars" e Shota Aizawa di "My Hero Academia"), il doppiatore di Sukuna. Il personaggio da lui interpretato è un po' il deus ex machina di Yuji, che appena entra in campo schiaccia chiunque gli si pari davanti e che prende facilmente il sopravvento. Di conseguenza, un personaggio dal carisma incredibile, per cui neanche il suo ruolo era semplice, ma Suwabe è riuscito magistralmente a portare a termine tale compito. Abbiamo poi Mikako Komatsu (Miuna Shiodome di "Nagi no Asukara", Seishiro Tsugumi di "Nisekoi", Saika Totsuka di "Oregairu" e Cinnabar di "Houseki no Kuni"), che doppia Maki Zen'in. Per quanto riguarda il suo personaggio, non avevo particolari aspettative, lo ammetto, ma ero comunque sicuro che la Komatsu avrebbe svolto un buon lavoro, e forse è andata anche meglio di quanto mi aspettassi. Proseguiamo ancora con Kōki Uchiyama (Meruem di "Hunter X Hunter", Raku Ichijo di "Nisekoi", Kei Tsukishima di "Haikyuu" e Shigaraki Tomura di "My Hero Academia"), il doppiatore di Toge Inumaki. Sicuramente il personaggio più difficile da interpretare, a causa del suo lessico limitato al cibo utilizzato per contenere i propri poteri. Una vera e propria sfida, se vogliamo, superata a pieno titolo per quel che mi riguarda. Per ultimo, ma non per importanza, abbiamo Tomokazu Seki (Gilgamesh di "Fate", Toji Suzuhara di "Neon Genesis Evangelion", Toya Kinomoto di "Cardcaptor Sakura", Sosuke Sagara di "Full Metal Panic" e Sanemi Shinazugawa di "Demon Slayer"), il doppiatore di Panda. Il suo è un personaggio particolare, per via della sua natura di bambola maledetta. Era un compito abbastanza difficile, ma è riuscito a fare un ottimo lavoro.

Ma il vero e proprio fiore all'occhiello di questa serie è il comparto tecnico, uno degli aspetti migliori di questa produzione. Studio MAPPA è riuscito a mettere in scena combattimenti davvero di altissimo livello, con una resa grafica e delle animazioni di qualità sopraffina. Ogni singolo episodio risulta perfetto da questo punto di vista e le capacità di ogni singolo personaggio vengono valorizzate in una maniera incredibile. Cito in particolare le scene che coinvolgono in primis Yuji, ma anche Gojo-Sensei, Megumi e Nobara. So che potrebbe sembrare esagerata come dichiarazione, ma non capita spesso di vedere una produzione seriale di così alto livello. Non voglio azzardare a dire che sia la migliore in assoluto sotto quest'aspetto, ma penso che ci si avvicini di parecchio. Il lavoro svolto dallo studio è decisamente da applaudire a piene mani, soprattutto se consideriamo il numero di produzioni di cui si è sobbarcato nell'ultimo periodo, tutto ciò senza intaccare minimamente la qualità sia di questa sia delle altre produzioni, cosa non propriamente semplice e scontata. Anche per quanto riguarda il character design dei vari personaggi è stato svolto un ottimo lavoro. I design sono tutti estremamente fedeli al manga originale e accattivanti.

L'ultimo aspetto degno di nota della serie di cui vorrei parlare è il comparto musicale. Per cominciare, abbiamo la prima opening, "Kaikai Kitan" di Eve. Una canzone ben ritmata che scava nel profondo dell'anima di Yuji, tormentato dal malvagio essere con cui deve convivere, il quale tuttavia non perde le speranze per un futuro migliore. La seconda opening è "Vivid Vice" dei Who-ya Extended, una canzone dal ritmo energico, il cui testo si adatta perfettamente alla parte di storia narrata in quel momento, poiché viene citato in maniera quasi palese ancora una volta Yuji, stavolta messo alle strette da coloro che lo considerano un essere da temere e di cui sbarazzarsi. Partendo invece dalle ending, abbiamo la prima, "Lost in Paradise" di Ali, una canzone dal ritmo molto accattivante, con un bel tocco di jazz, ma che nasconde anche un anima più rap. Un connubio particolare di generi davvero ben riuscito. Il testo è ambientato a Tokyo, la città dove si trovano i protagonisti, e ci insegna come affrontare la vita. La seconda ending è "Give It Back" dei Cö shu Nie. Si tratta di una canzone dal ritmo malinconico e nostalgico, forse la canzone con il messaggio più bello di "Jujutsu Kaisen", e cioè che nessuno è realmente solo. Né noi né tantomeno lo stesso Yuji, che nel corso della serie stringe rapporti solidi con molte persone. Per quanto riguarda la colonna sonora invece, se ne sono occupati Arisa Okehazama ("The God of High School") e Yoshimasa Terui, due compositori emergenti che reputo molto promettenti, accompagnati dal più esperto Hiroaki Tsutsumi ("Dr. Stone", "Akashic Records of Bastard Magical Instructor" e "Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu"). I tre hanno svolto un ottimo lavoro da questo punto di vista, impreziosendo la colonna sonora anche con alcune insert song davvero sublimi.

Tirando le somme su "Jujutsu Kaisen", penso che sia uno dei prodotti animati migliori degli ultimi dieci anni, una serie di una qualità altissima. Poche volte mi è capitato di incappare in anime di una qualità simile, l'esempio perfetto di come andrebbe fatta una trasposizione animata. Basti vedere la crescita che ha avuto il già ottimo manga originale dall'inizio dell'anime per capire quanta influenza abbia avuto. Da lettore del manga non posso che esserne contento di tutto questo, è una serie che consiglierei di provare a chiunque e in qualsiasi forma. E per fortuna sembra che Shueisha voglia puntare molto su questa serie, tra sequel e trasposizione cinematografica del volume 0 (con protagonista Yuta Okkutsu, personaggio di cui ho volutamente evitato di parlare, poiché è solamente citato nel corso dell'anime e non è ancora apparso) annunciati entrambi praticamente da pochissimo. Per concludere, vi consiglio vivamente di vedere questa serie, sono sicuro che riuscirà a soddisfare le vostre aspettative.


 2
maxcristal1990

Episodi visti: 24/47+ --- Voto 9
"Jujutsu Kaisen" vede al centro della storia un giovane di nome Itadori. In un mondo dove gli stregoni garantiscono la sicurezza della popolazione dalle maledizioni, questo ragazzo, dopo aver perso il nonno, dotato solo delle sue capacità fisiche, si ritrova a dover proteggere due suoi amici, aiutando uno stregone studente. Questo episodio cambierà la sua vita, facendolo diventare non solo molto forte, ma anche parecchio pericoloso.

Ho apprezzato questo anime a tal punto da valutarlo miglior anime concluso della stagione autunno/inverno 2020-2021. Compete sicuramente anche per le classifiche annuali, e nel suo genere è uno dei migliori che ho potuto ammirare fino ad oggi.
Iniziando dalla storia, l'argomento trattato non è tanto differente dai classici shonen proposti fino ad oggi: per farla breve, un normalissimo ragazzo, per proteggere degli amici, diventa uno stregone potentissimo e combatte contro questi mostri chiamati maledizioni; non volendo creare spoiler, non voglio aggiungere dettagli. Poco fantasioso, nonostante tutto non è male ed è abbastanza sensato. Ovviamente è la scorrevolezza e il qualitativo animato a renderlo veramente fenomenale: proposte di combattimento ad ogni episodio, narrazione con i fiocchi e power up a tutte le vie. I combattimenti sono veramente qualcosa fuori dal comune, e non riesco a descrivere in una recensione quanto bene siano realizzati, posso solo dire: "Guardate e ammirate questo capolavoro!"
Il protagonista e i coprotagonisti sono veramente strutturati in maniera egregia, sia caratterialmente che sul piano animato. Il fascino di Nobara, una studentessa stregone un po' mascolina, è qualcosa di unico, anche se il professor Gojo è assolutamente il mio personaggio preferito, soprattutto quando si scopre gli occhi; fenomenale la sua simpatia.
Puntate lente e noiose non sono presenti, infatti la storia prosegue sempre in maniera lineare, proponendo episodi esaltanti uno dopo l'altro, concludendo con un finale da 110 e lode.
Se posso trovare una pecca in questo anime, sono le musiche scelte: sono adatte, ma potevano essere migliori.

Nel complesso, consigliato al 100%.


 3
Hoahi

Episodi visti: 24/47+ --- Voto 10
L'anime è molto bello, la trama è poco banale e il cast principale è ben caratterizzato, sia per quanto riguarda l'aspetto che il carattere di essi. Le animazioni dello Studio Mappa lo rendono ancora più divertente da guardare, ogni pochi episodi vi è un combattimento importante e sempre ben animato e disegnato. È secondo me adatto anche a un pubblico più giovane, ma nonostante ciò riesce anche a intrattenere adulti o ragazzi più grandi. Inoltre mi è anche piaciuto lo stile della serie, ambientata a Tokyo nell'epoca moderna.


 3
Nana78

Episodi visti: 24/47+ --- Voto 10
Non ho letto il manga, ma fin dal primo episodio dell'anime l'ho trovato interessante, particolare, dalla trama diversa dal solito, con una splendida animazione. Personalmente, sono molto soddisfatta, e merita il successo che ha avuto e sta avendo. Avevo già commentato in precedenza, quando lo avevano attaccato al secondo episodio, sinceramente non capivo cosa ci trovassero di noioso: ogni puntata è una sorpresa, le immagini sono dinamiche, veloci, la storia si sviluppa benissimo. Il carattere dei personaggi è ben descritto e si inserisce alla perfezione durante le puntate... onestamente non riesco a trovare punti negativi, se non che non vedo l'ora di vedere la seconda stagione e il film che è stato annunciato.
Trovo quest'anime potente, a tratti esilarante, con l'humor che spezza alcune vicende se no molto tristi e avvilenti... insomma, hanno trovato il giusto equilibrio tra i vari sentimenti e situazioni. A mio giudizio è perfetto sotto tutti i punti di vista. Voto 10, e aggiungo la lode.

Rick1111

Episodi visti: 14/47+ --- Voto 3
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Jujutsu Kaisen" è una serie anime del 2020 tratta dall'omonimo manga pubblicato su Shonen Jump. Magari un voto così basso potrà far storcere il naso a molti, ma penso sinceramente che, nel suo genere, sia una delle peggiori serie che mi sia mai capitato di vedere.

Sicuramente, il punto forte della serie sono le animazioni e la colonna sonora, sulle quali c'è poco da discutere, sono ottime. Il problema arriva quando si passa alla sostanza.

I problemi della serie iniziano da subito. Già dal primo episodio sono presenti veri elementi che lasciano presagire la scarsa qualità della serie, dal punto di vista della sceneggiatura. Il più rappresentativo dei quali è, secondo me, la parte in cui il protagonista mangia il dito. Per salvare i suoi compagni in difficoltà, infatti, il protagonista ingoia un dito in putrefazione. Il problema è che mai fino a quel momento si era detto che questo gli avrebbe dato dei poteri o altro. Insomma, chi non ha mai pensato di uscire da una situazione di pericolo mangiando un dito?

Facendo un discorso più generale, si può dire che la storia non offre spunti particolarmente originali (il che non sarebbe un problema, ormai si è esplorato di tutto), ma è sceneggiata davvero male. In sostanza, l'intreccio narrativo è praticamente assente, e il tutto si svolge così: appaiono delle maledizioni (ovvero dei demoni) in un determinato luogo, e nella scena seguente il protagonista e i suoi compagni sono lì di fronte a loro pronti a combattere. Finito il combattimento, il tutto si ripete. Praticamente si ha la sensazione di saltare interi episodi, per guardare solo i combattimenti (infatti nei primi tredici episodi si contano almeno sei "missioni" diverse).

I personaggi sono piatti e superficiali, e di una banalità letteralmente unica. La motivazione che spinge il protagonista a impegnarsi, e ad entrare nell'Accademia delle arti occulte, è che glielo ha detto il nonno. E infatti inizialmente il preside non vuole ammetterlo, perché la ritiene una motivazione stupida e banale (poi lo ammette, anche se, dopo tanti giri di parole, la motivazione del protagonista non è cambiata, ma, come detto, i personaggi non hanno un minimo di senso). Stesso discorso vale anche per gli altri, con l'eccezione di Junpei, anche se la sua "trasformazione" a cattivo secondo me è forzatissima. Le parti in cui dovrebbe essere analizzata la loro psicologia, e la loro evoluzione, sono ridotte all'osso. Durano letteralmente una manciata di secondi, quando non vengono del tutto saltate (come quando Itadori dice di non voler uccidere le persone trasformate in mostri... cambio di inquadratura e li ha uccisi). I cattivi, poi, sono sostanzialmente dei demoni malvagi. Non essendo delle persone vere e proprie, ci sta che siano malvagi e basta, ma di certo ciò non fa raggiungere loro la sufficienza.

I poteri sono forse il punto migliore di tutta la serie, ma, anche qui, nulla di trascendentale, anzi. A mio avviso il tutto risulta abbastanza vago e incasinato, con tanti discorsoni che aggiungono poco o nulla al funzionamento degli stessi. Comunque, l'effetto di ogni attacco è abbastanza preciso in alcuni casi, e abbastanza vago in altri. Insomma, forse si raggiunge a fatica la sufficienza.

Per concludere, "Jujutsu Kaisen" è un anime con un comparto tecnico più che ottimo, ma che pecca ampiamente sotto ogni altro punto di vista della sceneggiatura. Il tutto risulta una brutta copia di quanto già mostrato in precedenza da diverse altre serie.

Greenhouse

Episodi visti: 11/47+ --- Voto 5,5
Mi sono bastati undici episodi per capire che questa serie, purtroppo, non fa per me.

Sarò esagerato, ma vedere una "storia" del genere nel 2020 mi ha messo molta, molta tristezza. Triste come manchi un qualsivoglia spunto narrativo vagamente interessante: in undici episodi non è successo proprio nulla, a pensarci. La storia si può identificare con il classico buoni vs cattivi, entrambi immaturamente catalogati a livelli di forza come nei peggiori shonen (cosa che "Jujutsu Kaisen" è) e botte (poche, ma ben fatte). Abbiamo poi dialoghi noiosissimi, e personaggi spessi quanto la lama di un bisturi e stereotipati all'inverosimile (abbiamo il buono over-powered, il cattivo che è cattivo perché sì, il Naruto dei giorni nostri, ecc.).

Nemmeno il tanto famigerato "tocco dark", che mi aveva invogliato ad iniziare la serie, può risollevare il tutto; anche perché, obiettivamente, di dark c'è poco, non mi bastano due fantasmini in croce per definirlo dark. Geniale, ma al contrario, il fatto di dover inserire a forza anche in quest'opera le classiche gag comiche che non fanno ridere nessuno (non me, perlomeno), svilendo quel poco di dark che c'è.

Il voto è un 5,5 perché mi sentirei eccessivamente cattivo a dare di meno ad un'opera di cui sostanzialmente ho visto poco, e perché tecnicamente c'è dietro un impegno notevole. Spiace che Mappa "sprechi" tempo, budget ed energie su un'opera così blanda. Loro meritano il successo che questo anime sta avendo, l'anime in sé no.