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Fabbrizio_on_the_Road

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
“Nightmare Before Christmas” è senza ombra di dubbio uno dei migliori lungometraggi cinematografici Disney, pur non rientrando tra i classici. Realizzato con un modesto budget di circa venti milioni di dollari, si rivelò un buon successo commerciale, incassandone cinquanta solo negli USA (a cui vanno aggiunti quelli delle riedizioni successive) e andando evidentemente meglio delle previsioni della stessa Disney che lo distribuì con il marchio-paravento della Touchstone.

Cercando di evidenziare i punti forti di quest’opera, mi rendo conto di quanto sia difficile esprimere un’opinione completa e sincera, ma che al tempo stesso non risulti troppo banale e fatta solo di elogi su aspetti sicuramente già noti e conosciuti. In fin dei conti parliamo di un film rinomato, che ha ricevuto il plauso sia della critica che del pubblico; quindi, il rischio di essere sia parziale che scontato in quello che scriverò è alto. Ma “Nightmare Before Christmas” è un film che ho sempre apprezzato molto. Nel corso della mia vita l’ho sempre visto e rivisto volentieri. Mi piaceva da bambino, così come da ragazzo, e mi piace tutt’oggi. E ogni volta per motivi diversi e con nuove interpretazioni e dettagli da notare. E questo potrebbe essere il primo grande punto di forza. Le chiavi di lettura sono molteplici, ma la narrazione è godibile anche rimanendo in superficie. In ogni caso, il piatto forte della pellicola è la caratterizzazione del suo protagonista, Jack Skellington. Anche gli altri personaggi sono ben fatti e interessanti, ma Jack svetta per carisma, determinazione e complessità. La sua è una vita tormentata dall’agitazione, dall’incomprensione e dalla difficoltà di conformarsi a una realtà immutabile, incapace di offrirgli nuovi stimoli ed esperienze. Esemplare il modo in cui il protagonista finisce per sottovalutare e ignorare la bontà di ciò che lo circonda, animato dall’irrefrenabile desiderio di scoprire una realtà alternativa tanto lontana e incomprensibile quanto affascinante. Quello di Jack è un percorso di autocomprensione che trascina dietro di sé un confronto tra due realtà prima completamente distinte e successivamente connesse, seppur in modo innaturale. Ma è anche la metafora di un sognatore che nella sua follia non si lascia frenare dai limiti apparentemente invalicabili imposti dalla sua stessa natura. Ci sarebbero tante altre cose da dire, a partire dal clamoroso livello tecnico della stop motion, alla colonna sonora meravigliosa, fino ad analizzare un’estetica splendida che si esprime brillantemente in ogni scena. Ma non voglio andare oltre, perché mi rendo conto sarebbe la definitiva fiera dell’ovvietà.

“Nightmare Before Christmas” è un film che chiunque può apprezzare e che riesce a parlare a tutti. Una gioia per gli occhi, per le orecchie e per la mente. Infine, per quanto riguarda le versioni del film, l’ho visto sia in italiano che in originale, e ammetto di averlo amato in entrambe le versioni senza differenze sostanziali. I doppiatori sono stati fantastici da ambo le parti e anche a livello di canzoni ve ne sono alcune che preferisco nell’una o nell’altra versione, ma credo che, indipendentemente da quale delle due guarderete, non vi potrete sbagliare.


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Gabe the third

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
"Nightmare Before Christmas" è considerato come il leggendario film d'animazione che rese famosa l'artistica tecnica dello stop-motion, animazione poco sfruttata e molto sottovalutata al tempo che solo grazie a questo capolavoro intramontabile del genio di Tim Burton è riuscita a splendere sotto una nuova luce.

L'origine del film ha inizio verso i primi anni '80, quando il maestro del gotico Tim Burton propose alla Disney un suo racconto poetico con cui avrebbe realizzato tale film, ma alla Disney l'idea di creare qualcosa di dark e grottesco non piacque, e il progetto rimase in disparte per molto tempo.
Anni dopo, dedicandosi alla regia e realizzando capolavori come "Edward mani di forbice" e "Batman - il ritorno", che furono un grande successo, Burton riprese in mano il progetto di "Nightmare Before Christmas", diventandone produttore e affidando la regia al suo amico di vecchia data e socio Henry Selik.

La trama introduce il protagonista Jack Skeletron, re delle zucche e sovrano della grottesca e stravagante città di Halloween, che, ormai stanco e depresso di organizzare e celebrare ogni anno la stessa omonima festa, si mette in cerca di qualcosa che possa ridargli un nuovo stimolo; mentre vaga in una foresta, finisce catapultato nella città del Natale. Sbalordito da quel posto così allegro e spensierato, decide allora di realizzare il suo "Natale", sebbene non comprenderà per bene il significato di quella festività, e ciò causerà qualche grana a cui dovrà infine rimediare.

È una storia molto emozionante che racconta come uno storico protagonista carismatico e malinconico come Jack Skeletron non riesca più a reggere la sua routine ed è talmente ossessionato dalla rivoluzione, una nuova immagine e le continue novità, che finisce per perdere persino sé stesso, ma infine è proprio in questi ambiziosi errori che capirà per cosa davvero lui vive, e che non serve essere qualcun altro o rubare le feste altrui.
Oltre al protagonista anche il resto del cast riesce a meritare un posto onorevole con una propria caratterizzazione e un ruolo significante per la narrazione, come: Sally, una dolce bambola di pezza e amica intima di Jack, che cerca in tutti modi di persuadere il protagonista a rinunciare ai suoi progetti di far Natale, poiché prevedeva che sarebbero stati disastrosi; il Dr. Finklestein, parodia del Dr. Frankenstein, scienziato paraplegico con carattere scorbutico e persino con la fronte a mo' di coperchio che mostra il suo cervello, è reso "disgustosamente divertente"; il sindaco della città di Halloween, con le due facce girevoli, che passa da allegro a disperato, è irresistibile; il villan Bau Bau, un sacco di juta lugubre e ironico allo stesso tempo, e anche i suoi servetti Vado, Vedo e Prendo, tremendamente spassosi. E tutti gli altri personaggi, come i vari mostri della città di Halloween (lupi mannari, streghe e vampiri), realizzati in maniera inquietante e buffa allo stesso tempo, le location del mondo di Halloween, grottesche e dark, e quelle del mondo di Natale, colorate e vivaci, riescono ad essere molto vari e ben fatti, tutto quanto merito dell'art director Deanne Taylor.

Danny Elfman invece ha il grande merito di aver composto una colonna sonora ancora oggi accattivante e orecchiabile, e le parti cantate sono il vero pezzo forte del film. Indimenticabili le tracce come "Questo è Halloween", "Re del blu re del mai", "Cos'è", e anche "Mr. Bau Bau", tutte canzoni che entrano automaticamente nelle nostre teste.

"Nightmare Before Christmas" è una storia fantastica e indimenticabile in un mondo con personaggi grotteschi e inquietanti ma spaventosamente divertenti e irresistibili, e ne merita la visione. Che sia nel periodo di Halloween o di Natale poco importa, resterà un'esperienza unica e immancabile.

TWINKLE

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Henry Selick si è fatto le ossa nella peggior Walt Disney Pictures di sempre, quella a cavallo degli anni '70 e '80, allo sbando in seguito all'abbandono di Don Bluth e molti altri bravissimi animatori, prima che la coppia Ron Clements e John Musker riportasse la casa di Topolino sui binari giusti nel 1989 con La Sirenetta e seguenti successi. In questo travagliato periodo conosce un giovane Tim Burton, e con lui instaurerà un forte legame creativo. L'idea di "Nightmare Before Christmas" prende vita nei primi anni '80 con un libro illustrato dallo stesso Burton, ma la Disney ne nega la produzione considerando il soggetto "strano e non adatto ai bambini". Ecco, in America vige la regola che se le cose le devi fare, le devi fare da solo; dopo i successi al botteghino di "Beetlejuice" e "Batman" Tim Burton si occuperà personalmente della produzione, affidando a Selick la regia, al fidato Rich Henirichs la parte creativa ed estetica, a Danny Elfman quella musicale mentre la Disney darà un supporto per le animazioni finali, occupandosi poi di distribuzione e marketing.

Jack Skellington (Skeletron dalle nostre parti) è una celebrità nella paurosa Halloweentown, luogo fantastico nel quale non si pensa ad altro che festeggiare nel migliore nei modi la festa delle streghe e delle zucche, con countdown durevole per tutto l'anno. Stanco di questa monotonia, a seguito della scoperta del "Paese del Natale" tramite un magico varco, viene letteralmente folgorato dalle sue luci e i suoi suoni così diversi dal tenebroso luogo al quale appartiene, e decide così che anche Halloweentown, per quest'anno, festeggerà il Natale. Ma se l'intenzione è buona, i risultati saranno tutt'altro che soddisfacenti, rischiando di mandare a monte la festività più amata dai bambini, a causa anche del Baubau e dei suoi scagnozzi incaricati di prelevare temporaneamente Santa Claus.

Monumentale lungometraggio realizzato con la storica tecnica dello stop-motion, ovvero tramite 109.440 fotogrammi, 24 per ogni secondo di animazione, atti a catturare e dar vita a personaggi realizzati in plastilina, legno, fil di ferro, tessuti di ogni genere. Il risultato è una vera e propria "opera animata", grazie anche alla sua natura di musical, e soprattutto un divertente e originale film per famiglie. Jack ispira immediata simpatia grazie al suo animo gentile, ma anche al vuoto che prova dentro di sé (splendida la canzone "Jack's Lament"), ma sbaglia nel suo tentativo di cambiare la sua routine semplicemente festeggiando il Natale invece di Halloween, non cogliendone il senso più recondito e causando non pochi problemi attorno a sé, quando invece la felicità era a portata di mano nell'affetto dell'amica di pezza Sally.
Il film è talmente pieno di geniali invenzioni visive che elencarle risulta assai arduo, meritano menzione il Dottor Finklestein dal cranio apribile, la citata Sally dagli arti cucibili, il cane fantasma Zero, il Trio Vado, Vedo e Prendo e tanti altri, tutti facenti parte di uno splendido affresco, un inno al macabro "buono" e al lato oscuro della nostra infanzia. Da antologia la splendida scenografia: lo staff si conferma una riuscita fabbrica di mondi contrapposti che alla fine si incontrano nella romantica sequenza finale con la neve che cade su Halloweentown. Azzeccata la scelta di affidare a Renato Zero l'interpretazione canora di Jack, anche se il mio consiglio è sempre di gustare il film in entrambi i doppiaggi.

Seppur lontano dalla nostra cultura mediterranea, Nightmare Before Christmas ha saputo divertire e commuovere un'intera nuova generazione, benché gli "emo" che indossano magliette di Jack e merchandising inerente siano solo da prendere a stivalate sui denti, considerato che non è assolutamente questo lo spirito del film (di evasione o di ribellione) bensì l'esatto contrario, una storia che ci insegna che anche il nero può assumere il colore della felicità così come lo spirito natalizio non si trova nelle forme e nelle luci, e sta a noi capire e accettare la propria identità e quella delle persone a noi vicine.
Da vedere e conservare, in qualunque formato. Semplicemente immortale.