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Sofì De La Valliere

Episodi visti: 76/76 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Fare una recensione su questo anime mi risulta non poco difficile, e per farlo utilizzerò i nomi italianizzati, per rendere più chiara la cosa.
È sicuramente un grande classico, un classico che per anni abbiamo visto in televisione, alla mattina, capendo solo la metà di quello che era il vero significato della storia. Un classico che però, riguardato con occhi più maturi, più consapevoli di quella che è realmente la storia che viene raccontata, cambia radicalmente e arriva ad essere quasi un anime differente da quello visto anni prima, pur essendo sempre lo stesso.

Una cosa sulla quale concentrarsi sono sicuramente le censure fatte dall'Italia. Dal mio punto di vista questo non è certo un anime che possa rivolgersi a un pubblico di bambini, e questo non perché la trama sia sbagliata, ce ne sono un'infinità di cartoni animati oggi che includono anche storie d'amore, ma questa non è una normale storia d'amore. Questo è il racconto di due ragazzi che sono oggettivamente legati a causa della scelta dei rispettivi genitori di risposarsi coi padri e con le madri l'uno dell'altra. Due ragazzi che hanno un legame il quale, anche se non di sangue, nella nostra società odierna ha comunque un significato ben preciso. Due ragazzi che vivono, nell'anime originale, nella stessa casa, senza una vera e propria distinzione di abitazione, perché, come si è dato a vedere più volte, le camere da letto sono entrambe al piano di sopra, e parrebbe esserci una sola sala comune con annessa una cucina. In Italia hanno cercato di mascherare la cosa, presentandola come una villetta bifamiliare, cosa che in realtà non è, e più volte mi è venuto da ridere che abbiano dovuto censurare parti di episodio solo per mascherare questo fatto, perché già da qui si intende che, evidentemente, non è un anime per bambini. Se c'è bisogno di mascherare una cosa tanto "innocua", allora significa che il pubblico a cui è indirizzata la visione di tale anime non è certo un pubblico infantile.
Anche perché, ricordiamo sempre, che questa storia è praticamente una storia di incesto famigliare. Miki e Yuri sono fondamentalmente fratellastri, o comunque legati in maniera diversa dalle persone comuni. Potrebbero definirsi fratellastri sia perché i genitori fanno un scambio di coppia pazzesco, portando le due famiglie ad unirsi. In secondo luogo potrebbero definirsi tali per la questione delle nuove future nascite dei rispettivi genitori: entrambe le coppie infatti affermano nell'episodio finale di aspettare un figlio, il che significherebbe che Yuri e Miki, se anche non volessimo definirli fratellastri, avrebbero in comune due fratelli di sangue.
Per non parlare poi della storia di Meri con Nik, una studentessa che si innamora e ha una relazione col suo professore, cosa severamente vietata in Giappone, come in Italia, e che comunque provoca scandalo.
A me la cosa non ha dato problemi, anche perché ci si concentra poco su questo aspetto. I produttori riescono infatti a mascherare bene la cosa, senza far sì che dia troppo all'occhio, diventando così stopposa e quasi fastidiosa. Lo faccio presente solo per sottolineare il fatto che, dal mio punto di vista, non era un anime che meritava di essere tanto censurato, solo per adattarlo alla visione di un pubblico infantile italiano.

Per quanto riguarda la storia, di per sé è veramente molto bella, e il legame che traspare dai due protagonisti Miki e Yuri è ineguagliabile. Miki è la classica ragazza semplice, per cui non mi sono aspettata nulla di che da lei. Piange incredibilmente tanto, ma in parte la capisco, Yuri non è certo un ragazzo semplice. Si fa ampliamente corteggiare e baciare da diverse ragazze, cose per le quali io probabilmente avrei un mancamento e che invece Miki affronta dicendo "Ne abbiamo già parlato", dopo che Yuri le dice " È solo un'amica". Bah! In più, decide di partire per New York senza nemmeno dirglielo. Io non dico che ci sia il bisogno di chiedere il permesso, ma quantomeno confrontarsi su una scelta del genere sarebbe doveroso da parte di un fidanzato nei confronti della fidanzata, quantomeno per rispetto nei confronti di lei, dato che in una relazione si è pur sempre in due e la lontananza viene sofferta da entrambe le parti. Nonostante il carattere un po' contorto di questo ragazzo e nonostante io sia fortemente convinta che, col mio carattere, difficilmente avrei potuto andarci d'accordo, mi ha comunque conquistata. Ha una grande bontà d'animo ed è veramente un ragazzo gentile, difficile non essere rapite da lui.

Per quanto riguarda la storia di Meri, non posso negare che avrei preferito per lei Steve anziché Nik, e non perché Steve mi stia particolarmente simpatico (mi ha fatto ridere davvero tanto), quanto invece per come avrei davvero visto Meri felice. Nik, pur sapendo la posizione che ricopriva, non si è fatto problemi a iniziare una storia con lei, consapevole del fatto che le avrebbe dato parecchi problemi, se la cosa si fosse venuta a sapere (come poi è stato) sia a scuola che in famiglia. Inoltre, appena è venuto a galla il problema, se ne è andato, lasciando Meri sola e incredibilmente dipendente da lui. Steve, al contrario, è sempre stato vicino a Meri, l'ha corteggiata per tanto tempo e non si è mai perso d'animo, pur sapendo che il cuore di lei era già occupato. In più è stato vicino a Meri quando si è dovuto decidere del suo futuro, l'ha stimolata e accompagnata nella stesura del suo romanzo, arrivando addirittura, dal tanto che credeva in lei, a spedirlo a un concorso di letteratura. Le è stato vicino anche dopo la rottura con Nik, e grazie a lui probabilmente Meri l'avrebbe dimenticato. È riuscito dove nessun altro era riuscito: ridarle il sorriso. Ma naturalmente alla fine Steve ha preso un bel palo in faccia e Meri si è rimessa con Nik.

Ginta e Arimi sono la coppia del cuore. Entrambi sono stati rifiutati dal loro primo amore, riscoprendo il vero significato di questa parola l'uno nell'altra. La loro relazione è sempre proseguita bene, se non quando Ginta ha scoperto di Miki e Alessandro, perdendo così la testa. Tuttavia ho apprezzato che se ne sia accorto subito della gaffe fatta, tornando da Arimi, la quale, capendo che Miki sarebbe rimasta sempre una persona importante per Ginta, si è fatta forza e ha deciso di portare avanti ugualmente la storia con Ginta. Col senno del poi, devo dire che ha fatto proprio bene, perché si sono dimostrati veramente una bella e solida coppia.

In sostanza, è un anime che mi ha rapita particolarmente, e il fatto che abbia avuto tanto da dire sui personaggi significa che mi è entrato nel cuore e che io stessa sono entrata a piedi pari su quest'anime.
È stato meraviglioso seguire le vicende di questi giovani ragazzi che rincorrono per la prima volta l'amore, a volte schivandolo, a volte calpestandolo, altre volte negandolo e altre volte ancora abbandonandosi ad esso.
È un anime che merita di essere guardato almeno una volta nella vita.

Utente42954

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Utente42954

Episodi visti: 49/76 --- Voto 2
Ci ho provato a finirlo.
L'ho cominciato a guardare solo perché piace ad Ai Yazawa, l'autrice di "Nana", e volevo capire come l'avesse influenzata. L'influenza si vede in alcuni personaggi, eventi e temi, ma le opere della Yazawa non sono neanche lontanamente paragonabili a questo scempio.

In questo anime i cliché (ma quelli potenti) si moltiplicano come conigli e si ripetono all'infinito.
Se perciò all'inizio è relativamente guardabile - volendo passare sopra una trama improbabile -, dopo diventa una pappina riscaldata tante di quelle volte che, solo ad averla davanti, dà alla nausea. Il fatto che nessuno, e mai nessuno, potrà separare i due protagonisti mi ha creato antipatia nei loro confronti, e ho continuato con la speranza irrazionale che scendesse giù un meteorite per abbatterli. La protagonista, che all'inizio mi era pure leggermente simpatica, con il passare del tempo diventa sempre più 'sottona', e ricalca quell'ideale maschilista di donna che aspira solo a sposarsi e fare figli, la cui massima felicità consiste nel compiacere il fidanzato, seguirlo in ogni sua scelta, e, quando è gelosa, è sempre un problema suo e se lo deve far passare. Mica il fidanzato può allontanare le sue 'millemila' pretendenti accanite o darle spiegazioni in proposito?! E non sarebbe un problema se la cosa venisse vista sotto una luce critica o almeno analizzata in qualche modo (come succede con Nana Komatsu), ma ovviamente ciò non succede.

So che l'autrice interpreta un desiderio comune a molte ragazze (a cui infatti è diretta l'opera), e non deve essere pedagogico, ma, sinceramente, se io avessi una figlia, non le farei vedere un anime dove è bello e auspicabile che il senso della vita delle ragazzine sia annullarsi per correre dietro a qualcuno.

Utente55863

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Utente55863

Episodi visti: 76/76 --- Voto 10
Introduzione
"Marmalade Boy" sicuramente è la serie shoujo più importante degli anni '90, nonché una tra le più appassionanti ed emozionanti che siano mai state realizzate. Il genere è principalmente indirizzato a un target femminile, ma nonostante ciò ebbe un successo enorme anche tra i ragazzi.
La storia, i personaggi, lo sviluppo degli eventi e i colpi di scena, gli intrecci ecc. sono narrati e costruiti in maniera perfetta, ciò che all'inizo può sembrare una banale storiellina in stile "caro diario" si trasforma pian piano in una coinvolgente storia d'amore a più livelli, capace di commuovere, divertire e permettere allo spettatore di immedesimarsi in un personaggio al quale sente più di somigliare. E' una serie priva di volgarità, sprigiona tanta spensieratezza, entrambe caratteristiche che difficilmente si possono riscontrare nelle produzioni più recenti del genere. La parte finale è "strappalacrime", gli ultimi due minuti sembrano essere un omaggio al film italiano "Nuovo cinema paradiso".

Il boom
Nel 1997, quando andò in onda la prima puntata, ci fu un picco d'ascolti incredibile, scoppiò una vera e propria "epidemia", la bellissima sigla cantata da Crisina D'avena e composta/arrangiata da Franco Fasano divenne un tormentone, una hit da classifica. Nella scuola che frequentavo tutte le mie amiche ovviamente non si perdevano una sola puntata e noi ragazzi abituati a "Hokuto no Ken" ci sentivamo quasi in imbarazzo di fronte alle loro chiacchierate infinite su "Miki & Co." nei momenti di pausa tra una lezione e l'altra, poi prendemmo coraggio e iniziammo a imitarle, accorgendoci sempre di più che la serie era effettivamente bella: non potevamo mentire a noi stessi, ci piaceva. Quindi noi adolescenti seguivamo attentamente ogni "fotogramma", cercando di imparare qualcosa di utile e di emulare il comportamento di qualche personaggio, appropriandoci di qualche battuta ad effetto, e avevamo una voglia matta di mettere in pratica "l'insegnamento" ricevuto; tutto questo accadeva perché ognuno/a stava vivendo le proprie situazioni sentimentali, i "piccoli problemi di cuore", tra litigi, incomprensioni, riappacificazioni, dubbi, gelosie ecc. Era proprio una strana "magia" ed è davvero commovente pensare che tante storie d'amore sono nate sotto l'influsso di "Marmalade Boy"; qualcuna dura ancora oggi.

Sogno o realtà?
La storia narra appunto le vicende di giovani adolescenti appartenenti alla alta borghesia, addirittura ricchi, che vivono con le rispettive famiglie in case enormi situate nelle zone residenziali di lusso (pochi lotti per pochi eletti) e frequentano scuole d'elite. Tutto questo è lontano dallo standard di vita giapponese, considerando il costo della vita in Giappone soprattutto nelle grandi città, quindi solo uno su mille può vivere immerso in questo tipo di benessere/lusso, forse il figlio/a di un manager o un uomo d'affari.
La vita dei personaggi scorre abbastanza serena, anche se spesso sono costretti ad affrontare problematiche notevoli, ad esempio Miki e Yuu alle prese con la loro pazza famiglia allargata in cui i rispettivi genitori si sono scambiati il partner, e Meiko che, sebbene vive in una reggia, deve sopportare un papà cattivo e sempre in giro per affari, nonché una mamma depressa che fa abuso di alcoolici; tutte queste problematiche sono più attuali che mai, soprattutto nella società odierna.
Il comportamento dei personaggi è lontano anni luce dallo standard giapponese: in Giappone in linea di massima le persone sono molto introverse, soprattutto i ragazzi, non dichiarano così apertamente i propri sentimenti alle ragazze, ecco infatti perché queste spesso desiderano conoscere degli stranieri (americani e italiani soprattutto). In Giappone non vedrete mai dei fidanzati che si scambiano una carezza o un bacio in un luogo pubblico (in certi posti è addirittura vietato e sanzionabile) o che litigano tra pianti e grida con le persone che passeggiano a due metri di distanza; anche assistere a due amici che si abbracciano per semplice affetto è abbastanza raro. Per cui solitamente i mangaka durante la fase di creazione dei personaggi fanno in modo che questi rispecchino lo stereotipo occidentale, quindi americano, italiano, francese, sia nel carattere che nella fisicità: quindi, in sostanza, se le location sono giapponesi, lo stile di vita non lo è, e ne consegue che per un adolescente tipico giapponese la storia di "Marmalade Boy" risulta un sogno, un'utopia a volte; per noi Italiani invece è abbastanza attinente alla realtà.

Disegni e musiche
La serie è disegnata bene, in modo simpatico e colorata bene; qualcuno può storcere il naso di fronte alle sagome esili e anoressiche dei personaggi, a volte forse troppo negli arti inferiori, ma i volti e la mimica facciale sono stupendi. Le musiche sono incantevoli, tra le più belle che abbia mai sentito, sia le strumentali BGM che quelle cantate, composte/arrangiate/prodotte in modo impeccabile: accompagnano ogni sequenza narrativa in modo perfetto, contribuiscono davvero tanto a suscitare emozioni; posso dirvi che, quando le ascolto a occhi chiusi, riaffiorano tanti bei ricordi e mi passano davanti agli occhi le scene più belle della serie e anche della mia vita.

L'edizione italiana
E risaputo che l'unica edizione conosciuta in Italia e trasmessa da Mediaset nel 1997 subì un intervento feroce di censura che stravolse sequenze più o meno lunghe in ogni puntata, furono modificati molti dialoghi e addirittura eliminati episodi interi, tutto questo per non turbare i minori; fu un errore enorme, perché "Marmalade Boy" non è nata come un'opera indirizzata ai bambini, bensì per adolescenti e adulti. Nulla da dire riguardo la scelta delle voci, che sono stupende (Elisabetta Spinelli, Simone D'andrea, Emanuela Pacotto, Davide Garbolino, Debora Magnaghi, Patrizio Prata, Diego Sabre, Alessandra Karpoff...), è anche merito loro se questa serie ci ha appassionato!

Per concludere, consiglio vivamente a tutti la visione di questa serie, soprattutto ai più romantici; qualcuno osa definirla "sdolcinata", ma questa definizione lascia il tempo che trova, come dire che il limone è "troppo aspro". Ogni essere umano vorrebbe amare ed essere amato senza usare il contagocce!


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Marco23111988

Episodi visti: 76/76 --- Voto 7
Miki Koishikawa è una semplice e vivace ragazzina giapponese la cui situazione famigliare non potrebbe essere più bizzarra: i suoi genitori infatti hanno deciso di divorziare e decidono di vivere entrambi con i nuovi partner nella stessa casa con Miki e Yuri, il figlio dei nuovi partner della madre e del padre di Miki. La situazione non potrebbe essere più assurda e imbarazzante per la povera protagonista, che trova tutto questo modo di fare senza badare alle sue opinioni superficiale e senza senso. In compenso inizierà a fare amicizia con Yuri, da cui nascerà una bella storia d'amore.

E' solo l'inizio di un'anime che vede protagonisti Miki, Yuri e i loro compagni di classe nelle loro rispettive storie d'amore, fino al lieto fine.
Un anime sentimentale come un altro, come spesso andava di moda a quei tempi (vedi anche "Rossana"), con lui bellissimo e introverso e lei carina e vivace, per la serie "gli opposti si attraggono", tematica che va sempre benissimo, ma è anche alquanto abusata. Ha comunque dei bellissimi intrecci fra le varie storie, Miki e Yuri sono solo i protagonisti, ma anche Ginta e Arimi non vanno sottovalutati, almeno a livello comico, soprattutto è interessante il triangolo, ben più drammatico, Meiko-Namura-Satoshi Miwa, con risvolti assolutamente non banali.
L'anime si regge bene per buona parte della storia, iniziando a deludere sul finale, dove avviene il colpo di scena finale che si rivelerà tutto un malinteso di Miki, lasciando l'amaro in bocca a chi si aspettava di più.

L'animazione è quella tipica degli anni '90: molto illuminata, senza particolari errori o sbavature. Delude un po' l'assurda censura Mediaset, che ha manomesso quasi tutto della situazione famigliare della protagonista, al punto che risulta poco chiaro cosa stia succedendo; la cosa veramente brutta è stata però la censura totale degli ultimi episodi dove invece si arrivava al bello, anche se poi rovinato nell'ultimo episodio. Consiglio di cercare su internet l'originale o, come ho fatto io, la versione in spagnolo, con i sottotitoli.

Consigliato a tutti quelli che vogliono un po' di romanticismo, ma anche divertimento e un po' di dramma.


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Himy86

Episodi visti: 76/76 --- Voto 9
"Marmalade Boy" è uno dei miei anime/manga preferiti, nonostante l'anime sia imparagonabile rispetto alla storia originale, che per fortuna viene narrata nel manga senza aver subito il processo di "taglia e cuci" a cui è stato sottoposto l'anime in Italia, con le tantissime censure apportate e non so quanti episodi tagliati. Il voto che ho dato, un bel 9, comprende il mio giudizio in merito all'intero anime, quindi riguarda anche gli episodi finali che la Mediaset ha preferito non mandare in onda perché ritenuti "troppo scandalosi per essere compresi". Decisione discutibile, a mio parere, dato che, oggi come oggi, in TV si propongono più tette e sederi al vento che programmi -diciamo così - "normali", dove è naturale trasmettere il grande fratello - con annessi e connessi che penso tutti quanti sappiamo - ma si giudica inappropriato un "cartone animato" in cui ci si scambia un tenero bacio sulle labbra, o ci si abbraccia o ci si sta "troppo vicini". Paese troppo strano, il nostro. Comunque, per non andare troppo off-topic, esprimo quelle che sono le mie personali considerazioni su questo anime, dato che la trama è stata già abbondantemente narrata e ormai, chi più chi meno, tutti la conoscono.
La storia ruota intorno ai due personaggi protagonisti di quest'opera della mangaka Yoshizumi (che apprezzo soprattutto perché è stata, anni fa, un'allieva della senpai Mizusawa, autrice della mia adorata e amatissima Hime-chan): Miki e Yuu, sedicenni costretti dai genitori "di aperta mentalità" a vivere sotto lo stesso tetto con le loro rispettive famiglie, formando praticamente una classica famiglia "allargata". I due ragazzi, col tempo, scopriranno di essere innamorati l'uno dell'altra e proveranno a vivere la loro storia (all'oscuro dei genitori) nonostante la loro bizzarra situazione.
Come ogni classico shoujo che si rispetti, non mancheranno altri personaggi a fare da contorno e a ostacolare l'amore dei due piccioncini, come Ginta, il primo amore di Miki, oppure Arimi, una ex di Yuu, pronta a riconquistarlo in qualsiasi modo. Col trascorrere delle puntate, nuovi personaggi entreranno a far parte del mondo dei protagonisti, e le situazioni saranno sempre più complicate, più varie, più intriganti e appassionanti.
Sinceramente, come quasi sempre, apprezzo molto di più il manga, non solo perché la storia non subisce tagli né censure, né riadattamenti di dialoghi, ma soprattutto perché trovo che i personaggi siano molto più "maturi" sotto vari aspetti e nei punti di vista. La stessa Miki è maggiormente sicura di sé e abbastanza forte e determinata nel perseguire i suoi obiettivi, mentre nell'anime l'hanno resa una ragazzina perennemente indecisa, distratta da mille pensieri incoerenti e alquanto piagnucolona, tendendo a divenire piuttosto fastidiosa in alcune scene. Idem per Yuu, molto più deciso e romantico, introverso sì ma capace anche di esprimere con lo sguardo i suoi veri sentimenti, essendo molto meno "cascamorto" rispetto alla versione animata, dove sembra cadere quasi sempre dal pero, senza mai reagire ai "baci occasionali" di altre ragazze e vivendo le vicende in maniera un pochino più impassibile rispetto alla versione originale, in cui difende con estrema fedeltà e amore il suo rapporto con Miki. L'ho trovato più affettuoso e serio nel manga, come se dimostrasse di avere di più di sedici anni, o forse sono semplicemente resi più "infantili" nell'anime. Comunque, è inutile negare che "Marmalade Boy" rappresenta uno dei classici shoujo per eccellenza, nonostante sia ormai abbastanza datato (stiamo parlando di una storia pensata e scritta vent'anni fa) la sua bellezza non si può ignorare. Ovviamente, l'anime nella versione italiana è una vera "pastocchia" a causa di tagli, censure, offuscamenti, dialoghi modificati, cambiamenti e riadattamenti impensabili, giungendo ad un finale imparagonabile con quello vero, ma tutto sommato resta carino e assolutamente godibile per la freschezza, bellezza e simpatia della storia in sé.
Avrei preferito una panoramica diversa per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi secondari, poco considerati e utilizzati solo ed esclusivamente come mezzo per far ingelosire la coppia principale. Ho adorato la storia d'amore tra Mery (cioè Meiko) e il professor Namura, che ho trovato davvero pulita, delicata, molto matura e appassionante, soprattutto perché anch'io ho vissuto un amore contrastato e difficile, in cui le circostanze avverse sono sempre lì pronte a mettere a dura prova il legame; per fortuna, come migliore ricompensa, vivranno un bellissimo lieto fine, strameritato. Mery mi è piaciuta soprattutto perché penso sia una ragazza di altri tempi, come uscita da un romanzo ottocentesco, con un'aura di incanto e di inafferrabilità che la rende davvero un personaggio bellissimo, a suo modo anche meglio della stessa Miki, che caratterialmente sento molto più lontana dal mio modo d'essere rispetto alla sua migliore amica, che detto sinceramente avrei voluto avere come mia migliore amica nella vita reale. Ciò che ho apprezzato molto di questa storia è stata l'originalità dell'autrice nell'inserire una tematica, diciamo così, "delicata e inusuale" per quel periodo (e mi riferisco alla scoperta di Yuu verso l'ultima parte, che lo porta a fraintendere il suo rapporto con Miki e a mettere a serio rischio la loro storia), e non mi espongo oltre per non cadere in spoiler, ma chi ha letto e/o visto l'anime sa esattamente a cosa mi riferisco. La prima volta che ho visto gli episodi ero appena una ragazzina, di tredici-quattordici anni, ed ero convinta che l'anime si concludesse realmente nel modo in cui l'hanno fatto concludere in Italia. Poi, crescendo e grazie soprattutto all'aiuto di internet, ho invece scoperto il reale proseguimento e svolgimento delle puntate finali, ho guardato tutti gli episodi inediti (emozionandomi molto di più, essendo ormai una donna e comprendendo maggiormente i dialoghi e le situazioni) e ho finalmente vissuto il finale definitivo, di sicuro scioccante e magari incomprensibile per dei ragazzini, ma non tutto questo scandalo alla fine, dato che ormai i bambini di oggi sono abituati anche a cose peggiori di queste, mica sono stupidi.
In conclusione, affermo che questo è un anime che merita il successo che ha avuto e penso che chiunque ami il mondo degli anime e dei manga non può assolutamente farsi mancare un'opera di tale impatto, di tale portata, che a modo suo ha lasciato un'impronta decisiva e indelebile nella storia del Majokko. Da leggere e/o da vedere almeno una volta nella vita, come minimo.

Laus

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Laus

Episodi visti: 76/76 --- Voto 7
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

Premessa: ho visto la versione animata in versione integrale e ho letto il manga. E personalmente preferisco il secondo alla prima.
Per me, come per molti, "Piccoli problemi di cuore" era l'appuntamento fisso dei pomeriggi della mia adolescenza (beh, ero già grandicella se si considera che era il 1997 quando arrivò in Italia). Vivevo in casa con altre ragazze che giocavano a basket insieme a me, e tutte finimmo con l'appassionarci alle vicende di Miki e Yuri. "Marmalade Boy" non è stato il primo anime arrivato in Italia che abbia trattato di una storia d'amore. Ma probabilmente, al contrario di altri, questo aveva la particolarità di mettere al centro della storia due ragazzi normali, con i loro normalissimi amici, i loro normalissimi sentimenti e le loro normalissime (per quanto romanzate ed esasperate) vicissitudini quotidiane.
Niente orfani perseguitati dalla sfortuna e da compagni di viaggio perfidi, niente esper, maghette o segreti da nascondere - tranne quello della nascita di Yuu, che però rimane sullo sfondo e che a noi telespettatori italiani di allora non fu dato conoscere. Probabilmente quest'anime è stato anche la causa per cui ho trasformato quella che era la mia passione per gli anime giapponesi, che mi portavo dietro fin da bambina, in passione per i manga e gli anime. Con Internet, che diventava allora strumento di uso quotidiano (che tempi!), cominciai a cercare informazioni e scoprii di come "Piccoli problemi di cuore" non fosse altro che la versione ultra-massacrata di un originale chiamato "Marmalade boy", che a sua volta era stato tratto e ispirato da un manga omonimo di tale Yoshizumi Wataru.
Inutile dire che a settembre 1998, quando la Planet Manga pubblicò il primo numero di tale opera, entrò subito di diritto nella lista della spesa mensile, tali e tanti erano la curiosità e l'interesse di leggere la storia originale.

Era il tempo delle sottilette e degli albi stampati al contrario, ora, per fortuna, non si usa più. Ma questo manga mi conquistò subito, forse grazie all'hype creato dalla voglia di conoscere le differenze rispetto alla versione animata - per come l'avevo vista nel disastroso adattamento nostrano, ma molto più probabilmente perché era una storia che si faceva leggere, e ti conquistava grazie a personaggi e situazioni forse un po' stereotipati, ma raccontati con tale freschezza e simpatia che era facile venirne conquistati. Tanto che, ancora oggi, alla veneranda età di 32 anni, pur non ritenendolo un capolavoro (seppur parecchi shoujo venuti successivamente gli debbano qualcosa), lo rileggo ancora con piacere. Soprattutto quando ho bisogno di leggere qualcosa di poco impegnativo, ma frizzante e leggero, e che magari mi faccia fare un paio di risate, ed è impossibile non ridere vedendo un disegno superdeformed della Yoshizumi.

Già allora, di primo impatto e acchito, il manga mi piacque più dell'anime. E lo dico ancora oggi, che l'anime, lo conosco per filo e per segno, la sua versione integrale e senza censure, che apprezzo, ma ritengo inferiore al manga sotto diversi aspetti.
Ci fu subito una cosa che mi saltò all'occhio già allora, ed era il tratto stilistico. Della Yoshizumi si potrà dire che non abbia un tratto molto originale, ma di certo non si può dire che non disegni bene. Le sue linee pulite e nette fanno sempre sì che i personaggi risultino piacevoli e armoniosi a vedersi.
Nell'anime si è riusciti nell'ardua impresa di rendere gli stessi personaggi molto spesso goffi nell'aspetto, nonché disarmonici e sproporzionati nelle forme. Perfino Yuu, a volte, riesce a sembrare uno sgorbio. Questo succede soprattutto con un paio dei disegnatori che si sono alternati nel ruolo all'interno della serie.

Ma, al di là di questo, probabilmente il problema maggiore è stato nel dover raccontare un manga tutto sommato breve (8 volumi non sono tanti) in un arco narrativo lungo (una serie di 76 episodi è lunga, considerando uno standard di 26, e un doppio di 52). Questo ha fatto sì che gli sceneggiatori abbiano dovuto dilatare tempi e situazioni, finendo con lo snaturare in parte tanto la storia quanto i suoi personaggi, tanto che la stessa Yoshizumi se ne lamenta più o meno espressamente a varie riprese nel corso dei suoi "free talk" sparsi nel manga.
Partendo dai personaggi, è impossibile non notare quanto gli stessi protagonisti cambino più o meno radicalmente dal manga all'anime. La Miki del manga non è la ragazzina piagnucolona, indecisa, fragile, insicura, gelosa e irascibile che viene presentata nell'anime. E questo probabilmente anche perché lo stesso Yuu è completamente diverso sotto molti aspetti, e questo influisce inevitabilmente sul loro rapporto. La riservatezza e il carattere chiuso del ragazzo sono aspetti che sicuramente contribuiscono al suo fascino anche nel manga, ma nell'anime sono stati esasperati al punto di renderlo a tratti, insopportabile e finanche tonto, tratto che allo Yuu di carta non appartiene in nessun modo. Lo Yuu del manga non avrebbe mai dato così tanta corda a Suzu (Susy), fino a permetterle di baciarlo in pubblico o compromettere la sua storia con Miki, senza nemmeno che si ritenesse in dovere di darle uno straccio di spiegazione. Lo stesso dicasi di tutta la manfrina con Anju (Angela). Se c'è una cosa che Yuu non fa mai mancare a Miki, nel manga, sono le attenzioni nei suoi confronti e la comprensione dei suoi stati d'animo. Figurarsi se si permettesse di trascurare così la sua ragazza per stare con un'amica d'infanzia, senza capire il suo disagio. Per non parlare di quando va negli Stati Uniti: nel manga non succede, ma se la Yoshizumi lo avesse raccontato, non avrebbe mai permesso che Miki lasciasse decine di messaggi ignorati nella segreteria telefonica senza che Yuu si degnasse di richiamare una sola volta, arrivando a fargli equivocare lo stato d'animo della ragazza.

Suzu (Susy) e Kei (Alessandro), nel passaggio dalla carta alla cellulosa, diventano poi due persone completamente diverse. Nel manga Suzu è un personaggio adorabile, nella sua ingenuità. A suo modo, i tentativi che fa di dividere Yuu da Miki sono "a fin di bene", e non volti a mettersi lei con il ragazzo. E non arriva a mettere a repentaglio la vita di Miki pur di raggiungere il suo scopo. Non è la streghetta appiccicosa, irritante e urticante che viene descritta nell'anime.
Kei non viene stravolto, ma viene esasperato, al punto di sembrare un bambino viziato e immaturo molto più di quanto non appaia nel manga, dove la stessa rinuncia a Miki fa parte del suo processo di maturazione, lì dove nell'anime diventa la controparte maschile della Suzu animata, appiccicandosi a Miki fino allo sfinimento.

Questo e altri aspetti fanno sì che nella versione animata venga fuori una storia per tanti aspetti diversa, caratterizzata dalla comparsa della ragazza di turno che vuol soffiare il bel Yuu a Miki, scatenando le gelosie e le insicurezze che quest'ultima, nel manga, supera ben presto, conscia di essere l'unica a cui Yuu sia mai riuscito ad aprire il suo cuore.
Una differenza che salta all'occhio tra anime e manga è proprio nel modo in cui è vissuta la relazione dai due protagonisti. E' emblematico l'episodio in cui Kei mostra a Yuu il medaglione (il braccialetto nel manga) che ha sottratto a Miki, e che era un regalo di Yuu, cercando di fargli credere che la ragazza lo abbia buttato via. Nel manga, a differenza dell'anime, Yuu non crede nemmeno per mezzo secondo alla versione di Kei. Quello che nel manga lo fa irritare e ingelosire è il fatto che Miki, con il suo modo di fare, finisca per attirare l'attenzione particolare di altri ragazzi. Mentre lo stesso evento, nell'anime, porta i due sull'orlo della rottura definitiva e Miki in una delle sue solite crisi, lì dove nel manga reagiva in maniera forte e rabbiosa, piuttosto che piagnucolando come è solita fare nell'anime.

La totalmente inventata parentesi americana, poi, con la comparsa o ricomparsa di nuovi personaggi che hanno il compito di minare il loro rapporto, finisce con l'allungare il brodo ed esasperare ancora di più certi aspetti, a partire del comportamento da "tonto" che sembra caratterizzare Yuu nella sua controparte animata, che lo Yuu del manga strozzerebbe volentieri per osare trattare in quel modo la "sua" Miki.
L'anime si riscatta decisamente nel finale, ovvero negli ultimi cinque episodi, mai trasmessi in Italia. Forse proprio perché questi si rifanno in gran parte al finale del manga, pur trasponendolo nel mondo parallelo creato dall'anime. Anzi, a volte la sceneggiatura dell'anime qui riesce nell'impresa di migliorare alcuni aspetti della versione cartacea. Per esempio, ritengo più approfondito e meglio narrato tutto il percorso interiore ed esteriore che Miki affronta nel tentativo di mettersi Yuu e la storia con lui alle spalle. Questo è uno dei rari casi in cui il modo dilatato in cui l'anime racconta la storia diventa un vantaggio rispetto al manga, dove questo punto era forse stato fin troppo condensato dalla Yoshizumi.
Il tutto è coadiuvato anche da scelte di regia che in questi ultimi episodi si fanno particolarmente interessanti, rispetto all'ordinarietà del resto della serie, e da un sottofondo musicale particolarmente azzeccato e in linea con lo stato d'animo dei protagonisti.
Ma il manga riesce comunque a tornare in testa nel modo in cui i genitori di Yuu e Miki reagiscono alla rivelazione della loro storia e della convinzione dei figli di essere fratello e sorella. Se non altro perché lo schiaffo che Matsuura Youji rifila a Yuu nel manga è uno dei momenti migliori di tutta la storia. Mentre nell'anime la prende fin troppo a ridere, così come gli altri tre adulti, che nel manga sembrano avere molta più consapevolezza delle conseguenze che il loro silenzio avrebbe potuto avere nella vita dei figli e sulla loro felicità.
In definitiva, se per me il manga è da 8, l'anime si merita un 7, media imperfetta tra 6,5 per i primi 71 episodi e 9 per gli ultimi 5.


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micheles

Episodi visti: 76/76 --- Voto 8
Sono uno di quelli che ha visto "Marmalade Boy" di recente e non nell'infanzia; questo significa che ho potuto scegliere di vedere la versione integrale e non la versione italiana, famosa per essere la serie più censurata da Mediaset. Inoltre l'ho visto dopo aver letto una quantità di manga della Yoshizumi - tutte opere posteriori a "Marmalade Boy" - e posso dire di conoscere bene l'autrice. In parallelo con l'anime ho letto anche il manga, ed è indubbio che l'anime gli sia inferiore sotto molti rispetti. Il manga si svolge in 8 volumi, mentre l'anime occupa 76 puntate: questo significa che da un lato i tempi narrativi nell'anime sono stati molto dilatati rispetto al manga (in media un volume è stato espanso fino a 6-7 puntate) e dall'altro che l'anime ha dovuto inventare di sana pianta degli sviluppi narrativi assenti nell'originale. Si noti comunque che parlo di sviluppi narrativi e non di filler, perché i filler veri e propri sono piuttosto pochi, e questo va a merito del regista, Akinori Yabe. La produzione dell'anime ha realizzato un notevole lavoro di imitazione dello stile della Yoshizumi: un grosso sforzo che però è fallito, perché sono sempre stato in grado di distinguere gli inserti dall'opera originale. Ogni volta che qualche scena mi "puzzava" - la Yoshizumi non scriverebbe mai questo! - sono andato a leggere il manga e la scena infatti mancava o era diversa; persino le scene che erano uguali nel manga avevano più senso, dato il diverso contesto narrativo. Questo si vede soprattutto nella seconda metà dell'anime, dato che quasi tutto l'arco narrativo ambientato negli Stati Uniti è inventato ex-novo. Nel finale comunque manga e anime convergono parzialmente; per questo motivo la Yoshizumi è stata costretta a chiudere il manga nella stessa settimana in cui terminava l'anime, un'imposizione esterna non facile da digerire.

La prima metà dell'anime è molto fedele al manga, la maggior parte delle scene sono assolutamente identiche, ma anche lì i rari inserti posticci si vedono: per esempio la scena altamente melodrammatica in cui Meiko si prende il pugno di Satoshi, pugno inteso per Namura, non esiste nel manga. In generale l'anime è molto più melodrammatico del manga, a volte anche a sproposito, perché vuole stupire con effetti speciali laddove il manga punta di più sulla caratterizzazione dei personaggi e sull'intimità.
Originariamente l'anime sarebbe dovuto durare 52 episodi, una lunghezza ragionevole, ma l'averlo allungato per motivi commerciali mentre il manga era ancora in corso - si è trattato di un'imposizione della rete televisiva o dello sponsor - gli ha causato grossi danni. Il regista ha dovuto inventarsi qualcosa tutto da solo (la Yoshizumi non ha avuto nulla a che fare con l'anime, se non aver ideato il chara dei personaggi) e ha scelto di ripetere situazioni già viste nella prima parte. Questo significa che l'anime è molto più ripetitivo del manga; non solo, la caratterizzazione di alcuni personaggi è cambiata. Mentre il personaggio di Yuu nel manga non è male, direi anzi discreto, nell'anime diventa uno dei più odiosi pesci lessi che si siano mai visti. Dico pesce lesso perché la sua passività causa infiniti dolori a Miki senza una ragionevole giustificazione. Diciamoci la verità: lo Yuu dell'anime sembra che non ami per nulla Miki, se fosse per lui la loro storia sentimentale si sarebbe chiusa almeno tre volte.

Nonostante tutti questi difetti, va detto che non ci si annoia mai durante la visione dell'anime: io e mia moglie siamo stati delle ore a discutere su come sarebbe andata avanti la storia, nonostante fossimo convinti fin dall'inizio del lieto fine. Vari sviluppi sentimentali ci hanno comunque sorpreso, in primis la love story più interessante di tutta l'opera, ovvero quella di Meiko e del professor Namura, degna dei migliori romanzi d'appendice e quindi di sicuro interesse per i fan dello shoujo strappalacrime vecchio stile - cosa c'è di meglio di un amore proibito, contrastato dalla società e dai genitori? Anche la storia di Miki e Yuu, per quanto meno coinvolgente, non manca di interessare grazie ai molti colpi di scena e sviluppi imprevisti, tra amori che vanno, vengono e soprattutto ritornano. Anche questo va ascritto all'abilità del regista nell'essere riuscito in un'impresa non facile. Yabe è un regista classico, che si richiama a Osamu Dezaki e allo stile anni Sessanta e Settanta. Per gli aspetti prettamente registici (inquadrature, interazione tra musica e animazioni, senso della scena) mi è molto piaciuto, mentre mi è piaciuto molto di meno per le scelte narrative: sarebbe stato meglio coinvolgere in prima persona la Yoshizumi ed evitare di stravolgere lo spirito di certi personaggi.
Per quanto riguarda gli inserti umoristici, invece, devo ammettere che è stato fatto un buon lavoro: le versioni super-deformed dei personaggi mi hanno fatto scompisciare dalle risate, sono perfette per sdrammatizzare le atmosfere dell'opera e contribuiscono non poco al mio giudizio positivo.

Tecnicamente "Marmalade Boy" si ricorda per i colori e per le musiche; i disegni sono molto buoni, anche se purtroppo rovinati dalle proporzioni: tutti i maschi sono dei giganti con delle spalle da armadio, e anche le ragazze sono eccessivamente longilinee. Non è così nel manga originale. È molto evidente la cura nell'abbigliamento e nelle acconciature, che cambiano quasi in ogni puntata, cosa impensabile in anime precedenti gli anni Novanta. D'altra parte le animazioni sono molto scarse e statiche per l'epoca, cosa che personalmente non vedo come un difetto perché dà la sensazione di vedere un anime di molto anteriore e io sono un fan dello stile classico, basato su fermo immagini, ritmo lento, flashback e scene riciclate: sono tecniche nate per risparmiare sul budget, ma contribuiscono non poco al fascino degli anime d'epoca. Al giorno d'oggi queste tecniche si sono un po' perse, le realizzazioni tecniche sono molto migliori, ma molta della magia è scomparsa. Non così per "Marmalade Boy" che può competere a testa alta con i classici dello shoujo anni Settanta e Ottanta a livello di drammaticità, pur essendo un grandissimo innovatore rispetto al passato, presentando delle storie d'amore a un livello di maturità molto più elevato che il semplice boy meets girl.

Va anche detto che c'è anche un certo grado di realismo psicologico superiore a quello di molte opere concorrenti. Uso qui il termine "realismo", ma va preso cum grano salis e non alla lettera: per esempio non dico che lo Yuu dell'anime sia realistico in sé (troppo freddo e distante per essere un ragazzo di quell'età), ma è realistico per come viene percepito da una ragazza non troppo sicura di sé come Miki - la Miki del manga è comunque molto più grintosa di quella dell'anime. Del resto questa è un'opera che si rivolge a un pubblico femminile, non a uno maschile. Le reazioni di Miki, di Meiko, di Arimi e degli altri personaggi femminili le ho trovate tutte plausibili, anche quelle evidentemente esagerate a fini drammatici. Le maggiori esagerazioni sono nell'anime, in personaggi come Anju e Jeannie, che sono assenti nel manga.
I personaggi maschili li ho trovati relativamente buoni (a parte Yuu e in misura minore Kei) e sopra la media degli shoujo. I genitori sono ovviamente esagerati, ma nel manga la loro storia pregressa viene spiegata molto meglio che nell'anime.
In conclusione, se il manga si merita un 10, l'anime arriva comunque a un 8 abbondante, per il grado di coinvolgimento che raggiunge e grazie anche al grosso plus dato da colori e musiche. Resta il rimpianto, perché se l'anime si fosse fermato alla metà delle puntate il mio voto si sarebbe aggirato tra il 9 e il 10.

hallymay

Episodi visti: 63/76 --- Voto 4
Quest'anime arrivò in Italia quando ero alle medie. Dato che mi trovavo in una classe di truzze in erba che a già ad undici anni si atteggiavano a donne vissute sentimentalmente, ben presto nella mia tragica comunità ovviamente l'anime spopolò e io, da brava nerd, decisi di unirmi alla visione.
Non l'avessi mai fatto, capii dalla prima scena perché a certe persone dal limitato quoziente intellettivo potesse interessare una storia così banale, stupida e disegnata con i piedi. Perché per l'autrice di questa recensione, tutto ciò che partorisce la mente di Wataru Yoshizumi è il male. Da Cuore di Menta a Solamente Tu, gli elementi della storia sono sempre quelli: squinzie straricche abbigliate da fashion blogger e le loro pippe mentali amorose vissute tra i banchi di scuole naturalmente fashion. Ovviamente l'anime tratto dalla sua opera più famosa, Marmalade Boy, detta i canoni delle sue future trame e di quelle delle mangaka che l'avrebbero succeduta - basta vedere la produzione di manga shoujo della seconda metà degli anni Novanta, per capire come la Yoshizumi ha, ahimè, fatto scuola.

Analizziamo con calma la pratica. La protagonista del capolavoro in questione è Miki, i cui genitori si sono separati, ma si sono risposati con una coppia di amici conosciuti alle Hawaii e, da bravi scambisti, hanno anche deciso di andare a vivere sotto lo stesso tetto. Miki ovviamente non inizia a drogarsi alla notizia, né va da un bravo specialista il quale avrebbe sicuramente messo sotto analisi tutto l'allegro nucleo familiare. Accetta tutto con un filo di malinconia, perché nell'allegro universo di Piccoli Problemi di Cuore tutto quello che non ha a che fare con un triangolo/quadrangolo/pentagono amoroso scolastico non è degno di dignità narrativa, quindi ci si passa sopra in tranquillità.
Tutti quanti vanno a vivere in una villa in periferia, e Miki fa la conoscenza di Yuri, che è figlio di qualcuno in quel casino, ma tanto non è questo il cuore della trama e pare non importare nemmeno ai genitori biologici del personaggio, quindi proseguiamo. Ovviamente Yuri è l'incarnazione di qualsiasi sogno erotico femminile eterosessuale: è dolce, romantico, leggermente tormentato e un po' taciturno... Vabbè Miki e Yuri si mettono assieme e, tipo dieci secondi dopo, arrivano ad arricchire la trama i quindicimila ex dell'uno e dell'altra. Questi, uscendo tra poco pure dalle pareti e dai tombini, si riscopriranno innamoratissimi dei loro ex partner ed escogiteranno i piani più cretini per riaverli tra le loro braccia. Il caso di studio è quello di Ginta e Arimi, che, per fare ingelosire Miki e Yuri, decidono di mettersi insieme. Dopo avere scoperto che limonavano duro e alla grande, la loro testa si "epifanizza" e decidono di mandare a quel paese la pratica dei loro ex.

L'unica ragazza sulla faccia della Terra che non è sessualmente attratta da Yuri felicemente fidanzato è Mary, la migliore amica di Miki. Anzi, lei è l'unica che non ha un intrallazzo, ma ben presto si scoprirà che lei è innamorata del suo professore di letteratura. Ovviamente, essendo forse l'unico aspetto interessante sul serio dell'anime, è stato bello che sfilettato dall'adattamento Mediaset. Infatti, se già l'anime non brilla di luce propria per intelligenza, Mediaset ci ha messo di suo, avendo tagliato qua è là tutti gli episodi e levato in tutto 13 episodi. Personalmente però non credo che avrebbe risollevato le sorti di questa insulsaggine.
Riguardo il comparto tecnico, alla fine non c'è molto da animare e tutto si colloca nella norma. Il character design è identico a quello della Yoshizumi, e considerando il fatto che la reputo una delle peggiori disegnatrici di sempre, mi fa schifo. Musiche, non pervenute.
Se cercate un bello shoujo, ci sono sempre gli anni Ottanta. Per il resto c'è sempre il bidone dell'umido.


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__HellGirl__

Episodi visti: 76/76 --- Voto 7
Marmalade Boy è, come da me proclamato, il "Kami-sama degli shoujo", ovvero il re delle storie d'amore per eccellenza.
Se desideri intraprendere la tua strada verso la categoria shoujo è impossibile che qualcuno non ti suggerisca d'iniziare con Marmalade Boy. Infatti, se vedi questa, puoi tranquillamente risparmiarti la metà delle serie d'amore in circolazione.
Marmalade Boy è un anime composto da 76 episodi, tratto da un manga che ormai ha acquistato il doppio del valore avente alla pubblicazione, e il tutto è risalente al 1992 e al 1994.

Miki Koishikawa è una ragazza vispa, allegra, dall'animo allegro e spensierato, che un giorno riceve la grave notizia da parte dei suoi genitori riguardante la loro decisione di voler divorziare. La realtà però risiede nel fatto che durante il loro viaggio in Hawaii i genitori hanno conosciuto un'altra coppia sposata e, finendo per innamorarsi a vicenda l'uno dell'altro, hanno deciso di fare uno scambio di coppia portandosi così entrambe le famiglie a vivere insieme. Peccato per Miki che i Matsuura, così si chiama l'altra famiglia, abbiano un figlio della sua stessa età di nome Yuu. Inizia così un'amicizia che è destinata, forse, a finire con un'eterna storia d'amore.
Non è la più classica delle trame romantiche al mondo? Ovviamente sì, peccato che Marmalade Boy sia stata una delle prime serie a usarla per questo genere, anzi, si può tranquillamente affermare che M.B. sia stata la madre di moltissime storie d'amore riguardante il mondo anime e manga.

Dai tradimenti alle riappacificazioni, dalla passione travolgente all'amicizia tra uomo e donna e alle relazioni a distanza, e più chi ne ha e più ne metta, M.B. li ha tutti. Non riesco ancora a trovare un solo dettaglio, tralasciando l'omosessualità, che non sia presente in questa serie.
La grafica ormai è ovviamente ritenuta oltrepassata ma, per quanto mi riguarda, riesco a vederla ancora buona, migliore di molte attualmente in circolazione.
Per quanto mi riguarda, merita un 7, e non è assolutamente un voto basso, anzi, per la mia media è un ottimo voto, e lo merita a pienamente. Se dovete guardare uno shoujo e non l'avete ancora visto, iniziate la storia di Marmalade Boy, così vi potrete evitare la fatica di guardarne altri.


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Kagome

Episodi visti: 76/76 --- Voto 10
Marmalade Boy mi è sempre piaciuto. Lo guardavo quando avevo circa sette anni, e come una bambina di quell'età non potevo capirne a pieno il significato, ma comunque ne ero molto appassionata. Ho deciso di rivederlo adesso con occhi più maturi e sono riuscita ad apprezzarlo fino in fondo.
La storia, pur sembrando banale dalla descrizione iniziale, non lo è affatto mano a mano che vai avanti a vedere gli episodi. Questo perché non parla solo dell'amore tra i due protagonisti, ma riguarda anche l'amore tra gli altri loro amici. Sono inoltre presenti vari avvenimenti e vari colpi di scena che la rendono ancora più avvincente. Infatti la storia d'amore tra i due protagonisti principali, Yuri e Miki, non è tutta rose e fiori, tutt'altro; dovranno affrontare moltissime difficoltà e prendere decisioni difficili prima di riuscire a stare definitivamente insieme.
Quest'anime mi è piaciuto molto perché, a differenza di quelli che vengono trasmessi quotidianiamente sulla nostra televisione, riesce a farti sognare e parla di vicende più mature.
Secondo me i disegni sono curati benissimo, e si nota molto che non sono stati fatti recentemente ma risalgono a un autore degli anni novanta, e forse è anche questo che li rende più belli.
Per questi motivi il mio è un 10 pieno.


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Mitsuki_92

Episodi visti: 76/76 --- Voto 10
"Sai, Yuu, tu assomigli alla marmellata d'arancia. Dentro sei amaro, ma nessuno ci fa caso perché viene ingannato dalla tua apparenza. Ti chiamerò Marmalade Boy! Ti sta a pennello, non credi?"


"Marmalade Boy", ribattezzato in Italia con il titolo "Piccoli problemi di cuore", è uno di quegli anime che potresti vedere all'infinito per ammirare tanto romanticismo, amore, amicizia. È davvero un capolavoro che rimarrà sempre nel mio cuore!
Come scordare Miki, che nella prima puntata parla di sé in stile "Caro diario"? I suoi genitori si sono separati, ma hanno dei nuovi compagni e decidono di andare a convivere. 4 adulti, lei e il figlio dell'altra coppia, Yuu. Come non innamorarsene? Quant'è bello! Lei è la classica sedicenne allegra, vivace, simpatica; lui il classico bel ragazzo intimo, espansivo solo quando serve, dolce, amaro.
Man mano che la convivenza va avanti i due si innamoreranno, (ovviamente!) Ma la loro storia d'amore non andrà sempre liscia come l'olio, ci sono tante sorprese che vi faranno traballare il cuore. Certe volte vi avventerete al televisore/PC per fermare una scena che vi piace troppo.

Non posso che parlare bene di questo anime, è una chicca per gli amanti del genere, e lo farei vedere alle prossime generazioni, però se possibile nella versione giapponese sottotitolata. Infatti la Mediaset ha fatto così tante censure che non bastano 10 dita per contarle. In Italia non è stata mai mandata in onda la vera fine dell'anime. Perché? Lasciamo stare. Non posso dirvelo, farei spoiler, ma se volete scoprirlo subito, leggete il manga! Attenti però, dato che alcune parti sono completamente diverse, andate direttamente alla fine.

Cos'altro aggiungere? Tutti i personaggi che incontrerete sono tutti ben definiti, con un ruolo ben preciso nel corso della storia. Vi sembrerà un anime lungo, ben 76 episodi, ma vi assicuro che sono il giusto numero per affrontare una storia del genere. Qui non si parla solo di Miki e Yuu, ma anche dei loro amici, dei loro amori, alcuni davvero improbabili d'esistere, come quello di Meiko e il professore, che però resiste, perché a parte tutto (l'età, l'etica e chi ne ha più ne metta) l'amore se è vero e sincero abbatte qualsiasi barriera.
Quindi, chi ancora non ha visto questo bellissimo anime, corra a vederlo. Per chi ama gli shoujo è un dovere vedere Marmalade Boy! Chi l'ha visto... eh, quanti ricordi! Io personalmente ero piccolina e quale ragazza della mia generazione non vorrebbe avere una storia d'amore come quella?


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Nihon no musume

Episodi visti: 76/76 --- Voto 9
Sono cresciuta con questo anime, è stato uno dei primi che ho visto e mi ci sono subito appassionata, anche se qui in Italia lo hanno tagliato, censurato. Insomma lo hanno sconvolto, ma questo è normale, quindi io consiglio a tutti di guardarselo in lingua originale, dove le sigle sono decisamente più belle, non ci sono censure stupide; e poi il titolo che hanno messo al posto di Marmalade boy io non so veramente da dove lo abbiano preso, anzi come abbiano avuto il coraggio di metterlo.

Ritornando all'anime, la storia è una delle più belle tra quella shojo che ho visto fino ad ora, anche se è una commedia romantica non è sdolcinate come spesso accade. La personalità dei personaggi è delineata in maniera soddisfacente e questo, più l'incalzante ritmo della storia fa si che lo spettatore non possa far a meno di guardalo fino alla fine.
Insomma questo anime è un classico del genere quindi chi non lo avesse ancora visto lo guardi perché non si può perdere un anime del genere.


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Hisoka

Episodi visti: 76/76 --- Voto 6
<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler.]</b>

Sono molte le cose di cui parlare quando si tratta questo anime, per cominciare oserei affermare che è uno dei tormentoni più trasmessi dopo Dragon Ball e Sailor Moon sulle reti italiane, e questo ha probabilmente minato quello che poteva essere un sincero apprezzamento della serie. Una serie che dalla sua ha il fatto di essere a modo suo un "classico" della commedia/sentimentale. Riguardandolo con più calma mi sono accorta invece del grande mordente che presenta ogni puntata, della capacità di lasciare in sospeso lo spettatore come molti cartoni oggi non riescono più a fare. Del fatto che la storia sia poi ripetitiva e semplice non c'importa nulla, perché noi guardiamo la serie con la costante paura che Miki lasci come cavolo si chiama-Yuri o viceversa.

La povera e ingenua ragazza è una specie di calamita per gli uomini, siano essi musicisti, gelatai o stranieri, una bella fortuna insomma... ma non per lei, che ha donato il suo cuore unicamente all'amato Yuri. Uscita da una bruciante delusione d' amore, la ragazza si rifà infatti con il ragazzo che va ad abitare con la famiglia con quella di lei. Sotto lo stesso tetto sarà facile che l'amore sbocci, ma non aspettatevi più di qualche bacino, siamo infatti solo alla metà degli anni novanta. Ma il loro amore ha di buono di essere praticamente indistruttibile, infrangibile, intaccabile, inattaccabile, indivisibile, indistruttibile l'ho già detto? Insomma, resiste a sole, pioggia, neve, uragani, esplosioni nucleari e invasioni aliene. Ho reso il concetto? Tutti, e dico tutti, quelli che cercano di dividerli ben presto prendono coscienza dei fatti e decidono di mettersi insieme agli altri scartati dall'invidiabile coppia. Pertanto gli unici che non sembrano interessati ai due protagonisti sono la migliore amica di lei, Meri, e il capellone, nemmeno tento male, Steave, ma un attimo, c'è anche il professore che si sposerà con Meri, comunque tranquille, nemmeno a lui interessa Miki.

Come già esposto dalla recensione di Lu le censure di un numero considerevole di puntate hanno causato la difficile comprensione della trama sminuendone i contenuti e tagliando pezzi forse più graditi di altri. Non abbiatene a male, ma per quanto Marmalade Boy sia un anime che non solo mi ha appassionato molto negli anni della mia infanzia e l'abbia gradito molto, a rigor di razionalità nell'insieme non potrei valutarlo più di 6.


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New-san

Episodi visti: 76/76 --- Voto 10
La prima volta che ho visto questa serie avevo 13 anni. Adesso che lo rivista devo dire che come opera del genre "shojo" rimane uno dei migliori, sicuramentepiù bello di molte serie uscite negli ultimi anni.
La storia è l'elemento che mi è piaciuto di più. L’amore dei due protagonisti, che nel corso dell’anime si intreccia più volte con l’intromissione di altri personaggi, fa si che la serie sia sempre coinvolgente ed emozionante e mai monotona o noiosa. Molto belle anche le storie degli altri personaggi, anche se alcune potevano essere approfondite di più.
Le musiche sono indimenticabili come anche i protagonisti Yuu e Miki. Anche gli altri personaggi sono ben caratterizzati e si fanno apprezzare moltissimo. Consigliato a tutti quelli e a cui piace il genere perché come ho già detto, secondo me, è uno dei migliori.

black_funeral

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black_funeral

Episodi visti: 71/76 --- Voto 7
Avrei dato anche più di sette, ma il problema è la versione italiana, spezzettata, censurata e rovinata. Non me la sento dunque di alzare il voto. Premetto che già il far diventare Marmalade Boy "Piccoli problemi di cuore" mi infastidisce parecchio, dato che i due titoli non hanno niente di niente in comune. Altro punto critico è l'americanizzazione dei nomi (ovvero, Meiko diventa Mary, Satoshi diviene Steve o, ancora peggio, Kei si trasforma in Alessandro!). La grafica è buona, i disegni puliti e ben fatti. La sigla giapponese mi piace un sacco e quella italiana pure, non posso negarlo, ma forse perché mi ricorda tanto di quando ero bambina. La storia è incentrata sui due protagonisti, tuttavia andando avanti con gli episodi si passa ad analizzare anche le situazioni degli altri personaggi. All'inizio è abbastanza scorrevole, tuttavia dopo un po' diventa più lenta, ma comunque riesce sempre a coinvolgere chi la guarda. Peccato per lo stravolgimento operato da mediaset che ha tagliato quasi tutta la parte della situazione familiare e sentimentale dell'amica della protagonista, secondo me molto bella e toccante. Insomma, un classico, o meglio, un anime da non perdere per tutti coloro che sono appassionati agli shojo.

simona

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simona

Episodi visti: 30/76 --- Voto 6
Con quest'opera ci troviamo di fronte all'ennesima storia d'amore, secondo me, troppo sdolcinata. E' una commedia scolastica che per certi versi può risultare anche abbastanza coinvolgente e divertente ma, in certi punti, mette il risalto troppi intrighi oltre che intrecci amorosi esagerati e da soap opera. La storia non brilla di originalità e capita spesso che in shojo come questi i due protagonisti di sesso opposto si ritrovino a vivere sotto lo stesso tetto e che si crei il classico triangolo amoroso, il quale, come in questo caso, è sempre un po' troppo piatto e banale. La storia fondamentalmente non è costruita male ma, l'unica cosa veramente positiva di questo shojo per me è la caratterizzazione dei personaggi, raffigurati tutti in modo sottile e longilineo e ognuno dei quali con le proprie paure e i propri sentimenti. Mi dispiace guastare la media ma per me questo shojo merita un 6.


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Gackt

Episodi visti: 76/76 --- Voto 7
La storia non dice nulla di nuovo, ma in quanto shojo era abbastanza valido. La storia d'amore appassiona e per le ragazze (e i ragazzi romantici) è un prodotto più che buono, con una trama giovanile che procede tra triangoli amorosi e nuovi flirt, e un chara design non dei migliori ma nemmeno sgradevole. Il problema sta nelle censure italiane che ne hanno completamente stravolto la trama, rendendo incomprensibili alcuni passaggi. Se volete conoscere quindi la storia originale, leggete il manga o guardate una versione senza censure. Per la nostalgia, merita un 7.

kayla

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kayla

Episodi visti: 76/76 --- Voto 8
<b>Attenzione - Contiene Spoiler.</b>

La storia è carina e i personaggi riescono ad attirare l'attenzione quel tanto che basta. Miky e Yu sono i personaggi principali, tutto inizia con loro che pian piano si innamorano ma temono di essere fratelli perchè i loro genitori avevano avuto una relazione in passato ma alla fine, per loro fortuna è tutto un equivoco e così possono finalmente vivere la loro storia d'amore. Il mio personaggio preferito è Meiko, la migliore amica di Miki, è una ragazza molto pacata ed intelligente. L'anime è bello, il consiglio è quello di guardarlo anche se le censure televisive rovinano un po' le cose.


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enzadin84

Episodi visti: 0/76 --- Voto 7
Ho visto tutti gli episodi in italiano di questo anime, e anche gli ultimi episodi in giapponese e mai tradotti in italiano...
E' un anime emozionante non c'è che dire! Tema centrale è la storia tra Yuri e Miki, bella e appassionante; storia piena zeppa d' amore e che, tra vari scontri, liti separazioni e ricongiungimenti, giungerà al classico lieto fine che tutti si aspettano fin dall'inizio. Parallelamente alla loro storia si formeranno anche tante altre coppie tra i personaggi secondari: molto bella è anche la storia tra Ginta e Arimi. Una nota di merito va alle musiche (bellissima "Moment") che fanno da sfondo ai momenti clou dell'anime e che fanno avvertire un piccolo brivido d' emozione. L'unica pecca, secondo me, di questo anime è la scarsa personalità che presentano tutti i personaggi: personaggi che vanno ogni giorno a scuola, studiano, praticano sport e vivono i primi amori. Ma sostanzialmente sono personaggi vuoti, che rimangono tali per tutta la vicenda, e anche se vivono delle emozioni, in realtà non riescono mai a sviluppare il loro carattere e la loro personalità. Questa è la mia opinione almeno!
Comunque torno a ribadire che la storia è molto bella da seguire, per chi è appassionato del genere ovviamente!

trilly100

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trilly100

Episodi visti: 76/76 --- Voto 10
A mio avviso Marmelade Boy è in assoluto il più coinvolgente, romantico, emozionante anime mai trasmesso. Sicuramente dedicato maggiormente al mondo femminile ma non per questo lo definirei sdolcinato. Inoltre tratta tematiche, come la storia d'amore clandestina tra Meiko e il suo professore, la presunta relazione omosessuale tra Yuu e Satoshi o ancora lo pseudo-rapporto tra i genitori di Meiko, assolutamente attuali... chiaramente nella versione nipponica!!! Voto 11 per Marmelade Boy, voto 9 per Piccoli problemi di cuore.

Mikinnaaaaaa

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Mikinnaaaaaa

Episodi visti: 63/76 --- Voto 10
Che bell'anime! Stupendo, sarà anche la classica storia d'amore adolescenziale ma...
ALZI LA MANO CHI NON SI è INNAMORATA DI YURI! Mi ricordo ancora adesso... La storia d'amore tra i vari personaggi era stupenda, magnifica, per non dire la qualità del disegno che è molto buona, e i vari intrecci erano curatissimi, così come i personaggi. Davvero bellissimo. Certo, è molto meglio vederselo su youtube senza censure e senza modifiche, ma non perdetevelo per nessuna ragione, è un anime carinissimo! 10 e lode 4ever!

NaokaChan

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NaokaChan

Episodi visti: 63/76 --- Voto 10
Non ricordo molto bene questo anime, ero abbastanza piccola quando lo vedevo, ma di quello che ricordo lo adoro.
Trovo che sia un anime fantastico i disegni sono ben fatti e la trama è molto lineare e bella.
Mi piace la storia di Yuu e Miki anche se non al ricordo perfettamente al 100%.
Inoltre adoro la sigla italiana cantata da Cristina D'avena (era una delle mie preferite).

Oceanic

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Oceanic

Episodi visti: 63/76 --- Voto 10
Dare 10 a Marmalade Boy significa dividere chi l'ha visto.
I difetti sono molti: lo snaturamento dei dialoghi e di alcune situazioni, la mancanza del finale...
Ma io credo che in un mondo anime popolato da carte, mostri tascabili e studentesse con poteri vari che non lasciano nulla di concreto dopo la visione anche di tutti gli episodi, credo che Marmalade boy mantenga. Almeno fino a dove l'hanno fatto arrivare, la giusta tensione ed e' raro trovare un oggetto di svago come un cartone animato che sia anche specchio di chi guarda anche se creato in una societa' cosi' diversa dalla nostra come quella giapponese.
Credo che questo dimostri che l'amore e' uguale in tutto il mondo e questo anime lo conferma.

FancyFlower

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FancyFlower

Episodi visti: 76/76 --- Voto 10
Bellissimo anime! Peccato che qui in Italia non è stata trasmessa la versione originale infatti molte cose sono diverse. E’ stata completamente stravolta la situazione famigliare in cui vivono i due protagonisti dell’anime. In originale i genitori di Miki, dopo aver divorziato, si risposavano con quelli di Yu. Si creava, in altre parole, uno scambio di coppie (la mamma di Miki col papà di Yu e viceversa).
* Nella versione italiana invece la mamma di Miki si risposa con un collega di lavoro, mentre il papà con una vecchia amica, rimasta vedova con un figlio (Yu). Nella versione originale quando Yu comincia a frequentare Steve nella scuola cominciano a girare pettegolezzi… che dicono che i due sono fidanzati! Miki, in un misto di gelosia e curiosità, va a chiedere spiegazioni a steve, ma il ragazzo (che sa la verità, cioè che forse lui e Yu sono fratellastri) non da risposte. Allora Miki, arrabbiata, lo sfida! Se durante la maratona scolastica lei fosse arrivata prima di lui, Steve avrebbe dovuto lasciare in pace Yu, se invece lui fosse arrivato prima, sarebbe stata lei a non intromettersi più tra i due. In Italia invece tutte i dialoghi sono stati cambiati, e non si accenna per nulla all’equivoco nato tra i due. Molte altre cose sono state cambiate... comunque rimane sempre uno dei più belli anime della storia

Lu

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Lu

Episodi visti: 63/76 --- Voto 5
Amori e passioni tra adolescenti sono al centro della vicenda. Una delle poche serie che non mascherano questo aspetto con avventure spettacolari o poteri magici. L’amore tra Yuri e Miki, in una storia che vedrà intervenire numerosi altri personaggi e storie parallele, con capovolgimenti di fronte, tradimenti, malintesi, ripensamenti. Manca del tutto l’odio tra gli antagonisti: la storia è un trionfo dell’amore e della correttezza, ed è quindi piacevole da seguire. Peccato che sia stata in gran parte rovinata dalla censura della Mediaset!
Infatti è stata riconosciuta come la serie più tagliata trasmessa in TV, battendo di gran lunga "E’ Quasi Magia Johnny", che deteneva il record. Basti pensare che delle 76 puntate che formavano la serie tv, in Italia ne sono state trasmesse solo 63: sono completamente spariti gli episodi 8, 72, 73, 74, 75, 76 (vorrei far notare che quest’ultimi erano le puntate finali, con il risultato che in Italia non abbiamo visto la vera conclusione della storia), i tagli nelle puntate rimanenti sono tali che a volte un solo episodio italiano è formato da 2 o 3 originali giapponesi!
Abbiamo dovuto aspettare diversi anni per poter apprezzare quest'opera nella sua integralità, e questo grazie al manga pubblicato dalla Planet Manga.

Ora capirete il perchè del mio voto negativo che non si riferisce all'anime in se ma a come ci è giunto in Italia.

elena81

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elena81

Episodi visti: 76/76 --- Voto 8
Voto otto più per la storia legata al manga che per il cartone in sé, anche se penso che senza tutti quei tagli brutali della censura il risultato potava essere di gra lunga superiore...
Avevo quindici o sedici ani quando l'hanno trasmesso...o forse qualcosa di più ;-P ma devo dire che, non solo io, ma tutte le mie compagne di classe erano rapite da questo anime...
storia bellissima, romantica...una storia d'amore come forse tutte avremmo voluto avere...
quindi un bell'otto, più per il sentimento che per l'anime in sé!!! ;-P

Valentina

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Valentina

Episodi visti: 76/76 --- Voto 10
A mio parere uno degli anime più emozionanti che potessi mai vedere.. anche per me le musiche sono stupende, la sigla di apertura giapponese è davvero coinvolgente. Gli ultimi 5 episodi mai trasmessi in italia sono emozionanti...semplicemente fantastici. Non ho parole per le censure, cosa che non riesco proprio a capire visto che la storia non ha nulla di scandaloso, visto ciò che presenta oggi la tv. Lo consiglio a tutti, ma non senza le ultime 5 pontate e l'inedito "Quello stesso giorno a casa di Yu".

Pincopallino

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Pincopallino

Episodi visti: 76/76 --- Voto 9
Una storia bellissima, musiche stupende (la tristissima "Saigo no Yakusoku" e il tormentone "Moment") e non fosse per la lingua (ho usato la versione americana della TOKYOPOP del 2005 in dual audio "JAP-ENG e sub ENG" mi sarei sciolto in lacrime perchè faccio la traduzione mentale dei sottotitoli) e le voci giapponesi sono splendide, quella di Miki, poi... è il massimo per la ragazza dall'anima dolce e gentile, sempre allegra, che mal sopporta la tristezza e la lontananza.

GoDLiKe

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GoDLiKe

Episodi visti: 63/76 --- Voto 8
Questo anime a mio parere è un po' come Berserk: è tutto sommato un buon anime, ma come nel caso dell'opera d'arte di Miura, è vergognoso se paragonato al manga. Gran parte del merito è di M3rdaset, che non solo non ha trasmesso ne doppiato gli ultimi episodi (praticamente lascia la serie inconclusa), ma grazie all'eccellente lavoro degli scuoiatori di anime, ne sono state perse ben 8 puntate in censura! Contate che ciò che accade nell'ultima puntata italiana (63) è ciò che succede nell'episodio 71 dell'originale! Senza contare poi il fatto che l'anime risulta totalmente cambiato in ogni singolo dialogo, e spesso cambiano totalmente il senso di molte scene (ad esempio la presunta relazione tra Yu e Satoshi, che nel manga fa spanciare dalle risate), facendo spesso apparire la povera Miki una povera complessata con frequenti crisi isteriche.
Tutto sommato cmq il lavoro di doppiatura è ottimo, e si tratta pur sempre di Marmalade Boy.
Guardatelo, e soprattutto leggete il manga! ;)