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Ninfea

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
Normalmente non ho una gran passione per l'horror, e di solito evito le sue forme estreme, ma qualche volta riesco ad apprezzare certe espressioni più soft, come il trhiller psicologico che si traduce in tensione sottile e sotterranea, insieme ad atmosfere cupe e inquietanti.
In questo, "Redrum 327" fa centro in pieno, imbastendo una storia dalle tinte oscure e crudeli di un incubo, che farebbe invidia per struttura narrativa e trama, a certi pseudo-thriller hollywoodiani.

Il manhwa di Ko Ya Sung è una miniserie di tre volumi pubblicata in Italia da Flashbook, che cattura il lettore dalla prima all'ultima pagina; ho divorato la serie in mezza giornata e mi sono sentita coinvolta appieno da una storia cupa, dolorosa, dove si intrecciano sentimenti repressi di odio, gelosia, invidia, cattiverie e traumi legati a un passato che coinvolge in maniera fatale i sette protagonisti del racconto, tre ragazze e quattro ragazzi, amici d'infanzia.
S'intuirà presto che l'amicizia di questi ragazzi è un legame fasullo e ipocrita, ormai corroso da un passato avvolto nel mistero, che non reggerà di fronte al tradimento e tutto questo è espresso nel primo volume che ci presenta perfettamente la psicologia distinta dei vari personaggi, le loro meschinità, l'arroganza, l'insensibilità e il fare aggressivo rivolto verso chi in apparenza è più debole.

L'ambientazione è uno chalet di montagna, luogo canonico da film horror, dove i protagonisti si isolano per una presunta vacanza, ma fin dall'inizio ci accorgiamo che la tensione rende difficile la convivenza, e il colpo di scena finale del primo albo spalanca le porte di quella che sarà una tragedia, un incubo che travolgerà tutti i personaggi; se ci sono delle colpe non possono essere perdonate, e una vendetta terribile si consumerà fino al suo epilogo.

Importa poco chi sia l'assassino - che ci viene svelato presto e direi che era abbastanza intuibile - sono le sue motivazioni il vero cardine, il vero mistero della storia.

La struttura della narrazione è perfetta; si sviluppa in crescendo e la tensione sale fino ad esplodere, mentre all'angoscia della casa di montagna, si aggiunge il mistero di un altro luogo, una foresta legata al passato dei protagonisti, che si disvela lentamente con piccoli indizi, fino a rivelare l'orrore dei fatti accaduti.

La grafica bellissima dell'opera contribuisce enormemente a rendere l'atmosfera cupa, le espressioni, la fisicità riconoscibile e chiara dei personaggi suggerisce benissimo il loro carattere e i loro pensieri; il disegno è molto accurato, gli interni con i mobili della casa, gli sfondi sono ricchi e dettagliati, in qualche caso potrebbero essere fotografie ritoccate, almeno è questa la sensazione che mi hanno dato.

Nel terzo volume mi hanno colpito le note finali scritte dell'autore, che auspicava di suscitare la compassione verso i suoi personaggi; beh, io tale compassione alla fine l'ho sentita, per me una cosa insolita e molto rara in un' opera di questo genere.

Non ci sono innocenti qui, ma allo stesso tempo ci sono delle vittime e dei carnefici, c'è un castigo che non si può evitare, come se il male fosse un boomerang che torna sempre indietro, verso chi lo ha lanciato, pur non essendo consapevole.
Una serie ottima, che mi ha fatto riflettere più di quanto mi aspettassi.
Voto 8


 1
Tormi

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
"Impara ad ascoltare la voce del cuore..."

Un gruppo di ventenni, amici fin dall'infanzia, si recano in uno chalet in montagna, in un luogo molto isolato, dove non prendono nemmeno i cellulari, per passare un week-end spensierato. Però, dopo un arrivo e una mattinata tranquilla, con l'arrivo delle sera iniziano a nascere i primi screzi tra alcuni di questi sette "figli di papà". Da qui partirà una serie di omicidi, strani e inaspettati.

Tutta la storia ruota intorno alla psicologia dei personaggi ed ha una struttura narrativa alquanto strana, dato che lo scopo finale dell'autore non è tanto portare pian piano il lettore a scoprire il fautore degli omicidi, ma mostra subito l'assassino e lo inizia a scrutare nella psiche, portando il lettore ad una vera immersione nella psicologia di quest'ultimo.
La storia, tutto sommato, parte da uno schema standard per quanto riguarda il genere thriller, infatti, prende alcune persone, le isola in un posto quasi irraggiungibile e fa morire ad uno ad uno i protagonisti. Quindi la trama narrativa potrebbe sembrare abbastanza scontata e poco originale, ma il modo di proseguire in modo così strano la trovo davvero una cosa molto, molto originale.

Il tratto di Ko Ya Sung, anche se per sua stessa ammissione non è abituato alle storie psicologiche con tinte horror, riesce davvero in modo stupendo a far percepire l'atmosfera cupa di cui è intriso questo manhwa. Le ambientazioni diventano man mano sempre oscure e sono per lo più molto dettagliate. I personaggi sono caratterizzati al meglio e ognuno ha una propria psicologia che l'autore fa trasudare anche dai lineamenti del volto e dalle movenze del corpo. Davvero ottimo.
Le copertine, devo dire, sono anch'essa abbastanza "misteriose", ma comunque non danno molto al lettore e secondo me non attirano nemmeno più di tanto a chi è in fumetteria e si trova questo manhwa tra le mani.

L'edizione è la tipica della Flashbook: sovraccoperta con parti in rilevo e carta buona, davvero bella. Carta spessa e per niente trasparente, ma tendente presto all'ingiallimento. Rilegatura che sembra molto solida, o almeno ancora non mi si è staccata nessuna pagina dopo la lettura. Pagine a colori poche, ma platinate e spesse. Prezzo solito di 5,90 euro, che più o meno negli standard e più o meno adatto all'edizione.

Voto globale: 8,5
Manga consigliato agli amanti dei manhwa e dei fumetti "atipici" ricchi di psicologia, suspance e sangue. Sconsigliato a che non ama le atmosfere cupe e i manhwa che hanno bisogno di attenzione e cervello.


 4
oberon

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
<right><i>"Non ti permetterò né di morire e né di dimenticare."</i></right>

Una comitiva di amici si reca in un isolato chalet di montagna, per trascorrere una piacevole vacanza. Il soggiorno sembra svolgersi inizialmente in maniera canonica, anche se non tardano a manifestarsi i primi problemi, dovuti a vecchi attriti fra alcuni di questi sette viziati rampolli, che non si fanno scrupoli a rinfacciasi con veemenza di tutto.
La situazione però degenera improvvisamente, e quello che doveva essere un piacevole fine settimana all'insegna del divertimento, si trasforma in un'inquietante mattanza.

C'è da dire subito che Redrum 327 è un manhwua che può vantare un'ottima atmosfera, degna di un racconto di Agatha Christie, soprattutto se letto con la giusta atmosfera (nell'edizione originale veniva addirittura incluso un CD con una colonna sonora da ascoltare mentre si leggeva il manhwa).
La storia presenta forse una struttura abbastanza atipica per un thriller di questo genere, infatti se il primo volume è essenzialmente dedicato alla presentazione dei personaggi (con l'improvviso precipitare degli eventi a fine volume), già all'inizio del secondo volume si svela l'identità dell'assassino. Stranamente però la cosa non si rivela affatto controproducente.
Innanzitutto così si evita al lettore di mettere in pratica manovre deduttive abbastanza inutili e deleterie in un contesto come questo in cui, visti i pochi personaggi, basterebbe procedere per esclusione per giungere alla soluzione. Invece la narrazione si dipana spedita, perché (come spiega anche l'autore in appendice) il mistero su cui si regge tutto il racconto è nelle ragioni che spingono l'assassino ad agire in maniera così spietata, non nella sua identità; per non parlare poi degli importanti retroscena legati ad un angosciante passato, i cui ricordi pian piano riaffiorano intrisi di rimpianto, rancore, vergogna e paura.

I disegni sono molto ben fatti, eleganti ed espressivi, anche se c'è un utilizzo dei retini e dei fondali (anche derivati da foto rielaborate) che sa a volte di riempitivo.
Purtroppo non sempre la resa di stampa rende giustizia ai bei disegni; infatti in alcune tavole si nota un evidente <i>aliasing</i> nel tratto, causato da una stampa in bassa risoluzione.
L'edizione Flashbook però di base è ben fatta; i volumi son robusti e si sfogliano benissimo, inoltre sono impreziositi da sovraccoperta, alcune pagine a colori e approfondimenti a fine volume.

In conclusione, Redrum 327 si rivela molto coinvolgente e convincente, probabilmente perché non indugia banalmente su soluzioni truculente, grottesche e di dubbio gusto, ma punta invece sulla sostanza, grazie all'ottimo lavoro di approfondimento psicologico fatto sui protagonisti dell'opera. L'epilogo poi risulta particolarmente appagante, visto che conclude degnamente la vicenda, tirando le fila della storia in maniera approfondita e credibile... cosa in realtà non tanto scontata in questo genere di opere, dove il rischio di incappare nella tipica "occasione mancata" (con finale che svacca sul più bello) è spesso molto alto.
Quindi se vi va di leggere un bel thriller, con Redrum 327 andate sul sicuro; per me è stato una piacevole sorpresa.

PS: accidenti a 'sti nomi coreani che sembrano tutti uguali XD


 1
Simo84

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
Questo è stato il primo fumetto della Flashbook che ho preso, e non ne sono rimasta delusa. L'edizione è molto buona ed è un esempio di ciò che diventerà uno standard di questa casa editrice: sovracopertina, prime due pagine patinate a colori, editoriali e approfondimenti interessanti al termine di ogni albo. I disegni sono molto curati, sia per quanto riguarda i personaggi che per le ambientazioni, sempre molto dettagliate. Unico neo? Doversi abituare a sentire i nomi coreani... è il primo manhwa che ho letto!
La storia sembra l'inizio del classico film horror/splatter: un gruppo di amici organizza per il fine settimana una gita in un isolato chalet di montagna (dove puntualmente i cellulari non prendono), di proprietà di uno di loro. Come c'era da aspettarsi, quello che sembrava un tranquillo soggiorno inizia presto a trasformarsi in un incubo... non proseguo oltre per non rovinare il resto della trama, ma vi posso garantire che il manhwa non è assolutamente uno splatter (qualche morto ci scappa ovviamente, ma non si scende mai in inutili dettagli scabrosi), e la scoperta del killer e delle sue motivazioni non è così scontata come potrebbe sembrare...
Conclusione: se amate i thriller, questo fumetto fa per voi; in appena tre volumi sviluppa una trama solida, con discreti colpi di scena, e un ottimo approfondimento di quasi tutti i protagonisti.