Ci siamo imbarcati di recente in questo autolesionistico excursus riguardante quegli anime che ci han lasciato con un palmo di naso (o quasi) perché non hanno una fine.
Andate pure a dare un'occhiata al precedente appuntamento nel caso ve lo siate perso.
Qui di seguito vi proponiamo il resto dell'elenco, coi titoli successivi al 2000.
Inutile specificare che non sono stati considerati qui titoli troppo recenti o finiti da poche stagioni, e che quindi si spera possano proseguire naturalmente.

Probabilmente ce ne sarà sfuggito qualcuno quindi, come sempre, vi chiediamo: quali anime ricordate voi con più rammarico e vorreste venissero proseguiti/conclusi?
 

Fruits Basket (2001)
Una serie che ti fa affezionare ai suoi personaggi, le cui relazioni si intrecciano anche a livello familiare; ed ovviamente col procedere della visione è inevitabile chiedersi come si concretizzeranno certe relazioni; ma la risposta non arriva mai (altrimenti non sarebbe in questo elenco). Certo un finale (inventato) c'è, e qualcuno lo considera anche dolce e commovente, ma la serie si interrompe in corrispondenza del volume 8, circa, del manga; quindi si ferma in pratica alla sola introduzione della vera storia originale.
 

Juuni Kokuki - 12 Kingdoms (2002)
Un fantasy epico (terminato nel 2003) che ancora oggi si difende bene. Benché abbia riprodotto quattro delle novel che compongono la celebre (almeno in Giappone ed America) serie fantasy scritta da Fuyumi Ono, completando degnamente un determinato arco narrativo, i dubbi in sospeso sul destino della bella Yoko Nakajima restano ancora tanti. In più, una nuova continuazione animata non sarebbe mai più appropriata come in questo periodo, dove la formula "Persona comune piombata in un mondo fantastico sconosciuto" va così tanto forte.
 

Zipang (2004)
La storia della Mirai, una potente nave da guerra dell'attuale marina giapponese, e del suo equipaggio, che un giorno, attraversando un misterioso banco di nebbia, si ritrova nel ben mezzo della Seconda Guerra Mondiale, con la possibilità di ribaltare le sorti del conflitto.
Una serie solida, che lascia col fiato sospeso, puntata dopo puntata, grazie ai quesiti che pone e alla sapiente miscela di mistery ed eventi storici reali, ma che s'interrompe in modo a dir poco brusco dopo aver coperto poco meno che 1/6 del manga.
 

BECK Mngolian Chop Squad (2004)
Sono ormai passati tredici anni dalla conclusione dell'anime, e dieci da quella del manga. Ancora oggi lasciano l'amaro in bocca quelle foto ricordo che Koyuki e la sua banda ci mostrano nell'ultimissimo episodio, quasi come un assaggino di quante fantastiche avventure avrebbero poi vissuto i nostri amici rocker, ma che da sole non bastano a rendere l'idea dell'esperienza americana, che costituirà il vero punto di svolta nelle loro vite. Uno dei manga più grandiosi che siano mai stati realizzati, merita sicuramente una trasposizione animata che ne copra per intero la sua fantastica e appassionante storia.
 

Alice Academy (2004)
Un titolo scorrevole che ha il pregio di offrire, in chiave attuale, dei temi, una sensibilità e un retrogusto tipicamente d'altri tempi. Terminata però la visione delle sue ventisette puntate, restano in sospeso una marea di quesiti riguardanti i personaggi, i loro passato tutto da scoprire, così come i loro rapporti e come sarebbero maturati in futuro; per non parlare del contesto dell'accademia e tutto ciò che cela dietro la sua facciata.
Una storia apparentemente leggera, ma che poi mostra molto di più e, soprattutto, una maturità che forse quasi sembra andare "fuori target" rispetto alle iniziali premesse.
 

Gantz (2004)
Titolo abbastanza controverso in realtà, ma che sicuramente ha appassionato molti... e lasciato con un palmo di naso chi ha avuto modo di seguire solo la serie anime, che si congeda con qualche vicenda filler, lasciando ovviamente non pochi interrogativi. Certo negli anni son stati sfornati anche dei film (l'ultimo del 2016 è Gantz:O realizzato completamente in CG) ma ora il manga è giunto a conclusione (gradita o meno), una trasposizione animata del resto delle vicende rimaste in sospeso, ovviamente sarebbe gradita.

Suzuka (2005)
Suzuka è una di quelle storie che non si ferma una volta che la coppia finale si forma, ma prosegue indagando le problematiche della vita di coppia, le difficoltà di due individui caratterialmente anche molto diversi che cercano di superare le proprie divergenze al fine di creare un rapporto duraturo e funzionale. Suzuka è inoltre una storia in costante crescita, che parte abbastanza piano, ci mette un pochino ad ingranare ma poi mette la quinta e non si ferma più, toccando tematiche importanti che lo elevano al di sopra della classica commedia sentimentale scolastica. Interrompersi a metà opera, come ha fatto l'anime, equivale a tarpare il 70% del suo reale potenziale: davvero uno spreco, a maggior ragione ora che è stata anche realizzata e trasmessa una trasposizione animata per il suo sequel, Fuuka.
 

Ouran Koko Host Club (2006)
Altra, ennesima, serie che si ferma dopo averti solo dato modo di rompere il giaccio coi protagonisti; giusto il tempo di intuire che tipo di rapporti sarebbero potuti nascere fra loro, e ti saluta senza aver lasciato concretizzarsi nulla... calmi, non intendiamo necessariamente qualche zozzeria... ma manco un bacetto, dai.
Comprensibile un finale aperto all'epoca, visto che il manga originale era ancora in corso, ma oramai si potrebbe rimediare visto che di tempo ne è passato dalla sua conclusione.
 

La Malinconia di Haruhi Suzumiya (2006)
Questa è assolutamente una di quelle opere di cui i fan più desiderano una prosecuzione, ma purtroppo vi sono grossi problemi dietro.
Fu uno dei progetti che consacrò Kyoto Animation come una delle realtà più importanti nel mondo dell'animazione. Dopo due serie ed un lungometraggio che ebbero un grandissimo successo di pubblico e soprattutto economico, sarebbe stata l'ora di dedicarsi ad una terza serie... ma qua son iniziati i problemi tra Kyoto Animation e Kadokawa (che detiene ufficialmente i diritti del brand e delle novel (che all'epoca andarono a ruba grazie all'anime).
Infatti KyoAni, che ormai non è più uno studio d'animazione emergente, vorrebbe un accordo più vantaggioso, se non l'interezza dei diritti su Haruhi. Kadokawa magari potrebbe anche scendere a compromessi, ma non lo fa perché rimane un grande problema: Nagaru Tanigawa, l'autore delle novel originali, non pubblica un nuovo volume di Haruhi dal 2013, e nessuna novità pare si intraveda all'orizzonte.
Difficile si esca da questa situazione di stallo quindi. Si consideri infatti anche come l'anime spinoff, La Scomparsa di Yuki Nagato, sia stato prodotto da Satelight e non da KyoAni, cosa che tristemente conferma quanto il rapporto tra i due colossi sia problematico.
 


Claymore (2007)
Anime assai noto e appassionante, ma che ad un certo punto prende una propria strada proponendo un finale che non c'entra nulla con quanto narrato invece poi nel manga. Visto che nel frattempo l'opera originale si è conclusa, sarebbe auspicabile che venisse data una degna conclusione alla storia di Claire e compagne (che molti ritengono completamente rovinata dall'epilogo inventato). Anche un seguito che riprenda da dove si era fermata la serie sarebbe fattibile, visto che si trattava comunque di un finale aperto. Certo, meglio ancora se potessimo godere di un'iniziativa simile a quella di Fullemetal Alchemist Brotherhood, con un reboot integrale vero e proprio.

 

Gyakkyou burai Kaiji - Ultimate Survivor (2007)
L'adattamento anime dell'opera si è stoppato dopo aver coperto solo due delle ben cinque parti di cui è composta la storia originale. Se tra il rilascio della prima e della seconda serie intercorsero tre anni, di una terza serie non si è detto nulla nonostante siano ormai trascorsi cinque anni. Di recente però qualcosa parrebbe si stia muovendo, visto l'annuncio di uno spin-off. Quindi ma mai dire mai.
 

Lucky Star (2007)
Il manga è uno yonkoma piuttosto ordinario, con dei disegni abbastanza trascurabili, ma la KyoAni lo ha reso un prodotto di culto. I colori, la musica (Aya Hirano MOSTRUOSA su Konata), lo sviluppo dell'ambientazione... un grandissimo successo; ed è un immenso peccato non sia seguita un'ulteriore stagione.
 

Spice and wolf (2008)
Abbiamo seguito per due stagioni le vicende di questo mercante e la curiosa dea lupo che lo accompagna nel suo vagabondare; un viaggio fatto di trattative economiche, baratti ma anche azione, sentimenti e soprannaturale. Non spiacerebbe quindi poter vedere animati gli sviluppi del resto della storia, con tutte le sorprese che serba, e la conclusione di questo lungo viaggio.
 

Giant Killing (2010)
Bellissimo ed originale spokon, che non manca di appassionare e trattare a dovere tutte le tipiche tematiche del genere, come la crescita, i valori dell'amicizia, il gioco di squadra ecc, ma che soffre ovviamente dello stesso medesimo problema delle serie qui elencate: inizia il campionato, si fanno una manciata di partite e... "finisce" lì.

 
Horizon on the Middle of Nowhere

 
Horizon on the Middle of Nowhere (2011)
Una light novel monumentale, una delle più corpose attualmente sulla piazza. In due serie anime è stato portato circa il 25% del materiale fin qui prodotto (pur con molti tagli e asciugature) e pubblicazione di BD/DVD accompagnata da grande successo di vendite. Dunque ci sono tutti gli elementi per poter proseguire. Cosa aspettano mai in patria, è un mistero...

 

Deadman Wonderland (2011)
Titolo sicuramente appassionante vista la sua natura action spietata, e che proprio per questo fa sentire come un macigno l'assenza di un vero finale. Infatti quello animato, oltre ad essere abbastanza deludente di suo, lascia in sospeso ogni interrogativo. Un peccato se si considera invece che il manga, sotto questo aspetto, riesce a rispondere in maniera oculata e coerente ad ogni quesito.
 

Sket Dance (2011)
Il manga è terminato qualche tempo fa anche in Italia, dopo un bel po' rispetto al Giappone, dove ha goduto di un adattamento anime di ben 77 episodi più un OAV, da noi giunti solo in fansub. Purtroppo, nonostante tutto, non sono stati trasposti alcuni degli archi narrativi più belli e significativi, senza contare che, mentre la versione cartacea ci mostra il culmine della storia, con una commovente cerimonia di diploma, la serie TV termina con un generico giorno scolastico. Sket Dance è stata una sorpresa incredibile per molti: divertente, a tratti demenziale e surreale, ma anche intenso ed emozionante, arricchito da un cast numeroso ma coinvolgente.

 

My Little Monster (2012)
Shoujo molto simpatico che è riuscito a piacere sia al pubblico femminile che a quello maschile, grazie soprattutto alle interazioni tra personaggi ben gestite, senza climax eccessivi e situazioni troppo irrealistiche, e soprattutto grazie agli stessi personaggi, che pur basandosi su alcuni cliché tipici del genere (la "donna robot" che non riesce a leggere i sentimenti né propri né degli altri, il "bello maledetto" ma dal comportamento bizzarro...) riescono comunque a non risultare indigesti. Purtroppo l'anime si ferma letteralmente sul più più bello.
 

Aku no Hana (2013)
Parlare di prosieguo per una serie che ha venduto così scarsamente in Giappone è una specie di utopia, ma è indubbio che l'anime sia servito, sia nel bene che nel male, a spronare molte persone nella lettura del manga. Ad ogni modo una seconda stagione farebbe felice chi apprezzò la serie animata proprio per la sua diversità.
 

No Game No Life (2014)
All'apparenza il solito harem ecchi con un tocco di lolicon incestuoso (no, non sto parlando di To Love Ru), No Game No Life si rivela essere un fantasy originale basato su sfide di intelligenza e strategia, molte delle quali piuttosto cervellotiche e ricche di colpi di scena. L'opera è ambientata nel mondo alternativo di Disboard, caratterizzato dalla presenza di numerosi regni, ognuno appartenente a una razza diversa (esseri umani, elfi, werebeast, eccetera, per un totale di ben 16 razze), e le varie sfide che si susseguono sono volte a presentare ogni volta una delle razze esistenti. L'anime però fa in tempo solo a presentarne solo 4, lasciando così lo spettatore con una grandissima voglia di vederne il seguito, che però non è mai stato annunciato. Certo ultimamente è stato sfornato No Game No Life Zero che però è solo un prequel, ed ha anche personaggi diversi.

 

Break Blade (2014)
Un "super robot in contesto real" che ha saputo ritagliarsi un suo spazietto come uno dei mecha più interessanti degli ultimi anni, ma che finora si è rivelato essere solo un'introduzione ad una storia potenzialmente molto più articolata. La buona cura nella definizione geopolitica del mondo in guerra è al momento abbastanza sprecata, avendo noi visto solamente un paio delle nazioni presenti nella scacchiera politica, e molto ancora c'è da narrare. Considerando anche che il manga è stata interrotto in Italia su richiesta dell'editore giapponese, un proseguo animato sarebbe quantomai gradito.
 

La nostra carrellata termina qui.
Voi che ne pensate?