Spulciando tra saggi, interviste e articoli, sempre in cerca del nuovo approfondimento da scrivere, diventa abbastanza comune imbattersi in numerosi aneddoti dietro le quinte su questo o quell'anime, personaggio o studio di produzione. Piccole curiosità, non tali da realizzarne articoli dedicati, ma abbastanza interessanti da volerli diffondere agli interessati.

In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.

Rascal e la "procionapocalisse"


Appartenente alla collana World Masterpieace Theatre, tramite cui la Nippon Animation traspose in animazione alcuni dei più grandi classici della letteratura occidentale per l'infanzia, Rascal è tristemente noto in Giappone anche per il suo negativo impatto ambientale. Il successo della serie animata spinse molti giovani spettatori a desiderare di possedere come animale domestico un "tenero e adorabile" procione e molte famiglie, nel pieno del miracolo economico giapponese, decisero di accontentarli, importando decine di migliaia di esemplari ogni anno. Provenienti dal Nord America e fino a quel momento inesistenti in Giappone, purtroppo i procioni si rivelarono animali tutt'altro che docili, estremamente selvatici, violenti verso umani e oggetti ed in grado di fuggire facilmente da molte gabbie d'allevamento. Tra fuggitivi e animali abbandonati per l'eccessiva difficoltà nell'allevamento, il procione si diffuse quindi negli ambienti naturali di quasi tutte le regioni giapponesi, portando a una vera e propria Araigumapocalypse, con pesanti conseguenze sui templi, sull'agricoltura e su alcune specie animali autoctone, pericolosamente minacciate da questo nuovo predatore.
 

Fonti consultate:
- Present Status of Invasive Alien Raccoon and its Impact in Japan (airies.or.jp)
- Rascal's Secret Plan: The Raccoon Invasion of Japan (tofugu.com)

Chihiro, una ragazzina non idealizzata


La grafica di La città incantata, e soprattutto l'eroina, rappresentavano un'autentica sfida. Miyazaki voleva che Chihiro sembrasse una normale ragazzina di dieci anni. Per quanto ricordi io, è la prima volta che desiderava creare un personaggio che non fosse idealizzato, e nel campo dell'animazione è una cosa piuttosto insolita. Per ottenere un effetto realistico era necessario disegnare il fisico di una ragazzina di 10 anni ma soprattutto catturare la sua anima. Dovevamo considerare la composizione psicologica del personaggio. In realtà, a quell'età le ragazzine non cambiano molto perché sono nella fase che precede la pubertà. All'inizio Chihiro è una ragazzina goffa e sempre imbronciata. A mano a mano che la storia va avanti, il pubblico impara a trovarla graziosa e simpatica, ma in realtà piace di più perché gli ostacoli che deve affrontare la rendono più generosa e disponibile. Chihiro diventa carina quando si mostra coraggiosa, disposta al sacrificio e assume il controllo della sua vita. 
 
Character Design di Chihiro a cura di Masashi Ando

Fonte consultata: 
Intervista a Masashi Andô (La città incantata PressBook Lucky Red)

La perdita delle tavole originali di Kimba


Jungle taitei (L'imperatore della giungla, in Italia Kimba, il leone bianco) fu una delle opere più apprezzate del periodo giovanile di Tezuka, tanto da essere scelta come base per la prima serie televisiva animata giapponese a colori, da trasmettere in contemporanea in Giappone e negli USA. Durante la lavorazione un membro dello staff della serie prese in prestito le tavole originali del manga per studiarne il character design, per poi venire trovato morto nella sua casa per intossicazione da alcol. Disperato, Tezuka corse sul posto per recuperare il materiale, ma arrivò tardi, con la polizia che aveva già ripulito la scena, tavole comprese. Dal momento che recuperare i materiali dalle riviste già stampate era eccessivamente costoso per l'epoca, quando Kodansha e Tezuka si accordarono per la pubblicazione di una raccolta di 300 volumi dell'opera omnia del maestro non fu possibile pubblicare la versione originale di Jungle taitei. Al suo posto, quindi, venne pubblicata una versione ridisegnata da zero da Tezuka, con numerose modifiche rispetto all'originale non solo per quanto riguarda disegno e regia delle tavole, ispirate alle stile più recente di Tezuka, ma anche per storia e sceneggiatura, con eventi modificati, spostati o addirittura eliminati e aggiunti ex novo. Tempo dopo i miglioramenti tecnologici resero possibile il recupero della versione originale, tanto che ora esistono due versioni dell'opera, entrambe pubblicate da Kodansha: quella del 1950 e quella del 1977, quest'ultima pubblicata in Italia da Hazard.
 
Jungle taitei: differenze tra la versione originale del 1950 (sinistra) e quella ridisegnata del 1977 (destra)
 
Fonte consultata:
Jungle Emperor [aka Kimba] (Manga) (tezukainenglish.com)

Akira Daikuhara e Yasuji Mori, i primi sakkan


Quello del sakkan (sakuga kantoku, traducibile in direttore dell'animazione) è uno dei ruoli chiave dell'animazione giapponese, gerarchicamente una delle figure più importanti di tutto il sistema di produzione. Il suo compito è quello di supervisionare tutte le animazioni chiave realizzate dagli animatori e se necessario correggerle in modo da eliminare le scene mal realizzate oppure donare maggior organicità stilistica ai disegni realizzati da decine di persone diverse. Tale ruolo tuttavia non è sempre esistito, ma comparve solamente negli anni '60 nella compagnia di animazione più importante dell'epoca. Tōei Dōga, la culla dell'animazione giapponese moderna nata nel 1956 dalle ceneri della Nichidō Eiga, aveva al suo attivo solamente due animatori esperti, Akira Daikuhara e Yasuji Mori, e una trentina di giovani quasi tutti con nemmeno un anno di esperienza. Per la realizzazione de La leggenda del serpente bianco, primo film d'animazione importante di Tōei, gli animatori vennero divisi nel seguente modo: Mori e Daikuhara si occuparono della supervisione delle animazioni; ad ognuno dei due furono associati tre "secondi" incaricati della realizzazione delle animazioni principali; a ciascuno di questi secondi furono infine assegnati cinque animatori inesperti, addetti alle intercalazioni tra le animazioni chiave. A differenza della nomenclatura moderna, Mori e Daikuhara furono gli unici accreditati come animatori chiave, con tutti gli altri segnati solamente come intercalatori (i secondi presenti in cima all'elenco), ma il lavoro dei due esperti era più simile a quello dei moderni sakkan, dato che dovevano controllare tutti i disegni realizzati dai propri secondi. Tale sistema venne utilizzato anche per i successivi film, coi migliori animatori che potevano venire promossi come secondi o addirittura ai disegni chiave, finchè nel 1963 comparve per la prima volta un nuovo ruolo appositamente dedicato alla supervisione delle animazioni. Il primo direttore dell'animazione ufficialmente accreditato con tale ruolo fu proprio Yasuji Mori, per il film Wanpaku ōji no orochi taiji, seguito pochi mesi dopo da Akira Daikuhara per il fim Wan wan chushingura.
 
Yasuji Mori e Akira Daikuhara, i due padri dell'animazione giapponese moderna

Fonti consultate:
- Toei Animation - I primi passi del cinema animato giapponese, di Mario A. Rumor
- The seconding system at Toei Doga (pelleas.net)

Yuki Suetsugu e l'ombra del plagio


Yuki Suetsugu, la mangaka oggi nota per l'apprezzato Chihayafuru, in passato ricevette numerose critiche e accuse di plagio per la sua opere Eden no hana nei confronti del famoso Slam Dunk di Takehiko Inoue. In seguito alle accuse la mangaka ammise le sue colpe in un comunicato pubblico e la casa editrice del manga, Kodansha, cessò la distribuzione di tutti i dodici volumi del manga e interruppe anche l'opera in corso della mangaka, Silver.
Successivamente, lasciatasi alle spalle l'ombra del plagio, Yuki Suetsugu ha ottenuto grande popolarità grazie al successo di Chiyahafuru, vincitore del Premio Taisho e trasposto anche in anime e live.
 
Confronto tra le tavole di Eden no hana e quelle di Slam Dunk

Fonte consultata:
Kodansha and Suetsugu Apologies (animenewsnetwork.com)