Spulciando tra saggi, interviste e articoli, sempre in cerca del nuovo approfondimento da scrivere, diventa abbastanza comune imbattersi in numerosi aneddoti dietro le quinte su questo o quell'anime, personaggio o studio di produzione. Piccole curiosità, non tali da realizzarne articoli dedicati, ma abbastanza interessanti da volerli diffondere agli interessati.

In questa rubrica andremo quindi a raccogliere alcuni di questi aneddoti e curiosità.

Una maestosa opening per il leone bianco di Tezuka


L'imperatore della giungla (Jungle taitei, noto in Italia come Kimba, il leone bianco) è uno dei classici più famosi e uno dei primi successi di Osamu Tezuka, che decise di utilizzarlo come base per realizzare la prima serie animata giapponese a colori. Pensata per essere venduta anche negli U.S.A. e quindi adattata alle esigenze occidentali, questa prima incarnazione del leoncino bianco di Tezuka voleva conquistare il pubblico fin da subito con un inizio memorabile. Per questo motivo per la sigla di apertura venne utilizzato un budget pari a quello di un intero episodio, così da poter realizzare le animazioni dei fenicotteri senza le restrizioni dell'animazione limitata usata per le produzioni televisive.
 

Fonte consultata:
Osamu Tezuka, Una biografia manga, Coconino Press

Quando Miyazaki fallì il provino per il suo stesso film


Per questo film è stata fatta la scelta coraggiosa di usare gli effetti sonori creati dalla voce umana. Durante la prima fase della produzione, Miyazaki aveva manifestato particolare interesse negli effetti sonori generati dalla voce. Così, diversi suoni, dal motore fuori giri di un aereo al fischio di una locomotiva a vapore, dal rumore delle auto al brontolio della terra durante il Grande terremoto di Kanto, sono stati riprodotti dalla voce umana. Anche il corto di animazione House Hunting (soggetto, sceneggiatura e regia di Hayao Miyazaki), proiettato al Ghibli Museum dal 2006, contiene effetti sonori sperimentali realizzati con la voce; ma questa è la prima volta che vengono utilizzati per un lungometraggio dello Studio Ghibli. Gli effetti sonori realizzati con la voce danno “personalità” a molti dei veicoli che appaiono nel film e a molte importanti ambientazioni. Miyazaki stesso avrebbe voluto realizzare i suoni per una particolare sequenza. Ha fatto un provino, ma non ha ricevuto l'approvazione del suo staff e ha dovuto perciò abbandonare l'idea.
 

Fonte consultata:
Curiosità - Effetti sonori particolari (Si alza il vento - Booklet Lucky Red)

La svolta per la carriera di Tōru Furuya


Nei primi anni di carriera Tōru Furuya aveva doppiato principalmente eroi focosi e passionali come Hyuma Hoshi de La stella dei Giants e per questo iniziava a temere che quel tipo di personaggi iniziasse a rimanere impresso nella sua voce, perdendo la possibilità di utilizzare altri stili e tipologie vocali. Dopo essere stato scelto per il ruolo di Amuro Ray, un protagonista di un anime di robot che non vuole combattere, ebbe la possibilità di usare un tono più tenue e tranquillo, che gli permise di non rimanere incastrato nel ruolo di personaggi come Hyuma Hoshi.
 
Tōru Furuya e Amuro Ray (Gundam)
 
Fonte consultata:
Making Gundam: The Inside Story (youtube.com)

Lo scorrere del tempo in Captain Tsubasa


Captain Tsubasa (noto in italia come Holly e Benji) è una saga che prosegue ormai da quasi quarant'anni. Tuttavia, nonostante per pubblico e autore sia passato così tanto tempo, all'interno del manga i personaggi hanno vissuto molto meno. Tsubasa e compagni, infatti, che avevano appena terminato le scuole medie alla fine del manga originale, hanno solamente una ventina d'anni nell'attualmente in corso Rising Sun. Ma se i personaggi sono cresciuti solo di circa cinque anni, lo stesso non si può dire dell'ambientazione, che è passata dagli anni '80 del manga originale ai tempi moderni di Rising Sun. Ed ecco che abbiamo quindi personaggi che, mentre a 15 anni spedivano lettere cartacee e usavano cabine telefoniche o vecchi telefoni, ora che ne hanno 20 utilizzano smartphone e computer portatili. 
 
Captain Tsubasa, dagli anni '80 al terzo millennio

Fonte consultata:
Manga di Captain Tsubasa

Cyborg Mercury


Uno dei personaggi di Sailor Moon più amati dal pubblico, Sailor Mercury, originariamente avrebbe dovuto comparire solamente nella prima saga dell'opera. Naoko Takeuchi avrebbe inizialmente voluto rendere Ami un cyborg, da smantellare alla conclusione della saga. L'idea, successivamente accantonata per le insistenze del suo editor, potrebbe essere derivata da un manga a cui la Takeuchi stava lavorando all'epoca di Sailor V.
 
Cyborg Mercury

Fonte consultata:
Un cyborg… ma di bravura! (sailormoonlovers.wordpress.com