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"I racconti di Terramare" è una creazione di Goro Miyazaki, figlio del venerato Hayao, e purtroppo non si può dire tale padre tale figlio, ma voglio sperare che con le produzioni future il livello possa migliorare.
"Tales of earthsea" è tratto da un'opera letteraria di Ursula Le Guin, tipica storia occidentale che forse ha reso difficile l'interpretazione da parte dello staff giapponese. Il giovane Arren quasi si macchia di parricidio e in preda all'angoscia e ai sensi di colpa scappa dal suo regno. Nel suo peregrinare incontra un arcimago chiamato "sparviero" che assumerà il ruolo di compagno di viaggio e di mentore del giovane. Tra vecchie rivalità e salvataggi della donzella di turno il nostro protagonista potrà tornare a casa a testa alta per poter redimersi. Per un'analisi più dettagliata della trama vi rimando al profilo di questo film.

Cosa non va in quest'opera? Io temo che il budget limitato a disposizione di Goro abbia pesantemente influito sul risultato. I personaggi chiave sono solo tre, un misero cattivone/a di turno e povertà di dettagli nei fondali e nelle presenze sceniche. La storia è banale e scorre tranquilla senza particolari emozioni e soprattutto non c'è, pur essendo un racconto fantasy, una reale scena di duello buono vs. cattivo. Manca quel qualcosa che tenga incollato lo spettatore allo schermo, la storia, la caratterizzazione dei personaggi ecc. non ti fanno venire voglia di immedesimarti, sognare ecc., cosa che con altre opere dello studio Ghibli ti viene da fare. Tanti sono i quesiti che rimangono in sospeso. Chi è realmente Terru? (la coprotagonista), che c'è tra sparviere e Tennar? E così via.
Do all'anime un 6 perché è studio Ghibli, ma è un film insipido. "Pompoko", "Howl" e "Porco rosso" sono lontani anni luce.