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7.0/10
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Un bimbo nobilotto e arrogante, un maggiordomo che fa la barba a Chuck Norris e uno sfondo yaoi: questo è più o meno "Kuroshitsuji". No, vabbè, a parte gli scherzi: Ciel Phantomhive (un nome che è già un programma), da altri chiamato in modo dispregiativo "Cane da guardia della Regina", poiché si occupa di investigare sugli omicidi di Londra sotto ordine della Regina, è l'unico rimanente di una famiglia nobile famosa in Inghilterra per le sue fabbriche di giocattoli (che sembrano usciti da un film di Tim Burton). Quest'ultimo è sempre seguito, servito e riverito da un misterioso maggiordomo "nero" (Kuroshitsuji vuol appunto dire quello, "maggiordomo nero"), fedelissimo e abilissimo: Sebastian Michaelis.

Prima nota positiva: i disegni. Sono fatti molto bene; sono curati, puliti e, al contrario di come succede in molti anime, per cui quando un personaggio si trova nel background si tende ad abbozzarlo, in "Kuroshitsuji" non ho mai notato disegni grossolani. Le ambientazioni di quell' "antica Londra" sono fatte molto bene, come i vestiti d'altronde.
Altro punto di forza dell'anime sono i personaggi, ben studiati e caratterizzati, a mio parere, soprattutto Ciel Phantomhive che conserva quell'orgoglio tipico dei nobili. Non ci sono tantissimi personaggi ricorrenti, tuttavia citiamo Grell, shinigami fissato con Sebastian.
Ecco, una cosa che non mi è molto piaciuta è proprio questa degli shinigami: abituata a "Bleach" mi vedo davanti un maniaco che combatte con una motosega - ho rischiato un infarto!
Un'altra cosa che non ho gradito più di tanto è stata il fatto che la servitù della famiglia Phantomhive non sia stata presentata a dovere. Si capisce che anche loro non sono persone ordinarie, tuttavia abbiamo solo una spolveratina di conoscenze sul loro passato che secondo me andrebbe approfondito.
Comunque, per concludere, "Kuroshitsuji" è un anime per fangirlare.