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10.0/10
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"A questo mondo non esistono le casualità esiste solo l'Inevitabile", il fulcro intero di una serie in una frase, una frase pregna di significati, questo è XXXHolic.
Il nome del manga può essere interpretato in svariati modi, XXX indica a volte il legame tra persone o legami tra persone ed oggetti a cui si tiene, altre volte può essere utilizzato come generico legato al suffisso Holic, quest’ultimo può essere interpretato come l'espressione del malessere di quel legame, un esempio può essere "chocoholic" (dipendente da cioccolata) alcoholic (dipendente dall'alcool), dove la parte iniziale della parola viene sostituita con XXX a generalizzare questi legami con qualcosa o qualcuno e che fa da specchietto alle situazioni che i protagonisti vanno ad affrontare volume per volume.

Questo manga esce del 2003 in Giappone e viene poi pubblicato in Italia a partire dal Febbraio 2007 dalla Star Comics, prima con periodo trimestrale e poi bimestrale. XXXHolic viene spesso legato all’altro manga prodotto nello stesso periodo dal gruppo Clamp, ovvero Tsubasa Reservoir Chronicle, in entrambi si trovano e si incontrano personaggi dei due manga, già nel primo volume di XXXHolic fa la sua comparsa il protagonista di Tsubasa R.C. e da questo primo incontro se ne susseguono altri che saltano da un manga all’altro, seppur all’inizio di XXXHolic pare non caratterizzare troppo le scelte e l’esistenza dei personaggi, si scopre nel seguito che tutto è calcolato e ogni cosa ha una sua motivazione. Oltre a Tsubasa il manga XXXHolic mostra legami con molti altri manga delle CLAMP, sempre nel primo volume Watanuki prende in mano lo scettro di Sakura di Card Captor Sakura e in altre occasioni a seguire verranno nominati e vi saranno molti altri riferimenti a personaggi e luoghi di altre serie manga delle Clamp. Tale è la sostanza di questo manga, che non si può di certo definire una “costola” od un “sub-alterno” di Tsubasa Reservoir Chronicle, bensì un manga legato da un parziale di storia ad un altro manga, ma che mantiene perfettamente la sua identità singola e che ha caratteristiche ben diverse dal suo “fratello”, che forse più di un semplice fratello si può definire “gemello”, ma “eterozigote”, ovvero manga nati assieme ma con caratteristiche diverse, seppur con personaggi presenti in entrambe le storie.

Nel disegno questo manga non è secondo a nessuna delle altre opere delle Clamp, i disegni sono spettacolari. Yuko, personaggio principale insieme a Watanuki, viene rappresentata con vestiti estremamente sfarzosi con dettaglio e precisione, variando abbigliamento molto spesso.
Il contrasto fra bianco e nero è percepibile, a differenza di altri manga in questo la ricerca delle linee precise è spesso voluta, creando un contrasto che serve ad evidenziare la trama della storia, alcune pagine sono estremamente scure, dando quasi un senso di pesantezza e rendendo l’idea della situazione grave che la storia narra, in altre invece le linee sono leggere, essenziali, in tal caso la storia segue il profilo e lo stato d’animo del personaggio che narra.
Non solo le linee ma anche i personaggi stessi sono molto caratteristici, a differenza di Tsubasa o di altre opere delle Clamp i personaggi principali sono molto, estremamente, quasi eccessivamente filiformi, Watanuki ne è un esempio in alcune vignette che danno l’idea di una sua altezza quasi sproporzionata, cosa che non si nota invece in altri manga quali Chobits, Card Captor Satura o Tokyo Babylon. Tutto questo rende Holic unico nel suo stile e le sue atmosfere rendendolo perfetto.

La storia si apre subito con uno dei personaggi principali, Watanuki, un liceale perseguitato dagli spiriti che solo lui vede e che lo tormentano, questo inevitabilmente lo conduce verso un edificio molto tradizionale e molto vecchio, un negozio dove si avverano i desideri. Qui fa la sua comparsa Yuko, la strega delle dimensioni, una donna molto elegante che spesso passa intere giornate a condividere il sake con Mokona o a ordinare cibo al povero Watanuki che le fa da domestico part-time per pagare con il suo servizio l’avverarsi del suo desiderio, ovvero quello di non vedere più gli spiriti. Da questa unione nasce la storia, che si sviluppa lungo i capitoli con personaggi secondari i quali chiedendo aiuto a Yuko che prontamente affronta la richiesta chiedendo in cambio un pegno. Ad ogni desiderio deve corrispondere un dono di pari valore, altrimenti l’equilibrio si spezza, altra lezione che Watanuki lungo la storia impara rimettendoci anche del suo. Ogni personaggio principale ha delle caratteristiche che nel manga vengono ben evidenziate, ed ognuno è un tassello di un’enorme mosaico che lungo i 16 volumi ad ora pubblicati inizia ad evidenziarsi.
Yuko conduce Watanuki lungo un percorso di crescita che ne fa un uomo, rendendolo più deciso nelle sue decisioni e integrandolo in un mondo che prima gli era estraneo seppur ci vivesse, legandolo ad altre persone come Domeki, compagno di liceo di Watanuki che, seppur quest’ultimo all’inizio non sopporta, non può fare a meno di affezionarcisi nel susseguirsi di eventi che li uniscono.

Questo manga non solo parla della crescita interiore di un ragazzo ma, anche, nelle piccole storie proposte nei vari volumi, della lotta di ogni essere umano nell’affrontare le restrizioni della società con il proprio desiderio, che a volte non può essere espresso o che diventa quasi ossessione. I legami che vi sono tra psiche e fisico e come essi a volte siano più forti rispetto a qualsiasi nostra volontà o lo scontro tra interiore tra desiderio e realizzazione dello stesso, Watanuki, accompagnando Yuko nell’affrontare i desideri delle persone, scopre che spesso le richieste non coincidono con i veri bisogni e che tali desideri sono a volte la stessa causa dei malesseri delle persone che non collegano il volere con il potere.
Questo manga non è assolutamente da leggere con leggerezza, seppur vi siano molti momenti esilaranti va seguito con attenzione per comprenderne l’essenza e i segni che in ogni racconto vengono lasciati sulla carta, storia che ne crea una più ampia.

All’inizio ho ordinato gli arretrati di questo manga per comprenderne il legame con Tsubasa Reservoir Chronecle e mi sono scoperta poi ad aspettare con più ansia le uscite di XXXHolic che non dell’altro manga. XXXHolic è più profondo e maturo del suo “fratello”, e fa riflettere molto più profondamente sul senso di molte azioni quotidiane o restrizioni mentali che la società crea.
Per tutti questi motivi non posso esimermi dal dare un 10 pieno a questo manga, seppur io di norma non faccia mai una recensione prima della conclusione di manga, lo consiglio a tutti coloro che apprezzano le Clamp ma non solo, anche a chi vuole immergersi in un mondo fatto di mille mondi, in un sogno fatto di mille frammenti. In fin dei conti, se vi dovesse capitare di trovarvi in fumetteria e lasciar cadere lo sguardo sul volume di XXXHolic come fareste a non pensare che era Inevitabile?