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8.0/10
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Bel titolo, questo "Claymore" di Norihiro Yagi, un fantasy ad ambientazione pseudo medioevo europeo.
Se non raggiunge l'eccellenza, ma di poco, devo confessarlo, perché mi è piaciuto davvero tantissimo, è giusto per due o tre difetti, oggettivamente non trascurabili, che gli impediscono di salire l'ultimo gradino.

Per sgombrare subito il campo dagli aspetti negativi, sottolineo subito quali siano i difetti in questione: il primo è il tratto di Yagi, e rappresenta, a mio parere, il limite più grande di quest'opera. Purtroppo il disegno di questo mangaka non è lo stato dell'arte, e questo porta ad una moltitudine di personaggi, protagonisti compresi, che finiscono per assomigliarsi tutti, e che vengono distinti gli uni dagli altri, solo grazie alle diverse acconciature. Questo problema è decisamente presente nella prima parte dell'opera e tende a migliorare leggermente nei volumi finali, ma la sgradevole sensazione di trovarsi di fronte a personaggi "clone", c'è purtroppo tutta...
Se il chara design dei personaggi è piuttosto mediocre, va invece decisamente meglio a quello dei mostri, i risvegliati in particolare, che sono solitamente ricchi di dettagli e molto originali e differenziati gli uni dagli altri. Un altro difetto, che però è tipico di qualsiasi shounen, è l'inarrestabile escalation di potenza che i personaggi, malvagi e buoni, compiranno durante le loro avventure, una sorta di sindrome di Dragonball, per cui personaggi dal potere anche mediocre, come la protagonista, Claire, finiranno per diventare delle macchine da guerra inarrestabili. E infine, l'ultimo difetto, anche se il meno pesante, a mio parere, è il fatto che Yagi pare affezionarsi un po' troppo alle sue guerriere, tanto che nonostante gli apocalittici eventi a cui assisteremo nel finale, alla fine della serie, a cadere saranno ben poche streghe dagli occhi d'argento.

Detto questo, passiamo ai pregi, che sono decisamente parecchi. La trama, che di per sé non nasce con idee particolarmente innovative, viene sviluppata in modo armonico e intrigante dal mangaka, tanto che la voglia di passare al capitolo successivo, sarà sempre elevatissima. Un plauso particolare va poi rivolto a Yagi per il finale che ha saputo proporre, un intreccio complesso, ricco di poesia e sentimento, che però mantiene una perfetta coerenza con gli eventi, nonché un'assenza di fastidiose sdolcinature eccessive (nonostante il rischio di cadere in quest'errore, fosse dietro l'angolo).

La caratterizzazione dei personaggi è solida quanto il canovaccio che si trovano ad interpretare. Poco fa ho sottolineato quanto Yagi si sia "affezionato" alle sue eroine. Ebbene se da un lato questo ha comportato il piccolo difetto che, in modo poco credibile, ne vedremo cadere ben poche, dall'altro ci ha portato il vantaggio che tutte quante presenteranno una personalità spiccata e marcata, che ci consentirà di affezionarci alle streghe dagli occhi di argento, con la loro terribile forza in netto contrasto con le proprie umane debolezze.
"Claymore" come la stessa Claire, la protagonista, o la altruista Miria dei miraggi, senza dimenticare la stupenda Teresa del sorriso, sicuramente si meritano un posto tra i personaggi memorabili di tutte le serie manga fin qui proposte. Se Yagi è riuscito a raggiungere questo notevole risultato, oltre che alla caratterizzazione delle protagoniste, davvero sopraffina, lo si deve anche all'ambientazione, riuscitissima, con cui è stato in grado di farci immergere nel continente dai tratti medievali dove si svilupperanno gli eventi.
La sensazione di trovarsi in una regione costellata da poche città e piccoli paesini asserragliati in mezzo a deserti o foreste, e lasciati in balia di terribili demoni divoratori di uomini, c'è tutta, e le Claymore riescono quindi ad interpretare il loro ruolo con scioltezza e disinvoltura.

Concludendo, quindi, un manga dall'ottima atmosfera, con personaggi memorabili e umanamente stupendi (seppur di umano abbiano ormai ben poco) che si muovono all'interno di un canovaccio elaborato e raffinato. Davvero un'opera che rappresenta un "must" per ogni appassionato.