Liar, Liar
È un anime molto carino, i personaggi non sono molto approfonditi, anche perché in soli dodici episodi ci sono molti avvenimenti, e perciò il tempo per definire i personaggi rimane poco. Rimane intrigante lo svolgimento dei giochi sfida. I personaggi femminili rispecchiano il consueto set da harem (dopo che ne vedi un po', inizi a chiederti se i disegnatori non siano sempre gli stessi), invece il carattere del personaggio principale, con autostima e un carattere forte, si discosta piacevolmente dalla stereotipo dell'impacciato e super-timido introverso che di solito è presente in questo genere. Questo è l'aspetto che mi è più piaciuto della serie: vedere ogni tanto qualche aspetto diverso nei generi fa piacere.
Di anime in cui personaggi si sfidano in giochi d'abilità ne abbiamo visti a bizzeffe, ma se il protagonista fosse un bugiardo e un baro?
La premessa parodistica si perde dopo qualche episodio, e resta una serie piuttosto banale e generica su ogni aspetto. Visivamente piatto, popolato da personaggi che ricalcano i soliti stereotipi anime in maniera svogliata, si arriva alla fine giusto per la sua leggerezza.
Beh, almeno il brano d'apertura "Lies Goes on" di May'n si lascia ascoltare con piacere, anche se ripropone un'anacronistica dubstep, manco fossimo nel 2010.
Se finisse con questa stagione, non ne sentirei la mancanza.
La premessa parodistica si perde dopo qualche episodio, e resta una serie piuttosto banale e generica su ogni aspetto. Visivamente piatto, popolato da personaggi che ricalcano i soliti stereotipi anime in maniera svogliata, si arriva alla fine giusto per la sua leggerezza.
Beh, almeno il brano d'apertura "Lies Goes on" di May'n si lascia ascoltare con piacere, anche se ripropone un'anacronistica dubstep, manco fossimo nel 2010.
Se finisse con questa stagione, non ne sentirei la mancanza.