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_Hachiko_

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Siamo alle solite... un ragazzo incapace di chiacchierare con una ragazza. Una trama piatta, senza una buona commistione tra personaggi e storia, e una sceneggiatura obsoleta, con cadute patetiche che non la rendono di certo una buona commedia romantica. Nulla contro questo genere, ma ci vuole qualcosa di più. In uno scolastico è fondamentale andare a scavare nella psicologia dei protagonisti, per cercare delle linee in comune con chi guarda. La forza di questo genere è racchiusa nell'immedesimazione con i personaggi: tutti siamo andati a scuola e tutti sappiamo bene cosa si prova e come ci si comporta in determinate situazioni. In questo caso la sceneggiatura è debole, non vengono espressi i pensieri dei due protagonisti; ed è fondamentale far parlare la mente, il monologo interiore è parte integrante del genere scolastico e della commedia sentimentale. Ci sta cadere nel grottesco per qualche battuta, ma è imperativo scavare nella psiche dei protagonisti, per creare aspettativa nello spettatore. Ascoltare i ragionamenti, le riflessioni, le idee e tutto ciò che balena nella testa dei personaggi è ciò che porta all'immedesimazione o allo straniamento. Quando vedo uno scolastico, vorrei prima di tutto tornare indietro nel tempo e rivivere quella che è stata la mia esperienza al liceo. Oppure entrare in contatto con quella che è la mente dei protagonisti e cercare di capire cosa farei io nella loro situazione. Nulla di tutto ciò accade per i dodici episodi della serie. "The Dreaming Boy is a Realist" rimane quindi una delusione, uno tra i tanti scolastici senza né anima né significato.

Nulla di eccezionale neanche dal punto di vista tecnico. Peccato, perché la casa di produzione della serie - lo Studio Gokumi - è tornata a realizzare una produzione animata dopo cinque anni dall'ultima. Eppure, a lavorare su questo anime sono state più di cinquanta persone. Tuttavia, dal punto di vista della messa in scena ho il dovere di evidenziare alcuni lati negativi. Primo tra tutti i fondali e gli sfondi, che sono appena abbozzati, piatti e senza il minimo particolare; poi il character design dei personaggi è debole e rende i personaggi quasi delle maschere, i visi sono tutti uguali (o comunque molto simili) e sembra che abbiamo lavorato solo sui capelli.

Ormai sembra pura utopia trovare uno scolastico del calibro di "Just Because!" Quasi nulla è rimasto dopo la visione di questo anime. Come si fa a provare emozioni quando i protagonisti della serie sembra che non ne provino? Non che la trama debba per forza essere il punto di forza di questo genere - e infatti di solito non lo è -, ma in questo caso non vi sono le caratteristiche per far sì che una trama debole sia sufficiente. "Insomniacs After School" - per esempio -, pur avendo una storia semplice e senza troppo ritmo, fa del suo punto di forza il continuo scavare nel rapporto tra i due protagonisti. In "The Dreaming Boy is a Realist" i due protagonisti, Natsukawa e Sajo, non vengono esplorati quanto necessario. Non viene fatta parlare la loro mente, non vengono espressi i loro pensieri, come non viene creato un rapporto degno di questo nome. Tutto succede in modo casuale e i personaggi sembrano vere e proprie marionette senza una propria psicologia, senza la minima emozione, marionette che agiscono in modo quasi casuale.

Ecco di seguito le mie valutazioni.
Scrittura filmica: soggetto 50/100; sceneggiatura: 37/100; essenzialità, coerenza e ridondanza informazioni 7/10.
Messa in scena: character design 25/50; doppiaggio 6/10; sfondi e fondali 4/10; animazione tecnica, fotografia e luci 35/50.
Colonna sonora: canzoni 5/10; musica e rumori 18/30.
Montaggio: montaggio, ritmo, tecnica 16/30.
Analisi critica: originalità, spirito critico e significati 41/100.
Totale: 244/500, ovvero 48,8.


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Nippocentrico

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Digitando sul caro vecchio Google le parole "harem" ed "ecchi", mi è uscito anche questo titolo, che non è né harem né ecchi... va beh, voltando pagina e proseguendo, si tratta di un sentimentale scolastico dai disegni accettabili, con una protagonista carina; tutti un po' troppo giovani per la mia media di età, ma tutto sommato è una storia che può coinvolgere, con la sua premessa leggermente diversa da varie altre, in quanto lui, contrariamente al solito, non deve capire ciò che prova per lei per un infinito numero di episodi, ma lo sa già! Anzi... ha già provato a sedurla innumerevoli volte, ed è proprio quando sta per rinunciare e prendere le distanze da lei, che la storia ha inizio. Sceneggiatura non brillante o caratteristica, ma che scorre più o meno serenamente, dove non spiccano difetti inaccettabili né emergono pregi degni di nota.

È un'opera che si è fatta guardare tutto sommato fino alla fine, a cui attribuisco la sufficienza malgrado la storia d'amore fra i due ragazzi sia un po'meno romantica e intensa della media del genere; se il sentimentale vi appassiona e non avete altro da guardare, questa serie può essere un buon compromesso.


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esseci

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6,5
"Il canto del mare termina sulla riva o nei cuori di chi l'ascolta?” (K. Gibran)

Se cercate la visione di una serie anime rom-com scolastica vagamente ispirata a "Oregairu" e a "Aobuta" per certi dialoghi e il personaggio maschile, "The Dreaming Boy is a Realist" potrebbe fare al caso vostro. Attenzione: preciso "vagamente ispirata" alle due serie citate, perché l'incipit, premesse e svolgimento della trama non sono proprio paragonabili e non vorrei essere frainteso.
Mi spiego meglio: le somiglianze le ho ravvisate nel personaggio protagonista maschile, tal Wataru Sajou, che per come evolve nel corso dei dodici episodi tende ad assomigliare un po' a Sakuta di "Aobuta" e Hachiman di "Oregairu".

Attenzione: la parte seguente contiene lievi spoiler

Un minimo di accenno alla trama è necessario per comprendere un minimo a cosa mi riferisco.
Wataru Sajou è attratto e, sembra, innamorato di Aika Natsukawa, sua compagna di classe e tra le più belle della scuola. Il suo modo di approcciarla è praticamente quello di uno stalker in tutti i sensi, tanto da ingenerare nei compagni di classe una sorta di atteggiamento di isolamento e distanziamento verso Wataru e Aika, proprio a causa dell'atteggiamento soffocante e fastidioso del primo. All'improvviso, Wataru realizza di essere la causa dell'isolamento della sua amata Aika e di punto in bianco termina di inseguirla e tampinarla, in modo che possa essere nuovamente avvicinata anche dagli altri compagni di classe che a causa delle sue attenzioni soffocanti si mantenevano a distanza. Tale soluzione funziona non solo per Aika, ma anche per Wataru: nelle interazioni che terrà con altre ragazze della scuola (la responsabile della commissione dell'ordine/disciplina morale della scuola ad es.) si scoprirà un ragazzo molto attento, premuroso, gentile, timido (e qui si ravvisa una delle tante forzature della serie) e, soprattutto, profondo, altruista e "maturo", tanto da attirare l'attenzione di ragazze della scuola più grandi di lui, riconoscendogli la capacità di mettere a proprio agio le persone, farle aprire e renderle felici. E in questo aspetto il buon Wataru tende ad assomigliare ai protagonisti delle due serie ben più note che ho citato. I suoi discorsi e atteggiamenti non sono per nulla scontati, sono ficcanti il giusto e il tutto è condito da una sana e costruttiva autoironia che mette a proprio agio i suoi interlocutori/ci, mettendoli/e nelle condizioni di farli aprire e dare il meglio.
Ha un rapporto un po' particolare con la sorella maggiore Kaede, definibile quasi di sudditanza, e ciò è in chiaro contrasto con quanto era all'inizio della serie: sfacciato, per nulla preoccupato di cosa potessero pensare gli altri di lui, in quanto esclusivamente focalizzato sull'amata Aika. Al di là delle apparenze, Wataru, nella sua versione "rinunciataria" è un personaggio a suo modo interessante proprio per come si pone e come riesce a trovare la "chiave" per entrare nel cuore delle persone e a rendersi utile (quasi irrinunciabile in un certo senso) con chiunque abbia a che fare con lui.

E così, mentre Aika si strugge nel non riuscire a comprendere il reale motivo per cui Wataru si è improvvisamente allontanato da lei e nello scoprire che è una persona completamente diversa dallo stalker fastidioso che immaginava e che è in grado di interagire con molteplici ragazze, in modo da farsi apprezzare (anche innamorare), lui compie un percorso di crescita personale in cui scopre quanto possa essere apprezzato rimanendo esclusivamente sé stesso con le sue paure, timori, timidezze, insicurezze, senza indossare la maschera del ragazzo "aggressivo" e fastidioso per far innamorare la ragazza che ama nel profondo: Aika.
Aika resta un personaggio più stereotipato: tsundere fino al midollo, non ne azzecca una con Wataru, una volta che si rende conto che per lei significava molto più di un semplice molestatore seriale, senza tuttavia mai compiere il primo passo, se non stimolata dalla comune amica Kei e dalle possibili conquiste di Wataru (vedi Fuka e in un certo senso anche Mina), sempre nella convinzione che Wataru aveva cambiato atteggiamento nei suoi confronti perché ipotizzava che la detestasse.

Pertanto, la trama è la classica rom-com scolastica fondata sugli equivoci, sul non-detto e sul "Ma io pensavo che tu...", con una certa introspezione ed evoluzione del protagonista, che cambia progressivamente il proprio approccio al "gentil sesso", diventando molto più attento ad ascoltare e rispettare le persone cui è interessato, piuttosto che all'azione basata esclusivamente sulle proprie esigenze egoistiche.

Di sicuro non si può valutare "The Dreaming Boy is a Realist" come un capolavoro. È una serie onesta che ha cercato di introdurre un quid novi nei soliti cliché del genere cui appartiene. Proprio l'evoluzione del personaggio di Wataru rappresenta l'elemento della novità, che non consiste tanto nel rivelare in modo infantile e grottesco i propri sentimenti alla persona cui si è interessati, quanto la capacità di volerle bene nel modo che l'altra percepisca di essere amata e ascoltata per quello che è, e non per quello che si desidera che sia.

"Il giovane sognatore è un realista - The Dreaming Boy is a Realist" (orig. "Yumemiru Danshi wa Genjitsushugisha?") è tratta da una serie di light novel scritta da Okemaru a partire dal dicembre 2018. Esiste anche un adattamento manga, disegnato da Popuri Yoshikita dalla primavera del 2021.
L'anime è stato prodotto da Studio Gokumi e AXsiZ ed è stato trasmetto nell'estate del 2023. Tecnicamente è una serie senza infamia né lode, con una discreta opening ("Paraglider", cantata da Kaori Ishihara).
Vale la pena dedicarsi alla visione per coloro che apprezzano il genere, senza attendersi mirabilie o particolari introspezioni dei personaggi, consapevoli, as usual, che il finale resta comunque aperto come, del resto, l'esistenza degli adolescenti che continuano il loro percorso verso l'età adulta.


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Lav3nd3r_Boy

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
Wataru Sajou è completamente cotto della sua compagna di classe Aika Natsukawa e la tampina senza tregua. Un giorno, capisce che questo approccio non è il massimo della vita, e decide di lasciarla in pace. Tutto ciò lo porterà a interagire con altre ragazze, aiutandole e crescendo a sua volta. Come la prenderà Aika?

Raccontata così, sembra una storia sentita mille volte, e la realizzazione tecnica piuttosto anonima, accompagnata da dialoghi a volte confusi, non aiuta, ma grazie al protagonista maschile è stata la rom-com stagionale che mi ha appassionato di più. Wataru non è il classico personaggio 'arrapone' o che si blocca appena una ragazza gli rivolge la parola. Al contrario conversa, discute, cerca di capire e aiutare, anche sbagliando. Inoltre, i comportamenti dei personaggi sembrano uscire leggermente dalle solite figure che vediamo in opere di questo genere, non in maniera così evidente, ma quel giusto che dà un'atmosfera diversa al tutto. Anzi, per certi versi sembra più simile a una commedia romantica occidentale che a un classico anime scolastico.

Non so se ci sarà una stagione 2, ma già così queste dodici puntate hanno avuto uno sviluppo che mi ha soddisfatto. Molto bello anche il brano di apertura "Paraglider", cantato da Kaori Ishihara.