La ragazza che accudiva il gatto
Ho appena finito di leggere “La ragazza che accudiva il gatto”. Si tratta di un'opera molto semplice e veloce da leggere, un volume che punta più sul messaggio che sulla complessità narrativa o grafica. La lettura scorre via rapidamente e non risulta mai pesante.
La trama ruota attorno al tema del cyberbullismo, affrontato attraverso una storia lineare e diretta. Non ci sono particolari colpi di scena o strutture complesse, ma il racconto riesce comunque a farsi seguire senza difficoltà, mantenendo sempre chiaro il focus su ciò che vuole raccontare.
Le tematiche sono sicuramente delicate e attuali. Il cyberbullismo viene trattato in modo abbastanza equilibrato, senza risultare eccessivamente pesante o forzato. Non è un’opera che scava in profondità in modo estremo, ma riesce comunque a trasmettere il messaggio e a far riflettere, soprattutto per la sua immediatezza.
I personaggi sono semplici, funzionali alla storia, senza una caratterizzazione particolarmente approfondita. Servono principalmente a portare avanti il tema centrale e, sotto questo aspetto, svolgono il loro ruolo senza particolari problemi.
I disegni sono carini, puliti, senza eccedere. Nulla di memorabile, ma coerenti con il tono dell’opera e piacevoli da seguire. Uno stile che accompagna bene la narrazione senza rubare la scena.
Nel complesso “La ragazza che accudiva il gatto” è una lettura onesta, semplice e veloce, che affronta un tema importante in modo corretto, anche se senza particolari guizzi. Non lascia un segno profondo, ma fa il suo. Il mio voto finale è 5.5/10.
La trama ruota attorno al tema del cyberbullismo, affrontato attraverso una storia lineare e diretta. Non ci sono particolari colpi di scena o strutture complesse, ma il racconto riesce comunque a farsi seguire senza difficoltà, mantenendo sempre chiaro il focus su ciò che vuole raccontare.
Le tematiche sono sicuramente delicate e attuali. Il cyberbullismo viene trattato in modo abbastanza equilibrato, senza risultare eccessivamente pesante o forzato. Non è un’opera che scava in profondità in modo estremo, ma riesce comunque a trasmettere il messaggio e a far riflettere, soprattutto per la sua immediatezza.
I personaggi sono semplici, funzionali alla storia, senza una caratterizzazione particolarmente approfondita. Servono principalmente a portare avanti il tema centrale e, sotto questo aspetto, svolgono il loro ruolo senza particolari problemi.
I disegni sono carini, puliti, senza eccedere. Nulla di memorabile, ma coerenti con il tono dell’opera e piacevoli da seguire. Uno stile che accompagna bene la narrazione senza rubare la scena.
Nel complesso “La ragazza che accudiva il gatto” è una lettura onesta, semplice e veloce, che affronta un tema importante in modo corretto, anche se senza particolari guizzi. Non lascia un segno profondo, ma fa il suo. Il mio voto finale è 5.5/10.
