Tra gli appassionati di anime è un totem. Stiamo parlando di Tenshi no Tamago (letteralmente "L'uovo dell'angelo"), la piccola grande perla visionaria del regista Mamoru Oshii (Ghost in the Shell), OVA partorito nel 1985 dalla feconda unione con Yoshitaka Amano (celebre illustratore di Final Fantasy). Tale perla è da ritenersi uno dei film d'animazione maggiormente sperimentali e atipici mai creati, sia considerando la foggia estetica sia andando a guardare la sfera narrativa e concettuale: un vero e proprio "unicum" nell'ambito della cinematografia nipponica. Purtroppo la sua uscita nelle sale fu accolta con freddezza dal pubblico e presto il suo nome è svanito dalle scene, obliato nei meandri del tempo, per rimanere noto e apprezzato solo da pochissimi appassionati.
Si tratta di un film molto particolare, caratterizzato da continui intrecci di allegorie, simboli e metafore, tanto che il compito di districarne il senso appare significativamente difficoltoso. In realtà si tratta di un lungometraggio a cui non si può dare un'unica interpretazione, è la sensibilità dello spettatore a fare da padrona e a plasmarne il senso (da recensione di Onizuka90).
Questo autentico capolavoro è rimasto fino ad oggi inedito in Italia. Ebbene dopo 40 anni finalmente questa grave mancanza sarà colmata grazie a Lucky Red. L' annuncio arriva direttamente dalle giornate del cinema di Riccione, dove i principali player cinematografici annunciano le loro acquisizioni. Sul listino Lucky Red, oltre al ritorno di alcuni film dello Studio Ghibli, c' è proprio l' opera di Oshii, listata come evento speciale, cosa che fa pensare a un sicuro passaggio cinematografico.
Crediamo si tratti della recente rimasterizzazione in 4K realizzata per celebrare il 40° anniversario dell' opera.
Rimasterizzazione basata su una nuova scansione della pellicola originale in 35mm realizzata sotto la supervisione dello stesso Oshii.
We proudly announce that animation Angel’s Egg will be remastered in 4K under the supervision of director Mamoru Oshii. Please look forward to the completion in 2025 for its 40th anniversary.@oshii_mamoru @YoshitakaAmanoO #MamoruOshii #YoshitakaAmano#AngelsEgg #天使のたまご pic.twitter.com/c400Nfezor
— 天使のたまご / Angel's EGG (@AngelsEgg_anime) May 8, 2024
Il video anime originale, dicevamo, fu distribuito in Giappone nel 1985 diretto e scritto da Oshii presso lo Studio Deen su un'idea condivisa con Yoshitaka Amano, che si è occupato anche della direzione artistica.
Fonte consultata:
Lucky Red
Spero vivamente che lo proiettino dalle mie parti quando sarà
Ma si, accogliamolo a braccia aperte, finalmente sto capolavoro assoluto arriverà da noi.
Non esistono diverse interpretazioni ma solo una, quella del regista. C'è chi ci arriva e chi no. In questo caso ci si può solo avvicinare, per volontà del regista che l'ha fatto ermetico, chiuso dentro un uovo, perché lui non credo la svelerà mai totalmente.
Dicono 4 parole in tutto il film....
Una volta doppiato lo vedrò sicuramente.
L'ironia di chiamarsi Giappone e poi volere il doppiaggio lmao
Noioso e astruso. Se per apprezzarlo/capirlo ho bisogno della spiegazione del regista, vuol dire che il regista ha miseramente fallito nel suo intento.
A ognuno il proprio.
A questo punto spero di poterlo vedere anche in un certo festival...
Quindi l'unica arte "accettabile" è quella che si ferma allo strato superficiale e non richiede impegno per essere compresa o interpretata? Sono sicuro ci si possa rendere conto di quanto sia limitante una visione del genere. Non ho visto il film in questione quindi non mi esprimo nel merito, ma questa è una critica davvero poco convincente.
Non mi farei troppi problemi su dub vs sub, in 70 minuti circa di animazione credo che Tenshi no Tamago abbia un 150 righe di dialoghi o giù lì.
Il regista si è sempre rifiutato di spiegare il film, quindi chi è riuscito a dargli una propria interpretazione ci è arrivato da solo (o leggendo le interpretazioni di altri critici e appassionati che comunque ci sono arrivati da soli). Liberi di essere interessati solo a opere di più immediata comprensione, nulla di male, ma non c'è bisogno di venire a sputare veleno qui.
Questo è un film "difficile" e di 40 anni fa, che faccia flop di spettatori al cinema è possibile.
È un film che non credo attirerà pubblico per andare al cinema.
Mi pare non arrivi neanche a trenta, un terzo delle quali sono tra l'altro una lunga citazione letterale del libro della Genesi
Ognuno è libero di avere la sua interpretazione il regista non è il portavoce di quello che è giusto o sbagliato, questo non vuol dire che non bisogna utilizzare l'intelligenza.
Ahahahah, certo, tu puoi vedere mia nonna che vaga per fare la spesa in cerca di sconti. Chi te lo impedisce, sei liberissimo di farlo e non sarò certo io a farmarti.
Azz, tu sai meglio del regista cosa voglia dire? Però! Uno realizza un'opera e tu per essere libero di interpretarla e pensarla come vuoi, annulli quella di chi la crea... marò che meraviglie che si leggono qui!
Esistono opere che richiedono una certa conoscenza, oltre ad essere ermetiche a tal punto da non riuscire a coglierne il significato, nell'immediato ma anche dopo diverse visioni. Non bisogna vergognarsi. Io stesso faccio fatica ma ne rimango affascinato.
2001, Mulholland Drive, Inland Empire, Eraserhead, Dogra Magra ecc.ecc. sono ostici ma non è che abbiano diverse interpretazioni! Ne hanno una. Stiamo parlando di film nella loro interezza e non di finali aperti come Inception, per fare un semplice esempio, dove è il regista stesso a lasciare libera l'interpretazione dello spettatore.
Non è il caso di Tenshi no tamago. Ed è giusto che il regista stia muto senza rivelare nulla.
Questa roba della "unica interpretazione" che corrisponde alla verità e alle volontà del regista è una cosa che sia i registi stessi che la filosofia dell'arte smentiscono sin dall'alba dei tempi.
Ho visto altri film di Oshii e non me ne e' piaciuto nessuno. Non fa per me. Cio' detto sono contento che esca al cinema per i suoi fan.
...si, come no.
Ah è vero, sono ignorante e inoltre non so cosa significa intrattenimento.
Apri un qualsiasi libro di filosofia dell'arte e scoprirai un mondo. Non devi neanche andare a scavare chissà dove eh, sono idee estremamente diffuse tra chi studia l'arte. Poi per il resto liberi di credere a quello che si vuole insomma, avere conoscenze di teoria dell'arte non lo prescrive il medico e si può vivere bene pure senza.
Vorrei aggiungere, l'arte in quanto fatta di 'mistero' è sempre interpretabile, anche quella apparentemente più immediata, può nascondere altro, e va oltre il messaggio che voleva dare l'artista/autore. Per me
la grandezza dell'arte sta proprio nel fatto di sapere toccare certe corde dell'osservatore, e dato che siamo tutti diversi, diverse saranno le nostre interpretazioni e la nostra sensibilità, diverso sarà quello che arriva ad ognuno di noi, soprattutto quando si tratta di opere ermetiche, molto particolari come potrebbe essere in questo caso.
Mi farò la mia idea dopo che l'avrò visto; non è detto che io sia in grado di comprendere ciò che vedrò, ma se susciterà qualcosa in me, se uscirò in qualche modo diversa dalla sala del cinema, il film avrà già ottenuto il suo scopo.
...stai facendo tutto tu. Poi non è un peccato essere ignorante. Lo sono anche io. Ma non certo vado delirando imponendo al regista la mia interpretazione del suo lavoro.
Vero, ha proprio ragione Akira Kurosawa, gli uomini sono affetti dalla sindrome di Rashomon da millenni. Pensano tutti di aver ragione. Persino quando la "verità" è una.
Comunque, non c'è bisogno di aprire nessun libro talmente semplice il concetto. Se uno crea una 500, tu sei liberissimo di credere di stare guidando una Ferrari. La tua interpretazione è libera. Nessuno te lo vieta. Ma non cambia che quella sia una 500.
Carpenter ha realizzato Essi Vivono. Il messaggio è chiaro. Chiarissimi sono i riferimenti, le metafore, l'interpretazione, ecc.ecc. Che abbia più letture, è vero, ma è sempre il regista ad averle date, CREATE. Non puoi inventarne di altre, tu. O meglio, lo puoi fare, ma non lo erano nelle intenzioni del regista, nella creazione.
Se lui ha fatto un due tre, tu non puoi tirar fuori sette. Se ti piace filosofeggiare poi, puoi farlo, piace anche a me.
Vero, a me piace, magari a qualcuno no, ma bisogna rispettare i gusti di tutti, da entrambe le parti.
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Studiosi, critici, filosofi e gli artisti stessi sostengono il contrario, però se lo dice Goonie che l'interpretazione è UNA e l'ha decisa il regista, allora mi fido.
Certo che se così fosse mi chiedo come mai scriviamo gli articoli sui film e ci sforziamo di interpretarli, tanto varrebbe intervistare gli autori e farci dire tutto da loro, no? Se rispondessero a tutte le nostre domande potrebbero persino risparmiarci la fatica di guardarli! Se ci pensi è anche strano che si continui a scrivere e creare nuove letture di opere del passato. A distanza di centinaia di anni stiamo ancora a formulare nuove teorie interpretative di cose come l'Iliade, l'Eneide, l'Orlando Furioso o i Promessi Sposi, il che non ha senso! Fossero le interpretazioni fisse e di numero limitato, anche in assenza della parola dell'artista non dovremmo averle già esaurite da tempo? Qualcuno fermi davvero l'umanità, stiamo buttando un sacco di tempo a studiare cose che non hanno più bisogno di essere studiate...
Ma poi, in un film, che è uno dei medium collaborativi per eccellenza, il "significato" lo crea e lo decide solo il regista? Sceneggiatore, direttore della fotografia, attori ecc... sono tutti marionette nelle mani del regista che li usa come un disegnatore usa una matita? O hanno fatto una riunione prima sincronizzando i cervelli per decidere con precisione massima i "significati" dei film ed evitare di contraddirsi? Anche qua, chi studia e chi fa il cinema dice un po' il contrario, però...
Parlando seriamente, l'opera d'arte non è quella che sta nella testa dell'artista prima che ci lavori. L'opera d'arte è ciò che si crea nel momento in cui le intenzioni di uno o più artisti si scontrano con le loro capacità e le contingenze della realtà, è nel processo che nasce e non in una fantomatica idea a priori (l'idea dell'opera d'arte che esiste "a priori" nella testa dell'artista la lasciamo a Croce e Gentile). Questo significa che in un'opera d'arte non c'è solo quello che l'artista ci ha messo coscientemente. Inoltre un'opera d'arte è fatta anche di passaggi indeterminati e vaghi, spazi da riempire, spigoli da evidenziare e nodi da sciogliere, tutti elementi che rendono fondamentale l'apporto di chi ne fruisce per completarla. L'opera d'arte non è un "puzzle" o un "enigma" che va risolto per giungere a un risultato univoco, alla "verità", ma una "questione aperta" che possiamo discutere e ridiscutere. Questo non vuol dire che si può dire "qualsiasi cosa", è ovvio che un testo favorisca questa o quella lettura anziché un'altra, ma che non si debba mai smettere di tentare nuove strade. Poi saranno le altre persone a trovarle convincenti o meno.
Per il resto, ci sta non essere d'accordo, ognuno è libero di prendere le posizioni che vuole nei dibattiti intellettuali.
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No, sto ricalcando il fatto che non so tutto mentre tu sembri sapere tutto. Se guardare un film e interpretarlo senza pretendere di pronunciare la verità assoluta non è una cosa negativa secondo me, un altro conto è studiare per un esame universitario e comunicare all'insegnante la propria interpretazione, in quel caso ti dovrebbe andare molto bene se l'insegnante ti metterà un 18/30.
La verità è una? ._.
Parmenide fatti da parte proprio. Stai attribuendo alla scienza un valore universale.
Tanti modi con cui potrei interpretare questi due cavalli... ma la Verità la sai solo tu... :'(
Io sono il Re degli ignoranti. L'ultimo della classe, ma non prendermi per coglione.
Stavo per andare a nanna, qui è tardi, ma completo e chiudo.
Dal tuo scritto si denota più di una cosa: sei uno che legge, preparato, un gran studioso, ma penso tu non abbia creato nulla. O meglio, senza offesa, hai più studiato/sfiscerato che creato, sicuramente, ecco, così va meglio. E non lo dice Goonie ma tu stesso.
No. Perché se lo farebbero ti leverebbero la fatica di guardarli. Proprio così. E' un gioco. C'è chi realizza e chi cerca di interpretare. Il regista non spiega mai nulla. Mai rivelare il trucco. QUando il giornalista critico chiese ed espose la "trama nascosta", il capitalismo ecc.ecc., Carpenter cadde dalle nuvole: "io non ho mai pensato a queste cose quando ho realizzato il film."
Tu ci credi? (e hai capito che voglio dire?)
I critici, gli studiosi, quando analizzano un qualcosa, ciò che espongono è sempre quello. Cambiano il modo di dirle, parole e sinonimi ma il succo è quello. O mi vuoi dire che su 2001 ci stanno 100 possibilità di lettura?
C'è bisogno di studiarle, ma le interpretazioni son sempre quelle! Esatto. E c'è, anche tra gli studiosi, qualcuno che suggerisce basta coi Promessi Sposi!!!
Proprio mesi fa mi sono trovato a parlare con insegnati di storia dell'arte sul capolavoro di Omero ecc.ecc. e non è cambiato nulla da quando lo studiavo 40 anni fa!!! E i promessi sposi, nonostante l'importanza storica, il suo "unire l'Italia", aver creato la lingua per tutti, la sua critica all'800 nascondendola nel 600, non è che puoi tirarci fuori chissà quale novità che non sia diversa dal secolo scorso. E dai su!
Esatto, quando si parla di un certo "cinema". Vallo a dire a Kubrik, Coppola, Chaplin, Miyazaki, Takahata, o appunto, Oshii (ne sa qualcosa Rumiko Takahashi) ecc.ecc.
In questo specifico caso, Oshii e Amano furono gli sceneggiatori. Dunque furono loro a creare la storia. Loro due sanno cosa hanno fatto e cosa vogliono dire. Il resto è un gioco interpretativo per gli altri. Il resto è lavoro di critici e studiosi. C'è chi ci riesce, chi ci va vicino, chi formula altro, chi non ci capisce un caz... E' sempre stato così. E si continua a giocare.
E il mago non svela mai il trucco. Dovresti saperlo. E allora a sto punto sono io che ti dico di andare a leggere qualcosa sui registi e il loro lavoro. Poi vediamo se la storia e il suo significato te lo stabiliscono il gruppo riunito a tavola!!! Fa ridere questa...
Anche io parlo seriamente: ma pensa, quello che mi hanno insegnato, dunque, è errato? E cioè che l'arte sia l'espressione di un qualcosa che l'artista tiene dentro e lo tira fuori utilizzando gli strumenti di cui sceglie ecc.ecc. Bene, dovrò chiamare qualche amica che insegna per proporgli il tuo punto di vista, la tua interpretazione: vediamo cosa mi diranno!
I passaggi, gli spazi di cui parli e via dicendo, sono messi lì apposta, deliberatamente dall'artista, per essere scoperte, per non essere scoperte, per giocare, per sfidare. Ma non completano. L'opera, il film, il manga, l'anime, è completo nel momento il cui l'artista mette la parola fine. Io posso solo essere uno spettatore. Posso ammirarre. Posso entrare dentro un'opera, può conquistarmi, ma non posso interferire. Né modificarla.
Ti piacerebbe eh?
Lo sai cosa si dice sui critici, su chi scrive dell'arte, in particolare sugli studiosi? Che sono i repressi, i falliti, coloro che non sono riusciti a creare, e dunque possono solo parlarne. E' una frase di qualche filosofo che lessi quando ero un ragazzo e mi rimase impressa! Da qualche parte ho conservato il ritaglio.
Romero ha detto che gli zombi siamo noi. E' stato sviscerato tutto, ma sempre quello è l'estratto. Il primo film è contro il razzismo, il secondo contro il consumismo, il terzo antimilitarista. Non ci puoi vedere altro. Non esiste altro. E' quello. E non perché lo dice Goonie. Accetto dunque la tua: dimmi. Parla. Esprimi un'idea diversa da ciò che si scrive da decenni su questa trilogia di Romero. C'è qualche altra chiave di lettura?
Essendo, tu, l'espressione di ciò che pensi, non dovresti accusarmi di nulla se sei coerente con ciò che scrivi. La mia visione dell'arte dovresti accettarla perché proprio tu stai manifestando più vie e diversità. Che ossimoro che sei!
Minchia ci sei arrivato!!!
L'opera d'arte è quella realizzata dall'autore e su quella possiamo dare anche infinite interpretazioni, tutte volute dallo stesso autore, possiamo ragionare solo su cosa è presente, su quanto l'autore abbia creato, non su cosa è assente. In realtà non c'è nulla di inconscio, tutto è voluto. A volte si esprime un'idea, un'illuminazione, una percezione su cui magari l'autore stesso anche a distanza di anni ci ritornerà ampliandone i concetti in un lavoro infinito. L'arte non è un qualcosa di facile comprensione.
Io ti ho infatti presentato quello che è il pensiero di artisti e studiosi dell'arte, poi ho comunque concluso con "libero di prendere le posizioni che vuoi".
D'altronde se sei davvero convinto che tutti gli studiosi siano dei repressi che sgomitano per sentirsi importanti come gli artisti, ci sta che per te il loro lavoro non abbia alcun valore e in fondo mi viene anche difficile controbattere a chi nega completamente il pensiero filosofico etichettando tutti in questo modo. Significa che la nostra divergenza di pensiero è ben più profonda e non riguarda semplicemente l'arte. Comunque ci sono stati studiosi con posizioni anche molto più radicali delle mie su questo versante (e che non penso di condividere), ma non so se definirei Umberto Eco e Roland Barthes dei repressi (oddio, forse sì, ma per altri motivi...) (Umberto Eco, oltre a postulare l'idea che il lettore lavori attivamente per il loro completamento, li scriveva pure i romanzi).
Personalmente studio arte e letteratura perché mi affascinano e perché studiarle mi permette di apprezzarne ancora di più la bellezza, tutto qua.
Non sono convinto che tutti gli studiosi siano repressi. Ho riportato una frase di un filosofo che mi colpì, 30 anni fa. In parte ci credo, è vero, ma
non significa che io sia contro i critici. Anzi, ti dirò: qui dentro sono uno dei pochi che li difende e li definisce necessari. Sono necessari per far conoscere e divulgare. E anche spiegare. Ho libri/riviste di/sul cinema e li compro da che ho memoria. E' grazie a loro che ho potuto capire e approfondire certi film che a me sfuggiva il loro significato, la metafora nascosta. Mi hanno dato tanto. E prossimamente sono pronto ad acquistarne altri...
Il loro apporto all'arte è fondamentale.
Umberto Eco! Come sono d'accordo con lui sui social !!! Come sono contro di lui sul libro delle terre leggendarie!!!
Fidati, che studi arte si capiva da un chilometro di distanza (ma non credo tu sia represso, non intendevo questo)...
Ma non la forma finale di Tenshi no Tamago. Secondo me tu hai capito eccome lol
Comunque visto che se ne state parlando di un argomento che vi piace, colgo l'occassione di citare questa frase di Daniel Pennac tratta da "Come un romanzo":
Una volta pubblicato, il libro non appartiene più a chi l'ha scritto. L'autore sparisce, resta solo il lettore.”
Non ve ne frega nulla. Amen.
W la libertà
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