Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Se volete farne parte anche voi... rimboccatevi le maniche e recensite!
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
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Insomniacs After School
8.0/10
"Insomniacs After School" ha rappresentato per me una delle più piacevoli sorprese della primavera 2023 in tema di anime, sia per la storia narrata e i personaggi, sia per il comparto tecnico veramente notevole, con un chara design morbido e realistico (con primi piani dei visi e degli occhi/sguardi molto belli), e fondali molto dettagliati e definiti anche nei particolari, animazioni fluide e colori forse un po' saturi e vividi, ma anche molto piacevoli alla vista. Come anche le musiche, con una opening orecchiabile ("Itsu Aetara", cantata da Aiko) e una ending che mi è piaciuta tantissimo ("Lapse" degli Homecomings).
Sebbene classificabile anche come rom-com scolastica, credo che sia soprattutto uno slice of life come non ne vedevo da tempo, con l'ulteriore aspetto positivo che tra i vari temi tratta in modo piuttosto credibile la passione per la fotografia, soprattutto per quella astronomica, con lunghe esposizioni in condizioni di luce scarsa o nulla.
L'anime è tratto dall'omonimo manga scritto e illustrato da Makoto Ojiro, serializzato sulla rivista Weekly Big Comic Spirits di Shogakukan dal 2019 al 2023 e raccolto in quattordici volumi e 125 capitoli. Parimenti è stato girato anche un film live action che è uscito in Giappone a giugno 2023. Il manga ha vinto il Mando Kobayashi Manga Grand Prix 2023.
L'anime non poteva arrivare a coincidere con il termine della storia del manga (che ho messo nel mirino per leggerlo) e ha la particolarità ripresa dal manga di nominare gli episodi con i nomi di costellazioni (non sempre...). L'anime è stato prodotto da Liden Films sotto la regia di Yuki Ikeda con il chara design di Yuki Fukuda e le musiche di Yūki Hayashi.
La trama è piuttosto semplice: due studenti delle scuole superiori scoprono casualmente che soffrono entrambi di insonnia. Da questo incipit piuttosto inusuale, parte la storia piuttosto semplice e normale di come i due protagonisti e compagni di classe Nakami e Magari iniziano a solidarizzare e a diventare sempre più amici proprio per la loro incapacità di riuscire a dormire di notte.
E l'anime riesce a rendere bene il loro problema, soprattutto negli episodi iniziali, in cui escono di soppiatto dalle loro case per girovagare per la città di Nanao (Prefettura di Ishikawa) e trascorrere la notte fino al mattino, cominciando a conoscersi e apprezzarsi.
I primi episodi sono davvero particolari e molto slice of life: i due che in classe quasi non si parlavano scoprono il loro problema nell'osservatorio astronomico abbandonato della scuola che frequentano: Nakami è un ragazzo serio, studioso e introverso, Magari è una ragazza estroversa, dolce e spensierata, e una volta che si rivelano reciprocamente il loro problema, iniziano a pensare di ricostituire il club di astronomia, maturando nel contempo un'amicizia reciproca che li porterà progressivamente ad avvicinarsi sempre più.
Come ho scritto, le loro scorribande notturne sono molto poetiche e significative. Sono due ragazzi "normali", hanno in comune il segreto della loro insonnia (solo più avanti e verso la fine riveleranno anche le motivazioni), non ci sono melodrammi, tragedie, personaggi caratterizzati in modo eccessivo. Potrebbe essere una normale interazione tra ragazzi che imparano a conoscersi e ad aprirsi l'una verso l'altro in un modo naturale, credibile, senza intromissioni o gli equivoci tanto cari all'animazione del genere. Resta la timidezza di fondo di due ragazzi di sedici anni che tuttavia diventa sempre meno marcata man mano che i due si frequentano e conoscono, fino a un epilogo tanto dolce quanto inevitabile dato il percorso seguito dai due studenti.
Sicuramente, un elemento di originalità della serie è rappresentato dalle ambientazioni "notturne". Nella notte i due parlano, interagiscono, scattano fotografie e si addormentano. Non c'è nessun altro che interferisce tra di loro, e la notte rappresenta un vero e proprio set a loro riservato, in cui l'oscurità li protegge, ma evidenza anche i loro sentimenti e la loro bellezza di essere due ragazzi accomunati non solo dallo stesso "inconfessabile" problema ma anche dalla loro reciproca "complementarietà", in cui l'uno compensa e completa l'altra.
È inutile evidenziare che certe scene in cui i due, esausti dall'insonnia, si addormentano vicini, con Magari che si rilassa e abbandona completamente al sonno, ascoltando i battiti del cuore di Nakami, quanto di più dolce e romantico si possa vedere in una rom-com.
In più, la notte rende tutta l'ambientazione omogenea, in cui le stelle e le luci spiccano in modo più preponderante, per passare alla percezione del trascorrere del tempo che risulta più lento, compassato, riflessivo. La vita notturna in ambientazione esterna dei due rende il ritmo lento, focalizzato sui due senza interferenze ma mai noioso. L'anime è riuscito a creare un’atmosfera comunque coinvolgente, nonostante l'assenza dei dialoghi, grazie alla ottima comunicazione non verbale tra i personaggi.
Fino quasi alla fine, sebbene le loro avventure intrattengano e talvolta divertano, resta parzialmente insoddisfatta la curiosità circa le cause che hanno determinato la loro condizione di insonni, lasciando sempre il dubbio che si potesse arrivare anche a un futuro con un plot twist "tragico".
Un accenno a uno dei miei hobby: la fotografia. È il primo anime in cui mi capita di vedere trattato e gestito un argomento un po' di nicchia come la fotografia, con particolare riguardo a quella digitale astronomica e notturna. La circostanza che Nakami utilizzi una reflex digitale di un noto brand che possiedo anche io, con tanti riferimenti all'impostazione della macchina fotografica per le foto in condizioni di luce scarsa o completo buio, permette di trattare informazioni e dati tutto sommato veritieri, che mi hanno fatto apprezzare ulteriormente la cura con cui è stato scritto l'anime, senza lasciare nulla al caso, anche a riguardo di un argomento così particolare.
I personaggi secondari restano invece sullo sfondo e poco approfonditi. Forse gli unici che emergono un po' sono la professoressa Usako Kurashiki, che si dimostra molto comprensiva e desiderosa di aiutare proprio Nakami e Magari, e la ex studentessa Yui Shiromaru, stravagante ma anche tanto paziente nello spiegare a Nakami i rudimenti della fotografia notturna in cui lei eccelle particolarmente.
"Insomniacs After School" si è rivelata pertanto come una tipica rom-com scolastica che parte dal pretesto originale dell’insonnia per creare una trama romantica in un contesto che in genere non è molto sviluppato, perché generalmente al di fuori della canonica vita scolastica.
I sentimenti tra Nakami e Magari si sviluppano in modo molto naturale e progressivo nel classico stile slice of life, perché è proprio la "quotidianità" dei due protagonisti ad essere il leit motiv dell‘opera, enfatizzandone le paure, i timori, l'entusiasmo, ma anche semplicemente la volubilità tipica e caratteristica degli adolescenti.
Il tutto narrato con delicatezza e, a tratti, anche con una certa poesia (vedi la scena in cui si addormentano con il cellulare o quando riescono a trovare pace e addormentarsi nella notte quando sono insieme abbracciati).
"Per arrivare all'alba non c'è altra via che la notte" (K Gibran). "La mattina non conosce la notte/Ma [Nakami e Magari] le [hanno] viste camminare vicine" (Dente - Adieu 2019) e sono riusciti alla fine a trovare non solo i loro sentimenti, ma anche a trovare pace.
Sebbene classificabile anche come rom-com scolastica, credo che sia soprattutto uno slice of life come non ne vedevo da tempo, con l'ulteriore aspetto positivo che tra i vari temi tratta in modo piuttosto credibile la passione per la fotografia, soprattutto per quella astronomica, con lunghe esposizioni in condizioni di luce scarsa o nulla.
L'anime è tratto dall'omonimo manga scritto e illustrato da Makoto Ojiro, serializzato sulla rivista Weekly Big Comic Spirits di Shogakukan dal 2019 al 2023 e raccolto in quattordici volumi e 125 capitoli. Parimenti è stato girato anche un film live action che è uscito in Giappone a giugno 2023. Il manga ha vinto il Mando Kobayashi Manga Grand Prix 2023.
L'anime non poteva arrivare a coincidere con il termine della storia del manga (che ho messo nel mirino per leggerlo) e ha la particolarità ripresa dal manga di nominare gli episodi con i nomi di costellazioni (non sempre...). L'anime è stato prodotto da Liden Films sotto la regia di Yuki Ikeda con il chara design di Yuki Fukuda e le musiche di Yūki Hayashi.
La trama è piuttosto semplice: due studenti delle scuole superiori scoprono casualmente che soffrono entrambi di insonnia. Da questo incipit piuttosto inusuale, parte la storia piuttosto semplice e normale di come i due protagonisti e compagni di classe Nakami e Magari iniziano a solidarizzare e a diventare sempre più amici proprio per la loro incapacità di riuscire a dormire di notte.
E l'anime riesce a rendere bene il loro problema, soprattutto negli episodi iniziali, in cui escono di soppiatto dalle loro case per girovagare per la città di Nanao (Prefettura di Ishikawa) e trascorrere la notte fino al mattino, cominciando a conoscersi e apprezzarsi.
I primi episodi sono davvero particolari e molto slice of life: i due che in classe quasi non si parlavano scoprono il loro problema nell'osservatorio astronomico abbandonato della scuola che frequentano: Nakami è un ragazzo serio, studioso e introverso, Magari è una ragazza estroversa, dolce e spensierata, e una volta che si rivelano reciprocamente il loro problema, iniziano a pensare di ricostituire il club di astronomia, maturando nel contempo un'amicizia reciproca che li porterà progressivamente ad avvicinarsi sempre più.
Come ho scritto, le loro scorribande notturne sono molto poetiche e significative. Sono due ragazzi "normali", hanno in comune il segreto della loro insonnia (solo più avanti e verso la fine riveleranno anche le motivazioni), non ci sono melodrammi, tragedie, personaggi caratterizzati in modo eccessivo. Potrebbe essere una normale interazione tra ragazzi che imparano a conoscersi e ad aprirsi l'una verso l'altro in un modo naturale, credibile, senza intromissioni o gli equivoci tanto cari all'animazione del genere. Resta la timidezza di fondo di due ragazzi di sedici anni che tuttavia diventa sempre meno marcata man mano che i due si frequentano e conoscono, fino a un epilogo tanto dolce quanto inevitabile dato il percorso seguito dai due studenti.
Sicuramente, un elemento di originalità della serie è rappresentato dalle ambientazioni "notturne". Nella notte i due parlano, interagiscono, scattano fotografie e si addormentano. Non c'è nessun altro che interferisce tra di loro, e la notte rappresenta un vero e proprio set a loro riservato, in cui l'oscurità li protegge, ma evidenza anche i loro sentimenti e la loro bellezza di essere due ragazzi accomunati non solo dallo stesso "inconfessabile" problema ma anche dalla loro reciproca "complementarietà", in cui l'uno compensa e completa l'altra.
È inutile evidenziare che certe scene in cui i due, esausti dall'insonnia, si addormentano vicini, con Magari che si rilassa e abbandona completamente al sonno, ascoltando i battiti del cuore di Nakami, quanto di più dolce e romantico si possa vedere in una rom-com.
In più, la notte rende tutta l'ambientazione omogenea, in cui le stelle e le luci spiccano in modo più preponderante, per passare alla percezione del trascorrere del tempo che risulta più lento, compassato, riflessivo. La vita notturna in ambientazione esterna dei due rende il ritmo lento, focalizzato sui due senza interferenze ma mai noioso. L'anime è riuscito a creare un’atmosfera comunque coinvolgente, nonostante l'assenza dei dialoghi, grazie alla ottima comunicazione non verbale tra i personaggi.
Fino quasi alla fine, sebbene le loro avventure intrattengano e talvolta divertano, resta parzialmente insoddisfatta la curiosità circa le cause che hanno determinato la loro condizione di insonni, lasciando sempre il dubbio che si potesse arrivare anche a un futuro con un plot twist "tragico".
Un accenno a uno dei miei hobby: la fotografia. È il primo anime in cui mi capita di vedere trattato e gestito un argomento un po' di nicchia come la fotografia, con particolare riguardo a quella digitale astronomica e notturna. La circostanza che Nakami utilizzi una reflex digitale di un noto brand che possiedo anche io, con tanti riferimenti all'impostazione della macchina fotografica per le foto in condizioni di luce scarsa o completo buio, permette di trattare informazioni e dati tutto sommato veritieri, che mi hanno fatto apprezzare ulteriormente la cura con cui è stato scritto l'anime, senza lasciare nulla al caso, anche a riguardo di un argomento così particolare.
I personaggi secondari restano invece sullo sfondo e poco approfonditi. Forse gli unici che emergono un po' sono la professoressa Usako Kurashiki, che si dimostra molto comprensiva e desiderosa di aiutare proprio Nakami e Magari, e la ex studentessa Yui Shiromaru, stravagante ma anche tanto paziente nello spiegare a Nakami i rudimenti della fotografia notturna in cui lei eccelle particolarmente.
"Insomniacs After School" si è rivelata pertanto come una tipica rom-com scolastica che parte dal pretesto originale dell’insonnia per creare una trama romantica in un contesto che in genere non è molto sviluppato, perché generalmente al di fuori della canonica vita scolastica.
I sentimenti tra Nakami e Magari si sviluppano in modo molto naturale e progressivo nel classico stile slice of life, perché è proprio la "quotidianità" dei due protagonisti ad essere il leit motiv dell‘opera, enfatizzandone le paure, i timori, l'entusiasmo, ma anche semplicemente la volubilità tipica e caratteristica degli adolescenti.
Il tutto narrato con delicatezza e, a tratti, anche con una certa poesia (vedi la scena in cui si addormentano con il cellulare o quando riescono a trovare pace e addormentarsi nella notte quando sono insieme abbracciati).
"Per arrivare all'alba non c'è altra via che la notte" (K Gibran). "La mattina non conosce la notte/Ma [Nakami e Magari] le [hanno] viste camminare vicine" (Dente - Adieu 2019) e sono riusciti alla fine a trovare non solo i loro sentimenti, ma anche a trovare pace.
The Dangers in My Heart
9.0/10
Ecco un esempio di come, partendo dalla più classica e inflazionata delle premesse (love story tra ragazzo sfigato e ragazza popolare), si riesca a realizzare qualcosa di veramente carino e piacevole.
Kyotaro Ichikawa è un ragazzo bassino, introverso e senza amici che crede di essere un potenziale serial killer. La sua attenzione si volge verso la compagna Yamada Anna, la ragazza più carina della scuola.
Ammetto che all'inizio la vedevo male: la questione del serial killer non mi piaceva tanto e temevo che ne venisse fuori qualcosa di pesante, invece è solo un pretesto iniziale che ben presto viene messo da parte e superato alla grande, facendoci assistere a una graduale conoscenza e crescita di entrambi i personaggi. La cosa che mi è piaciuta molto è che i personaggi acquisiscono una profondità psicologica sempre maggiore col passare delle puntate e che il loro rapporto cresca piano piano, non nel giro di una/due puntate, il che rende la storia più realistica e ci fa empatizzare di più con i personaggi. E' un aspetto, quello della lentezza e dei piccoli segnali puntata dopo puntata, che nelle produzioni di una volta (anni ’80-’90) si trovava spesso, ma in quelle moderne è diventata merce rara: si bada troppo spesso ad accontentare lo spettatore il più in fretta possibile e poi inondarlo di fan-service. Qui nulla di tutto ciò, ogni cosa avviene lentamente e di fan-service o scene puramente ecchi ce n'è, fortunatamente, poco.
Il comparto tecnico è pregevole: le sigle sono belle e anche i disegni. Ho avuto modo di sfogliare in fumetteria il manga e posso dire che il character design dell'anime è più bello.
La parte comedy è fatta bene, le situazioni sono molto simpatiche, alcune fanno proprio ridere, certe volte me le riguardavo più volte perché sono veramente carine soprattutto perché Ichikawa è talmente consapevole del suo status di perdente che non riesce nemmeno a prendere in considerazione il fatto di poter piacere a Yamada per cui ogni volta parte in elucubrazioni mentali esilaranti per darsi una diversa spiegazione e travisare i segnali di interesse che riceve. Ma come dargliene torto? Se tu fossi uno sfigato emarginato che non è mai stato calcolato dalle ragazze riusciresti a credere di piacere alla strafiga della scuola? Penseresti di stare fraintendendo qualcosa o, peggio, che lei ti stia prendendo in giro per farsi due risate. A parte i momenti umoristici Ichikawa nella sua testa a volte fa anche considerazioni più serie che, pur nella loro semplicità, fanno riflettere. Anche Yamada ha una bellissima caratterizzazione, con delle stranezze e una spontaneità che la rendono adorabile. E’ una ragazza pura, molto semplice, del tutto inconsapevole della sua abbacinante bellezza. E’ difficile non affezionarsi a questi due personaggi.
Una piccola pecca riguarda invece i personaggi secondari tra i quali finora non è mai emerso nessuno di spessore. Tuttavia supportano bene i momenti umoristici, tipo quando a volte i compagni mettono in imbarazzo Ichikawa sparando battute a sfondo sessuale (niente di pesante comunque), cosa che potrebbe sembrare una stupidata ma in realtà ci sta perché stiamo parlando di ragazzini delle medie e lo sappiamo tutti che a quell'età si parlava solo di quello. Ad ogni modo la trama è tutt'altro che finita, ci saranno altre stagioni dunque vedremo se col prosieguo della storia verrà fuori qualcuno, magari un antagonista.
Il giudizio finale è sicuramente molto positivo: l'ho trovata una storia fresca e leggera e, nell'ambito delle commedie romantiche degli ultimi tempi, la trovo veramente una piccola gemma che consiglierei sicuramente.
Kyotaro Ichikawa è un ragazzo bassino, introverso e senza amici che crede di essere un potenziale serial killer. La sua attenzione si volge verso la compagna Yamada Anna, la ragazza più carina della scuola.
Ammetto che all'inizio la vedevo male: la questione del serial killer non mi piaceva tanto e temevo che ne venisse fuori qualcosa di pesante, invece è solo un pretesto iniziale che ben presto viene messo da parte e superato alla grande, facendoci assistere a una graduale conoscenza e crescita di entrambi i personaggi. La cosa che mi è piaciuta molto è che i personaggi acquisiscono una profondità psicologica sempre maggiore col passare delle puntate e che il loro rapporto cresca piano piano, non nel giro di una/due puntate, il che rende la storia più realistica e ci fa empatizzare di più con i personaggi. E' un aspetto, quello della lentezza e dei piccoli segnali puntata dopo puntata, che nelle produzioni di una volta (anni ’80-’90) si trovava spesso, ma in quelle moderne è diventata merce rara: si bada troppo spesso ad accontentare lo spettatore il più in fretta possibile e poi inondarlo di fan-service. Qui nulla di tutto ciò, ogni cosa avviene lentamente e di fan-service o scene puramente ecchi ce n'è, fortunatamente, poco.
Il comparto tecnico è pregevole: le sigle sono belle e anche i disegni. Ho avuto modo di sfogliare in fumetteria il manga e posso dire che il character design dell'anime è più bello.
La parte comedy è fatta bene, le situazioni sono molto simpatiche, alcune fanno proprio ridere, certe volte me le riguardavo più volte perché sono veramente carine soprattutto perché Ichikawa è talmente consapevole del suo status di perdente che non riesce nemmeno a prendere in considerazione il fatto di poter piacere a Yamada per cui ogni volta parte in elucubrazioni mentali esilaranti per darsi una diversa spiegazione e travisare i segnali di interesse che riceve. Ma come dargliene torto? Se tu fossi uno sfigato emarginato che non è mai stato calcolato dalle ragazze riusciresti a credere di piacere alla strafiga della scuola? Penseresti di stare fraintendendo qualcosa o, peggio, che lei ti stia prendendo in giro per farsi due risate. A parte i momenti umoristici Ichikawa nella sua testa a volte fa anche considerazioni più serie che, pur nella loro semplicità, fanno riflettere. Anche Yamada ha una bellissima caratterizzazione, con delle stranezze e una spontaneità che la rendono adorabile. E’ una ragazza pura, molto semplice, del tutto inconsapevole della sua abbacinante bellezza. E’ difficile non affezionarsi a questi due personaggi.
Una piccola pecca riguarda invece i personaggi secondari tra i quali finora non è mai emerso nessuno di spessore. Tuttavia supportano bene i momenti umoristici, tipo quando a volte i compagni mettono in imbarazzo Ichikawa sparando battute a sfondo sessuale (niente di pesante comunque), cosa che potrebbe sembrare una stupidata ma in realtà ci sta perché stiamo parlando di ragazzini delle medie e lo sappiamo tutti che a quell'età si parlava solo di quello. Ad ogni modo la trama è tutt'altro che finita, ci saranno altre stagioni dunque vedremo se col prosieguo della storia verrà fuori qualcuno, magari un antagonista.
Il giudizio finale è sicuramente molto positivo: l'ho trovata una storia fresca e leggera e, nell'ambito delle commedie romantiche degli ultimi tempi, la trovo veramente una piccola gemma che consiglierei sicuramente.
Recensione di Nicola Scarfaldi Cancello
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Mi sento come se mi fossi risvegliato da un sonno iniziato a luglio dell'anno scorso.
Sarà una sensazione.
"Alya Sometimes Hides Her Feelings in Russian" è... un titolo internazionale fuorviante, siccome quello originale giapponese si traduce in qualcosa come "Alya, che siede al mio fianco, ogni tanto mormora affettuosamente in russo". Nessun indizio sul fatto che il motore narrativo sia esclusivamente dedicato ai sentimenti, e che si debba utilizzare questo elemento ricorsivamente per creare una commedia degli equivoci.
Quindi, se lo avete criticato per questo motivo, siete stati un po' ingenui, ma non è neanche del tutto colpa vostra. Citando la bambola Ononoki, "Peace peace".
Partiamo da un assunto.
"Alya Sometimes Hides Her Feelings in Russian" non è un'opera perfetta, e neanche eccelsa. Ha un paio di elementi narrativi molto borderline a livello di sospensione dell'incredulità, e una struttura che, specie nella seconda metà, dilata un paio di eventi un po' troppo, e non li nobilita come dovrebbe. A questo si unisce un comparto tecnico che, per quanto non davvero brutto, ha vari difetti: oltre gli sbrilluccichii ormai insostenibili degli anime moderni (basta patinare le cose! Basta!), ha un paio di ambienti in grafica 3D che non sono amalgamati al meglio con l'animazione, e una fotografia (non so se dovrei usare questo termine in animazione, ma lo userò lo stesso) che, specie all'interno della scuola, è alquanto monocromatica, piena di tinte beige e bianco latte, come un cappuccino annacquato.
Detto ciò, credo che l'anime non diventi mai davvero insufficiente. Prima di tutto perché, a differenza di quanto si potrebbe credere, in realtà l'elemento di Alya che ogni tanto mormora in russo è parte funzionale non solo della sua caratterizzazione, ma anche della storia. Viene utilizzato nella maniera giusta, ovvero per rendere interessante e peculiare il rapporto tra Alya e Masachika, e anche per mettere in luce, a livello narrativo, le qualità di quest'ultimo.
Credo che Masachika, e le dinamiche che ha con Alya, siano il punto di forza di questo anime, che mi porta a dire che merita un po' più di un 6. Questo protagonista, oltre a non essere un 'sottone' (grazie a Dio), è un personaggio sorprendentemente positivo. Rispettoso di Alya e delle sue scelte, nonché ammiratore della sua personalità, che decide di non usare il fatto che lui in realtà sa il russo per i suoi scopi, poiché crede nella necessità di Alya di compiere determinati passi da sola. Eppure, è pronto a supportarla, aiutandola per genuino affetto nei suoi confronti.
Tutti i personaggi più importanti di questo anime in realtà sono interessanti a livello di caratterizzazione. Non che siano personaggi "umani", e neanche unici nel loro genere (non è né la Harada, né Nisioisin l'autore di quest'opera), ma sono tra il buono e il carino. A partire da Masachika, che riesce a essere non solo una figura positiva, come detto prima, ma un personaggio genuinamente simpatico, affabile ma non invadente, e con delle passioni peculiari che non riesce a condividere con le persone "normali"; ma, soprattutto, non è uno 'sfigato'.
Alya non è un love interest comune, poiché oltre ad avere dei guizzi propri rispetto alle classiche tsundere, paradossalmente ha degli elementi che di solito sono dei protagonisti maschili delle romcom, ovvero il bisogno di superare determinate timidezze e ansie per riuscire ad esprimersi al meglio (e in una lingua che non sia il russo).
Yuki è un colpo di genio, poiché unisce tre stereotipi degli anime in uno, creando un personaggio stranamente riconoscibile, creatore di gag molto divertenti, e che viene anche utilizzato in maniera interessante, siccome viene fatto risaltare il suo lato manipolatore, e sfruttato nella seconda metà dell'opera.
Masha e Ayano sono semplicemente molto gradevoli, e svolgono bene i loro ruoli, pur se non preponderanti.
Credo che "Alya Sometimes Hides Her Feelings in Russian" sia davvero un'opera con una sua dignità, una visione ben più che gradevole, e che soprattutto si ricorda di cosa deve raccontare.
Che dovrebbe essere scontato, ma dopo aver visto l'apprezzamento per "Oshi no Ko" e "Dandadan", non ne sono più sicuro.
Ne parleremo in futuro.
Nicola ist zurück.
Auf wiedersehen!
Sarà una sensazione.
"Alya Sometimes Hides Her Feelings in Russian" è... un titolo internazionale fuorviante, siccome quello originale giapponese si traduce in qualcosa come "Alya, che siede al mio fianco, ogni tanto mormora affettuosamente in russo". Nessun indizio sul fatto che il motore narrativo sia esclusivamente dedicato ai sentimenti, e che si debba utilizzare questo elemento ricorsivamente per creare una commedia degli equivoci.
Quindi, se lo avete criticato per questo motivo, siete stati un po' ingenui, ma non è neanche del tutto colpa vostra. Citando la bambola Ononoki, "Peace peace".
Partiamo da un assunto.
"Alya Sometimes Hides Her Feelings in Russian" non è un'opera perfetta, e neanche eccelsa. Ha un paio di elementi narrativi molto borderline a livello di sospensione dell'incredulità, e una struttura che, specie nella seconda metà, dilata un paio di eventi un po' troppo, e non li nobilita come dovrebbe. A questo si unisce un comparto tecnico che, per quanto non davvero brutto, ha vari difetti: oltre gli sbrilluccichii ormai insostenibili degli anime moderni (basta patinare le cose! Basta!), ha un paio di ambienti in grafica 3D che non sono amalgamati al meglio con l'animazione, e una fotografia (non so se dovrei usare questo termine in animazione, ma lo userò lo stesso) che, specie all'interno della scuola, è alquanto monocromatica, piena di tinte beige e bianco latte, come un cappuccino annacquato.
Detto ciò, credo che l'anime non diventi mai davvero insufficiente. Prima di tutto perché, a differenza di quanto si potrebbe credere, in realtà l'elemento di Alya che ogni tanto mormora in russo è parte funzionale non solo della sua caratterizzazione, ma anche della storia. Viene utilizzato nella maniera giusta, ovvero per rendere interessante e peculiare il rapporto tra Alya e Masachika, e anche per mettere in luce, a livello narrativo, le qualità di quest'ultimo.
Credo che Masachika, e le dinamiche che ha con Alya, siano il punto di forza di questo anime, che mi porta a dire che merita un po' più di un 6. Questo protagonista, oltre a non essere un 'sottone' (grazie a Dio), è un personaggio sorprendentemente positivo. Rispettoso di Alya e delle sue scelte, nonché ammiratore della sua personalità, che decide di non usare il fatto che lui in realtà sa il russo per i suoi scopi, poiché crede nella necessità di Alya di compiere determinati passi da sola. Eppure, è pronto a supportarla, aiutandola per genuino affetto nei suoi confronti.
Tutti i personaggi più importanti di questo anime in realtà sono interessanti a livello di caratterizzazione. Non che siano personaggi "umani", e neanche unici nel loro genere (non è né la Harada, né Nisioisin l'autore di quest'opera), ma sono tra il buono e il carino. A partire da Masachika, che riesce a essere non solo una figura positiva, come detto prima, ma un personaggio genuinamente simpatico, affabile ma non invadente, e con delle passioni peculiari che non riesce a condividere con le persone "normali"; ma, soprattutto, non è uno 'sfigato'.
Alya non è un love interest comune, poiché oltre ad avere dei guizzi propri rispetto alle classiche tsundere, paradossalmente ha degli elementi che di solito sono dei protagonisti maschili delle romcom, ovvero il bisogno di superare determinate timidezze e ansie per riuscire ad esprimersi al meglio (e in una lingua che non sia il russo).
Yuki è un colpo di genio, poiché unisce tre stereotipi degli anime in uno, creando un personaggio stranamente riconoscibile, creatore di gag molto divertenti, e che viene anche utilizzato in maniera interessante, siccome viene fatto risaltare il suo lato manipolatore, e sfruttato nella seconda metà dell'opera.
Masha e Ayano sono semplicemente molto gradevoli, e svolgono bene i loro ruoli, pur se non preponderanti.
Credo che "Alya Sometimes Hides Her Feelings in Russian" sia davvero un'opera con una sua dignità, una visione ben più che gradevole, e che soprattutto si ricorda di cosa deve raccontare.
Che dovrebbe essere scontato, ma dopo aver visto l'apprezzamento per "Oshi no Ko" e "Dandadan", non ne sono più sicuro.
Ne parleremo in futuro.
Nicola ist zurück.
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Insomniacs è molto bello e i protagonisti nonostante i problemi diversi so trovano in sintonia.
Dangers può fare un'impressione strana all'inisio, ma proseguendlo migliora sempre di più e si nota la crescita emotiva dei protagonistii.
Di Roshidere ho apprezzato tutti i personaggi tranne la protagonista, ma vale la pena vederlo.
Dangers in my heart ha più elementi da commedia, ma anche quel racconto riesce a scavare bene nei sentimenti dei due protagonisti. Apprezzabilissimo.
Per Alya non so che dire, dopo qualche puntata mi ha annoiato, non mi faceva ridere e non mi interessava più di tanto la storia.
Alya non pervenuta.
una di quelle opere che quando finisci un volume sei sempre felice
secondo me da le piste a dangers ma sono opinioni personali
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