Durante i giorni del Lucca Comics & Games 2025, la sensei Yamaji Ebine (Il posto delle bambine, Free Soul) è stata ospite della manifestazione per Coconino Press. Ha partecipato a diversi firmacopie allo stand dell’editore ed è stata protagonista di un’interessante conferenza in cui si è raccontata e ha mostrato al pubblico le nuove opere portate in anteprima in fiera, in particolare Il tempo dell’amore.

È nata e cresciuta a Tokyo, ha pubblicato su varie riviste come LaLa della casa editrice Hakusensha, passando poi a Feel Young di Shodensha e Comic Beam di Enterbrain. Dopo aver conseguito la laurea all'Università Nihon, si dedica alla creazione di manga, diventando una pioniera della corrente avant-garde manga giapponese. Prima di creare un'opera preferisce documentarsi molto e quando vuole aggiungere realismo al racconto realizza la scena basandosi su eventi reali a cui aggiunge elementi di fantasia.
Alla kermesse lucchese ha ricevuto inoltre il premio come miglior volume unico ai nostri AnimeClick Awards, ritirandolo personalmente durante l’evento.
 
Copertine dei manga Poor Little Mina e Free Soul

Rispetto al suo esordio negli shojo manga cosa ha trattenuto nel passaggio a un target più adulto?

Da lettrice sono attenta a creare opere che intrattengono il lettore, che suscitino emozioni potenti e memorabili e che comunichino un messaggio preciso. 

Le opere pubblicate finora da Coconino sono molto diversificate: c’è lo slice of life, il racconto spooky di fantasmi e il thriller con un taglio psicologico. Quale tra le sue opere è quella più vicina al suo stile e gusto?

Le opere le concepisco nel momento in cui mi viene l’idea e ciò che penso cerco di metterlo subito sottoforma di disegno. Le opere che trovo più vicine al mio gusto sono Love my Life e Il tempo dell’amore, soprattutto per il modo in cui sono state disegnate.

Love my life è stato il suo più grande successo in Giappone, è stato ristampato più volte e ha ricevuto anche un adattamento live-action.
È stata una grande sfida per se stessa, ma è anche il più vicino alla sua sensibilità creativa.
Quali influenze artistiche e quali autori l'hanno fatto desiderare di intraprendere la carriera di mangaka? Quali opere sono state di maggiore ispirazione?


Mi sono cimentata con qualcosa che assomigliava al manga negli ultimi anni della scuola elementare, tra il quarto e sesto anno. Ho iniziato a pubblicare quando frequentavo le scuole medie, durante il secondo anno, sulla rivista Ribon
Le maggiori influenze le ho avute con Ogura Fuyumi per l’utilizzo dello spazio bianco, mentre lo stile grafico si ispira a Ōshima Yumiko [del gruppo 24]. I suoi manga erano molto belli, ma a un certo punto ho pensato che, continuando a leggerli, avrei perso la capacità di avere un mio stile. Per motivi economici, ho dovuto smettere di leggere e disegnare manga, ma poi al liceo ho incontrato le opere di Takano Fumiko, quando ormai non pensavo di ritornare a fare manga. Lei e Otomo Katsuhiro con il suo Domu, per il modo di disegnare le tavole e per come viene fatta sviluppare la storia, sono gli standard ideali a cui tutti dovrebbero aspirare. 


Siamo commossi che vengano nominati questi nomi importanti della storia del manga giapponese, e come Coconino Press siamo stati felici di portare un’opera di Takano Fumiko.
Quando abbiamo iniziato a portare i libri di Yamaji Ebine in libreria c’è stato molto entusiasmo per l’autrice. Il disegno e la capacità di raccontare coesistono ed è emozionante che la sensei non abbia nessun assistente, esce della classica produzione di massa giapponese ed è probabilmente più vicina alla sensibilità europea.
Vorrei chiedere se è sorpresa della grande popolarità del suo nome in paesi come la Francia dove i lettori, sia uomini che donne, leggono con emozione i suoi titoli.


Sono molto sorpresa perché, solo con la mia creatività e capacità espressiva, noto che i miei lavori sono apprezzati in paesi dove le persone sono cresciute con valori diversi, sia in Giappone sia tra i diversi paesi esteri.

Il posto delle bambine è stato il primo libro pubblicato da Coconino, che è una sorta di viaggio intorno al mondo. Il titolo è enigmatico poiché di difficile interpretazione. Leggendo il libro ci sono cinque racconti in cui si parla di libertà, di accesso alla lettura e la maestra prova a dare una risposta: non tutti hanno accesso alle stesse risorse. Cosa vuol dire “posto”? C’è un “posto” in cui dovrebbero stare? Perché ha scelto questo titolo e che significato ha per lei?

L’idea originale mi era stata proposta dalla mia editor dell’epoca. Mi propose di cimentarmi su un manga che avesse come tema la discriminazione delle bambine nel mondo. Si è dimostrato un carico oneroso, ma uno dei motivi per cui ho accettato è perché avevo visto poco tempo prima un film ambientato in Arabia Saudita, in cui le bambine vivevano una vita normale, ma chiedevano venisse comprata loro una bicicletta. Nessuno però esaudiva il loro desiderio. Mi sono chiesta quali altre discriminazioni potessero subire le bambine nel resto del mondo e ho deciso di creare dei racconti brevi, in forma di oneshot. Ho scelto questo titolo in modo molto letterale, “i posti abitati dalle bambine”.
 
Copertina di Il tempo dell'amore e dedica dell'autrice

Coconino è contento di avere in catalogo un’autrice con un tratto così ben definito, che non assomiglia a nessun altro disegnatore. Le sue opere sono universali, la qualità delle storie permette di far leggere le sue opere anche a un pubblico maschile, come ha potuto constatare anche durante i firmacopie.

Il tempo dell’amore non è una storia d’amore classica, ma è tutt’altro. Riflette un tema importante della contemporaneità, ovvero come una donna giapponese riesce a vivere l’amore nella società odierna. Paolo La Marca aveva chiesto di cambiare la copertina perché riflette una visione troppo idilliaca, mentre la donna rappresentata sembra quasi “costretta”, legata e rigida. Si è però deciso di lasciare questa copertina per far pensare che oltre all’amore c’è dell’altro. La grafica di copertina è poetica, ma volevamo rappresentare un senso di “scomfort”. In Giappone l’obi, la fascetta che avvolge il volume, sembrava tagliare a metà la protagonista, mentre Livio Tallini, curatore della parte grafica, voleva rendere la copertina soffocante con questo titolo enorme, ma dal font molto dolce. Comunica la sensazione che hanno avuto anche loro come lettori, cioè di una bellezza con elementi appuntiti che non lasciano indifferenti. 

Come sono cambiate le sue tecniche di lavoro dall’esordio a oggi. Il digitale è entrato nel suo processo? Ha degli assistenti?

Disegno tutto io ed è una cosa che non è mai cambiata. Inizialmente l’approccio era di disegnare con matita, penna, gomma e di fare i riempimenti degli spazi bianchi con l’inchiostro nero. Adesso faccio un uso più marcato dell’inchiostratura e faccio rifiniture digitali, come si può notare ne Il posto delle bambine. Le opere che sono state completamente disegnate a mano sono Free Soul e Il tempo dell’amore.

C’è qualcosa che vuole dire ai suoi lettori italiani?

Vi ringrazio per aver speso del tempo ad ascoltarmi oggi, sono sorpresa e grata che tante persone comprano i miei manga e che li leggono fino alla fine. Riuscite anche a dare alle mie opere un significato artistico e filosofico. In Giappone, i manga vengono letti come opere d’intrattenimento, per svagarsi, e i commenti che spesso vengono fatti sono “è bella la storia, belli i personaggi e bella l’ambientazione”. Nulla di particolarmente dettagliato. Aver scoperto che fuori dal Giappone abbiate trovato dei significati mi sorprende perché non seguo una linea cronologica ben definita. Mi hanno fatto notare che le mie opere sono molto calcolate, schematiche, ma in realtà io vado molto a sentimento e quando mi viene fatto notare ne resto sorpresa. Ho saputo grazie ai fan e a Coconino che le mie opere hanno questo potere, di cui io stessa ero all’oscuro ed è stata una felice scoperta. Sono molto grata a tutti per gli incontri che ho fatto in questi giorni perché mi ha fatto capire di aver fatto bene a venire in Italia e ho scoperto qualcosa di nuovo anche sul mio conto.

Quali tra le sue opere inedite auspicherebbe di pubblicare in Italia?

La risposta è Red Thimble, Il ditale rosso. È un’opera in cui ho inserito tutti gli elementi che mi piacciono, come il mistero e i poteri psichici. È un’opera in tre volumi in cui ho messo tutta me stessa, ma purtroppo ci sono dei punti, che ho notato a lavoro ultimato, in cui avrei potuto fare di più. Però mi è piaciuto molto lavorarci e spero possiate leggerlo presto.

Paolo La Marca: Nel caso in cui ci siano parti di cui la sensei non è soddisfatta, potrebbero essere cambiate in una possibile edizione italiana…