Grazie a una serie di concause, gli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale furono carichi di innovazioni e cambiamenti per il mondo dei manga, e in particolar modo per quello degli shoujo. La necessità di realizzare opere più lunghe ed articolate, data dall'affermarsi dello story manga, sancì l'abbandono delle strisce umoristiche che avevano caratterizzato la narrativa shoujo per tutta la prima metà del ventesimo secolo a favore di storie di stampo drammatico incentrate su ragazzine preadolescenti. Si trattava, tuttavia, di storie ancora frivole e la giovane età delle eroine precludeva l'inserimento di tematiche sentimentali, impedendo alle lettrici di immedesimarsi nella vicenda. Insomma, il pubblico chiedeva altro, e i disegnatori, quasi tutti uomini, non erano in grado di darglielo. A cavallo tra anni '60 e '70, la diffusione della televisione, il passaggio da una serializzazione mensile ad una settimanale e la nascita di nuove riviste necessitarono l'innesto di una nuova generazione di mangaka, prevalentemente donne, che tentarono nuove strade sia grafiche che narrative. Vennero sdoganati il fantasy e la fantascienza, Yumiko Ooshima introdusse i temi dell'aborto e le problematiche di un parto adolescenziale in Tanjo mentre in Kaze to ki no uta di Keiko Takemiya vennero per la prima volta rappresentati due ragazzi a letto. Era arrivato il Gruppo del 24, insomma, e lo shoujo stava acquisendo, per la prima volta da che era nato, rilevanza artistica; ora non erano più solo le bambine a leggerlo, ma anche liceali e studenti di college di ambo i sessi.
 

All'incirca nello stesso periodo anche il panorama sportivo giapponese era in subbuglio, grazie a un evento che avrebbe segnato profondamente l'immaginario e l'economia nipponici: le Olimpiadi di Tokyo del 1964. Queste sancirono il punto più alto della storia sportiva del Giappone, che si piazzò, per la prima volta, al terzo posto del medagliere complessivo, dietro solo a colossi quali Stati Uniti d'America e U.R.S.S. Tra i tanti risultati ottenuti in tale occasione, particolarmente significativo fu l'oro conquistato dalla nazionale femminile di pallavolo, traguardo ultimo di una squadra che aveva vinto tutto sia a livello nazionale che internazionale, tanto che i suoi membri erano noti come le Streghe d'Oriente (Toyo no majo). E i successi non si esaurirono qui, dato che quella nipponica fu, per tutto il periodo 1960-80, la nazionale più forte al mondo assieme a quella sovietica, arrivando sempre nelle prime due posizioni di ogni competizione internazionale (si parla di 6 ori e 6 argenti totali distribuiti tra olimpiadi, campionati mondiali e coppa del mondo) e regnando incontrastata nei giochi asiatici.
Non stupisce, quindi, che tale dimostrazione di forza avesse segnato pesantemente anche l'opinione pubblica, e in particolar modo le giovani ragazze giapponesi, che iniziarono ad appassionarsi come non mai alla pallavolo e allo sport più in generale. Fu quindi naturale che anche lo shoujo manga, che proprio in quegli anni si stava rivoluzionando cercando di dare alle giovani lettrici ciò che desideravano, si interessasse allo sport. Ovviamente qualche fumetto sportivo per ragazze già esisteva, ma si trattava solo di qualche rara ed isolata eccezione, finchè nel 1968, quattro anni dopo l'oro olimpico e l'anno successivo alla vittoria del campionato del mondo anch'esso svoltosi a Tokyo, videro la luce ben tre manga sulla pallavolo: Viva Volleyball di Chikae Ide, Sign wa V di Shirou Jinbou e Akira Mochizuki e Attack No.1 di Chikako Urano, da noi meglio conosciuto come Mimi e la nazionale di pallavolo.

HIROMI, PUNTA ALL'ACE!

Anche molti altri sport si videro dedicare alcuni shoujo, tra cui il tennis; il più noto di questi vide la luce nel 1972 quando Shueisha pubblicò, sulla sua rivista shoujo Margaret, una delle prime opere di Sumika Yamamoto, Ace wo nerae (letteralmente “Punta all'ace”). L'eroina della storia è Hiromi Oka, una normalissima quindicenne senza particolari qualità iscrittasi al liceo Nishi, famoso per la grande abilità dei suoi tennisti, tanto da essere conosciuto come il “Regno del tennis”. Anche Hiromi frequenta il club di tennis, ma non certo per amore di tale sport; lei prova infatti una grandissima ammirazione per Reyka Ryuzaki, stella del club femminile soprannominata, per l'abilità e la leggiadria dei suoi movimenti, Madame Butterfly. La vita scorre tranquilla e felice per Hiromi, essendo riuscita addirittura ad entrare nelle simpatie della Butterfly, finchè l'arrivo di un nuovo allenatore sconvolge tutti gli equilibri del club. Jin Munakata, questo il nome del nuovo coach, avverte del potenziale in Hiromi e decide di selezionarla per il campionato distrettuale interscolastico. Inizia così l'inferno per Hiromi, isolata dal resto delle compagnie del club che ritengono che abbia approfittato di un'amicizia segreta con l'allenatore per farsi selezionare; non si spiegherebbe altrimenti come una novellina che sa a malapena ribattere una palla lenta possa venire scelta per rappresentare il prestigioso Regno del tennis in una competizione ufficiale. Le uniche a restare accanto ad Hiromi sono l'amica del cuore Maki e Madame Butterfly che, dopo lo smarrimento iniziale, capisce che Hiromi è innocente. A rendere le cose ancora più difficili, Munakata decide di sottoporre Hiromi a degli estenuanti allenamenti speciali, in modo da meglio prepararla al torneo imminente.
 

Il manga ottenne subito un discreto successo, tanto che il 5 ottobre 1973 i telespettatori giapponesi poterono assistere al primo episodio della serie animata di Ace wo nerae, intitolato “Tennis oukoku no Cinderella” (La Cenerentola del regno del tennis). Per curare la trasposizione televisiva del manga della Yamamoto venne scelto un duo d'eccezione: Osamu Dezaki (Shin Tarakajima, Dororo, Lupin III) alla regia e Akio Sugino (Jungle taitei) al character design, che già avevano lavorato in coppia in Tetsuwan Atom e Ashita no Joe. Ad occuparsi delle animazioni fu la stessa casa che si era precedentemente occupata della trasposizione di Attack No.1, Tokyo Movie Shinsha, la quale si avvalse della collaborazione di uno studio fondato solo l'anno prima dallo stesso Dezaki e per cui Ace wo nerae rappresentava il primo lavoro di un certo peso: Madhouse.
Essendo passato solo un anno dall'inizio del fumetto il materiale cartaceo disponibile non era certo molto, obbligando gli sceneggiatori ad ampliare la storia originale focalizzandosi su aspetti tralasciati dalla Yamamoto o aggiungendo vicende del tutto inedite. Se l'evoluzione principale della vicenda è la medesima, nella serie televisiva viene dato maggior spazio alle vicende scolastiche e quotidiane del liceo Nishi e vengono approfonditi i personaggi dell'amica Maki, i compagni del club ed in particolare Otowa, la tennista a cui Hiromi ruba il posto nel torneo a squadre e che ne diventa la rivale dei primi volumi. Altro aspetto che acquista maggior spazio rispetto all'originale cartaceo è quello sportivo. Non solo le varie partite di tennis, che nel manga erano state solo abbozzate e duravano poche pagine se non addirittura poche vignette, vengono allungate e approfondite, ma si va a perdere il completo realismo con cui la Yamamoto aveva deciso di narrarle a favore di una spettacolarizzazione dei tiri e delle azioni. Vengono introdotti colpi speciali come il servizio tornado, mentre i servizi dell'Orchidea diventano talmente potenti da far scoppiare la pallina al contatto col suolo – mentre nel manga si diceva semplicemente che grazie alla sua altezza aveva un servizio forte quasi quanto quello di un uomo. L'anime, tuttavia, non incontrava i gusti del pubblico, spingendo la produzione a tagliare i fondi e interrompere la serie al 26° episodio (la metà di quanto preventivato originariamente), col torneo di selezione della nazionale juniores. L'anime, dunque, finì per coprire solamente i primi 3-4 volumi originali, sempre più discostandosi dall'originale ed eliminando alcuni personaggi importati quali Saeko Horiki, Hanabusa e Kozuki.
 

L'anno dopo giunse a conclusione anche il manga; il volume conclusivo, il decimo, fu pubblicato il 20 agosto 1975.
Questa prima serie televisiva di Hiromi giunse anche in Italia nei primi anni '80 col titolo Jenny la tennista. In linea con la moda dell'epoca, tutti i nomi vennero occidentalizzati: Hiromi Oka divenne Jenny Noland, Jin Munakata divenne Jeremy O' Connors, Reyka Ryuzaki divenne Reyka Ross, Ranko Midorikawa divenne Rosy O' Connors, Takashi Chiba divenne Thomas Welton, Daigo Katsura divenne Robin Andrews, Todo Takayuki divenne Teddy Parker, Yu Ozaki divenne Norman Lennons, Kyoko Otowa divenne Evelyn e Goemon divenne Gedeone. La serie venne successivamente ridoppiata interamente da Mediaset e trasmessa col titolo Jenny Jenny e i medesimi nomi occidentalizzati.

IL RITORNO DI HIROMI

La storia di Hiromi non era tuttavia ancora finita; 3 anni dopo, infatti, sul finire del 1978 la Yamamoto decise di riprendere in mano la sua opera più famosa. La storia riparte nell'esatto punto in cui si era interrotta tre anni prima e, tramite un flashback ci introduce un nuovo personaggio, il monaco Daigo Katsura, destinato a ricoprire un ruolo di primo piano nei volumi successivi. Il manga proseguì per altri otto numeri, chiudendosi, questa volta definitivamente, col 18° volume, che fu pubblicato in monografico il 30 giugno 1980. Il ritorno di Ace wo nerae non si esaurì tuttavia con la prosecuzione della storia originale, dato che vide la luce una ristampa dei primi numeri del manga nella collana Shueisha Manga Bunko dal 31 dicembre 1978 al 25 agosto 1981, anch'essa di 18 volumi come la prima edizione.
Il manga giunse in Italia grazie a Planet Manga, che pubblicò la serie completa nella collana Capolavori Manga tra settembre 2003 e maggio 2006; inizialmente prevista in 28 volumetti (due volumi per ciascun tankobon originale della ristampa in 14 volumi del 1994), si concluse in 25 con gli ultimi volumi più corposi e costosi.
 

Importanti novità arrivarono anche sul fronte animato, complice un graduale aumento d'interesse nei confronti della serie televisiva del '73, che stava acquisendo sempre maggiore popolarità tramite le repliche successive alla prima trasmissione. Dal 14 ottobre 1978 al 31 marzo 1979 venne trasmessa, per un totale di 25 episodi, Shin ace wo nerae (dove “shin” sta per “nuovo”), nuova serie che, ignorando completamente l'anime del 1973 e chiudendosi nell'esatto punto in cui il manga si era fermato nel 1975, rinarra nuovamente la prima parte della storia di Hiromi in modo maggiormente fedele all'originale cartaceo. Nella prima parte della serie viene dato maggiore spazio alle vicende iniziali del liceo Nishi e alle partite di tennis di Hiromi, senza tuttavia cedere alla facile spettacolarizzazione e cercando di snaturare il meno possibile lo spirito originale dell'opera, per assistere poi ad una discreta accelerazione, unita anche all'elisione o al riordinamento temporale di alcune vicende. Nonostante la casa di produzione fosse la medesima, Tokyo Movie Shinsha, sia lo staff produttivo che il cast di doppiatori subirono notevoli modifiche rispetto alla vecchia serie; spicca in particolar modo l'assenza di Sugino e Dezaki, quest'ultimo costretto a rinunciare al ruolo essendo occupato proprio in quel periodo alla realizzazione de L'isola del tesoro. A sostituire la coppia d'oro furono scelti il regista Minoru Okazaki, il supervisore dei disegni Takao Tanna, i disegnatori Nobumichi Kawamura e Eikichi Takahashi ed il direttore artistico Shichiro Kobayashi.
Ma il ritorno di Hiromi aveva in serbo ancora altre sorprese: tempo qualche mese, e il pubblico giapponese poté godere di una riduzione cinematografica dedicata alla sua tennista preferita. In 90 minuti viene nuovamente rinarrata la storia di Hiromi, in modo diverso da entrambe le due precedenti serie televisive. L'attenzione viene posta quasi interamente sulla protagonista Hiromi, coadiuvata dall'amica del cuore Maki; molta meno importanza hanno i comprimari come Munakata, Todo e Madame Butterfly, poco più che comparse diventano i vari Ozaki, Chiba e Midorikawa e vengono addirittura eliminati personaggi successivi come Saeko Horiki, Kozuki e Hanabusa. Per quanto riguarda l'evoluzione della vicenda, la prima ora si mantiene abbastanza fedele al manga, per poi imboccare una strada diversa, in parte simile a quella scelta dalla prima serie televisiva, e giungere infine a conclusione con l'evento che chiudeva la prima parte del manga e la serie Shin.
 

A curare questa nuova incarnazione di Ace wo nerae, Tokyo Movie Shinsha mantenne buona parte dello staff della serie Shin, affidando tuttavia regia e direzione delle animazioni ad Osamu Dezaki e Akio Sugino, che già avevano lavorato alla prima serie televisiva.
A differenza della prima serie, Shin ace wo nerae non fu mai importato in Italia; il film invece uscì sia in VHS, per Yamato Video, che in DVD, per MondoTV, col titolo Jenny la tennista – Il film.

ANCORA HIROMI: RISTAMPE, HOME VIDEO, DRAMA E VIDEOGIOCHI

Ad un decennio dal film cinematografico il Giappone non aveva ancora dimenticato Hiromi. Vide infatti la luce una nuova ristampa del manga originale da parte dell'editore Choukoron-shinsha in 4 volumi da quasi un migliaio di pagine l'uno, pubblicata tra luglio e dicembre 1989.
Interessanti novità arrivarono anche sul fronte animato, con Tokyo Movie Shinsha che, fiondandosi nel nascente mercato home video, annunciò la realizzazione di due serie OVA che andassero a narrare la seconda e conclusiva parte della storia (quella scritta tra il 1978 e il 1980 e ancora inedita in animazione). Come già accaduto in passato, i delicati compiti della regia, del character design e del direttore dell'animazione vennero affidati alle sapienti e talentuose mani di Osamu Dezaki e Akio Sugino, qui alla loro terza (e quarta) incursione nel mondo di Hiromi.
I 13 episodi di Ace wo nerae 2 furono pubblicati in 6 VHS da due episodi ciascuna (a parte la prima che ne conteneva tre), 2 VHS alla volta (le prime due il 25 luglio, le due centrali il 25 settembre e le due conclusive il 25 ottobre). Esattamente un anno dopo, iniziò la serializzazione della seconda e ultima serie, Ace wo nerae Final Stage, in 12 episodi divisi in 6 VHS da due ciascuna. Stavolta vennero pubblicate una VHS alla volta, rispettivamente il 23/24 di ottobre, novembre, dicembre 1989, gennaio, febbraio e aprile 1990.
 

Le due serie OVA, che possono essere considerate come un unicum, vanno intese come un sequel della prima serie televisiva del 1973 (la stessa a cui avevano partecipato Dezaki e Sugino). Tuttavia, dal momento che tale serie copriva, ed in modo abbastanza libero, solamente i primi 3-4 volumi della serie, si decise per un salto temporale di un paio d'anni per riuscire a legarsi alla seconda metà della storia del fumetto. Ciò comportò la completa elisione degli eventi dei volumi 5-10 del manga, cancellando tutti i personaggi e gli eventi ivi contenuti, impedendo agli autori di rimanere fedeli alla storia originale e spingendoli ad optare per una completa rivoluzione. Se la prima decina di episodi di Ace wo nerae 2 è sostanzialmente fedele alle vicende del manga (sebbene questa volta la famiglia Reynolds sia una completa estranea per Hiromi, avendo cancellato i loro comuni trascorsi in Giappone e Australia), a partire dagli ultimi episodi della serie, e proseguendo nel Final Stage, le vicende prendono una via completamente slegata dal manga. La storia si concentra sul cast storico della prima serie, con l'aggiunta di Daigo Katsura, e principalmente su Takayuki Todo e Reyka Ryuzaki, che in alcuni momenti assumono un'importanza addirittura superiore a quella della stessa protagonista Hiromi.
Ace wo nerae 2 e Ace wo nerae Final Stage giunsero anche in Italia, dove furono accorpate in un'unica serie e trasmesse su Mediaset col medesimo cast del ridoppiaggio della prima serie e il titolo Jenny Jenny.
Se le avventure animate di Hiromi erano finite con la conclusione del Final Stage, altre sorprese erano in attesa per i fan della giovane tennista. Poco prima che Shueisha lanciasse una nuova ristampa del manga in 14 volumi pubblicati con periodicità bimensile tra ottobre 1994 e aprile 1995, vide la luce un videogioco per SNES pubblicato da Nippon Telenet. Il videogioco è un semplice simulatore sportivo ispirato ai personaggi e alle vicende del manga della Yamamoto. Il videogiocatore ha a disposizione 2 diverse modalità di gioco. Nella prima, “campagna”, può guidare Hiromi in un percorso di 14 partite ispirate a quelle principali della storia, dalla rivalità con Otowa fino alle grandi sfide internazionali; nel secondo, “esibizione”, a sua volta diviso in single e multiplayer, è invece possibile simulare partite in singolo o doppio variando campo e numero di set. I personaggi disponibili sono Takayuki Todo, Yu Ozaki, Hiromi Oka, Reyka "Madame Butterfly" Ryuzaki, Ranko "Orchidea" Midorikawa, Saeko Horiki, Kyoko Otowa, Maria Young, Angie Reynolds e Belle Brown.
 

La conclusione delle avventure animate di Hiromi non sancì il termine delle sue incursioni nel piccolo schermo. Tra il 15 gennaio e l'11 marzo 2004, infatti, furono trasmessi su TV Asahi i 9 episodi del drama (telefilm con attori in carne ed ossa) ispirato al manga della Yamamoto. Anche in questo caso si decise per narrare solamente la prima parte delle vicende di Hiromi e compagni, concentrandosi quindi sui personaggi “storici”. Ad interpretare Hiromi Oka fu scelta la dicianovenne Aya Ueto, lanciata giusto l'anno prima dalla performance in Azumi, in cui interpretava la protagonista e che le valse anche diversi premi. A coadiuvare la Ueto furono scelti Hisashi Yoshizawa (Takayuki Todo), Rio Matsumoto (Madame Butterfly), Ayana Sakai (Ranko Midorikawa), Yuma Ishigaki (Yu Ozaki), Shuji Kashiwabara (Takashi Chiba), Sayaka Kaneko (Kyoko Otowa), Morita Ayaka (Maki Aikawa), Masaaki Uchino (Jin Munakata), Becky (Saeko Horiki), Masahiro Komoto (Coach Ota), Isao Natsuyagi (Sig. Ryuzaki), Katsumi Takahashi (padre di Hiromi) e Hitomi Takahashi (madre di Hiromi). Se escludiamo l'aver spostato l'ambientazione della vicenda nel terzo millennio, la storia è estremamente fedele all'originale cartaceo (inferiore, in quanto a fedeltà, solo allo Shin) nella prima parte, per poi prendersi qualche libertà per giungere a coprire tutta la prima parte del manga fino alla pausa del 1975; sebbene vengano eliminate le parentesi internazionali (ad eccezione di un breve cameo del Sig. Reynolds) gli sceneggiatori hanno cercato di modificare il meno possibile le psicologie dei vari personaggi, inserendo anche eventi successivi che non avrebbero potuto altrimenti includere. Lo show ebbe un buon successo di pubblico, ottenendo il 13,2% di share nello slot delle 21.00 del Venerdì sera.
Il 23 settembre dello stesso anno fu invece la volta di uno special in due episodi, Ace wo nerae ~ Kiseki e no chousen ~ che altro non è che un sequel della serie principale e vede l'aggiunta di Yasufumi Terawaki (Daigo Katsura) e Maria Theresa Gow (Maria Young) al cast della serie principale. Mentre il primo episodio è estremamente fedele, ad eccezione di un paio di dettagli, al manga, il secondo prende una via alternativa, anche a causa dell'elisione, nella serie principale, di alcuni eventi fondamentali. Il successo di pubblico fu inferiore a quello della serie, attestandosi sull'8,9% di share.
 

Per tutto l'arco del decennio, inoltre, videro la luce diverse riproposizioni in DVD delle varie incarnazioni animate dell'opera, col film del 1979 editato anche in Blu-Ray. Sul fronte cartaceo, invece, da segnalare l'ennesima ristampa del manga, in 10 volumi pubblicati tra giugno e ottobre 2002.
Sia il videogioco che il drama di Ace wo nerae risultano tuttora inediti in Italia.

TOP O NERAE!

Come si può ben intuire dal numero di progetti legati all'universo di Hiromi, Ace o nerae è una delle opere di maggior successo nella storia del fumetto (sportivo) per ragazze. In 3 decenni han visto la luce numerose ristampe del manga originale in diversi formati, due serie televisive, un film per il cinema, due serie OVA per il mercato home video, un telefilm con attori in carne ed ossa (drama) per la televisione, decine di edizioni VHS e DVD delle varie serie e un videogioco per SNES. Non solo: secondo una classifica stilata nel 2006, Ace o nerae, con circa 15 milioni di copie vendute, entrerebbe a pieno diritto tra i 20 shoujo manga più venduti di sempre. Assurto ben presto a classico del genere, dunque, Ace o nerae fu ben presto protagonista di un fenomeno che è forse il più sintomatico del successo di un'opera: l'emulazione. Era il 1988, infatti, quando, quasi in contemporanea con Ace o nerae 2, GAINAX pubblicò, per il mercato home video, GunBuster (Top o nerae, fusione di Top Gun ed Ace o nerae).
 

Era già passato qualche tempo dalla trasmissione di Le ali di Honneamise, e la GAINAX aveva lavorato a progetto "minori" come corti pubblicitari o uno speciale per gli extra del DVD del film di Appleseed, quando Bandai le propose un nuovo allettante progetto: se fossero stati in grado di realizzare una serie OVA in grado di vendere almeno 10.000 copie, Bandai l'avrebbe prodotta. La proposta venne accettata e si penso di strutturare l'opera in 3 OVA, ciascuno dei quali diviso a sua volta in due parti, per un totale di 6 episodi. Toshio Okada si occupò di scrivere il soggetto base, lasciando a Hiroyuki Yamaga il compito di stendere la sceneggiatura completa; Haruhiko Mikimoto si sarebbe occupato del character design, mentre Shinji Higuchi avrebbe curato la regia. Il progetto tuttavia si protraeva nel tempo, a causa delle divergenze tra Okada e Yamaga: secondo il primo Top o nerae avrebbe dovuto essere un'opera di fantascienza, per il secondo una stupida parodia-commedia d'azione con robot e ragazze (shoujo to robotto l'avrebbe definita Anno successivamente). In questa diatriba si inserirono un po' tutti i membri principali, secondo la "strategia del caos" tipica dello studio, ognuno dicendo cosa fare e come farlo, finchè il progetto giunse a Hideaki Anno che lesse il soggetto base di Okada e ne rimase molto colpito; appropriatosi delle redini del progetto, tagliò completamente la sceneggiatura di Yamada e riscrisse in parte anche il lavoro di Okada. Fu così che ad Anno venne affidata la regia - la prima della sua carriera - e il progetto Gunbuster ebbe finalmente inizio; purtroppo in quel periodo l'attenzione di Bandai era quasi interamente rivolta alla realizzazione della prima serie OVA di Patlabor, relegando Top o nerae a side-project.
Il primo episodio della serie - l'unico di cui Anno non modificò nulla dell'idea originale di Okada - riprende in chiave fantascientifica l'inizio di Ace o nerae, ed è possibile individuare un rapporto 1:1 tra i personaggi principali delle due opere.
 

Entrambe le protagoniste, Hiromi Oka e Noriko Takaya, sono delle novelline senza particolari abilità, che si ritrovano all'improvviso scelte dal nuovo allenatore per rappresentare  la squadra di tennis la prima e pilota di robot la seconda, attirando su di se l'odio di tutte le compagne che credono abbiano ottenuto il ruolo con l'inganno.
Sottoposte ad allenamenti durissimi, riusciranno a conquistarsi la fiducia delle compagne grazie ad impegno e sacrificio.
 

Vi sono poi Reyka Ryuzaki e Kazuki Amano, le sempai, le ojou-sama, le figure idealizzate da tutte le compagne, che non vengono mai chiamate per nome o cognome, a cui tutte ambiscono ma che sanno essere impossibili da raggiungere o eguagliare, sia come abilità che come bellezza e leggiadria. Queste diventano le mentori e successivamente le compagne delle protagoniste, nonchè tra le poche a non emarginale dopo averne compreso la buona fede e il desiderio di impegnarsi per essere all'altezza delle aspettative.
 

Un ruolo abbastanza marginale viene dato a Maki Aikawa e Kimiko Akai, le amiche fedeli delle protagoniste, le uniche a restare sempre vicine, a conoscere la loro buona fede, a supportarle quando tutte le compagne hanno voltato loro le spalle, a consolarle e spingerle ad andare avanti nonostante il bullismo che devono subire.
Destinate a sparire ben presto una volta che le protagoniste crescono e diventano più abili, svolgono la maggior parte del proprio ruolo all'inizio.
 

A dare il via alle vicende sono Jin Munakata e Koichiro Ota, gli allenatori che appena arrivati nella nuova scuola sconvolgono l'ordine preesistente scegliendo una novellina al posto delle compagne più esperte.
Loro sono gli unici a vedere il potenziale delle protagoniste, potenziale che riusciranno a far sbocciare interamente nel corso degli episodi, tramite allenamenti durissimi e massacranti ma soprattutto grande fiducia nella loro pupilla.
 

E infine, ci sono Kyoko Otowa e Reiko Kashiwara, le rivali a cui le protagoniste tolgono il posto da titolari che prima credevano certo.
Sono le principali nemiche delle protagoniste nella parte iniziale della storia, che incitano tutte le compagne ad emarginarle e ostacolarle in tutti i modi, ma che alla fine vengono sconfitte dalle protagoniste grazie ai duri e specifici allenamenti a cui si sono sottoposte.
 
 
FONTI E SITOGRAFIA

• Pagine Wikipedia (ita, eng, jap) di Jenny la tennista, Olimpiadi di Tokyo 1964, Nazionale giapponese di pallavolo, Top o nerae
Amazon Japan
Ace o nerae Dreamers
DramaWiki
Jdorama.com
Matt Thorn Site
Historic Shoujo Manga Circulation Numbers
Il "coach demonio"
The Notenki Memoirs: Studio Gainax and the Men Who Created Evangelion