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"E gli uomini vollero le tenebre piuttosto che la luce". E' così che Leopardi comincia il suo più grande capolavoro, 'La ginestra', ed è così che voglio iniziare la mia recensione. Credo che tale citazione infatti sia efficace a comprendere meglio il messaggio dell'opera, che alla fine della serie lascia in parte l'amaro in bocca e che invita in maniera eccellente a riflettere sulla nostra volutamente tragica e ironica condizione umana.

L'ho odiato e non poco. Sono stata pomeriggi interi a guardarlo e mi dicevo: "Perché lo stai guardando? Tanto non cambia niente se lo segui oppure no!" In effetti, "Shisekai Yori" non mi diceva assolutamente nulla. Una storia apparentemente insignificante, di genere fantasy con spunti yuri e yaoi, non rientrava proprio nei miei canoni. Purtroppo però sono solita finire sempre una serie che ho iniziato. Questa volta però c'era qualche altra cosa che mi spingeva a proseguire: forse la mia era solo una mera curiosità, forse volevo dare una opportunità all'anime che è stato unanimemente definito "il migliore della stagione". Ma in "Shinsekai Yori" c'era qualcosa che andava al di là della mia immaginazione: superata la noia dei primi episodi, la serie mi ha catturata a tal punto da farmi affezionare ad essa. Sarà stata forse quella bellissima atmosfera bucolica a cui noi non siamo abituati nel grigio delle nostre città, l'idea di un futuro verde e non tecnologico come spesso ci viene dipinto, forse sarà stato il vero messaggio dell'opera, quello che mi ha fatto riflettere tantissimo, forse sarà stata la meravigliosa colonna sonora, davvero degna di lode, o forse i personaggi che puntata dopo puntata ho amato, tutti, dalla all'inizio anonima Saki all'intraprendente Satoru, dalla bella Maria al misterioso Shun. Non so cosa mi abbia fatto innamorare di "Shinsekai Yori", so solo che tutto pian piano si è inserito nel mio cuore. Da uno stato di totale indifferenza sono arrivata a compatire i personaggi e a immedesimarmi nei loro dolori e sofferenze, dalla noia ho provato pian piano uno strano senso di pace e di inquietudine che mi faceva sentire sensazioni sublimi. "Shinsekai Yori" non è solo il miglior titolo di una stagione televisiva, è molto, molto di più. Esso rappresenta la natura umana che in tutte le epoche considera l'altro inferiore, rappresenta l'infelicità delle nostre esistenze. Dolore, gioia, gelosia, amicizia, sono egregiamente dipinti in un acquerello dalle tinte sfocate, dalle atmosfere coinvolgenti e dalle musiche pastorali. "Shinsekai Yori" è la nostra essenza spogliata di tutti i preconcetti, fatta di sentimenti puramente lirici.

Voglio concludere questa recensione senza dire niente di più. Nel silenzio si deve per forza concludere ciò che è ineffabile. Qualunque parola aggiungessi infatti non riuscirei mai a far comprendere quanto valga la pena di vederlo e le sensazioni che dà. Posso solo darvi un consiglio: quando guarderete "Shinsekai Yori" lasciatevi andare il più possibile, cercate di entrare in quel meraviglioso mondo e di compatire i personaggi. Indagate sulle vostre esistenze, domandatevi chi siete e cosa volete da questa vita. Proverete alla fine dell'opera un senso di smarrimento come non lo avete mai provato. A distanza di giorni la catarsi sarà ancora viva nei vostri cuori e forse quella scintilla che si è accesa resterà per sempre in voi.
Consigliato a chi sa usare la propria fantasia per fare voli fantastici.