Recensione
Solo Leveling
9.0/10
A volte sono influenzato da quello che dicono i miei amici quando mi consigliano un anime: a volte ammetto di dare loro torto ma non in questo caso. Il mio voto è nove per i venticinque episodi che ho visto con un giudizio che sul finale cala un po’… perché?
Allora l’idea di fondo è buona: in un mondo in cui si scoprono gli hunter, cacciatori che frequentano i dungeon che compaiono spontaneamente e che se non chiusi possono provocare grandi danni, Jinwoo è la più debole arma dell’umanità.
Ha il cervello ma di potere ne ha pochissimo tanto che è preso in giro perché è un classe E.
Di solito non si può aumentare il proprio potere se non comprando delle armi: sol che lui guadagna mal appena per mandare avanti casa, con la sorellina che studia, la mamma in coma e il papà scomparso.
Improvvisamente entrano in un dungeon che non sanno quanto sia pericoloso: molti muoiono, lui si salva e da questo momento può acquisire poteri livellando come se si trovasse in un gioco, certo un gioco in cui si può perdere la vita.
Da qui arrivano molti buoni episodi e la regia e le animazioni sono sempre buone ma… ma il protagonista diventa troppo forte e solo sul finale (episodio 25) compaiono personaggi che possono (si spera) competere con lui…
Come dicevo i combattimenti sono buoni anche se non al livello di One Piece e il fatto che attorno al protagonista compaiono delle ragazze non si svilisce nel diventare un harem.
Per il resto la trama regge: sempre che si accetti che in pochi episodi il protagonista diventi da sfigato a livello cosmico ad eroe, magari non senza macchia, ma di sicuro con tutt’altro carattere e caratteristiche.
Da un fumetto coreano le animazioni sono della giapponese A-1 Pictures la quale accetta che negli episodi finali compaiono dei personaggi nipponici che dovevano risultare fighi e poi fanno una magra figura: d’altro canto davanti ai soldi le aziende del sol levante accettano questo ed altro...
Allora l’idea di fondo è buona: in un mondo in cui si scoprono gli hunter, cacciatori che frequentano i dungeon che compaiono spontaneamente e che se non chiusi possono provocare grandi danni, Jinwoo è la più debole arma dell’umanità.
Ha il cervello ma di potere ne ha pochissimo tanto che è preso in giro perché è un classe E.
Di solito non si può aumentare il proprio potere se non comprando delle armi: sol che lui guadagna mal appena per mandare avanti casa, con la sorellina che studia, la mamma in coma e il papà scomparso.
Improvvisamente entrano in un dungeon che non sanno quanto sia pericoloso: molti muoiono, lui si salva e da questo momento può acquisire poteri livellando come se si trovasse in un gioco, certo un gioco in cui si può perdere la vita.
Da qui arrivano molti buoni episodi e la regia e le animazioni sono sempre buone ma… ma il protagonista diventa troppo forte e solo sul finale (episodio 25) compaiono personaggi che possono (si spera) competere con lui…
Come dicevo i combattimenti sono buoni anche se non al livello di One Piece e il fatto che attorno al protagonista compaiono delle ragazze non si svilisce nel diventare un harem.
Per il resto la trama regge: sempre che si accetti che in pochi episodi il protagonista diventi da sfigato a livello cosmico ad eroe, magari non senza macchia, ma di sicuro con tutt’altro carattere e caratteristiche.
Da un fumetto coreano le animazioni sono della giapponese A-1 Pictures la quale accetta che negli episodi finali compaiono dei personaggi nipponici che dovevano risultare fighi e poi fanno una magra figura: d’altro canto davanti ai soldi le aziende del sol levante accettano questo ed altro...
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