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Shinpei Ajiro: un nome, una garanzia.
Partiamo dall’inizio: la storia si sviluppa su un’isola, dove il nostro protagonista Shinpei arriva in seguito a un tragico incidente (la morte di Ushio, la sua amica/sorella adottiva); insieme a lui sul traghetto, una misteriosa donna il cui destino è intrecciato al suo.

Inizialmente, ci viene presentato tutto come un enorme racconto distopico, pieno di piccoli dettagli impercettibili di cui Shinpei si renderà conto solo dopo, perché, come spesso lui dice, “Bisogna guardare da un’altra prospettiva”.
Proprio a riguardo della visione, anche noi spettatori saremo partecipi di come cambia la prospettiva, il racconto ci invoglia inevitabilmente a “unire i puntini”, cosa che a me personalmente è piaciuta moltissimo; la narrazione è incalzante, nonostante per forza di cose sia irregolare (non posso ‘spoilerarvi’ perché, ma capirete alla fine del primo episodio perché la narrazione è irregolare).

Dei vari comparti sono rimasto piacevolmente appagato dalle animazioni, e sinceramente non nutrivo chissà che aspettative, dopo aver capito che questa è una gran bella storia, e in effetti è quello il pregio più grande; ciononostante, ho voluto fare una menzione d’onore alle animazioni (specialmente nella seconda metà della serie).
Il comparto audio è abbastanza anonimo, non c’è nulla da sottolineare, ma va benissimo così, non penso che sia mancato qualcosa che avrebbe potuto arricchire la visione.

Per ultimo, mi riservo di parlarvi del gioiellino finale, ovvero i disegni: qualità tanta, disegni vividissimi, location assolutamente spettacolari e numerose, ci hanno fatto vedere anche gli anfratti più nascosti dell’isola, passando da scenari lucenti e radiosi a luoghi tetri e cupi, con personaggi ben caratterizzati a livello estetico, pur rimanendo nella semplicità.

Dei personaggi non mi preme molto parlarvi, perché in confronto alla grandezza della storia questi ultimi risultano quasi piatti: attenzione, con ciò non voglio dire che lo siano, ma che passano in secondo piano rispetto alla mole di colpi di scena e quantità di informazioni che ci fornisce la storia. Proprio per questo motivo i vari personaggi si fondono perfettamente nella narrazione, seppur dotati di spessore, lo stesso Shinpei, seppur colonna portante della storia, sembra fondersi con la narrazione.